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Kate è tornata, foto con i figli e un grazie a due mesi dall’operazione

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(Adnkronos) – La principessa Kate è tornata. Dopo le ipotesi sull'intervento all'addome, l'ansia per le condizioni di salute e la malattia, un avvistamento a Windsor e due mesi di silenzio, la futura regina consorte di Inghilterra ritorna a mostrarsi in pubblico attraverso uno scatto che la ritrae sorridente, circondata dai tre figli George, Charlotte e Louis. "Grazie per i vostri gentili auguri e per il continuo supporto negli ultimi due mesi. Auguro a tutti una buona festa della mamma", scrive la principessa del Galles su Instagram nella didascalia che accompagna la foto scattata dal principe William pubblicata sull'account ufficiale. Poi la firma, la 'C' di Catherine. 
A rassicurare sulle condizioni di salute della principessa era stato, solo pochi giorni fa, lo zio Gary Goldsmith: "Ho parlato con sua madre, sta ricevendo le migliori cure al mondo", ha risposto il parente quando la star del Grande Fratello Celebrity Ekin-Su gli ha chiesto notizie sulla salute della nipote. "È fantastica, tornerà, certo che lo farà", ha aggiunto il fratello della madre della principessa di Galles, che è uno dei concorrenti del reality britannico. L'intervento di Goldsmith non era tuttavia piaciuto a Kensington Palace, che si era pronunciato dopo le dichiarazioni. Riferendosi a William, un portavoce reale ha detto infatti alla rivista People che "la sua attenzione è sul suo lavoro e non sui social media", come a dire che il principe non dà seguito ai pettegolezzi.  
L'assenza in pubblico della principessa e il minor numero di incarichi del figlio di re Carlo nelle ultime settimane avevano scatenato online molte speculazioni sulla salute di Kate. Ora, però, la principessa è tornata.  Kate era intanto stata avvistata per la prima volta dall'intervento il 4 marzo scorso, ritratta nelle immagini pubblicate dal New York Post e in esclusiva in Italia dal settimanale Chi, insieme alla madre Carole nei pressi del Castello di Windsor. La 42enne principessa del Galles viaggiava a bordo di un'Audi guidata dalla mamma, tentando – spiegava il Post -, di "mantenere un profilo basso con un paio di occhiali da sole e un leggero sorriso". "Queste immagini fugano così le voci secondo le quali la principessa sarebbe in gravi condizioni di salute o, addirittura, come qualcuno aveva ventilato sui social nei giorni scorsi, in coma. Sebbene affaticata, Kate sembra in via di ripresa ed è probabile che nei prossimi giorni si faccia vedere in pubblico per rassicurare così gli inglesi", scriveva Chi. La principessa ha trascorso un totale di 13 giorni alla London Clinic per poi tornare all'Adelaide Cottage a Windsor e riunirsi con William e i loro tre figli. Nella nota di Kensington Palace dopo le dimissioni dalla clinica, si spiegava che "la Principessa del Galles è tornata a casa a Windsor per continuare il suo recupero dall’intervento. Sta facendo buoni progressi". Oggi quindi la foto sorridente e rassicurante con i figli.  —internazionale/[email protected] (Web Info)

Nordio e il no alla Leopolda, Boschi: “Pressioni da partito o Meloni”

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(Adnkronos) – Il forfait alla kermesse renziana? "Il ministro Nordio ha sicuramente ricevuto pressioni per non venire alla Leopolda, non so se da parte del suo partito o da parte della stessa presidente Meloni. Mi aveva confermato personalmente la sua presenza sabato mattina". Così a Radio 24 Maria Elena Boschi di Italia Viva, ospite del Caffè della domenica di Maria Latella, dopo che il ministro della Giustizia ieri ha annullato la partecipazione a poche ore dall'intervento previsto subito dopo quello del leader Iv incentrato sul dosseriaggio. "Conosco Nordio – continua Boschi – è galantuomo, nel momento in cui prende un impegno lo mantiene, se cambia idea nel giro di un’ora significa che c’è stata una pressione politica affinché non venisse alla Leopolda". "Ci dispiace che il ministro Nordio stamani alle 10,02 ci abbia confermato l'appuntamento e poi qualcuno gli abbia detto: 'No, tu non andare alla Leopolda'. Dispiace per Nordio, ha perso un'occasione. Quando Nordio mi ha invitato ad Atreju ci sono andato volentieri. E' segno che evidentemente la Leopolda continua a far paura", il commento del leader di Italia Viva Matteo Renzi, intervistato ieri da RaiNews 24 a margine dei lavori della seconda giornata della kermesse. Alla domanda su chi pensa che abbia detto a Nordio di non partecipare, Renzi ha risposto: "Dovreste chiederlo a lui". —[email protected] (Web Info)

Regionali Abruzzo, ira Marsilio: “Sul Nove clamorosa violazione del silenzio elettorale”

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(Adnkronos) – A poche ore dall'apertura dei seggi per le elezioni regionali in Abruzzo "clamorosa e vergognosa violazione del silenzio elettorale sul canale 'Nove'", secondo il presidente uscente della Regione, Marco Marsilio.  "È andato in onda ieri sera – dichiara Marsilio – durante la trasmissione 'Accordi & Disaccordi' condotta da Luca Sommi, un comizio condito di calunnie di Marco Travaglio, seguito a ruota dal giornalista Andrea Scanzi. In particolare Travaglio, noto diffamatore seriale più volte condannato per questo reato, mi ha calunniato descrivendomi, insieme a mia moglie, come indagato e condannato in primo grado per un reato che non ho mai commesso e per il quale non sono mai stato né indagato né tantomeno condannato. Non si è mai assistito ad una cosa del genere in occasione di una tornata elettorale, a otto ore dall’apertura dei seggi. Ho già dato mandato al mio legale per tutelare me e la mia consorte sia in sede penale che civile (oltre che segnalare all'Agcom la violazione del silenzio elettorale)''.  ''Solo pochi giorni fa avevo smentito questa notizia falsa e diffamatoria già pubblicata dal quotidiano ‘la Notizia’ e diffusa da giorni sui social, ma evidentemente per Travaglio ha più valore il clamore mediatico che il rispetto della verità e della dignità delle persone", ha aggiunto. “Gravissime calunnie di Travaglio contro Marco Marsilio che proprio a ridosso del voto per la Regione Abruzzo ha diffuso falsità infamanti e insieme ad Andrea Scanzi ha violato il silenzio elettorale. Metodi disgustosi tipici della peggiore sinistra devota alla macchina del fango. Fratelli d’Italia agirà in ogni sede opportuna contro questa gravissima violazione di ogni norma sulla regolarità della campagna elettorale”. Lo comunica in una nota l’ufficio stampa di Fratelli d’Italia. "Ieri sera una nota rete televisiva nazionale, Canale 9, ha premeditato l’ennesimo colpo basso contro Marco Marsilio nel programma ‘Accordi&Disaccordi’. Ha superato ogni limite ospitando due mentitori seriali, Marco Travaglio e Andrea Scanzi, con delega a colpire due obiettivi, entrambi illegali: rompere il sacro silenzio elettorale e inventare a 8 ore dall’apertura delle urne una inesistente condanna che avrebbero subito il presidente della Regione Abruzzo e sua moglie. Non solo Marsilio non è mai stato condannato, ma nemmeno è stato mai indagato…", dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d'Italia.  "Due comizi pieni di calunnie con tanto di presunta sentenza in primo grado di giudizio – continua Rampelli – Saremmo in presenza della prima condanna della storia in assenza di un’indagine, una sorta di processo mediatico inventato da due giornalisti pagati per mentire. Ultimo episodio di una campagna elettorale gestita con l’uso della menzogna e della violenza verbale dai leader della sinistra Schlein, Conte, Renzi e Calenda. Se avessero un briciolo di coscienza esprimerebbero solidarietà a Marsilio e a Stefania e una condanna netta per l’uso del silenzio elettorale a fini oltretutto denigratori". "La coalizione a trazione comunista ha investito troppo sulla rimonta e ora non sa più come porre rimedio alla sempre più chiara vittoria di Marsilio, resta solo la carta leninista della criminalizzazione dell’avversario, da utilizzare a bruciapelo. Si è superata ogni misura. Intervenga oggi stesso Agcom con una reprimenda e condanni questo canale di cialtroni a una multa esemplare. Al resto penserà la magistratura che comminerà a Travaglio l’ennesima condanna per diffamazione”. —[email protected] (Web Info)

Portogallo al voto per le elezioni anticipate, tra rischio stallo e incognita estrema destra

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(Adnkronos) – Portogallo alle urne per le elezioni anticipate. Gli elettori votano per il rinnovo dei 230 seggi dell'Assemblea della Repubblica, in un voto che rischia di sfociare in una situazione di sostanziale stallo, con i due principali schieramenti – di centrodestra e di centrosinistra – in lizza per il comando e un movimento populista di estrema destra in forte ascesa e che potrebbe conquistare quasi un quinto dei voti. In un paese che celebra il prossimo 25 aprile i 50 anni dalla Rivoluzione dei Garofani che nel 1974 mise fine alla dittatura – l'Estado novo fondato nel 1933 – di Antonio de Oliveira Salazar.  Quasi tutti i sondaggi più recenti prevedono una vittoria risicata dell'Alleanza Democratica di centrodestra sul Partito socialista (dopo lo storico 41,37% del 2022), seguito dal movimento di estrema destra Chega (che potrebbe avvicinarsi al 20% delle preferenze) e da partiti minori, di destra e di sinistra, ai quali vengono assegnate percentuali comprese tra l'1 e il 6%. Alla vigilia del voto gli interrogativi riguardano la capacità della coalizione di centrodestra, all'opposizione, di prendere il posto dei socialisti, guidati ora da Pedro Nuno Santos, e il posto che occuperà il partito di estrema destra Chega all'interno del paesaggio politico. Il leader del Psd, il partito socialdemocratico (cofondatore dell'Alleanza democratica) Luís Montenegro, ha escluso un'alleanza con Chega, il cui leader, André Ventura, si è invece mostrato certo del fatto che – "se ci sarà una maggioranza parlamentare di destra, ho una garanzia totale – non posso rivelare da parte di chi – che ci sarà un governo di destra. Con o senza Montenegro". 
Il voto anticipato è stato convocato dopo che il premier portoghese, Antonio Costa, che ha vinto il suo terzo mandato consecutivo nel gennaio 2022 e che è considerato un punto di riferimento dei socialisti europei grazie alle ricette economiche che hanno rimesso in sesto il Paese, si è dimesso lo scorso novembre a causa di un'indagine su presunte illegalità nella gestione da parte del suo governo di grandi progetti di investimento in senso ambientalista.  L'inchiesta ha portato a perquisizioni nei ministeri dell'Ambiente e delle Infrastrutture e nella residenza ufficiale di Costa, e all'arresto di cinque persone tra cui il suo capo di gabinetto. I cinque sono stati successivamente rilasciati e il magistrato istruttore ha mantenuto solo l'accusa di traffico di influenze, ma i pubblici ministeri hanno fatto appello contro quella decisione. Costa ha negato qualsiasi illecito e ha detto che la sua "coscienza è pulita". Non è accusato di alcun reato ma al momento delle dimissioni, ha detto che i doveri di un primo ministro sono "incompatibili con qualsiasi sospetto sulla mia integrità". E per questo non si è ricandidato. Vincendo, nel dicembre scorso, le primarie del Partito socialista portoghese con il 62% delle preferenze, il 46enne Pedro Nuno Santos aveva lanciato un messaggio chiaro: "Vogliamo costruire un Portogallo dove tutti abbiano un posto, dove nessuno sia invisibile o messo da parte". Nato a São João da Madeira, comune industriale della regione di Aveiro, in una famiglia legata al settore calzaturiero, laureato in economia, Santos ha guidato i Giovani socialisti tra il 2004 e il 2008. Ex ministro delle Infrastrutture, ha incarnato per anni il volto dell'ala sinistra del partito.  Succeduto al dimissionario Costa alla guida del Ps, aveva voluto sottolineare lo scorso dicembre il lavoro svolto dal premier in otto anni di governo, chiarendo di volerlo portare avanti, perché – aveva detto – c'è ancora "molto da fare". Ma per farlo, diceva, serve una "forte maggioranza" socialista alle elezioni legislative, per garantire "stabilità" al Portogallo. E non aveva voluto anticipare possibili patti con altre forze politiche per governare, lui, l'artefice del 'geringonça', il 'congegno' politico nato tramite il suo negoziato dall'alleanza tra le forze di sinistra, che aveva permesso a Costa di salire al potere nel 2015. "Lavoreremo per ottenere un grande risultato e poi, a seconda della configurazione parlamentare, cercheremo di trovare una soluzione per governare", aveva detto. Ora i partiti di sinistra che hanno sostenuto Costa nel suo primo mandato, non hanno abbastanza sostegno per allearsi di nuovo con Santos: i comunisti raggiungeranno il 2% dei voti e il Blocco il 5-6%. In lizza contro Santos c'è Luís Filipe Montenegro Cardoso de Morais Esteves, nato nel febbraio 1973 a Porto, leader del Partito Socialdemocratico, candidato dell'Alleanza di centrodestra. Avvocato specializzato in protezione dei dati, figlio di un avvocato, già studente presso l'Università Cattolica del Portogallo, è anche un uomo d'affari, perché presiede i consigli di amministrazione di due grandi società. Anche lui ha vinto le primarie del suo partito con un ottimo risultato, il 72,4% dei consensi. È in politica da più di 20 anni e si è guadagnato l'immagine di un tipo laborioso, che ha lavorato instancabilmente e silenziosamente all'unità del partito.  In vista del voto ha promesso che, anche se avesse bisogno di sostegno per essere nominato primo ministro, non si avvicinerà a Chega, l'estrema destra populista. "Non abbiamo mai governato né governeremo con l'appoggio dell'estrema destra o dell'estrema sinistra", ha dichiarato. Sposato con due figli, un passato di bagnino e di tuttofare nelle cucine per guadagnarsi un po' di soldi, innamorato della pallavolo e del calcio guida un'Alleanza tripartita, con il Cds/Partito Popolare e il Partito Monarchico Popolare (Ppm). Propone, tra le altre cose, una riduzione generale delle tasse e un aumento degli stipendi e delle pensioni. Promette inoltre soluzioni alla crisi immobiliare e dei servizi pubblici e si è impegnato a favore di un' "accoglienza/integrazione" regolamentata degli immigrati. Santos, ai suoi occhi, è un "radicale" e "immaturo". Fino a pochi anni fa, André Claro Amaral Ventura, 41 anni, era un avvocato sconosciuto, membro del Partito socialdemocratico (Psd) di centrodestra. Dopo una breve parentesi televisiva per il Benfica – squadra di calcio di cui è grande tifoso – il Psd lo ha scelto per partecipare alle elezioni comunali del 2017, nel piccolo comune di Loures. Lì è avvenuta la trasformazione: in un'intervista al quotidiano "I" nel giugno 2017, ha affermato che "i rom vivono quasi esclusivamente di sussidi statali", accusando la comunità di non pagare i trasporti pubblici e di non contribuire alla sicurezza sociale. Dichiarazioni ripudiate dall'intero spettro politico ma che non hanno impedito all'ex avvocato da allora di svolgere un ruolo di primo piano nella vita politica portoghese. Protagonista di alleanze con l'estrema destra spagnola, di iniziative per istituire la castrazione chimica, di parafrasi delle idee della dittatura portoghese, Ventura ha capitalizzato l'attenzione per fondare il suo partito (Chega, che in portoghese significa "basta!"), diventare deputato e ottenere quasi mezzo milione di voti alle ultime elezioni presidenziali, piazzandosi al sorprendente terzo posto con l'11,9% dei voti totali. Pedro Pinto, segretario generale di Chega, lo riassume con orgoglio: "In due anni, André Ventura è arrivato a trasformare la politica portoghese. Se ci fate caso, in queste elezioni legislative non c'è un solo giorno in cui gli altri politici non parlino di André Ventura". Per anni, il Portogallo è sembrato immune all'ascesa di partiti di estrema destra. Il paese, secondo Cecília Honório, dell'Universidade Nova de Lisboa, citata da 'El Confidencial' si sentiva protetto "perché aveva un ricordo recente della sua dittatura, e della rivoluzione del 25 aprile".  —internazionale/[email protected] (Web Info)

Sparatoria a Frosinone, l’ipotesi: scontro per il controllo dello spaccio

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(Adnkronos) – Uno scontro per il controllo delle piazze di spaccio: sarebbe questa al momento la pista seguita dagli investigatori che indagano sulla sparatoria avvenuta ieri tra i tavoli del bar Shake di Frosinone. Una disputa tra bande di albanesi che si è conclusa con un morto e tre feriti, di cui uno grave. Uno dei feriti è il fratello della vittima.  Un 23enne, l'uomo che avrebbe sparato, è stato arrestato nella notte dagli uomini della Squadra Mobile mentre altri tre connazionali, tutti già identificati, sono attivamente ricercati.  Erano le 19.20 di ieri e via Aldo Moro, corso cittadino, era ancora affollata di gente a passeggio per negozi, quando ai tavolini dei bar, tra giovani che consumavano l'aperitivo, si è scatenato il panico. Una raffica di colpi di pistola ha terrorizzato i presenti. Poi a terra i corpi di quattro persone. Una scena che lasciato sotto choc non solo passanti e clienti del bar ma l'intera città.  —[email protected] (Web Info)

Sparatoria a Frosinone, arrestato 23enne: tre uomini ricercati

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(Adnkronos) – Un 23enne albanese è stato arrestato dalla Squadra Mobile per la sparatoria avvenuta ieri sera a Frosinone, in una bar di via Aldo Moro. Nella sparatoria un uomo è stato ucciso mentre altri tre sono rimasti feriti, uno in modo grave. Altri tre uomini, tutti albanesi, che sono stati già identificati, sono invece attivamente ricercati dalla polizia. Uno scontro per il controllo delle piazze di spaccio, sarebbe questa al momento la pista seguita dagli investigatori. Il 23enne è stato tradito dalle telecamere nella zona dell'agguato. Grazie alle immagini e alle informazioni acquisite, gli investigatori della Squadra Mobile hanno identificato il presunto autore del delitto. Sono quindi subito scattate le ricerche dell'uomo che, sentendosi accerchiato, si è presentato negli uffici della questura accompagnato dal legale di fiducia. Al termine dell'interrogatorio di garanzia davanti al pm l'uomo è stato arrestato con l'accusa di omicidio e triplice tentato omicidio, quindi condotto nella Casa Circondariale di Frosinone. L'agguato è avvenuto poco dopo le 19 di ieri, sabato 9 marzo, al locale 'Shake' di via Aldo Moro. Due feriti sono stati portati all'ospedale Spaziani e un altro è stato trasferito all'Umberto I di Roma in gravissime condizioni. Erano circa le 19.20 quando i poliziotti dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico e della Squadra Mobile di Frosinone sono intervenuti nel noto locale nel cuore del centro cittadino ciociaro, dove, poco prima, era stata segnalata l’esplosione di colpi di arma da fuoco con persone ferite. Sul posto un albanese di anni 27 gravemente ferito, deceduto poco dopo, e altri tre connazionali, anche loro raggiunti da colpi di arma da fuoco che sono stati soccorsi e ricoverati in ospedale. Dalle immagini delle telecamere del locale e della città i poliziotti della Squadra Mobile hanno appurato che i tre feriti e la vittima erano arrivati al locale a piedi, dopo aver parcheggiato le loro auto nelle vicinanze del bar. Come ricostruito dagli investigatori, i quattro si sono quindi avvicinati a un tavolo dove erano già seduti altri connazionali: uno di questi, per ragioni al vaglio, ha estratto un’arma da fuoco, esplodendo diversi colpi verso i componenti del gruppo appena giunto. La vittima, un giovane che avrebbe avuto dei precedenti penali, è stato raggiunto da un proiettile al collo. E' morto sul marciapiede davanti al bar, dopo vani tentativi dei sanitari di rianimarlo tramite massaggio cardiaco.    —[email protected] (Web Info)

Gaza, Biden: “Netanyahu? Danneggia Israele. Invasione Rafah è linea rossa”

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(Adnkronos) – Benjamin Netanyahu sta commettendo un "grande errore" non facendo abbastanza per proteggere i civili. E così "danneggia Israele più che aiutarlo". E' la critica al premier israeliano arrivata nelle ultime ore dal presidente americano Joe Biden per l'offensiva militare nella Striscia di Gaza, avviata dopo l'attacco di Hamas in Israele dello scorso 7 ottobre. "Ha il diritto di difendere Israele, di continuare a perseguire Hamas – ha detto Biden in un'intervista alla Msnbc -. Ma deve, deve prestare maggiore attenzione alle vite degli innocenti che vengono perse a causa delle azioni intraprese. Dal mio punto di vista sta danneggiando Israele più che aiutarlo". "E' contrario a ciò che Israele rappresenta – ha incalzato -. E penso sia un grande errore". "Non possiamo avere altri 30.000 palestinesi morti", ha affermato il presidente americano citando di fatto il bilancio delle vittime del ministero della Salute nella Striscia di Gaza che nel 2007 finì sotto il controllo di Hamas. E per Biden, che considera comunque "fondamentale la difesa di Israele", l'invasione di Rafah, nel sud della Striscia, è una "linea rossa". Israele, ha detto, "deve permettere che a Gaza entrino più aiuti e che gli operatori umanitari non finiscano nel fuoco incrociato". "Proteggere e salvare vite innocenti deve essere una priorità", ha rimarcato. Sabato il presidente americano ha anche detto di "voler vedere un cessate il fuoco, iniziando da un importante scambio di prigionieri, per un periodo di sei settimane". "Inizia il Ramadan – ha affermato – e dovremmo partire da questo cessate il fuoco".  —internazionale/[email protected] (Web Info)

Una ‘nuova’ arma russa per devastare il fronte ucraino: la strategia di Mosca

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(Adnkronos) – Un'arma basilare dell'era sovietica riconvertita in bomba lanciata dall'alto e in grado di provocare un cratere largo 15 metri. E' così che la Russia starebbe decimando le difese ucraine e spostando gli equilibri al fronte, causando devastazioni e pesanti perdite a Kiev. La 'nuova' bomba russa si chiama FAB-1500, "essenzialmente un'arma da 1,5 tonnellate di cui quasi la metà è costituita da esplosivi ad alto potenziale", spiega la Cnn. L'arma "viene lanciata dall’alto da aerei da combattimento da una distanza di circa 60-70 chilometri, fuori dalla portata di molte difese aeree ucraine. Il FAB-1500 è un altro esempio di come la Russia stia combattendo la guerra in Ucraina, infliggendo massicce distruzioni prima di tentare di conquistare il territorio", spiega la testata. E a testimoniare "l'immensa forza" di queste bombe nel colpire "centrali termoelettriche, fabbriche e palazzoni, luoghi da cui gli ucraini coordinano le loro difese" ci sono video arrivati dal fronte nella regione di Donetsk.  Il FAB-1500 viene diretta verso il suo target da un sistema di guida e da ali pop-out che gli permettono di planare verso il bersaglio. Secondo Joseph Trevithick, che ha scritto sullo sviluppo della bomba per TheWarZone, le bombe "offrono una nuova e molto più distruttiva opzione di attacco a distanza per molti dei jet tattici russi che aiutano anche i piloti a stare più lontani dalle difese nemiche". "In precedenza, venivamo bombardati solo con l’artiglieria. Ora i russi hanno preso la città in modo più aggressivo, hanno iniziato a utilizzare mezzi dell’aeronautica, in particolare il FAB-1500. Perché lo utilizzano? Perché il danno che ne deriva è molto grave. Se sopravvivi, sarai sicuramente ferito. Mette molta pressione sul morale dei soldati. Non tutti i nostri ragazzi possono resistere. Anche se ormai sono più o meno abituati al FAB-500, il FAB-1500 è un inferno", la testimonianza alla Cnn di un soldato della 46a Brigata Aerea Separata dell’Ucraina dalla città in prima linea di Krasnohorivka, a Donetsk. L’uso delle bombe FAB è diventato quindi un elemento critico nell’offensiva russa nella regione di Donetsk, in particolare nel radere al suolo le difese ucraine dentro e intorno ad Avdiivka, nota la testata Usa. La FAB-1500 è la più potente della famiglia delle 'dumb bomb' dell’era sovietica, bombe non guidate a caduta libera ora convertite in uno stabilimento vicino a Mosca in una "versione economica ma potente di un missile", spiega ancora la Cnn, e i russi hanno quindi a disposizione una potenza di fuoco molto pesante da far valere sulle difese fisse, aumentando le vittime ucraine, anche se non ancora abbastanza per cambiare radicalmente la linea del fronte. Una trasformazione che non è certo "rapida o economica, ma che è comunque molto inferiore ai milioni di dollari che costa un missile. Sono pochi centesimi in confronto", il commento di uno dei portavoce dell'Aeronautica ucraina. I blogger militari russi hanno iniziato a fare riferimento all’arma lo scorso settembre, quando ne veniva testata la precisione. Il canale Telegram Fighterbomber ha ad esempio osservato che "dopo molti mesi di prove ed errori", un FAB-1500 aveva colpito "precisamente" il suo "bersaglio di combattimento" per la prima volta. Fighterbomber, che è vicino all'esercito russo, ha affermato che il kit di planata appena sviluppato aveva aumentato la portata delle bombe. Ha anche affermato che il FAB-1500 aveva una precisione entro cinque metri. Nel giro di poche settimane, sia fonti ucraine che russe avevano quindi parlato dell'uso di enormi bombe a Kherson nel sud e a Kharkiv nel nord. Poi, a gennaio, il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha visitato lo stabilimento della 'JSC Tactical Missiles Corporation', un importante produttore di armi nella regione di Mosca, e gli sono state mostrate le 'ali' sviluppate per la bomba. Secondo il video del ministero, la società ha affermato di aver sviluppato munizioni "ad alta precisione" convertendo vecchie bombe a caduta libera in armi in grado di planare verso il bersaglio. Il direttore aveva quindi riferito a Shoigu che la produttività era aumentata del 40% essendo passata alla produzione 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Le bombe FAB convertite possono essere usate solo contro obiettivi fissi, ma nella dura guerra di logoramento nell’est, le principali posizioni ucraine sono generalmente note ai russi. Gli aerei russi che lanciano queste bombe non sono però invulnerabili. L'aeronautica ucraina ha infatti affermato di aver abbattuto diversi caccia Su-34 nelle ultime settimane. Ma la maggior parte delle difese aeree ucraine non hanno la portata necessaria per colpire gli aerei a circa 70 chilometri di distanza. "La nostra difesa aerea sta diventando più forte, ma ancora non è abbastanza. Il loro obiettivo non è solo quello di colpire le nostre posizioni in prima linea, ma le bombe plananti guidate stanno anche volando più lontano, dietro le nostre difese per colpire i posti di comando, le retrovie, rifornimenti, munizioni e così via", ha spiegato alla Cnn il portavoce dell'Aereonuatica di Kiev. "I bombardieri Su-35 e Su-34 dell’aviazione d’attacco non si avvicinano come vorrebbero. Tuttavia, se avessimo una maggiore difesa aerea a lungo raggio, saremmo in grado di abbattere questi aerei più lontano" rispetto alle linee del fronte ucraino, ha aggiunto. Come spiega la Cnn, lo sviluppo delle bombe plananti ha dato ai russi un modo per usare la loro forza aerea tattica (al contrario dei bombardieri a lungo raggio) in modo più efficace dopo il suo ruolo limitato nella prima fase della guerra. E il Patriot americano è praticamente l’unica difesa che ha la portata per contrastare la minaccia, ma gli ucraini ne hanno un numero limitato mentre i missili utilizzati dai Patriots scarseggiano dato il ritardo con cui il Congresso Usa ha approvato un ulteriore pacchetto di aiuti militari per l’Ucraina. I funzionari ucraini, dal presidente Volodymyr Zelensky in giù, "hanno chiesto quasi quotidianamente armi di difesa aerea a lungo raggio per respingere la minaccia aerea russa. È improbabile che gli aerei da combattimento F-16 su cui si stanno addestrando i piloti ucraini possano volare sopra l'Ucraina prima della seconda metà dell'anno, ma potrebbero costringere gli aerei da combattimento russi a rimanere più lontani. Nel frattempo, le forze ucraine in prima linea, soprattutto a Donetsk, sono esposte agli attacchi degli aerei russi – a volte più di 100 al giorno, secondo lo Stato maggiore ucraino", spiega ancora la Cnn. E proprio come i russi in precedenza avevano annientato le posizioni ucraine con un’intensa artiglieria, ora stanno utilizzando una fornitura apparentemente inesauribile di queste bombe devastanti per lasciare le forze ucraine senza nulla da difendere e nessun posto dove rifugiarsi. —internazionale/[email protected] (Web Info)

Che Tempo Che Fa, oggi Antonio Guterres tra gli ospiti di Fazio

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(Adnkronos) – Nuovo appuntamento oggi, domenica 10 marzo, con 'Che Tempo Che Fa'. Nel salotto di Fabio Fazio in esclusiva siederà il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, ospite speciale del programma sul Nove e in streaming su discovery+.   Tra gli altri ospiti Diego Abatantuono e Giorgio Panariello, tra i protagonisti della nuova stagione di "Lol – Chi ride è fuori”; Mahmood, sesto classificato al 74° Festival di Sanremo con "Tuta Gold", già disco di Platino e che ha raggiunto le vette dell’airplay radiofonico e oltre 60 milioni di stream globali; il produttore e musicista Guido De Angelis, fondatore insieme al fratello Maurizio del duo musicale Oliver Onions, che ha firmato, in oltre 60 anni di carriera, le colonne sonore di serie cult come “Sandokan”, “Continuavano a chiamarlo Trinità”, “Altrimenti ci arrabbiamo”, “Zorro”, “Il corsaro nero” e molti altri.  E ancora: Don Davide Banzato, autore del libro “I miei viaggi del cuore. Con san Francesco, sant’Antonio e san Pio da Pietrelcina”; Roberto Burioni, Ordinario di Microbiologia e Virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele; Lisa Licitra, Direttore scientifico del Centro nazionale di Adroterapia oncologica (Cnao); Massimo Giannini; Michele Serra. Chiude la serata l’immancabile appuntamento con 'Che tempo che fa – Il Tavolo' con Nino Frassica, Mara Maionchi, la Signora Coriandoli, Francesco Paolantoni e Ubaldo Pantani. Ospiti della puntata: la pilota di rally Rebecca Busi, unica pilota donna italiana ad aver disputato quest’anno il leggendario rally Dakar; Max Giusti, conduttore della nuova stagione di “Boss in incognito”; Il Tre, in gara al 74° Festival di Sanremo con “Fragili”; l’agente immobiliare e volto tv Gianluca Torre, tra i protagonisti di “Casa a prima vista” su Real Time; Cristiano Malgioglio; Simona Ventura. Torna al tavolo anche Guido De Angelis.  —[email protected] (Web Info)

Domenica In, ecco gli ospiti di oggi: da Laura Morante a Roberto Vecchioni

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(Adnkronos) – A Domenica In ospiti oggi, domenica 10 marzo, Bobby Solo, Maurizio Vandelli, Nino Buonocore, Marco Ferradini, Pierdavide Carone, Tiziana Rivale, Tony Dallara, Sandro Giacobbe, i Jalisse, e Pino Strabioli in veste di opinionista ed esperto musicale: si apre con uno spazio dedicato alle più belle canzoni della musica italiana la puntata condotta da Mara Venier, in onda dalle 14.00 su Rai 1 e Rai Italia, in diretta dagli Studi ‘Fabrizio Frizzi’ di Roma. Ospite, anche Roberto Vecchioni che presenta il suo ultimo libro autobiografico ‘Tra il silenzio e il tuono’, per poi esibirsi con il brano “Chiamami ancora amore”, con il quale vinse Sanremo nel 2011. L’attrice Laura Morante presenta, invece, il film per la tv ‘Folle d’ amore’, sulla vita e le opere della poetessa Alda Merini, di cui è protagonista per la regia di Roberto Faenza, in onda giovedì 14 marzo su Rai 1.  In collegamento, poi, Alberto Matano con le anticipazioni sullo speciale ‘La Notte degli Oscar 2024’, in onda sempre domenica 10 marzo, a partire dalle 23.30 in diretta su Rai 1.  Ancora musica, infine, con il cantautore Maninni, che canterà il brano 'Spettacolare', presentato a Sanremo 2024, e la cantante e conduttrice televisiva albanese Alketa Vejsiu, nota al pubblico televisivo di Rai1 per essere stata co-conduttrice al Festival di Sanremo nel 2020, al fianco di Amadeus. —[email protected] (Web Info)