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Ucraina-Russia, Peskov avverte: “Molto pericolosa la linea tracciata dalla Francia”

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(Adnkronos) – Dmitry Peskov definisce "pericolosa" la linea tracciata dalla Francia in direzione di una coalizione di Paesi pronti ad inviare truppe in Ucraina. "In generale, l’allargamento del dibattito e la persistente attività di Parigi per costruire una coalizione di Paesi che dichiarino un’ipotetica disponibilità a inviare un certo contingente, ovviamente, non è altro che una via diretta verso un'intensificazione delle tensioni. Questa è una linea pericolosa, molto pericolosa", ha affermato il portavoce del Cremlino, citato dalla Tass. Questa linea "potrebbe potenzialmente comportare conseguenze non desiderabili. Stiamo seguendo molto attentamente".  Il portavoce del Cremlino poi torna a puntare il dito contro le autorità ucraine che stanno rifiutando le richieste di negoziati con la Russia e lo dimostra anche il "duro rifiuto da parte del regime di Kiev alle dichiarazioni di Papa Francesco". "Per quanto ho capito, le dichiarazioni del Pontefice erano inserite in un contesto più ampio, ma in generale è abbastanza comprensibile che ha parlato a favore dei negoziati'', ha detto Peskov. ''Sappiate che il nostro presidente" Vladimir Putin "ha ripetutamente parlato della nostra disponibilità e apertura a risolvere i problemi attraverso i negoziati. Questa è la via preferibile'', ha aggiunto. "Purtroppo sia le dichiarazioni del Papa, sia le ripetute dichiarazioni di altre parti hanno recentemente ricevuto un rifiuto inflessibile da parte del regime di Kiev, che non consente alcun negoziato". —internazionale/[email protected] (Web Info)

Sinner contro Shelton negli ottavi Indian Wells: quando e dove vederla in tv

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(Adnkronos) – Dopo aver battuto Jan-Lennard Struff, Jannik Sinner affronterà Ben Shelton, numero 16 del mondo, negli ottavi di finale del Masters 1000 di Indian Wells. Lo statunitense ha piegato 7-6(5) 3-6 7-6(5) Francisco Cerundolo, numero 25 Atp. Sinner ha affrontato due volte Shelton a distanza ravvicinata nel 2023: ha perso in tre set a Shanghai, ha vinto in due a Vienna dove avrebbe poi conquistato il titolo.  La sfida tra Sinner e Shelton andrà in scena domani, martedì 12 marzo. L'orario non è stato ufficializzato, ma è probabile che si giocherà di sera, non prima delle 3 di notte in Europa.  La partita sarà trasmessa in diretta tv su Sky Sport Uno (201) e Sky Sport Tennis (205). Inoltre sarà disponibile anche in streaming su Now, su Sky Go e su Tennis Tv. —[email protected] (Web Info)

Roma, lo sorprende a urinare vicino casa sua e lo accoltella

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(Adnkronos) – Lo sorprende a urinare vicino a casa sua e lo accoltella. E' accaduto ieri, domenica, intorno alle 19 a Roma. I poliziotti del commissariato Porta Maggiore sono intervenuti in circonvallazione Casilina per soccorrere un uomo con ferita d’arma da taglio all’interno coscia. La vittima è un senegalese di 43 anni, trasportato al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni. Il presunto responsabile, un quarantaquattrenne italiano, ha spiegato agli agenti di averlo aggredito dopo averlo sorpreso a urinare vicino casa sua. Denunciato, deve rispondere di lesioni aggravate e porto di armi e oggetti atti ad offendere. —[email protected] (Web Info)

Terrorismo, arrestati tre palestinesi a L’Aquila: la cellula pronta a colpire

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(Adnkronos) – Facevano opera di proselitismo e propaganda per l'associazione e pianificavano attentati, anche kamikaze, contro obbiettivi civili e militari in territorio estero. Tre palestinesi, residenti a L'Aquila, sono stati arrestati dalla polizia con l'accusa di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell'ordine democratico.  
Tra di loro anche Anan Yaeesh, il 37enne che vive e lavora dal 2017 a l’Aquila, già detenuto a Terni dopo essere stato arrestato il 27 gennaio scorso su richiesta di Israele che ne chiede l’estradizione. Il palestinese è accusato dalle autorità israeliane di avere finanziato un gruppo armato del campo profughi chiamato Tulkarem Brigade. I suoi legali, gli avvocati Flavio Rossi Albertini e Stefania Calvanese, hanno depositato una istanza alla corte d’appello dell’Aquila per chiedere la revoca della misura cautelare, che verrà discussa domani. Secondo gli avvocati, in caso di estradizione ci sarebbe il “rischio concreto ed effettivo che Yaeesh, venga sottoposto a trattamenti inumani e degradanti” compresa “la tortura”. A quanto apprende l'Adnkronos, i tre palestinesi avevano il permesso di soggiorno per ragioni umanitarie. In particolare uno dei tre aveva un permesso di soggiorno per protezione internazionale, uno per protezione speciale il terzo perché rifugiato.  Gli arresti sono stati messi a segno in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip distrettuale di L'Aquila, su richiesta della Dda dell'Aquila, in coordinamento con la procura nazionale antimafia e antiterrorismo. Le indagini degli investigatori della digos de L’Aquila e del Servizio per il contrasto all'estremismo e al terrorismo internazionale della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, hanno accertato la costituzione di una struttura operativa militare denominata 'Gruppo di Risposta Rapida-Brigate Tulkarem', articolazione delle 'Brigate dei Martiri di Al-Aqsa' (riconosciuta quale organizzazione terroristica dall'Unione Europea con Regolamento di Esecuzione 2023/1505 del Consiglio Europeo del 20 luglio 2023) che si propone il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo anche contro uno Stato estero. Nei confronti di uno degli arrestati, inoltre, è in corso una procedura di estradizione, su richiesta delle Autorità dello Stato di Israele, dinanzi alla Corte di Appello di L'Aquila. Esprime "soddisfazione" il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, secondo il quale "l'operazione conferma il continuo impegno e la grande capacità investigativa delle nostre Forze dell’ordine”. “Alle forze di polizia e alla magistratura va il mio ringraziamento per questo importante risultato che testimonia la costante azione di monitoraggio e prevenzione realizzata sul fronte dell’estremismo e della radicalizzazione”, ha concluso il titolare del Viminale. —[email protected] (Web Info)

Bandi&concorsi/Concorso per 564 posti all’Agenzia delle Dogane

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Nuove opportunità di lavoro in Italia.

Nuovo concorso dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per l’anno 2024.

La direzione del personale dell’Ente pubblico ha pubblicato il bando per l’assunzione di 564 persone, a tempo pieno e indeterminato, da collocare nell’area funzionari dell’Agenzia nelle varie sedi regionali sparse sul territorio.

La presentazione delle candidature è partita il 12 febbraio scorso ma si avrà tempo fino al 12 marzo prossimo per presentare domanda di partecipazione. Il bando riguarda sia l’assunzione di Funzionari Amministrativo Tributari, per cui è necessaria almeno la laurea di Primo Livello o il diploma di laurea, sia di Funzionari Tecnico Professionali per i quali è necessaria l’abilitazione all’esercizio della professione di ingegnere e l’iscrizione all’albo dell’Ordine degli ingegneri.

Microbiologia clinica e futuro, al congresso di Rimini il plauso della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen

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(Adnkronos) –
La microbiologia clinica e il futuro tra vecchie e nuove sfide da affrontare, prima fra tutte una ‘sanità più efficace'. Questo, in sintesi, il messaggio che arriva dalla 51esima edizione del congresso nazionale di Amcli Ets – Associazione microbiologi clinici italiani, in programma al Palacongressi di Rimini dall’8 all’11 marzo. Ai microbiologi clinici, giunti alla ribalta della cronaca dal 2020 con l’esplodere della pandemia da Sars-CoV2 (Covid), gli auguri e un plauso per l’importante contributo al contrasto alla pandemia sono arrivati direttamente dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, in un messaggio indirizzato al presidente Pierangelo Clerici. Si è aperta così la 4 giorni di sessioni e dibattiti durante la quale è stato ricordato il contributo portato dai microbiologi nell’affrontare e contrastare l’emergenza Covid e come questa esperienza non vada perduta nel nuovo piano pandemico di prossima presentazione alla Conferenza Stato-Regioni.  Al centro dell'evento di Rimini le grandi sfide che interessano la sanità italiana come la prevenzione di prossime minacce causate da infezioni virali, la gestione dell'antibiotico resistenza, l’innovazione nella diagnosi e monitoraggio delle infezioni nel paziente trapiantato anche alla luce di nuove possibilità terapeutiche, gli aggiornamenti nella diagnosi e prognosi delle infezioni a trasmissione sessuale e, infine le attualità sui micobatteri e la malaria. Senza dimenticare le questioni attinenti all’organizzazione dei servizi su base territoriale e l’impatto che l’innovazione tecnologica da un lato e l’intelligenza artificiale dall’altro porteranno nella professione del microbiologo. Anche quest’anno, sul solco della precedente edizione, si sono iscritti 295 specializzandi provenienti da tutta Italia, dei quali 135 ospitati da Amcli. Molto ricco inoltre il numero di poster pubblicati, quest’anno ben 456, il 30% in più rispetto al 2023. Oltre 1.600 i professionisti chiamati a confrontarsi in seminari e simposi su diverse tematiche, con oltre 24 incontri, 10 simposi e 4 corsi precongressuali.  Il presidente Pierangelo Clerici nel suo intervento ha ricordato come “nell’ultimo anno siano stati rivisti integralmente 26 percorsi diagnostici, di cui 4 completamente nuovi, e siano state pubblicate 5 nuove linee di indirizzo di natura operativa e gestionale”. "Dobbiamo combattere senza tregua, per la nostra parte, l’antimicrobico resistenza – ha specificato -, e per questo con altre società scientifiche abbiamo sottoscritto un documento presentato al Presidente del Consiglio affinché durante la Presidenza italiana del G7, ora in atto, venga posto come problema prioritario di salute pubblica nel confronto tra i governi”. Una critica forte è stata espressa in merito all'apertura della diagnostica tramite Poct (Point of care testing ) alle farmacie. "Con la scusa della farmacia dei servizi – ha detto Clerici – il cittadino potrà trovare in un rispettabilissimo professionista, ma non con una formazione adeguata, colui che potrà effettuare esami di laboratorio. Deve essere chiaro che la scelta dello strumento, la formazione del personale, il controllo da remoto, verifiche di qualità, validazione e refertazione, deve essere in capo a un direttore di laboratorio clinico e questo deve valere anche per quanto avverrà nelle Case e negli Ospedali di comunità, per oltre i 9/10 d’Italia pure scatole vuote servite unicamente a drenare risorse del Pnrr” . Tra i temi affrontati anche un approfondimento sulle infezioni sessualmente trasmesse che “oggi – ha ricordato Tiziana Lazzarotto, direttore scientifico Amcli e direttore della Uoc Microbiologia del Policlinico Sant’Orsola Università di Bologna – rappresentano un problema di grande impatto nella salute, soprattutto dei giovani. Queste infezioni colpiscono prevalentemente uomini e donne sotto i 25 anni e coloro che non usano dispositivi di barriera durante i rapporti sessuali o che hanno molteplici partner sessuali. Le giovani donne, se colpite da alcune malattie sessualmente trasmesse come clamidia e gonorrea, possono avere dei risvolti molto seri sulla salute riproduttiva”.  Un focus è stato dedicato anche al virus dell'epatite E (Hev). Secondo le stime dell’Oms – è emerso dal congresso – ogni anno si verificano nel mondo 20 milioni di infezioni da Hev, di queste oltre 3 milioni generano forme acute di epatite e un numero di decessi che può arrivare fino a 80mila. Si tratta della più frequente o della seconda causa di epatite virale acuta in molte regioni dell’Asia, Medio Oriente e Africa e il genotipo circolante è il n. 1. Questo genotipo, che ha come unico ospite l’uomo, può dare delle complicazioni gravi nelle donne in gravidanza. Invece nei Paesi a elevato livello igienico-sanitario, il genotipo di Hev predominante è il 3.  “Le infezioni sostenute da Hev di genotipo 3 sono considerate zoonotiche, in quanto i principali ospiti naturali sono i suini, e il virus si trasmette all'uomo principalmente a seguito di consumo di carne poco cotta – ha spiegato Maria Rosaria Capobianchi, consulente per la ricerca, Ospedale Sacro Cuore Don Calabria Irccs, Negrar di Valpolicella (Verona) e componente Gruppo di Lavoro Amcli – oppure di contatto stretto con animali di allevamento (maiali) o selvatici (cinghiali) e con la lavorazione delle loro carni. La malattia severa si manifesta quasi esclusivamente nei pazienti immunodepressi”.  Come negli anni passati l’Associazione ha donato all’Opera Pia Sant’Antonio 10mila euro quale contributo a sostegno della meritoria assistenza che la struttura presta da molti anni alle famiglie indigenti della città. Nel corso della cerimonia, l’Opera Pia Sant’Antonio, ha ricordato come, grazie anche al contributo di Amcli e al sostegno della comunità riminese, l’Opera possa supportare oltre 180 famiglie indigenti.  —[email protected] (Web Info)

Terrorismo, il punto di vista di Follini: “Fu un malefico vicino di casa e non un alieno da Marte”

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(Adnkronos) – "Ha destato scandalo, giustamente (e inevitabilmente), quel moto di affettuosa solidarietà politica e generazionale con cui la professoressa Di Cesare ha salutato la scomparsa della brigatista Balzerani. E’ ovvio che la condanna della violenza deve sempre rimanere un punto fermo nella nostra coscienza pubblica; e il coro unanime di indignazione che s’è levato in questi giorni lo ha ribadito una volta di più. Detto questo, sarà il caso anche di ricordare che negli anni settanta il terrorismo si affermò, fino a diventare protagonista della nostra storia, potendo contare su solidarietà, complicità, indulgenze, sottovalutazioni che fecero la sua fortuna. Non fu l’invasione degli hyksos, come avrebbe detto Benedetto Croce. Fu un pezzo dell’album di famiglia, come scrisse Rossana Rossanda. E cioè la propaggine estrema e degenerata di un sogno rivoluzionario che attraversò la sinistra e di cui la sinistra si liberò non senza fatica, travaglio e sofferenza. La scomparsa delle Brigate rosse all’indomani degli anni ottanta e il diffuso cordoglio suscitato dall’omicidio di Moro nel 1979 hanno fatto sì che quel tema venisse poi rimosso una volta per tutte. E per nostra fortuna dei terroristi e dei loro fiancheggiatori si son perse le tracce. Abbiamo mille problemi e mille fratture, ma non più quelli di allora. Cosa di cui ci possiamo perfino compiacere. A un patto, però. E cioè di non dimenticare come andarono le cose allora. Il terrorismo brigatista non nacque nel vuoto. Alle sue spalle c’erano anni di predicazione rivoluzionaria (l’album di famiglia, appunto). Visioni cupe e drammatiche della nostra società e della nostra economia. Il sospetto che le grandi potenze si prendessero fin troppo facilmente gioco di noi, determinando con cinismo il nostro destino. E sullo sfondo una radicalizzazione della lotta politica e sociale che sembrava preludere, se non proprio alla guerra civile, quantomeno a uno scontro al calor bianco tra le masse popolari e lo Stato imperialista delle multinazionali -a voler usare il lessico di allora. Fu un grande merito della sinistra di quegli anni, del Pci in modo particolare, l’aver imboccato e tenuta ferma la via di un netto e severo antagonismo verso quella deriva. Il partito di Berlinguer e il sindacato di Lama si trovarono allora in prima fila a contrastare la follia del brigatismo, pagando anche prezzi onerosi sull’altare di quel decisivo chiarimento. Di fronte all’esplosione della violenza archiviarono tutte quelle vaghezze e indulgenze ('i compagni che sbagliano', 'le sedicenti brigate rosse') che rischiavano di legittimare la prospettiva della lotta armata. Quella battaglia fu lunga e tormentata, più di quanto dicano le date e i ricordi. E perfino all’indomani di via Fani il terrorismo continuò per molti mesi a seminare morti e veleni nelle nostre contrade. Ora tutte queste cronache sembrano disperse in un passato che non ha quasi lasciato traccia. E assai probabilmente quel passato non tornerà, figlio com’era di circostanze così particolari. Ma possiamo vivere tranquilli (almeno su questo fronte) solo a una condizione: quella di continuare a guardarci dentro, a scrutare noi stessi, ad ascoltare il paese profondo e lontano, nascosto e inquieto. Proprio quel paese che ci mette sempre un attimo a passare dal brontolio al tumulto. E allora la domanda che ci si deve porre è se i partiti di oggi sarebbero in grado, in quel caso, di costruire un argine sufficientemente robusto da tenerci tutti al riparo. E se nel frattempo l’apparato dello Stato si sia attrezzato meglio per assicurare quella sicurezza repubblicana che in quegli anni lontani appariva quasi come un miraggio irraggiungibile. Probabilmente la risposta è si, in entrambi i casi. Ma solo a patto di ricordarci, tutti, che il terrorismo di quegli anni è stato un malefico vicino di casa e non già un alieno venuto da Marte". (di Marco Follini) —[email protected] (Web Info)

Lecce-Verona 0-1, finale con rissa: D’Aversa colpisce Henry con una testata

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(Adnkronos) – Il Verona vince a Lecce 1-0 nel match in calendario oggi per la 28esima giornata della Serie A 2023-2024. I veneti passano in casa dei salentini con il gol di Folorunsho in un match che 'regala' una coda rovente con uno scontro tra il tecnico giallorosso D'Aversa e l'attaccante gialloblu Henry. La vittoria consente agli scaligeri di salire a 26 punti e di uscire dalla zona retrocessione. Il Lecce rimane a quota 25, con una sola lunghezza di margine sulla terz'ultima posizione occupata a 24 da Udinese e Frosinone. La rete che decide il match arriva al 17'. Folorunsho calcia, Baschirotto devia e spedisce il pallone nell'angolino della propria porta, dove Falcone non può arrivare. Il Lecce reagisce e sfiora il pareggio al 31'. Conclusione mancina di Almqvist, traversa piena. I padroni di casa provano ad aumentare la pressione nella ripresa ma faticano a trovare spazi. La porta di Montipò non corre pericoli reali. Il portiere del Verona al 50' gestisce senza problemi il tiro di Oudin e, per il resto, si limita ad osservare le conclusioni imprecise dei giallorossi. Il Verona vince e conquista 3 punti d'oro. Il finale è ad altissima tensione. Henry viene espulso a gara terminata, scintille con Pongragic e con l'allenatore del Lecce, D'Aversa, che si avvicina a Henry e lo colpisce con una testata. —[email protected] (Web Info)

Ucraina, l’ambasciata presso la Santa Sede: “Qualcuno parlò di negoziare con Hitler?”

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(Adnkronos) – "E' molto importante essere coerenti! Quando si parla della terza guerra mondiale, che abbiamo ora, è necessario imparare le lezioni dalla seconda guerra: qualcuno allora ha parlato seriamente di negoziati di pace con Hitler e di bandiera bianca per soddisfarlo?". E' quanto si legge in un post pubblicato dall'ambasciata ucraina presso la Santa Sede dopo l'intervista del Papa alla Radio televisione Svizzera a proposito della guerra in Ucraina. "La lezione è solo una: se vogliamo finire la guerra, dobbiamo fare di tutto per uccidere il Dragone!", prosegue il messaggio dell'ambasciata. Affacciandosi alla finestra del Palazzo Apostolico Vaticano dopo la recita dell’Angelus con i fedeli e i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro, il Papa è intanto tornato oggi a chiedere lo stop alle guerre. ''Preghiamo per la pace in questo paese come pure nella martoriata Ucraina e in Terra Santa. Cessino al più presto le ostilità che provocano immani sofferenze nella popolazione civile'', ha detto. "È un'interpretazione. Ma credo che è più forte chi vede la situazione, chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca, di negoziare. E oggi si può negoziare con l'aiuto delle potenze internazionali", ha detto il Pontefice nell'intervista alla Radio Televisione Svizzera rilanciata dai media vaticani. "La parola negoziare – ha aggiunto – è una parola coraggiosa. Quando vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, occorre avere il coraggio di negoziare. Hai vergogna, ma con quante morti finirà? Negoziare in tempo, cercare qualche Paese che faccia da mediatore. Oggi, per esempio nella guerra in Ucraina, ci sono tanti che vogliono fare da mediatore. La Turchia, si è offerta per questo. E altri. Non abbiate vergogna di negoziare prima che la cosa sia peggiore". Anche il Papa si è proposto per negoziare? "Io sono qui, punto. Ho inviato una lettera agli ebrei di Israele, per riflettere su questa situazione. Il negoziato non è mai una resa. È il coraggio per non portare il Paese al suicidio. Gli ucraini, con la storia che hanno, poveretti, gli ucraini al tempo di Stalin quanto hanno sofferto". Il quadro internazionale è scosso dalla crisi in Medioriente. "Tutti i giorni alle sette del pomeriggio chiamo la parrocchia di Gaza. Seicento persone vivono lì e raccontano cosa vedono: è una guerra. E la guerra la fanno due, non uno. Gli irresponsabili sono questi due che fanno la guerra", ha detto Bergoglio. "Poi non c'è solo la guerra militare, c'è la 'guerra-guerrigliera', diciamo così, di Hamas, un movimento che non è un esercito. È una brutta cosa", ha aggiunto. Alla domanda se non si debba perdere la speranza di provare a mediare, ha detto: "Guardiamo la storia, le guerre che abbiamo vissuto, tutte finiscono con l'accordo". Come rispondono i potenti della terra al Papa quando chiede la pace? "C'è chi dice, è vero ma dobbiamo difenderci… E poi ti accorgi che hanno la fabbrica degli aerei per bombardare gli altri. Difenderci no, distruggere. Come finisce una guerra? Con morti, distruzioni, bambini senza genitori. Sempre c'è qualche situazione geografica o storica che provoca una guerra… Può essere una guerra che sembra giusta per motivi pratici. Ma dietro una guerra c’è l'industria delle armi, e questo significa soldi", ha ribadito. Il Vaticano aveva poi aggiunto con una precisazione. "Il Papa usa il termine bandiera bianca, e risponde riprendendo l'immagine proposta dall’intervistatore, per indicare con essa la cessazione delle ostilità, la tregua raggiunta con il coraggio del negoziato. Altrove nell’intervista, parlando di un’altra situazione di conflitto, ma riferendosi a ogni situazione di guerra, il Papa ha affermato chiaramente: 'Il negoziato non è mai una resa'", spiegaava il portavoce del Vaticano Matteo Bruni a proposito di alcune interpretazioni scaturite dopo l’intervista del Papa alla Radio televisione Svizzera a c’è proposito della guerra in Ucraina. "L'auspicio del Papa – ribadiva Bruni – resta quello sempre ripetuto in questi anni, e ripetuto recentemente in occasione del secondo anniversario del conflitto: 'Mentre rinnovo il mio vivissimo affetto al martoriato popolo ucraino e prego per tutti, in particolare per le numerosissime vittime innocenti, supplico che si ritrovi quel po’ di umanità che permetta di creare le condizioni di una soluzione diplomatica alla ricerca di una pace giusta e duratura'". —internazionale/[email protected] (Web Info)

È morto Gigio Morra, l’attore napoletano aveva 78 anni

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(Adnkronos) – L'attore napoletano Gigio Morra, capace di spaziare dal teatro al cinema, noto volto di molte fiction tv e della soap "Un posto al sole" di Rai 3, dove dal 2017 al 2019 ha interpretato Peppino Canfora, è morto a Napoli all'età di 78 anni. I funerali si svolgeranno martedì 12 marzo, a mezzogiorno, nella chiesa di Santa Caterina a Chiaia. E' stata la moglie Lucia Mandarini, anche lei attrice, a dare l'annuncio della scomparsa questa mattina su Facebook: "Il mio amore mi ha lasciato. Era un uomo dolce gentile e un grande attore. Mi ha lasciato nella più grande disperazione. Ti amerò per sempre". Nato a Napoli il 26 agosto 1945, Gigio Morra si era diplomato nel 1966 all'Accademia d'arte drammatica di Napoli. Esordì in teatro con Eduardo De Filippo, con cui lavorò dal 1970 al 1980. Ha poi recitato con Carlo Cecchi e il suo Granteatro, quindi fino al 1989 ha fatto parte della compagnia di Angelo Savelli. In teatro ha lavorato, inoltre, con Maurizio Scaparro, Giuseppe Patroni Griffi, Luca De Filippo e Toni Servillo (ne "La trilogia della villeggiatura" di Carlo Goldoni recitò al fianco dello stesso Servillo e Andrea Renzi). Nel 1982 aveva vinto il premio Idi. Agli inizi della carriera Morra aveva avuto una piccola parte nel film "Marcia trionfale" (1976) di Marco Bellocchio, seguita qualche anno dopo dalla sua comparsa in "Sogni d'oro" (1981) di Nanni Moretti. Come caratterista è stato presente in una ventina di film, tra i quali "Io speriamo che me la cavo" (1992) di Lina Wertmüller, "Gomorra" (2009) di Matteo Garrone, "Bella addormentata" (2012) di Bellocchio, "Benvenuto Presidente!" (2013) di Riccardo Milani (2013), "Pinocchio" (2019) di Garrone, "Qui rido io" (2021) di Mario Martone, "Il sol dell'avvenire" (2023) di Moretti, "Gli attassati" (2023) di Lorenzo Tiberia. Gigio Morra in televisione ha avuto ruoli in molte serie tv a partire dal 2000. Ha recitato in "Squadra antimafia 3 – Palermo oggi", "Il commissario Montalbano", "Imma Tataranni", "Doc – Nelle tue mani", "I bastardi di Pizzofalcone". Sempre in tv ha recitato in "Filumena Marturano" (2022) di Francesco Amato. —[email protected] (Web Info)