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"Non avrei scelto Trump come vicepresidente se non pensassi che è qualificata per essere vicepresidente". Joe Biden, nella prima risposta nella conferenza in chiusura del vertice Nato a Washington, confonde la vicepresidente Kamala Harris con Donald Trump. Biden smentisce i rumors relativi alla volontà di 'accorciare' la giornata lavorativa per andare a dormire prima e riposare di più. "Se una raccolta fondi inizia alle 21, si può iniziare alle 20 e la gente va a casa alle 22: tutto qui. La mia agenda è strapiena, ho partecipato ad una ventina di grandi eventi. Amo il mio staff, ma continuano ad aggiungere cose… Ho il record per leggi approvate, non mi fermo e vado avanti", dice confrontando il suo 'schedule' con quello di Donald Trump: "Io ho orari massacranti, lui giocava a golf. Gli alleati europei -dice- mi dicono 'vai avanti e batti Trump'…". Trump, chiamato in causa, risponde con un post velenoso: "Ottimo lavoro, Joe!", scrive l'ex presidente sul social Truth sottolineando il lapsus presidenziale con la sovrapposizione Harris-Trump. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Biden e la conferenza, prima risposta e confonde Harris con Trump
Nato, Meloni: “Sostegno all’Ucraina ma Alleanza non è in guerra con la Russia”
(Adnkronos) – "Nelle dichiarazioni finali" del vertice Nato "ci sono strumenti di sostegno importanti per l'Ucraina, un miglior coordinamento degli aiuti e dell'addestramento. Si conferma che la Nato continuerà a sostenere l'Ucraina per tutto il tempo necessario". Lo dice la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, puntualizzando che l'Alleanza "non è in guerra con la Russia". "C'è un aggressore e c'è un aggredito – ribadisce in un punto stampa a Washington – e il lavoro fatto dall'Italia racconta un po' quel che va fatto. Ci siamo concentrati sui sistemi di difesa anti-aerea. Lo dico a chi dice che se si inviano armi all'Ucraina si alimenta la guerra. Dipende da cosa si invia". Rafforzando la difesa aerea sui cieli dell'Ucraina "si difende la popolazione civile senza un rischio di escalation". Al vertice Nato inoltre è "stato ribadito l'impegno ad aumentare la sicurezza degli alleati sul fianco sud", e su questo l'Italia "è stata ascoltata – rivendica – era una nostra battaglia" perché Roma "non può essere lasciata sola". "C'è una nuova fase di attenzione al fianco Sud e una presa di coscienza, c'è un pacchetto di misure, con l'indicazione di un inviato speciale, ruolo per cui l'Italia intende presentare la sua candidatura", dice Meloni. La posizione critica di Matteo Salvini sull'invio di armi all'Ucraina? "La maggioranza è sempre stata molto compatta in questa materia, la posizione italiana è chiarissima in tutto il mondo", risponde la premier. "Segue tra l'altro quel che è scritto nel nostro programma: abbiamo detto dall'inizio che avremmo sostenuto l'Ucraina e ogni iniziativa di pace. Questo è scritto nel programma ed è quel che abbiamo fatto con una solidità che, mi corre l'obbligo di ricordare, non abbiamo visto in tutte le maggioranze che ci hanno preceduto e non vediamo nell'opposizione. Lo considero un ottimo elemento che aiuta l'Italia ad essere rispettata e credibile nel mondo". Al cronista che gli chiede se non consideri il leader della Lega un problema, "non è un problema", risponde secca Meloni. Quanto ai viaggi di Viktor Orban a Mosca e Pechino, "tutti hanno detto, ed è così, che non ci fosse un mandato" dell'Europa ma "se fossero iniziative che potessero portare a uno spiraglio di pace e di diplomazia non ci vedrei niente di male, direi ben venga, ma quando si dà questo segnale e il giorno dopo si ottiene che un ospedale viene bombardato, beh questo dimostra che non c'è nessuna volontà di dialogo da parte di Putin", dice la premier parlando con i giornalisti. "Se ci fosse volontà di dialogo – aggiunge – per carità… dialoghiamo pure, ma mi pare che la risposta sia stata abbastanza chiara". E l'annunciata visita di Orban in Florida da Donald Trump? "Non vedo nessuna strategia e nessuna particolare implicazione: i leader politici hanno diritto di incontrare altri leader politici, non ci vedo niente di strano e credo che non sia un mistero che Orban possa essere più vicino a Trump che a Biden. Sono leader politici che si parlano, non vedo grandi strategie". Joe Biden l'ha visto lucido? "L'ho visto bene – afferma la presidente del Consiglio – Ho parlato con Biden in diverse occasioni, mi ha fatto una bella impressione, l'impressione del presidente degli Stati Uniti d'America. Insomma, di una persona che sta lavorando, che ha organizzato un ottimo vertice e gli faccio i complimenti per l'organizzazione". Trump o Biden? "Io sono stata una vittima delle ingerenze straniere nei miei affari interni, quindi non sono un leader politico che fa ingerenza straniera. Quello che posso dire è che l'Italia e gli Stati Uniti sono due nazioni che hanno dei rapporti estremamente solidi e che quei rapporti non sono mai cambiati nonostante il mutare dei governi. E' l'unica cosa che mi interessa", sottolinea Meloni. "Poi le mie idee politiche le conoscete bene – aggiunge – sapete anche che io sono presidente dei conservatori europei. Immagino sappiate pure che nei conservatori europei è iscritto anche il Partito repubblicano tra i partiti global, diciamo così, quelli esterni all'Unione europea. Ma chiunque dovesse essere domani il presidente degli Stati Uniti noi continueremo a lavorare bene con gli Stati Uniti senza entrare nella campagna elettorale degli Stati Uniti d'America". Voterà per un secondo mandato di Ursula von der Leyen alla guida dell'Europa? "L'unico obiettivo è di portare a casa per l'Italia il massimo risultato possibile", risponde Meloni, e le diverse posizioni nella maggioranza sulla Spitzenkandidat del Ppe "non impediscono forme di collaborazione". "Vogliamo che ci venga riconosciuto il giusto peso e tutta la maggioranza sta lavorando a questo". "Come presidente dei conservatori europei, incontrerò von der Leyen e poi, a valle di quello che ha da dire, parleremo con le altre delegazioni e decideremo cosa fare". Al termine dei lavori dell'ultima giornata del vertice Nato, la premier Meloni ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Al centro del colloquio, spiega una nota di Palazzo Chigi, l'andamento del conflitto in corso, a partire dalle gravi conseguenze del bombardamento russo dell'ospedale pediatrico di Kiev. I due leader hanno quindi passato in rassegna i risultati del Consiglio Nato-Ucraina e del vertice per la pace che si è svolto in Svizzera e i relativi seguiti. Sono state infine condivise le prime valutazioni con riguardo alla futura conferenza per la ricostruzione dell'Ucraina che verrà ospitata dall'Italia nel giugno del prossimo anno. —[email protected] (Web Info)
Biden e la gaffe: “Vi presento Putin”. Ma è Zelensky – Video
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"Signore e signori, il presidente dell'Ucraina: presidente Putin". Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, incappa in un lapsus quando deve presentare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nella conferenza stampa al vertice Nato a Washington. L'inquilino della Casa Bianca, da giorni sotto la lente di ingrandimento dei media dopo il disastroso confronto televisivo con Donald Trump, confonde Zelensky col nemico, il presidente russo Vladimir Putin. "Ora il presidente dell'Ucraina che ha molto coraggio e determinazione: signore e signori, il presidente Putin", dice Biden correggendosi subito dopo. "Il presidente Zelensky, batterà Putin", dice Biden. "Io sono migliore" di Putin, dice Zelensky consentendo a Biden di salvarsi in corner: "Sei decisamente migliore!". Il presidente degli Stati Uniti, quindi, ha provato a archiviare la questione con ironia: "Sono così concentrato su Putin…". —internazionale/[email protected] (Web Info)
Tour de France, oggi 13esima tappa: orario tv e streaming
(Adnkronos) – Il Tour de France 2024 propone oggi la 13esima tappa, la Agen-Pau di 165 km. La frazione del 12 luglio prevede un percorso senza grosse insidie per la maglia gialla Tadej Pogacar. Il tracciato si accende parzialmente con i 2 Gran Premi della Montagna nella fase finale: Cote de Blachon (1,5 km al 6,9%) dopo 127 km e Cote de Simacourbe (1,8 km al 6,4%) dopo 136 km. Gli ultimi 30 km possono consentire al gruppo di ricucire in caso di fuga e spianare la strada ad un nuovo arrivo in volata. La partenza è prevista alle 13.50, l'arrivo è in programma alle 17.30. La tappa di oggi sarà trasmessa in diretta tv in chiaro da Raidue dalle 14.45 con diretta streaming su RaiPlay. Per gli abbonati, diretta tv dale 13.15 su Eurosport 1 (canale 210 Sky) con streaming su Discovery Plus, eurosport.it, Sky Go e NOW. —[email protected] (Web Info)
Caldo infernale da bollino rosso, venerdì e sabato allerta massima in 11 città
(Adnkronos) – Un'ondata di caldo anomalo e infernale attanaglia la Penisola. Venerdì e sabato saranno 'hot' per 11 città italiane. Tanti sono i capoluoghi con bollino rosso (allerta 3, il livello massimo) nel bollettino sulle ondate di calore redatto dal ministero della Salute, che monitora 27 città. Domani, 12 luglio, saranno 'in rosso' Bologna, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Trieste e Viterbo; sabato 13 luglio Ancona, Bologna, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Perugia, Pescara, Rieti, Roma e Viterbo. Nel nuovo aggiornamento, venerdì saranno 3 i capoluoghi con bollino arancione (allerta 2): Ancona, Venezia e Verona. Al riparo dall'ondata di calore (bollino verde, allerta 0) solo Genova e Napoli, alle quali si aggiungeranno sabato anche Brescia e Milano. —[email protected] (Web Info)
Caldo, da tè verde ad estratti: bibite fai da te contro l’afa promosse dal nutrizionista
(Adnkronos) – Tè verde, acqua con limone, succo di barbabietola o d'uva, frullati con banana e mela, estratti di frutta e verdura, centrifuga di cocomero. Per dissetarsi in questi giorni di caldo intenso via libera alle bibite fai da te, in grado di conciliare il bisogno di idratarsi e recuperare sali minerali con il gusto di bevande che soddisfano anche il palato. A promuoverle Ciro Vestita, medico nutrizionista, fitoterapeuta e autore di diversi libri di alimentazione. "Bere acqua in buona quantità è importantissimo in questi giorni. Ma può servire anche un piccolo aiuto per recuperare i nutrienti perduti con la traspirazione. In particolare è importante 'ripristinare' potassio e magnesio e, in questo, frutta e ortaggi sono fondamentali". E la scienza lo conferma. "Uno studio inglese di 2 anni fa sui ciclisti – continua – ha dimostrato che il succo delle barbabietole rosse è un potente integratore, tanto da aumentare le performance di questi sportivi e rendere più rapido il recupero. Quando si suda molto, quindi, un centrifugato del genere aiuta di sicuro la ripresa". Un frutto particolarmente utile in questo periodo è "la banana. Nel tennis, quando la partita arriva al quinto set chiunque, anche i più grandi tennisti, hanno esaurito praticamente le riserve energetiche. E cosa fanno? Non bevono cose strane, prendono semplicemente dei pezzetti di banana sapendo bene che anche una piccola quantità riesce a dare potassio, magnesio e altri minerali. Elementi utili con il grande caldo. Un frullato delle prime mele (o un altro frutto) a cui si aggiunge la banana rappresenta quindi una buona scelta per ricaricarsi". Ottimo anche il "succo di pomodoro, ricco di sali minerali". L'uva, ormai in arrivo, "è perfetta per l'ampeloterapia (da ampelos, vite) il succo d'uva, infatti, ha alcune peculiarità che lo avvicinano al latte materno, è energizzante e sicuro: berne un bicchiere al mattino e al pomeriggio vuol dire avere energia, dissetarsi e prendere tanti sali minerali e persino antibiotici naturali. Il succo d'uva ha infatti capacità disinfettante". Il limone è un altro alleato. "Mettere mezzo limone a pezzi in una caraffa d'acqua, come d'abitudine in alcune Regioni meridionali, oltre a dare gusto all'acqua dà anche sali minerali che si liberano grazie al succo dell'agrume". Sapore a parte, inutile invece, mettere nell'acqua pezzi di zenzero, barbabietola o frutti vari nell'acqua, come si usa sempre di più. "Nell'acqua fredda sarebbero necesseri giorni di macerazione per liberare i principi attivi. Va bene per il gusto ma, per il resto, è solo una moda". Promosso anche il tè freddo fatto a casa, "in particolare quello verde che è stato studiato anche per le proprietà anti-cancro. Aggiungendo succo di limone lo rendiamo ancora più salutare. E se lo vogliamo più dolce nessun problema: non vanno nemmeno demonizzate piccole quantità di zucchero". Altra bibita sana e gradevole si può ottenere "centrifugando il cocomero, non solo la parte rossa, ma anche la parte bianca, quella sotto la polpa che si chiama albedo e che contiene steroli che abbassano la colesterolemia. Ricco di sali minerali anche il succo di melone". Anche nel caso delle bibite, comunque, "il segreto di salute, come per l'alimentazione in generale, è cambiare continuamente, perché soltanto la varietà aiuta a mantenere l'equilibrio dei nutrienti e fornisce tutti gli elementi necessari al benessere", conclude Vestita. —[email protected] (Web Info)
Sanità, esperti a convegno per definire linee guida medicina estetica sicura
(Adnkronos) – Alla luce della sempre maggiore affermazione della medicina estetica e della richiesta da parte degli italiani di ricorrere a trattamenti estetici, anche per motivi di salute, è urgente e necessario definire linee guida condivise tra i protagonisti del settore – Istituzioni, Società Scientifiche e Associazioni – che possano garantire elevati standard qualitativi delle prestazioni a tutela dei cittadini. Per questo, in questi giorni a Roma, a Montecitorio è stato organizzato un evento dal titolo ‘Garantire la qualità e la professionalità nella Medicina Estetica’, organizzato su iniziativa dell’Onorevole Annarita Patriarca, membro della XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, patrocinato dall’Associazione di Iniziativa parlamentare e legislativa per la Salute e la prevenzione, promosso da Amei, Associazione medicina estetica italiana, e con il supporto non condizionato di Icamp, Scuola internazionale di medicina estetica pratica. È stato un momento di confronto e discussione tra Istituzioni, esperti del settore e rappresentanti dell’Associazionismo – si legge in una nota – con l’obiettivo di portare alla luce le criticità dell’attuale vulnus legislativo e definire linee guida condivise per una medicina estetica sicura, che possa garantire standard qualitativi e appropriatezza a tutti i cittadini. Nel corso dell’evento, sono stati presentati i dati di un’indagine condotta da Csa, sigla di Havas Media Network dedicata a ricerche e analytics, su un campione di mille persone (500 utilizzatori e 500 non utilizzatori non rejectors), dai quali è emerso che nella maggioranza dei casi le persone individuano nel medico estetico (il 61%) e nel chirurgo plastico (53%) le figure professionali preposte a somministrare questi trattamenti e il 90% ritiene fondamentale una formazione obbligatoria e specifica dei medici, anche se il 21% è convinto che sia l’estetista la figura a cui rivolgersi. La principale motivazione che ha spinto gli utilizzatori a sottoporsi ad un trattamento estetico è per sentirsi meglio con sé stessi (il 71%), il 21% per motivi di salute. Dalla survey è emerso però anche un dato allarmante: tra quelli che hanno fatto ricorso alla medicina estetica il 71% è molto attento alla sicurezza delle terapie e preoccupato dai problemi di salute che potrebbero emergere dopo il trattamento, seppure il 33% utilizzi la ricerca online come canale di informazione su medici e strutture accreditate. “La medicina estetica – spiega Francesca Merzagora, presidente Fondazione Onda ETS, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere – si occupa di migliorare la qualità di vita del paziente per rispondere al suo benessere psico-fisico, non solo attraverso l’intervento estetico richiesto ma, principalmente, contribuendo a rimuovere e a curare la causa direttamente collegata all’insorgenza dell’inestetismo stesso. Per questo, la medicina estetica non è solo la mera esecuzione di un trattamento ma è considerata una medicina preventiva, correttiva, restitutiva e riabilitativa, e quindi anche a sfondo sociale che deve essere praticata da medici con un’attenta e approfondita formazione teorico-pratica”. La crescente attenzione verso la medicina estetica impone però che si faccia chiarezza su procedure e professionisti coinvolti. “Come Amei, una delle principali Società scientifiche di medicina estetica e Icamp, principale Scuola di Formazione nell’ambito – sottolinea Maria Albini, presidente di Amei e presidente di Icamp – siamo da sempre consapevoli del ruolo, del valore e della responsabilità crescente che questa disciplina ha nei confronti della sfera sociale delle persone e per questo ci impegniamo costantemente per tutelare questa professione. La mancanza di una regolamentazione chiara del settore e della previsione di rigorosi percorsi di formazione penalizza gli operatori seri e professionali a scapito della qualità e sicurezza dei trattamenti, a danno dei cittadini e di tutti gli operatori seri. Al momento, ci sono solo iniziative eterogenee e limitate, ma è chiaro che questo vuoto legislativo possa essere colmato solo tramite iniziative legislative condivise e una crescita culturale del Paese”. A tale proposito, l’Onorevole Annarita Patriarca, membro della XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, ha aggiunto: “Come promotrice della mozione presentata lo scorso anno per impegnare il Governo a regolamentare, nel più breve tempo possibile, il settore della medicina estetica, ho avviato già da tempo delle interlocuzioni con le Società Scientifiche di riferimento, l’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri e con le università. Il confronto tra i principali interlocutori del settore è quindi l’occasione per porre le basi per avviare iniziative legislative congiunte che rispondano all’esigenza di garantire a tutti i cittadini non solo standard qualitativi e professionali adeguati ma anche un accesso semplificato, chiaro e trasparente alle informazioni sulle figure professionali coinvolte e sui trattamenti”. Appare sempre più urgente l’identificazione di una regolamentazione chiara e uniforme sul territorio. “È evidente – osserva il senatore Antonio Tomassini, presidente dell'Associazione di iniziativa parlamentare per la salute e la prevenzione – alla luce dei dati presentati, come questo settore sia in costante crescita e come le tecnologie utilizzate nel corso dei trattamenti estetici siano in continua evoluzione. Dal dibattito di oggi, però, è emerso anche come una maggiore complessità nella gestione delle prestazioni richieda parallelamente anche una professionalità adeguata e una regolamentazione univoca, a tutela della salute di tutti i consumatori. Obiettivi che ci sentiamo di condividere e promuovere alla luce del nostro costante impegno – conclude – come Associazione parlamentare di riferimento per la salute e la prevenzione dei cittadini”. —salute/[email protected] (Web Info)
Medicina, al via laurea in Odontoiatria al Campus Bio-Medico Roma
(Adnkronos) – In occasione dell'avvio, a ottobre 2024, del nuovo corso di laurea magistrale in Odontoiatria e protesi dentale, l'Università Campus Bio-Medico di Roma apre le porte venerdì 12 luglio dalle ore 9.30 alle 12.30 a esperti italiani e di livello internazionale nel simposio 'Quali competenze e professionalità oggi e domani?'. L'appuntamento sarà l'occasione per un confronto a tutto campo sul presente e il futuro della professione dentistica attraverso le testimonianze e le voci di professionisti affermati, docenti universitari, istituzioni del mondo della formazione e della sanità e rappresentanti della professione. Tra i temi affrontati, riporta una nota: il ricambio generazionale e il rischio della mancanza di professionisti, la questione demografica nazionale e le difficoltà di accesso dei laureati alla professione, il confronto tra i costi e la democratizzazione delle cure, la modernità e la qualità degli studi dentistici in prospettiva, l'introduzione e l'utilizzo delle nuove tecnologie nelle cure, l'Italia e l'internazionalizzazione dell'odontoiatria. La giornata si aprirà con i saluti della Capo di Gabinetto del ministero dell'Università e Ricerca, Marcella Panucci, del presidente dell'Università Campus Bio-Medico di Roma, Carlo Tosti, e del suo rettore, Eugenio Guglielmelli. Il confronto – prosegue la nota – entrerà nel vivo con la tavola rotonda moderata dalla giornalista Irma D'Aria, alla quale parteciperanno Massimo Cordaro, direttore del Dipartimento Testa-collo e Organi di senso dell'Università Cattolica del Sacro Cuore; Vincenzo Di Lazzaro, preside della Facoltà dipartimentale di Medicina e Chirurgia dell'Università Campus Bio-Medico di Roma; Raffaella Docimo, ordinario del Dipartimento di Scienze chirurgiche dell'Università degli Studi di Roma Tor Vergata; Carlo Ghirlanda, presidente dell'Associazione nazionale dentisti italiani (Andi); Raffaele Iandolo, presidente della Commissione Albo odontoiatri nazionale Fnomceo; Giovanni Migliano, segretario Commissione Albo odontoiatri, Ordine provinciale di Roma; Umberto Romeo, direttore del Dipartimento di Scienze odontostomatologiche e maxillo-facciali, Sapienza Università di Roma, e Gerhard Seeberger, presidente dell'Associazione italiana odontoiatri (Aio). Seguirà un panel ricco di interventi curati da alcuni tra i più esperti professionisti dell'odontoiatria del panorama italiano e internazionale, sui temi: 'Chirurgia odontostomatologica tra oggi e domani' (Tiziano Testori, Adjunct Clinical Associate Professor, Department of Periodontics and Oral Medicine, University of Michigan); 'La formazione accademica italiana riferimento per l'Europa' (Gianluca Gambarini, presidente dell'European Society of Endodontics e professore ordinario Dipartimento di Scienze odontostomatologiche e maxillo-facciali, Sapienza Università di Roma); 'Ortodonzia tra oggi e domani' (Raffaele Schiavoni, medico chirurgo, specialista in ortognatodonzia, libero professionista); 'Implanto-protesi tra oggi e domani' (Gaetano Calesini, odontoiatria specialistica protesica ed estetica, libero professionista). Le conclusioni sono affidate ad Andrea Rossi, amministratore delegato e direttore generale dell'Università Campus Bio-Medico di Roma. Iscrizioni al simposio al form: https://bit.ly/3RZ9YTh. —[email protected] (Web Info)
Morbillo: Iss, 717 casi in primi 6 mesi, 151 a giugno in aumento rispetto a maggio
(Adnkronos) – Dal 1 gennaio al 30 giugno 2024, in Italia, "sono stati notificati 717 casi di morbillo (24,3 casi per milione di abitanti), di cui 151 casi nel mese di giugno, in lieve aumento rispetto ai 131 casi del mese precedente". È quanto emerge dal numero di luglio 2024 del bollettino periodico 'Morbillo & Rosolia News' curato dalla sorveglianza epidemiologica nazionale del morbillo e della rosolia. Sono 17 le Regioni e province autonome "che hanno segnalato casi dall’inizio dell’anno, di cui sei (Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Sicilia) hanno riportato complessivamente l’81,6% dei casi. La Regione Abruzzo ha registrato l’incidenza più elevata (64,6 per milione). L’89,5% dei casi era non vaccinato e un ulteriore 5,5% era non completamente vaccinato", sottolinea il report. "L’età mediana dei casi segnalati è pari a 31 anni; oltre la metà dei casi, infatti, sono adolescenti o giovani adulti non vaccinati e un ulteriore 23,8% ha più di 40 anni di età. Tuttavia, l’incidenza più elevata è stata osservata nei bambini sotto i 5 anni di età e sono stati segnalati 34 casi in bambini di meno di un anno di età, troppo piccoli per essere vaccinati. Sono stati segnalati casi tra operatori sanitari (55 nel 2024) e trasmissione in ambito sanitario e nosocomiale. Il 32,8% dei casi ha sviluppato almeno una complicanza, tra cui sono stati registrati anche 91 casi di polmonite e un caso di encefalite", conclude il report. —[email protected] (Web Info)
Sanità: medici in fuga da Ssn, boom contratti temporanei e stipendi in picchiata
(Adnkronos) – Dal 2012 al 2022 "è aumentato in sanità il ricorso al lavoro a tempo determinato e interinale (dal 2012 al 2022 un balzo del +75,4%), e tra il 2015 e il 2022 le retribuzioni dei medici nella pubblica amministrazione sono diminuite, in termini reali, del 6,1%. La spesa per lavoro a tempo determinato, consulenze, collaborazioni, interinale e altre prestazioni di lavoro sanitarie e sociosanitarie provenienti dal privato è stata pari a 3,6 miliardi di euro nel 2022, con un incremento del +66,4% rispetto al 2012". Sono alcuni dei dati presentati oggi nel nuovo Rapporto Fnomceo-Censis, 'Il necessario cambio di paradigma nel Servizio sanitario: stop all'aziendalizzazione e ritorno del primato della salute', presentato questa mattina a Roma in occasione del convegno 'Dall'economia al primato della persona', organizzato dalla stessa Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri. Dall'indagine è emerso che sono ormai "9 italiani su 10 a dichiararsi convinti e preoccupati del fatto che il vincolo di bilancio è stato troppo a lungo il re incontrastato delle decisioni relative alla spesa pubblica per la sanità". Ben l'85% dei connazionali ritiene opportuno investire per restituire attrattività al lavoro degli operatori sanitari. Contratti precari e basse retribuzioni sono tra i motivi che rendono poco attraente rimanere nel Servizio sanitario nazionale, così medici e infermieri puntano alla fuga all'estero. "Le diffuse esperienze degli italiani, di liste di attesa molto lunghe per l'accesso a prestazioni sanitarie nelle strutture pubbliche o del privato accreditato, e il relativo inevitabile ricorso al privato puro per accorciare i tempi di accesso, o anche quelle in strutture e servizi intasati e non in linea con gli standard attesi di qualità, hanno reso drammaticamente attuale l'urgenza sociale di un diverso approccio alla sanità", ricorda la Fnomceo della nota di commento all'indagine. "La necessità di intervenire rapidamente attraendo nuovi medici e trattenendo quelli in servizio – avverte – è resa più stringente dal fatto che negli ultimi 24 mesi, direttamente o tramite familiari il 44,5% degli italiani ha sperimentato situazioni di sovra-affollamento in reparti ospedalieri o strutture sanitarie", come risulta dal report. "Sono esperienze condivise dal 44,7% nel Nord-Ovest, dal 39% nel Nord-Est, dal 45,5% nel Centro e dal 46,8% al Sud-Isole. Il moltiplicarsi di aggressioni ai medici – si osserva – non è altro che la trasformazione del medico stesso nel capro espiatorio di contesti difficili ed eventuali prestazioni non in linea con le aspettative. Secondo l'84,3% degli italiani, le aggressioni ai medici sono un'emergenza su cui occorre intervenire con provvedimenti urgenti ed efficaci". Dalla ricerca Fnomceo-Censis, emergono indicazioni operative molto precise: "Avere più medici con retribuzioni più gratificanti in linea con quelle di un numero consistente di Paesi europei; impegnare più risorse pubbliche per ampliare la capacità di erogare prestazioni e accogliere pazienti in una sanità alle prese con gli effetti dell'intenso invecchiamento della popolazione", sottolinea la Federazione nazionale Ordini medici. Secondo la Fnomceo, "il potenziamento sostanziale del finanziamento pubblico è una sorta di precondizione ineludibile, tuttavia non esaurisce la gamma di problematiche da affrontare poiché, a questo stadio, quel che va rimesso in discussione è un approccio di fondo, culturale e operativo, troppo a lungo egemone nella sanità italiana. E' l'approccio aziendalistico – registra la federazione – in cui il rispetto di vincoli di bilancio prevale su criteri di valutazione fondati sulla necessità e l'appropriatezza delle prestazioni per la tutela della salute dei cittadini e che, di conseguenza, pone il medico in posizione subordinata rispetto ai responsabili economico-finanziari della sanità". Dall'indagine emerge comunque che "quasi il 92% degli italiani considera la sanità per tutti quale motivo di orgoglio per il Paese e distintività a livello internazionale. Anche per questo, l'83,6% dichiara esplicitamente che, dopo l'esperienza traumatica del Covid, si aspettava molte più risorse e un impegno più intenso per potenziare la sanità". In particolare,"il 92,5% degli intervistati indica come urgenza suprema procedere all'assunzione di medici e infermieri nel Ssn. Mentre l'84,5% è convinto che avere troppi medici con contratti temporanei indebolisce la sanità. Per l'87,2% è quindi prioritario migliorare le condizioni di lavoro e le retribuzioni dei medici, proprio perché li considerano la risorsa più importante della sanità". Secondo Filippo Anelli, presidente Fnomceo, "è necessario un nuovo paradigma che metta al primo posto la centralità assoluta della tutela della salute, della prevenzione e del follow-up, introducendo i principi del governo clinico nella gestione delle risorse e l'attribuzione ai medici di un ruolo essenziale in questi processi decisionali. Bisogna passare da un modello che vede la definizione delle risorse come primo atto, per poi passare a massimizzare la redditività per cercare di centrare gli obiettivi di efficienza assistenziale, ad uno che invece definisce prima gli obiettivi di salute e gli strumenti assistenziali per poi individuare tutte le risorse necessarie". —[email protected] (Web Info)












