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Erdogan: “Netanyahu come Hitler. Israele terrorista, Hamas resistenza”

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(Adnkronos) – Il primo ministro israeliano Benjamin "Netanyahu si è guadagnato un posto accanto a Hitler, Mussolini e Stalin come nazisti del nostro tempo dopo i crimini umanitari commessi a Gaza". Sono le dure parole utilizzate dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, aggiungendo che "dal 7 ottobre gli eventi accaduti a Gaza sono andati oltre ciò che può essere tollerato". Citato dall'agenzia di stampa Anadolu, Erdogan ha quindi affermato che "ci impegnamo a ritenere questi 'assassini' responsabili secondo il diritto internazionale. Per la coscienza dell'umanità sono già stati condannati". ''Hamas – dice – non è una organizzazione terroristica, ma di resistenza'' e ''la Turchia dialoga costantemente con i suoi leader e li sosteniamo fermamente''. ''Nessuno può indurci a definire Hamas una organizzazione terroristica'', ha aggiunto, ritenendo che ''Israele è uno stato terrorista''. Il mondo islamico, che conta una popolazione di circa 2 miliardi di persone, "purtroppo non ha adempiuto al proprio dovere di fratellanza verso il popolo palestinese nel suo vero senso" del termine, ha dichiarato ancora il presidente turco alla vigilia dell'inizio del Ramadan, mese sacro all'Islam. Intanto, un'altra imbarcazione della Mezzaluna Rossa turca con tremila tonnellate di aiuti umanitari è salpata un giorno fa e dovrebbe raggiungere domani il porto egiziano di al-Arish, ha annunciato Erdogan, ricordando che "abbiamo già distribuito in totale 40mila tonnellate di aiuti umanitari alla Striscia di Gaza attraverso 19 aerei e sette navi civili".  ''Sono rimasto profondamente commosso dai racconti che ho sentito da un ostaggio liberato e dalle famiglie di altre persone rapite da Hamas. Ribadisco il mio forte appello per la liberazione incondizionata di tutti gli ostaggi. Ora''. Così il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres in un tweet. Sarebbero quasi 31.000 i morti nella Striscia di Gaza dallo scorso 7 ottobre. Il nuovo bilancio del ministero della Salute di Gaza, che nel 2007 finì sotto il controllo di Hamas, parla di 30.960 morti, 82 dei quali nelle ultime 24 ore. Il bollettino aggiornato, di cui dà notizia la tv satellitare al-Jazeera, riferisce inoltre di 72.524 feriti da quel giorno, quando sono iniziate le operazioni militari israeliane nell'enclave palestinese dopo l'attacco di Hamas in Israele. I miliziani di Hamas hanno intanto chiesto alla popolazione palestinese di marciare verso la Moschea di al-Aqsa durante il mese sacro di Ramadan, che prende il via domani. ''Non permettete al potere dell'occupazione di dettare legge sul campo'', ha dichiarato in un videomessaggio il portavoce di Hamas, Abu Obaida. L'appello è stato postato sull'account di Telegram delle Brigate al-Qassam, il braccio armato di Hamas. Israele ha posto alcune limitazioni di accesso alla moschea di al-Aqsa durante il Ramadan motivandole con ragioni di sicurezza.  "Siamo a conoscenza delle notizie secondo le quali ci sarebbero civili uccisi a seguito di lanci di aiuti umanitari. Esprimiamo le nostre condoglianze alle famiglie di coloro che sono stati uccisi. Contrariamente ad alcuni rapporti, la loro morte non è stata conseguente al lancio da parte di aerei statunitensi" nella Striscia di Gaza. Lo afferma il Comando centrale Usa (Centcom). Il Canada ha annunciato la ripresa dei finanziamenti all'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistere i rifugiati palestinesi. Lo ha annunciato il ministro dello Sviluppo internazionale Ahmed Hussen durante una conferenza stampa. Il Canada, come altri donatori internazionali, avevano sospeso il loro sostegno all'Agenzia Onu dopo che alcuni suoi membri erano risultati coinvolti nell'attacco sferrato da Hamas contro Israele lo scorso 7 ottobre.  —internazionale/[email protected] (Web Info)

Irpef 2024, ecco come calcolare l’imposta lorda da quella netta

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(Adnkronos) – Quando si parla di Irpef, a essere interessati sono quasi la totalità di coloro che producono reddito in Italia. L’imposta sul reddito delle persone fisiche, infatti, rappresenta una delle componenti fondamentali del Fisco italiano ed è un balzello diretto, personale e progressivo. Solitamente quando si calcola l’Irpef sul reddito prodotto, si ottiene l’Irpef lorda, ovvero l’imposta dovuta. Mentre quella che realmente si è tenuti a versare è l’Irpef netta. Come si calcola l’imposta netta partendo da quella lorda? Non si tratta di un calcolo difficile poiché per determinare l’imposta lorda i passaggi da fare sono piuttosto semplici. Per prima cosa si deve calcolare il reddito complessivo, ovvero la somma di tutti i redditi prodotti dal soggetto nell’anno di imposta. Al reddito complessivo si devono sottrarre gli eventuali oneri deducibili cui si ha diritto, per determinare l’imponibile fiscale a cui si applicano le aliquote Irpef per lo scaglione di reddito in cui si ricade. Per il 2024 le aliquote e gli scaglioni sono tre, ovvero: ● per redditi fino a 28.000 euro si applica l’aliquota del 23%; ● per redditi da 28.001 a 50.000 euro si applica l’aliquota del 35%; ● per i redditi che superano i 50.000 euro si applica l’aliquota del 43%.  Una volta moltiplicato il reddito imponibile per le percentuali di Irpef che riguardano gli scaglioni in cui si ricade si ottiene l’Irpef lorda, ovvero l’imposta dovuta. Per calcolare l’Irpef netta da quella lorda non resta altro da fare che sottrarre le detrazioni di imposta spettanti per l’anno questione. Si tratta di tutti quegli oneri per cui spetta una detrazione dall’Irpef (una sottrazione dall’imposta dovuta) e sono, in linea generale: ● spese mediche; ● spese di istruzione; ● spese funebri; ● interessi passivi dei mutui; ● spese veterinarie; ● spese universitarie; ● spese di affitto; ● spese per l’intermediazione immobiliare. La lista delle detrazioni è molto lunga, ma basti dire che su questi oneri appena elencati (e su molti altri) spetta una detrazione al 19%. Ci sono, poi, delle detrazioni che riconoscono anche una percentuale maggiore, come quelle per le ristrutturazioni edilizie. Una volta sottratte tutte le detrazioni spettanti dall’imposta lorda si ottiene l’Irpef netta, ovvero l’imposta che si deve realmente versare per quell’anno di imposta. —[email protected] (Web Info)

Accertamento fiscale, cosa fare e come difendersi

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(Adnkronos) – Quando si deve affrontare un accertamento fiscale è importante avere una chiara comprensione del processo e sapere come difendersi efficacemente. Un accertamento fiscale si verifica quando le autorità fiscali esaminano la dichiarazione dei redditi, ma non solo, del contribuente e stabiliscono che ci sono discrepanze o potenziali errori. Ciò potrebbe comportare il pagamento di ulteriori imposte, sanzioni e interessi. Per difendersi da un accertamento fiscale, il primo passo consiste nell'esaminare attentamente l'avviso ricevuto dalle autorità fiscali. L'avviso fornirà i dettagli dell'accertamento, comprese le questioni specifiche individuate e la scadenza per rispondere. È fondamentale rispettare questa scadenza e agire immediatamente. Dopo aver esaminato l'avviso, è necessario raccogliere tutti i documenti e le registrazioni pertinenti a sostegno della propria posizione. Si tratta di ricevute, fatture, estratti conto bancari e qualsiasi altra documentazione che possa verificare il reddito e le detrazioni usufruite. È importante organizzare questi documenti in modo chiaro e coerente per presentare un caso solido. Se non si è sicuri di quali documenti siano necessari o di come organizzarli, si consiglia di rivolgersi a un professionista fiscale. Dopo aver raccolto i documenti, è tempo di analizzare attentamente le questioni sollevate nell'avviso di accertamento fiscale per individuare eventuali errori o malintesi che possono aver portato alla segnalazione. Se ritenete che l'accertamento sia errato o ingiusto, preparate una risposta scritta per spiegare la vostra posizione. Articolate chiaramente le vostre argomentazioni e fornite prove a sostegno di ogni punto. Siate concisi e concentratevi sulle questioni specifiche sollevate nell'avviso. Nel redigere la risposta, è importante mantenere un tono professionale e rispettoso, attenetevi invece ai fatti e presentate un'argomentazione logica basata sulle leggi e sui regolamenti fiscali pertinenti. Se non siete sicuri di come comunicare efficacemente la vostra posizione, prendete in considerazione l'idea di rivolgervi a un avvocato o a un commercialista esperto nella risoluzione delle controversie fiscali. Una volta preparata la risposta, presentatela alle autorità fiscali entro i termini stabiliti. Conservate le copie di tutte le comunicazioni con le autorità fiscali per i vostri archivi. È inoltre consigliabile inviare la risposta tramite posta certificata o un altro metodo tracciabile per assicurarsi che venga ricevuta entro la scadenza. Dopo aver inviato la risposta, preparatevi a ricevere ulteriori comunicazioni dalle autorità fiscali. Esse potrebbero richiedere ulteriori informazioni o chiarimenti su alcuni punti sollevati nella vostra risposta. Rispondete prontamente e fornite tempestivamente tutte le informazioni richieste. Se necessario, consultate il vostro fiscalista di fiducia per assicurarvi di continuare a soddisfare le richieste delle autorità fiscali. —[email protected] (Web Info)

Pioggia, neve e burrasca: il maltempo non si ferma, le previsioni meteo di oggi

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(Adnkronos) – Pioggia, forte vento e tanta neve sulle Alpi nel terzo weekend di maltempo che sta flagellando l'Italia. E all'orizzonte, spiegano gli esperti nelle previsioni meteo di oggi 9 marzo 2024, non è prevista una tregua: attesi infatti mareggiate, burrasca e temporali che interesseranno gran parte del territorio. Mattia Gussoni, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma quindi che siamo arrivati al terzo fine settimana di fila guastato dal maltempo: il weekend 24-25 febbraio ha visto tanta pioggia ovunque, soprattutto al Nord-Est e in Calabria; il successivo fine settimana 2-3 marzo è stato caratterizzato dalle famose nevicate record del Nord-Ovest e, anche tra questo sabato e questa seconda domenica di marzo, ci saranno ben 2 perturbazioni sull’Italia. Il primo fronte perturbato è già quasi passato sul Nord-Ovest e spinge velocemente le piogge verso levante; nel corso delle prossime ore sono previste intense precipitazioni al Nord-Est e sulle regioni centrali; la neve cadrà abbondante sulle Alpi centro-orientali con accumuli fino a 30-40 cm oltre gli 800 metri, mentre sugli Appennini i fiocchi si vedranno solo sopra i 1400-1600 metri.  Ma attenzione, già dal pomeriggio si avvicinerà una seconda perturbazione e riporterà neve forte sulle Alpi occidentali, anche intensa entro la serata: sono attesi fino a 30 cm dopo cena, entro la mezzanotte. Ma sarà soprattutto domenica 10 marzo il giorno del maltempo: l’arrivo del secondo fronte perturbato, più intenso del primo, causerà nevicate ancora più forti sull’arco alpino (da ovest verso est avremo quasi ovunque fino a 40-50 cm di neve fresca in 24 ore) con un altro accumulo record di 100-120 cm sul Piemonte settentrionale. Una situazione decisamente pericolosa. Dopo la tempesta bianca dello scorso 2-3 marzo ecco che, di nuovo, arriverà più di un metro di neve fresca sul Piemonte settentrionale, sulla Valle d’Aosta orientale; nevicherà forte su tutta la catena alpina. Non ci sarà solo la neve in questa domenica difficile: sono previste piogge molto forti in Liguria, poi verso il Centro tirrenico e fino alla Campania. Oltre a questo, avremo un’intensa sciroccata sui nostri mari, più violenta sul Mar Adriatico ed al Sud: le onde raggiungeranno i 4 metri sullo Ionio, sul Tirreno meridionale e sull’Adriatico centro-meridionale. Una burrasca di Scirocco che interesserà gran parte d’Italia. Vento, neve, locali mareggiate, temporali, piogge intense: questo è il menù di domenica 10 marzo. Quando finirà tutto questo maltempo? Anche lunedì sarà molto instabile con rovesci specie al Centro e al Sud peninsulare. Martedì potrebbe però essere l’ultima giornata grigia e piovosa.  La speranza, infatti, è riposta nel 13 marzo: potrebbe essere il primo giorno di una lunga serie primaverile con prevalenza di sole, qualche veloce scroscio tipico del periodo, ma tutto sommato con l’ottimismo della nuova stagione, i fiori che sbocciano e il cielo azzurro dopo un lungo periodo imbronciato e grigio. Torna l’alta pressione e le temperature potrebbero tornare a superare i 20 gradi su buona parte dell’Italia. Sabato 9. Al nord: precipitazioni verso est e tregua pomeridiana; neve a 700-900 metri. Al centro: rovesci sparsi specie al mattino, neve sui 1400 metri. Al sud: maltempo con piogge e rovesci sul settore peninsulare.  Domenica 10. Al nord: maltempo con tanta neve sulle Alpi; ventoso. Al centro: maltempo con rovesci sparsi; ventoso. Al sud: asciutto, peggiora in Campania in tarda serata. Lunedì 11. Al nord: variabile, qualche rovescio specie sul Nord-Est. Al centro: piogge e rovesci anche diffusi ed intensi sul versante tirrenico. Al sud: piogge e rovesci sparsi. Tendenza: martedì a tratti piovoso poi torna l’alta pressione da mercoledì 13 marzo. —[email protected] (Web Info)

Sequestrati, picchiati e torturati dopo un litigio: orrore a Benevento

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(Adnkronos) –
Sequestrati per diverse ore all’interno di un'abitazione, picchiati e torturati, anche con l'uso di armi. Orrore in provincia di Benevento per quanto accaduto a tre giovani residenti a San Leucio del Sannio, uno dei quali minore di diciotto anni. Ritenuti responsabili quattro uomini residenti a Benevento, arrestati oggi al termine di un'indagine coordinata dalla procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, dai militari della compagnia dei carabinieri di Benevento e della stazione dei carabinieri di San Leucio del Sannio. Uno è finito in carcere e gli altri tre sono stati sottoposti agli arresti domiciliari con controllo mediante braccialetto elettronico, tutti gravemente accusati di tortura, sequestro di persona e rapina commessi nei confronti dei tre giovani. L’indagine ha preso le mosse dal controllo di un’auto a San Leucio del Sannio, da parte di una pattuglia di militari della locale stazione dei carabinieri, avvenuto in tarda notte nel mese di dicembre 2023; a bordo del veicolo, i carabinieri hanno trovato tre uomini, un cinquantaduenne, un ventiduenne e, nel retro dell’abitacolo, un ventenne, con segni di violenza sul volto; non credendo alla versione resa dai fermati sulla causa di tali lesioni, i carabinieri hanno approfondito gli accertamenti e scoperto che il ragazzo era stato percosso proprio dai due uomini presenti a bordo del veicolo, all’interno di un’abitazione a Benevento dove ancora si trovavano due suoi amici, di cui uno minorenne, controllati da altri due individui, padre e figlio, che gli impedivano di uscire.  Nel corso delle ulteriori indagini, svolte con il supporto del Nucleo operativo radiomobile della compagnia dei carabinieri di Benevento, sono state ascoltate le vittime e diverse persone informate sui fatti, analizzate immagini di videosorveglianza e documentazione bancaria ed acquisiti dati di traffico telefonico.  Secondo la ricostruzione della procura, i tre giovani si erano recati in un’abitazione a Benevento in Rione Libertà per risolvere pacificamente un litigio accaduto alcuni giorni prima con dei coetanei, ma erano stati sequestrati per diverse ore all’interno dell’abitazione, percossi e torturati, anche con l'uso di armi tra cui coltelli ed un manganello. Due dei giovani, secondo quanto riferiscono gli inquirenti in una nota, sono stati percossi ripetutamente con calci alla testa, con le sedie e il manganello, colpiti con il coltello e sottoposti ad ulteriori angherie: costretti a pulire il loro sangue. Uno dei giovani, secondo la ricostruzione della procura, ha perso anche conoscenza ma non appena si riprendeva gli veniva ordinato di muoversi carponi sul pavimento e di emettere i versi di un cane mentre continuava ad essere preso a calci fino a provocargli una defecazione spontanea, costringendolo poi a stare sul balcone per il cattivo odore che emanava. Da qui la contestazione del reato di tortura, aggravato dalle lesioni oltre che dei reati di sequestro di persona e rapina.  Alle tre vittime, sottolinea la procura, è stato inoltre tolto il cellulare, somme di denaro contante e l’auto con la quale erano arrivate in Benevento. Tale auto, in particolare, era stata utilizzata dai sequestratori per trasportare le vittime a sportelli bancari automatici e costringerle ad effettuare prelievi da conti correnti; proprio un prelievo di denaro era stato effettuato da una delle vittime, percossa e minacciata a San Giorgio del Sannio appena pochi minuti prima rispetto al casuale intervento della pattuglia dei militari della locale Stazione Carabinieri che ha sottoposto a controllo il veicolo. Il gip, condividendo la richiesta della procura, ha emesso le misure cautelari oggi eseguite, applicando la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti dell’uomo, che abita all’interno dell’appartamento dove sono avvenute le torture, già gravato da precedenti, a differenza degli altri tre, sottoposti agli arresti domiciliari con dispositivi elettronici di controllo. In occasione dell’esecuzione, uno dei destinatari delle misure, è stato anche arrestato in flagranza per detenzione di diverse sostanze stupefacenti. —[email protected] (Web Info)

Droga, pistole e un mitragliatore: blitz e sequestri a Scampia

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(Adnkronos) – Un mitragliatore, pistole e oltre 17 chili di droga. E' il bilancio dei sequestri eseguiti dai carabinieri del comando provinciale di Napoli a Scampia. Dopo i recenti controlli nell’area a nord del capoluogo partenopeo, a colpire il segno sono i militari del nucleo operativo di Napoli Stella. Il blitz è scattato nell’Oasi del buon pastore, nome evocativo di un rione popolare che costeggia via Ghisleri. Un luogo dove i carabinieri hanno eseguito perquisizioni in diversi appartamenti. Il bottino in un’area comune nel lotto R: 165 panetti di hashish per oltre 17 chili di droga e quattro pistole clandestine perfettamente funzionanti. Tutte con matricola abrasa e proiettili nel serbatoio. E ancora un mitragliatore calibro 223 dell’elvetica Sig Sauer e oltre 50 cartucce di vario calibro. Le armi, fanno sapere i carabinieri, saranno sottoposte ad accertamenti dattiloscopici e balistici per verificare se siano state utilizzate in fatti di sangue. —[email protected] (Web Info)

Houthi rivendicano attacco in Mar Rosso e Golfo Aden: “Lanciati 37 droni”

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(Adnkronos) – I miliziani yemeniti Houthi hanno rivendicato il lancio di ''37 droni'' contro ''un certo numero di cacciatorpedinieri Usa nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden''. Lo ha dichiarato in un discorso televisivo il portavoce degli Houthi Yahya Sarea spiegando di aver preso di mira il 'Propel Fortune' americano. In precedenza il Comando centrale Usa (Centcom) aveva spiegato in un tweet che nelle prime ore di oggi, ''tra le 4 e le 6 e 30 (ora di Sana'a), i terroristi Houthi sostenuti dall'Iran hanno condotto un attacco su larga scala con veicoli aerei senza pilota (droni) nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden''. Ritenendo che i droni ''rappresentavano una minaccia imminente per le navi mercantili, la Marina americana e le navi della coalizione nella regione'' hanno risposto e ''abbattuto 15 droni''. Si tratta di azioni che ''sono intraprese per proteggere la libertà di navigazione e rendere le acque internazionali più sicure e protette'', ha aggiunto il Centcom. I militari americani hanno inoltre condotto un raid di ''autodifesa'' contro i miliziani Houthi in Yemen. Secondo quanto riferito dal Centcom, sono stati colpiti due missili anti nave lanciati dai ribelli yemeniti. I fatti, si precisa in un tweet, risalgono a ieri mattina. Gli Houthi, prosegue il post, hanno anche mirato alla nave MV Propel Fortune battente bandiera delle Filippine nel Golfo di Aden ieri pomeriggio. I missili non hanno raggiunto l'obiettivo e non sono stati segnalati né danni, né feriti, prosegue il comunicato. Una fregata nel Golfo di Aden e caccia francesi hanno quindi abbattuto quattro droni lanciati dallo Yemen. Stamani, si legge in un nota dello lo Stato Maggiore francese, "una fregata multimissione che pattugliava il Golfo di Aden nel quadro dell'operazione europea Aspides ha individuato quattro droni da combattimento diretti verso di essa in volo tattico". I droni "sono stati distrutti dalla fregata e da caccia francesi" nel contesto di un'operazione di "legittima difesa", una "azione difensiva" che "ha contribuito direttamente alla protezione del cargo True Confidence, colpito il 6 marzo e in fase di rimorchio", e "altri mercantili in transito nell'area". Intanto, per la prima volta dall'inizio degli attacchi sferrati dai miliziani yemeniti contro navi mercantili nel Mar Rosso ''in solidarietà con i palestinesi di Gaza", il 6 marzo scorso sono state annunciate tre vittime. Si tratta di tre membri dell'equipaggio del mercantile True Confidence morti in un attacco missilistico sferrato nel Golfo di Aden, al largo della costa meridionale dello Yemen. Il mercantile colpito batte bandiera delle Barbados ed è di proprietà della Liberia. Il governo di Manila ha precisato che due delle vittime sono marinai filippini. In una nota, il Dipartimento per i lavoratori migranti ha spiegato che altri due marinai filippini sono rimasti gravemente feriti. Secondo l'accusa mossa dai miliziani yemeniti, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna sono responsabili della militarizzazione del Mar Rosso. "Gli statunitensi e i britannici soffrono le ripercussioni della loro militarizzazione del Mar Rosso'', ha affermato il portavoce degli Houthi Abdusalam Salah. —internazionale/[email protected] (Web Info)

La richiesta dell’Ucraina agli alleati: “Fornitura illimitata di tutti i tipi di armi”

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(Adnkronos) – Una fornitura di armi "illimitata e tempestiva" per consentire all'Ucraina di battere la Russia ed evitare che la guerra si espanda in tutta Europa. Questa la richiesta del ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, che ha lanciato un appello urgente agli alleati occidentali affinché forniscano a Kiev armi di ogni tipo senza restrizioni. "Siamo estremamente grati per quello che avete fatto per l'Ucraina. Ma la strategia di far arrivare gli aiuti all'Ucraina goccia a goccia non funziona più", ha detto Kuleba a Vilnius dopo un incontro con i ministri degli Esteri di Francia e delle Repubbliche baltiche. "Ciò che è necessario è una fornitura illimitata e tempestiva di tutti i tipi di armi e munizioni per garantire che l'Ucraina batta la Russia e che la guerra in Europa non si estenda. Dobbiamo accettare come una nuova realtà il fatto che l'era della pace in Europa è finita", ha aggiunto. I ministri degli Esteri di Estonia, Lettonia e Lituania hanno appoggiato le affermazioni di Kuleba. "Dobbiamo tracciare delle linee rosse per la Russia, non per noi stessi. Per evitare che la Russia vinca e per aprire finalmente la strada alla vittoria dell'Ucraina, non possiamo escludere alcuna forma di sostegno", ha affermato il lituano Gabrielius Landsbergis, ospite della conferenza.  Anche il ministro della Difesa britannico Grant Shapps ha esortato le nazioni occidentali a copiare l'esempio della Gran Bretagna, aumentando il loro sostegno all'Ucraina. In un video pubblicato sui social media, si vede Shapps, in visita a Kiev, camminare davanti a un carro armato distrutto a Kiev mentre lancia un "campanello d'allarme" al mondo per assicurarsi che Vladimir Putin venga sconfitto. "Sono a Kiev per lanciare l'allarme al mondo democratico: dobbiamo assicurarci che l'Ucraina vinca questa guerra – ha affermato Shapps -. Il Regno Unito si è fatto avanti per fare più che mai, con il nostro più grande pacchetto di sostegno militare fino ad oggi. Ogni nazione deve ora fare lo stesso e garantire che la libertà trionfi sulla tirannia". Il segretario alla Difesa ha incoraggiato gli alleati della Gran Bretagna a riflettere sui valori democratici, chiedendo: "Cosa accadrebbe se permettessimo che un paese democratico venisse preso da un dittatore?". Shapps ha incontrato giovedì il presidente Zelensky a Kiev, dove ha annunciato l'impegno della Gran Bretagna ad acquistare altri 10.000 droni per l'Ucraina, per un valore di 325 milioni di sterline. "Lo dico al Congresso, non dobbiamo arretrare davanti a Putin, la storia ci sta letteralmente guardando". Nel discorso sullo stato dell'Unione che la stampa americana ha definito infuocato, Joe Biden è tornato intanto ad esortare i repubblicani a smettere di bloccare l'approvazione degli aiuti militari di cui l'Ucraina ha sempre più disperato bisogno.  "Se gli Stati Uniti si ritirano, metteranno a rischio l'Ucraina, l'Europa sarà a rischio, il mondo libero sarà a rischio", ha ammonito ancora il presidente americano che poi si è rivolto direttamente a Vladimir Putin: "il mio messaggio al presidente Putin, che conosco da molto tempo, è semplice: non arretreremo, non ci piegheremo".  Nell'insistere sulla necessità che i repubblicani approvino i 60 miliardi di dollari per Kiev, bloccati per obbedire ai diktat di Donald Trump, Biden ha paragonato l'attuale situazione a quella della Seconda Guerra Mondiale, ribadendo che "la storia sta guardando" alle decisioni di Washington di fronte "al caos seminato" da Putin, avvisando che il presidente russo non intende fermarsi all'Ucraina.  "Oltreoceano, Putin è in marcia, invadendo l'Ucraina e seminando il caos in tutta l'Europa e oltre – ha prospettato Biden -, se qualcuno in questa aula pensa che Putin si fermerà all'Ucraina, vi assicuro che non lo farà. Però l'Ucraina può fermare Putin se l'appoggiamo e le forniamo le armi di cui ha bisogno per difendersi". Nel paragonare la situazione attuale con quella della Seconda Guerra Mondiale, Biden è stato però attento a sottolineare che non sta chiedendo un coinvolgimento militare diretto ed ha promesso "che non saranno inviati soldati americani". Ma ha ricordato il discorso con cui, nel gennaio del 1941, il presidente Frankiin Roosevelt chiese di abbandonare la politica isolazionista per intervenire perché "la libertà e la democrazia stavano sotto attacco nel mondo". Il presidente francese Emmanuel "Macron ha inviato un messaggio chiaro. Il nostro imperativo è contrastare le intenzioni imperialiste del regime di Putin, non fare la guerra alla Russia. Vladimir Putin sta cercando di stabilire un ordine internazionale basato sulla forza. Dobbiamo affermare che non possiamo escludere nulla, in modo che capisca che i Paesi europei non abbandoneranno l’Ucraina alla sua spinta espansionistica", ha intanto detto in un'intervista al Corriere della Sera il ministro francese per l'Europa, Jean-Noël Barrot, affermando ci aver constatato "alla Conferenza di Parigi lunedì scorso soprattutto l’accordo, l’unità e la determinazione riaffermata da tutti i 27 capi di Stato e di governo presenti a Parigi".  "Con una volontà chiara: sostenere l’Ucraina facendo di più, meglio e in modo diverso – aggiunge -. Dobbiamo fare di tutto per impedire alla Russia di vincere questa guerra. E' il senso stesso del concetto di ambiguità strategica. Ambiguità strategica significa che non sveliamo al nostro avversario che cosa faremo, ma che cosa siamo pronti a fare. Come ha sottolineato il ministro degli Esteri Stéphane Séjourné, abbiamo effettivamente messo sul tavolo delle opzioni, come l’addestramento e lo sminamento". "Puntiamo a raggiungere al più presto un accordo sull’adeguamento dello Strumento europeo per la pace, in modo da poter effettuare acquisti congiunti e continuare a fornire le armi di cui l’Ucraina ha bisogno. Questa è l’urgenza – prosegue -. Più in generale, vogliamo avanzare su una strategia di difesa europea di lungo termine, basata sulle proposte presentate dalla Commissione europea".  —internazionale/[email protected] (Web Info)

Aiuti Ue a Gaza via mare da Cipro, l’annuncio di von der Leyen

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(Adnkronos) – Un corridoio marittimo dalle coste della Repubblica di Cipro, "faro" dell’Ue nel Mediterraneo Orientale, per portare aiuti via mare nella Striscia di Gaza dove la situazione umanitaria, dopo oltre quattro mesi di guerra condotta dalle forze armate israeliane, è catastrofica. Le Nazioni Unite, riportano diversi media internazionali, hanno avvertito che un quarto della popolazione della Striscia, oltre mezzo milione di persone, è a un passo dalla fame; i pochi convogli umanitari che riescono a entrare vengono assaltati dalle persone nel tentativo di procurarsi cibo, medicine e altri mezzi di sussistenza che mancano.  La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, fresca di nomina a Spitzenkandidatin al congresso del Ppe a Bucarest, è volata ieri a Larnaca, sulla costa orientale di Cipro, per incontrare il presidente Nikos Christodoulides e annunciare la prossima apertura di un corridoio umanitario marittimo, con base a Larnaca, per consegnare aiuti a Gaza nel tentativo di alleviare una situazione che si fa sempre più tragica per la popolazione civile. “La situazione umanitaria a Gaza è terribile – ha affermato von der Leyen – con famiglie palestinesi innocenti e bambini disperati. Oggi a Gaza stiamo fronteggiando una catastrofe umanitaria". "Quello che succede in Medio Oriente ci riguarda direttamente come europei – ha detto Christodoulides – la guerra al di là del mare non è una crisi regionale di impatto limitato: un contagio della crisi avrebbe conseguenze catastrofiche e abbiamo la responsabilità di agire".  All’operazione, i cui dettagli pratici non sono del tutto chiari, partecipano la Commissione Europea, Grecia, Italia, Olanda, Cipro, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito e Usa, che mirano a consegnare "quantità aggiuntive di aiuti umanitari via mare" alla popolazione, secondo la dichiarazione congiunta diffusa ieri. La costa della Striscia è sabbiosa, e una nave non vi può approdare, perché rimarrebbe incagliata. Gaza non ha porti, eccettuato il porticciolo di Gaza City. Gli Usa hanno ventilato la costruzione di un porto temporaneo a Gaza, ma von der Leyen non ha dato dettagli, né ha previsto domande dalla stampa, limitandosi a delle dichiarazioni.  Axios riporta che la World Central Kitchen, organizzazione fondata dallo chef José Andrés dedita alla preparazione di pasti da consegnare alle popolazioni vittime di catastrofi e citata espressamente da von der Leyen, sta lavorando con gli Emirati Arabi Uniti per consegnare pasti e generi alimentari a Gaza partendo da Larnaca usando piccole imbarcazioni e mezzi anfibi, in grado di approdare sulla costa nord di Gaza.  La presidente ha annunciato da Cipro tempi strettissimi: “Siamo molto vicini all’apertura del corridoio, sabato o domenica. Sono molto lieta di vedere che un’operazione pilota viene lanciata già oggi: la partnership che è iniziata con la World Central Kitchen, che voglio ringraziare di tutto cuore per il loro instancabile e importante lavoro”. I portavoce della Commissione hanno continuato a rimandare alle autorità cipriote per dettagli, davanti alle numerose domande dei corrispondenti a Bruxelles che chiedevano quando il corridoio umanitario potrà cominciare a consentire la consegna di quantità significative di aiuti umanitari.  La Commissione “è al fianco della popolazione civile in Palestina”, ha detto la portavoce Veerle Nuyts durante il briefing con la stampa a Bruxelles, senza dare obiettivi quantitativi. Il problema è “far arrivare gli aiuti alla popolazione palestinese”.  Finora gli aiuti Ue vengono consegnati a Gaza sia attraverso le associazioni che lavorano in Palestina, sia tramite ponte aereo: sono stati effettuati oltre 40 voli, con atterraggio in Egitto e poi via terra attraverso il valico di Rafah. Per questa via sono arrivate nella Striscia circa 1.800 tonnellate di aiuti. “Ma le necessità sono enormi”, ha detto il portavoce Balasz Ujvari, anche perché il numero di camion che passano il valico è molto inferiore rispetto al periodo anteguerra. Per il presidente cipriota, il corridoio marittimo "unidirezionale" da Larnaca alle coste di Gaza mira ad essere "complementare ad altre rotte, che includono il valico di Rafah dall'Egitto e i lanci di aiuti per via aerea dalla Giordania".  La Commissione Europea intende esplorare “ogni via possibile” per aumentare le consegne di aiuti a Gaza. “A quanto ne so, gli aiuti andranno direttamente a Gaza”, ha detto Balasz Ujvari, quindi non verranno sbarcati in Egitto, ma direttamente sulle coste della Striscia. Come l’operazione verrà attuata in pratica, se con piccoli natanti, mezzi anfibi o altro, non è stato chiarito dalla Commissione: “Naturalmente lavoriamo con organizzazioni partner e saranno coinvolte nelle operazioni”, ha detto Ujvari, rimandando alle autorità cipriote per dettagli.  Per von der Leyen, il corridoio marittimo “può davvero fare la differenza per la situazione del popolo palestinese. Ma, in parallelo, i nostri sforzi per fornire assistenza ai palestinesi attraverso tutte le rotte possibili continueranno. Valuteremo tutte le opzioni, incluso il lancio degli aiuti dagli aerei, se i nostri partner umanitari sul terreno valuteranno che potrebbe funzionare”.  La presidente ha colto l’occasione, a Larnaca, per ribadire che per l’Ue “la prospettiva continua a consistere nella soluzione a due Stati. Ciò richiede una pausa umanitaria immediata, che porti ad un cessate il fuoco sostenibile. E’ chiaro che non ci può essere alcuno spostamento forzato dei palestinesi e nessun blocco di Gaza. Ma è ugualmente chiaro che Gaza non può essere un porto sicuro per i terroristi. E che continueremo a chiedere il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas. L’Europa – ha concluso – continuerà ad aiutare a costruire la spinta per questo orizzonte politico”.  Per la costruzione e la piena operatività di un porto temporaneo a Gaza come ipotizzato dagli Usa, con un molo galleggiante e una strada rialzata utilizzati per fornire aiuti umanitari cruciali, ci vorrà "almeno un mese o forse due" ha detto intanto ieri il segretario stampa del Pentagono, il maggiore generale Patrick Ryder. Ryder ha anche affermato che la costruzione richiederà probabilmente fino a 1.000 militari statunitensi per essere completata. 
Come funzionerà? Secondo quanto riporta la Cnn, il corridoio marittimo sarà utilizzato da più nazioni, ma il molo galleggiante al largo della costa di Gaza sarà gestito dal governo degli Stati Uniti e sarà costruito dalle forze armate statunitensi, compreso il personale della Marina e dell'Esercito. Il molo consentirà alle navi di scaricare gli aiuti, che saranno poi trasportati attraverso una strada rialzata verso Gaza costruita anch'essa dall'esercito americano. Gli Stati Uniti – spiegano funzionari interpellati dalla Cnn – stanno ancora cercando di determinare chi potrà esserci dall'altra parte della strada rialzata per ricevere gli aiuti e distribuirli all'interno della Striscia. 
Come è stato sviluppato? Secondo una fonte sentita dalla Cnn che ha "familiarità" con la pianificazione, il piano del porto temporaneo è stato sviluppato in parte da un'organizzazione chiamata Fogbow, che è un gruppo consultivo composto da ex militari, personale delle Nazioni Unite, Usaid e Cia. Intanto, nel suo discorso di giovedì, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha promesso che "nessun agente statunitense sarà sul terreno". E quando venerdì i giornalisti hanno insistito nel chiedere chi avrebbe garantito la sicurezza del porto, Biden ha detto che sarebbero stati gli israeliani. —internazionale/[email protected] (Web Info)

Napoli-Torino 1-1, gol di Kvaratskhelia e Sanabria

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(Adnkronos) –
Napoli e Torino pareggiano 1-1 nel match in calendario oggi come anticipo della 28esima giornata della Serie A. Gli azzurri passano in vantaggio al 61' con Kvaratskhelia, i granata replicano al 64 con Sanabria. Il Napoli sale a 44 punti ma perde la chance di avvicinarsi alla zona Champions League della classifica. Il Torino è a quota 38. Dopo una fase iniziale di studio, al 10' ci prova Politano con una bella accelerazione da destra, entra in area cerca l'assist per i compagni ma Buongiorno li anticipa e devia in angolo. Al 12' risponde il Torino con Bellanova che guadagna il fondo e mette in mezzo un pallone troppo alto per gli attaccanti granata e sul quale interviene Meret. Al quarto d'ora padroni di casa vicinissimi al vantaggio, break centrale di Politano, palla a Kvaratskhelia che si presenta davanti a Milinkovic-Savic e calcia: gran parata del serbo e palla in angolo. Al 23' chance per Osimhen ben imbeccato a centro area, ma il suo colpo di testa non è preciso. Al 28' opportunità per gli ospiti con Zapata che riconquista una palla al limite dell'area e calcia immediatamente: Meret si distende e devia in angolo. Al 41' punizione insidiosa di Rodriguez, palla deviata dalla barriera e che si spegne di poco sul fondo. Al 43' ancora un'occasione per Kvaratskhelia che taglia il campo e poi in tuffo colpisce di testa ma è bravo Milinkovic-Savic a deviare in angolo. Prima chance della ripresa per il Napoli con Politano che da destra si accentra e calcia con il sinistro, Milinkovic Savic para a terra. Al 13' bell'inserimento di Anguissa e conclusione al volo parata da Milinkovic-Savic. Al 16' gli azzurri sbloccano la partita. Uno-due tra Kvaratskhelia e Mario Rui, con il georgiano che va a segno in spaccata su assist del portoghese. La gioia del 'Maradona' dura però poco, al 19' infatti Sanabria, da poco entrato per Pellegri, trova il pari. L'attaccante paraguayano è bravo a risolvere una mischia in area e a battere Meret in rovesciata per l'1-1. Al 32' dagli sviluppi di un angolo, Osimhen raccoglie una palla vagante in area e calcia, Milinkovic-Savic in qualche modo devia in angolo. Al 41' Kvaratskhelia pericolosissimo dal limite, gran tiro e gran parata di Milinkovic Savic. Nel recupero Napoli ancora vicino al gol sempre con Kvaratskhelia il cui tiro cross finisce contro la traversa. L'assedio partenopeo negli ultimissimi minuti non dà i suoi frutti e il risultato non cambia fino al triplice fischio di Orsato.  —[email protected] (Web Info)