Home Blog Page 575

Sinner contro Alcaraz oggi in semifinale Indian Wells: orario tv e streaming

0

(Adnkronos) – Jannik Sinner contro Carlos Alcaraz oggi a Indian Wells per un posto in finale nell'Atp Masters 1000 e per il secondo posto nel ranking. L'azzurro, numero 3 del mondo, nella semifinale in programma alle 20 in diretta tv e streaming va all'assalto della seconda posizione nella classifica: con una vittoria, il 22enne altoatesino metterebbe a segno il sorpasso. Sinner arriva alla sfida dopo la convincente vittoria in 2 set sul ceco Jiri Lehecka. Con Alcaraz, punta a proseguire l'impressionante striscia aperta: 19 successi di fila tra 2023 e 2024, con la nuova stagione iniziata con i titoli all'Australian Open e all'Atp di Rotterdam.  "E' il miglior giocatore del mondo in questo momento", dice Alcaraz preparandosi ad affrontare un rivale che sul cemento californiano, nonostante qualche amnesia al servizio, non ha ancora lasciato per strada nemmeno un set. Sinner, paradossalmente, ha ancora ampi margini di crescita. "Ci sono dei giorni in cui riesco a servire molto bene e altri dove invece faccio più fatica: per esempio nel secondo set" contro Lehecka "la percentuale non è stata così alta e questa è una cosa che devo migliorare. So però che sto lavorando nel modo giusto e in futuro credo che sarà uno dei miei colpi migliori", le parole dell'azzurro dopo la vittoria nei quarti di finale.  Sinner conduce 4-3 nei precedenti con Alcaraz. L'altoatesino ha vinto gli ultimi 2 confronti diretti, la semifinale all'Atp Masters 1000 di Miami e quella dell'Atp di Pechino lo scorso anno. Per ritrovare Alcaraz vincente contro l'azzurro bisogna tornare indietro di un anno esatto e riavvolgere il nastro fino alla semifinale di Indian Wells 2023: da allora, gli equilibri tra i due big sono gradualmente ma sensibilmente cambiati. Se un anno fa Alcaraz sembrava l'anti-Djokovic, ora deve giocare al top per guadagnarsi i galloni di anti-Sinner.  Il match tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz è in programma alle ore 20 di oggi sabato 16 marzo. In tv sarà visibile per gli abbonati Sky in esclusiva in diretta Sky Sport Uno e Sky Sport Tennis. Inoltre sarà disponibile anche in streaming su Now e sulla piattaforma Sky Go. —[email protected] (Web Info)

Macron e il patto per l’Ucraina: “La Russia non deve vincere la guerra”

0

(Adnkronos) –
Dall'Ucraina all'Europa, il rischio di una guerra contro la Russia non può essere ignorato. "La possibilità di una guerra convenzionale ad alta intensità in Europa non può più essere esclusa. Quasi tutte le capitali europee stanno ora lavorando a questo scenario, sperando ovviamente che non si concretizzi mai", dice l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell, parlando alla Georgetown University a Washington. Da Berlino, rimbalzano le parole del presidente francese Emmanuel Macron dopo il vertice con il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il premier polacco Donald Tusk.  
La Francia, la Germania e la Polonia sono "unite e determinate a non lasciare mai che la Russia vinca. Noi condividiamo una convinzione: in Ucraina è in gioco la nostra sicurezza e il nostro futuro", prosegue il presidente francese, aggiungendo che "continueremo come abbiamo fatto dal primo giorno a non prendere mai l'inziativa per una qualsiasi escalation". Parole che appaiono in linea con quelle pronunciate nelle stesse ore in Italia dal ministro degli Esteri Antonio Tajani: "Io credo che la Nato non debba entrare in Ucraina. Sarebbe un errore entrare, noi dobbiamo aiutare l'Ucraina a difendersi, ma entrare noi a fare la guerra alla Russia significa rischiare la Terza guerra mondiale". "Tutti e tre siamo molto seri nel nostro sostegno all'Ucraina. Più che mai la nostra forza è l'unità. E i nostri tre Stati, Germania, Francia e Polonia, hanno una responsabilità speciale a questo riguardo", dice Scholz, dopo le recenti frizioni con Parigi riguardo alla politica verso l'Ucraina. Solidarietà e azioni comuni sono indispensabili per difendere pace e libertà in Europa, prosegue Scholz, sottolineando che l'aiuto a Kiev non diminuirà. "Siamo fermamente a fianco dell'Ucraina", ribadisce, sebbene Berlino non abbia intenzione di inviare a Kiev i missili Taurus che, con la loro gittata, consentirebbero alle forze armate ucraine di infliggere danni in profondità. Sullo sfondo, rimangono le parole pronunciate da Macron nell'intervista di giovedì 14 marzo a France 2 e TF1. Alla domanda sul possibile invio di truppe francesi in Ucraina, il presidente ha risposto: ''Non siamo sicuri di farlo. Al momento non ci troviamo in questa situazione, ma non escludiamo questa opzione. Non siamo in guerra con la Russia, ma non dobbiamo lasciarla vincere''. Ce n'è abbastanza per spingere il Cremlino a considerare la Francia "già coinvolta" nel conflitto. La priorità, quindi, rimane il sostegno a Kiev attraverso la fornitura di armi. "Il contesto è molto preoccupante ma potete star certi che la posizione dell'Europa nei confronti dell'Ucraina non si indebolirà. Né dovrebbe farlo quello dell'America. Ci sono lezioni da imparare dalla storia: l'appeasement e l'isolazionismo non hanno funzionato in passato", dice Borrell, evidenziando che "oggi la questione non è nemmeno se gli europei o gli americani debbano 'morire per il Donbass'. E', piuttosto, se siamo disposti a fornire l'assistenza necessaria per aiutare gli ucraini a smettere di morire per il Donbass, e per il resto del loro Paese", prosegue. "La nostra lezione dalla storia deve essere che, se permettiamo alla Russia di cancellare l'Ucraina dalla mappa, in seguito pagheremo un prezzo molto più alto. In Europa, questa presa di coscienza ha ampiamente unificato la nostra visione strategica della Russia. La stragrande maggioranza degli europei ora vede la Russia come una minaccia diretta alla propria sicurezza. Questo sentimento è ampiamente condiviso da Riga a Lisbona", dice ancora. 
Dall'altra parte, la Russia è guidata da Vladimir Putin: per il presidente "le vite russe costano poco. Ma l'Ucraina non ha né i mezzi, né la voglia di sacrificare una gran parte della sua popolazione. Con l'aumento della letalità della guerra, questa disparità tra le due società aumenta, spostandosi ulteriormente a favore della Russia". "La seconda ragione per cui la guerra in Ucraina è entrata in una nuova fase è che la Russia sta conducendo una guerra asimmetrica. Per vincere è sufficiente non perdere, mentre l'Ucraina ha bisogno di vincere per non perdere. Questa è una differenza fondamentale". "Mosca si è adattata -continua Borrell – rafforzando le sue posizioni difensive, sfruttando i suoi vantaggi in termini di munizioni, manodopera, droni e guerra elettronica. Per la Russia, ciò che conta è che le perdite ucraine siano proporzionalmente molto maggiori delle sue, in linea con i noti principi delle guerre di logoramento. A torto o a ragione, la Russia ritiene di avere tempo. Ecco perché le richieste di negoziati ora sono inutili, a meno che – ha concluso – non ci si aspetti che l'Ucraina semplicemente si arrenda".  —internazionale/[email protected] (Web Info)

Ucraina, Kiev e la strategia della Russia: “Mosca compra soldati da paesi poveri”

0

(Adnkronos) –
La Russia sempre più alla ricerca di mercenari stranieri per la guerra in Ucraina. Kiev accende i riflettori contro la strategia di Mosca, impegnata a reclutare un numero sempre più elevato di combattenti da altri paesi, in particolare da nazioni "in difficili situazioni economiche". A delineare il quadro è Petro Yatsenko, portavoce dell'organismo che monitora il trattamento dei prigionieri di guerra.  Se l'Ucraina è alle prese con la carenza di armi e munizioni, a quanto pare anche la Russia deve ricorrere al 'piano B' per reintegrare le forze armate senza andare a incidere su fasce finora protette della popolazione.  Mosca, come ricorda il Newsweek, è stata accusata di aver arruolato soldati dal Nepal, da Cuba, dall'India e dalla Somalia negli oltre 2 anni di conflitto. Subito dopo l'invasione ordinata da Vladimir Putin a febbraio 2022, i media internazionali evidenziarono l'intensa attività sui social con cui Mosca – attraverso canali ufficiali e non – cercava di ingaggiare combattenti. Nelle fasi iniziali della guerra, il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu 'celebrò' l'impiego di 16mila mercenari, volontari provenienti dal Medioriente. Ora, secondo Kiev, si assiste ad una nuova accelerazione. "Vediamo che la Russia ha intensificato gli sforzi per spedire cittadini di paesi con problemi economici al fronte", le parole di Yatsenko al Kyiv Independent. La strategia russa potrebbe essere legata ad una "riduzione delle risorse per la mobilitazione". Bisogna anche tenere conto che Putin, alle prese con la 'formalità' delle elezioni presidenziali, potrebbe preferire soluzioni che non incidano sull'umore dell'opinione pubblica. In questo quadro, la strategia più semplice è rappresentata dall'ingaggio di mercenari, spesso utilizzati come carne da cannone. Kiev, secondo le informazioni diffuse da Yatsenko, è arrivata a catturare anche 1000 soldati stranieri in un'unica operazione.  Secondo le cifre diffuse dall'apparato militare ucraino, la Russia ha perso 428.420 soldati dall'inizio della guerra, il 24 febbraio 2022. lo Stato maggiore delle forze armate ucraine. Questo numero comprende 580 vittime delle forze russe subite nelle ultime 24 ore. Secondo il rapporto , la Russia ha perso anche 6.758 carri armati, 12.949 veicoli corazzati da combattimento, 13.993 veicoli e serbatoi di carburante, 10.580 sistemi di artiglieria, 1.017 sistemi di razzi a lancio multiplo, 717 sistemi di difesa aerea, 347 aerei, 325 elicotteri, 8.254 droni, 26 imbarcazioni e un sottomarino.  —internazionale/[email protected] (Web Info)

Trump, elezioni Usa: Pence non appoggia ex presidente

0

(Adnkronos) – L'ex vicepresidente degli Stati Uniti Mike Pence non appoggerà l'ex presidente degli Usa, Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca. "Non dovrebbe sorprendere che quest'anno non appoggerò Donald Trump", ha detto Pence a 'Fox news'. Il rapporto tra Pence e Trump si è inasprito dopo i disordini del 6 gennaio 2021 di Capitol Hill. "Abbiamo le nostre divergenze sui miei doveri costituzionali che ho esercitato il 6 gennaio 2021", ha detto. —internazionale/[email protected] (Web Info)

Superenalotto, numeri combinazione vincente oggi 15 marzo

0

(Adnkronos) – Nessun '6' né '5+1' nell'estrazione del Superenalotto di oggi, 15 marzo 2024. Centrati sei '5' che vincono 21.508,55 euro ciascuno. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 76.100.000 di euro. Per tornare a giocare, bisogna aspettare solo poche ore. L'ultima estrazione della settimana è in programma domani, sabato 16 marzo.   La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto ad una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi. La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.  Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima: – con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro; – con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro; – con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro; – con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro; – con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro. Come controllo se ho vinto? E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.  Estratta la combinazione vincente del concorso di oggi del Superenalotto 5, 6, 7, 50, 72, 74. Numero Jolly: 82. Numero SuperStar: 26. —[email protected] (Web Info)

Gaza, la richiesta di Hamas a Israele: 1000 detenuti per 40 ostaggi

0

(Adnkronos) –
Hamas chiede la liberazione di mille detenuti palestinesi, 100 dei quali condannati all'ergastolo per aver ucciso israeliani, in cambio di 40 ostaggi donne, anziani e feriti. Lo scrive il sito israeliano Walla, rivelando i contenuti della proposta inviata ieri sera da Hamas, per un cessate il fuoco a Gaza e lo scambio fra detenuti e ostaggi.  Il numero dei detenuti di cui si chiede la liberazione, nota Times of Israel, è inferiore alla precedente richiesta di Hamas, ma di molto superiore a quanto aveva convenuto Israele ai negoziati a Parigi, quando si era parlato di 400 detenuti, fra cui 15 condannati all'ergastolo. Per ognuna delle cinque donne soldato che dovrebbero far parte dei 40 ostaggi da liberare durante le sei iniziali settimane di tregua, viene chiesto il rilascio d 50 detenuti palestinesi, di cui 30 condannati per omicidio.  
Hamas chiede anche che Israele si ritiri dal corridoio che ha creato a sud di Gaza City per impedire ai palestinesi di tornare nel nord della Striscia. E che accetti un cessate i fuoco permanente durante la seconda fase dell'accordo, in cambio del rilascio dei rimanenti ostaggi uomini. Nella terza fase, con la restituzione dei corpi degli ostaggi deceduti, Hamas vuole accordi sulla ricostruzione della Striscia e la rimozione del blocco israeliano a Gaza.  Times of Israel sottolinea che rimane ancora un ampio divario fra la posizione di Hamas e quella di Israele. Tuttavia, dopo l'arrivo della proposta, Israele ha deciso di mandare una delegazione guidata dal capo del Mossad David Barnea domenica a Doha, dove vi saranno anche rappresentanti di Hamas. Non è stato però ancora deciso quale sarà il mandato di Barnea. I primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha portato la questione davanti al gabinetto di sicurezza, ma la discussione è stata interrotta quando è iniziato lo Shabbat. La decisione finale verrà presa domenica. L'ultima proposta presentata da Hamas è "entro i limiti dell'accordo sul quale lavoriamo", dice intanto John Kirby, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, durante un briefing alla stampa. "Siamo prudentemente ottimisti che le cose si stiano muovendo nella giusta direzione, ma ciò non significa che l'accordo sia fatto", afferma. Gli Stati Uniti, aggiunge, non manderanno una delegazione al prossimo meeting di negoziatori a Doha, ma l'amministrazione Biden rimane impegnata sulla questione.  —internazionale/[email protected] (Web Info)

Frana sui binari sulla Foggia-Caserta: “Disagi treni per almeno 30 giorni”

0

(Adnkronos) – Tanti i disagi sulla linea Foggia-Caserta per una frana sui binari, dovuto al maltempo. Dal 12 marzo la circolazione è sospesa tra Benevento e Ariano Irpino. Sono ancora in corso l'intervento dei tecnici per consentire la regolare ripresa della circolazione. La previsione di ripristino da parte del gestore della rete ferroviaria nazionale, riferisce Trenitalia, è stimata in 30 giorni.  
Il 12 marzo la linea era stata interrotta, dopo che i tecnici di Rete Ferroviaria italiana, impegnati in una visita di ispezione, hanno riscontrato dei movimenti franosi che interessano la galleria Starza e che hanno causato un dissesto per circa 250 metri nel tratto Ariano Irpino – Montecalvo. Per la messa in sicurezza dell'infrastruttura saranno rimossi i detriti, presenti sulla sede ferroviaria, verrà demolito e ricostruito il pozzo di areazione e ripristinata la parte strutturale dissestata della galleria. Saranno necessari, inoltre, dei monitoraggi geologici dell'area interessata dal fenomeno franoso e indagini strutturali della galleria. I treni Alta Velocità e Intercity, spiega Trenitalia, possono subire limitazioni di percorso, cancellazioni e sostituzioni con bus nella tratta interessata con significativi ritardi. —[email protected] (Web Info)

La storia: “Infettata da Dengue a Roma, ho capito cosa significa febbre spacca ossa”

0

(Adnkronos) – "La puntura di una zanzara, a Roma nella mia città, forse a casa. Un incontro spiacevole che mi ha fatto capire cosa significa 'febbre spacca ossa' come viene chiamata la Dengue". Franca Pandolfi, 80 anni, racconta così all'Adnkronos Salute la sua esperienza, a ottobre scorso, con una malattia esotica, la Dengue, endemica in molte aree tropicali e che stiamo cominciando a conoscere anche in Italia. "Ho provato il disagio di una malattia tropicale senza spostarmi dal mio salotto, senza nemmeno il gusto di un viaggio esotico – scherza la signora Franca – anche se nel mio quartiere sono diventata famosa, insieme a mia nipote, dopo il ricovero legato all'infezione".  La vicenda di Franca Pandolfi comincia a fine estate, quando la nipote sedicenne si ammala. Una sorta di influenza, ma la febbre alta non cala. Un amico di famiglia, medico dell'Istituto Spallanzani, consiglia il test, considerata la presenza di alcuni casi nella zona. "Avevo sentito parlare di questa malattia – continua la signora Franca – ma mi sembrava una cosa remota". E il mese successivo, quando "ho iniziato ad avere dei sintomi che mi sembravano di una normale influenza, non ci ho pensato subito. Dopo i primi giorni, però, ho cominciato ad avere dolori fortissimi alle ossa. A questo punto è intervenuto il mio medico di famiglia che mi ha consigliato il test".  A seguire Franca è il dottor Mario Brozzi, che insieme alla figlia Valeria, dottore in medicina generale in formazione, ha fatto il maggior numero di segnalazioni alla Asl per la Dengue e ha avviato con l'Istituto Spallanzani un progetto di collaborazione per inviare i casi sospetti per la conferma della diagnosi. La signora Franca, quindi, dopo il test allo Spalanzani è stata ricoverata nello stesso istituto per i controlli, necessari anche ad evitare eventuali complicanze. "Come era successo già a mia nipote – spiega – sono stata in ospedale una settimana. Lamentavo dolori alle ossa fortissimi che non mi facevano nemmeno dormire. E i medici mi hanno spiegato allora che la malattia si chiama anche 'spacca ossa'. E posso assicurare che è proprio così".  —[email protected] (Web Info)

Violenza di genere, 500 terapie ‘pro bono’ per curare le cicatrici

0

(Adnkronos) – La possibilità di una rinascita dopo la violenza di genere. RigeneraDerma offre 500 terapie pro bono per la cura delle cicatrici. L'iniziativa è stata presentata oggi alla Camera con gli interventi della ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità Eugenia Roccella. Maurizio Busoni, ideatore RigeneraDerma, e Andrea Sbarbati, professore dell'Università di Verona, partner del progetto, hanno presentato i risultati ottenuti finora. Filomena Lamberti e Maria Antonietta Rositani, simbolo della lotta alla violenza di genere, hanno raccontato la loro esperienza di rinascita. Presenti i parlamentari di Fratelli d'Italia Elisabetta Lancellotta, capogruppo in Commissione Femminicidio; Maddalena Morgante, responsabile Dipartimento Famiglia e Valori non negoziabili del partito; Andrea Pellicini, componente della Commissione Giustizia alla Camera, e la senatrice Cinzia Pellegrino, responsabile Dipartimento Tutela vittime del partito. Ha moderato l'incontro Jana Gagliardi, giornalista di SkyTg24.  La violenza sulle donne continua la sua drammatica escalation, è stato ricordato durante l'incontro. I femminicidi dall'inizio del 2024 a oggi sono stati ben 9. Ma dietro questo dato spaventoso, ce n'è un altro che fa ugualmente paura: quello delle donne che provano a liberarsi da un partner violento che non accetta la decisione e si vendica sulla donna che considera una sua proprietà, infliggendole una punizione per l'abbandono e segni indelebili che cambieranno per sempre la vita della vittima. Accende una luce il percorso di rinascita vissuto da Filomena e Maria Antonietta. Entrambe hanno beneficiato delle cure gratuite del progetto RigeneraDerma. RigeneraDerma nasce da un'idea di Maurizio Busoni, ricercatore, docente presso il Master di Medicina estetica dell'Università di Camerino e dell'Università di Barcellona, e si pone un nobile obiettivo: riparare il danno funzionale per migliorare la vita delle donne vittime di violenza di genere. E lo fa offrendo a 500 persone la cura gratuita delle cicatrici con Biodermogenesi, metodologia per la rigenerazione dei tessuti cutanei, 100% italiana, presente in 32 Paesi nel mondo. "Anche in questa legislatura mi sono occupata di provvedimenti che avevano come obiettivo il contrasto alla violenza nei confronti delle donne. Il tema dell'evento di oggi è molto importante perché è un tema che riguarda la speranza. Una donna spesso vive in solitudine la scelta di fare una denuncia, così come il momento processuale. Per noi è importante che, oltre alla prevenzione e al contrasto, ci sia anche la tutela delle vittime affinché ciascuna donna non si senta mai sola. Su questi tre pilastri poggia infatti il ddl Femminicidio, provvedimento fortemente voluto dal Governo e dal ministro Roccella", ha spiegato Carolina Varchi, capogruppo di FdI in Commissione Giustizia alla Camera, in video collegamento all'evento.  "La proposta di legge a mia prima firma, ora in esame in Commissione Lavoro alla Camera, è volta ad inserire le vittime di violenza con deformazione o sfregio permanente del viso nelle categorie protette ai fini del collocamento obbligatorio del lavoro – ha affermato Morgante – Gli effetti dell'aggressione sulla vittima sono terribili, sia sul piano fisico sia sul piano psicologico, ma anche sul piano relazionale e sociale. Si tratta di una pdl che mi sta particolarmente a cuore, perché la violenza che colpisce il volto colpisce una delle parti essenziali della persona con le quali si relaziona e che sono espressione della sua identità". "L'impegno del Governo e di Fratelli d'Italia nel contrasto alla violenza sulle donne si è concretizzato ulteriormente con la recente approvazione della legge voluta dal ministro Roccella – ha evidenziato Pellicini – In essa vi sono strumenti efficaci finalizzati a prevenire questi odiosi comportamenti. Purtroppo però anche le migliori leggi a volte possono non bastare a impedire atti di mostruosa violenza che possono recare danni permanenti di grave entità. Vi sono stati casi di donne che sono state sfregiate con l'acido con conseguenze terribili. Vogliamo rimanere vicini a loro ed è per questo che guardo con ammirazione al progetto RigeneraDerma che ha permesso ad alcune donne di 'tornare a sentire il vento sul viso'. Voglio per questo ringraziare gli specialisti che hanno creato questo metodo di cura, ma soprattutto Filomena Lamberti e Maria Antonietta Rositani per la loro preziosa e toccante testimonianza. Dopo l'inferno vissuto stanno poco a poco risorgendo". "La Commissione Femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere – ha concluso Lancellotta – è uno strumento istituzionale strategico che si occupa di contrastare non solo il femminicidio, ma anche il fenomeno della violenza contro le donne, puntando sull'attività di prevenzione e su una vera rivoluzione culturale attraverso la scuola, lo sport e la famiglia. Sono tante le misure approvate dal governo Meloni in tema di violenza di genere, a riprova di quanto è per noi importante questo argomento: penso al raddoppio dei fondi destinati ai centri anti-violenza, alle campagne di diffusione del numero verde anti-violenza 1522 e alle iniziative di sensibilizzazione nelle scuole. Un evento come questo di oggi sensibilizza ancor di più il lavoro che stiamo portando avanti in commissione, il cui fine è quello di rendere le donne indipendenti, tutelandole da un punto di vista economico sociale e sanitario, affinché simili tragici episodi di violenza non ostacolino il percorso di rinascita della vittima". —[email protected] (Web Info)

Cronaca nazionale/ Cadavere di uomo nudo rinvenuto in un’autovettura

0

Una scoperta orribile e circondata dal mistero.

Macabro rinvenimento tra le strade di Parma. All’interno di una vettura parcheggiata in una zona di periferia della cittadina emiliana è stato ritrovato il corpo senza vita e seminudo di un uomo.

La scoperta è avvenuta quasi per caso quando i dipendenti di una officina della zona hanno controllato l’auto incidentata, scorgendo il corpo dai finestrini. Immediata la richiesta di soccorso ma per l’uomo non c’era più nulla da fare.
Sul posto è accorsa la polizia che in poco tempo ha identificato l’uomo come un 49enne cittadino tunisino ma in Italia da oltre un ventennio.

Foto di repertorio