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Farmaceutica, Barker Ergun (Menarini): “In oncologia studi anche investendo su Ai”

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(Adnkronos) – “L’innovazione in oncologia è fondamentale” per questo si sta investendo anche “nell’intelligenza artificiale generativa (Ai) applicata alla farmaceutica”. Lo ha detto la Ceo di Menarini, Elcin Barker Ergun, nell’incontro di presentazione dei risultati del Gruppo durante un punto stampa ieri sera a Firenze. “Quest’anno – continua – iniziamo i primi trial per l’impiego in fase adiuvante, cioè meno avanzata perché dopo intervento chirurgico, del nostro farmaco” Orserdu* (elacestrant) di Stemline approvato “a distanza di pochi mesi l’anno scorso” negli Stati Uniti, dall’Agenzia Fda, e in Europa dall’Ema “nel trattamento orale come monoterapia del carcinoma mammario Er+/Her2- avanzato o metastatico, con mutazioni di Esr1, per donne in post-menopausa e uomini adulti”. Sempre in oncologia, “l’altra area improntate di ricerca clinica è nell’oncoematologia – aggiunge Barker Ergun – abbiamo un farmaco (tagraxofusp, Ndr) già approvato per una malattia ultra-rara, che stiamo iniziato a studiare nella leucemia”.  L’intelligenza artificiale generativa “è un’area molto interessante e innovativa applicata alla farmaceutica”, spiega la Ceo che ha una formazione di ingegneria informatica. "Grazie alla collaborazione con Insilico” siglata lo scorso gennaio, “possiamo esplorare un nuovo approccio terapeutico promettente e sbloccare potenzialmente nuove terapie antitumorali trasformative contro Kat6”, un bersaglio emergente nei tumori al seno sensibili agli ormoni e in altri tumori. La sovraespressione di Kat6A/B è correlata a scarsi risultati clinici nelle pazienti con cancro al seno Er+/Her2-, il sottotipo più comune. Il cancro al seno è il tipo di tumore più comunemente diagnosticato e la principale causa di morte per cancro tra le donne, a livello globale – si è ricordato nel corso dell’evento – Circa il 70% dei tumori al seno è positivo ai recettori degli estrogeni (Er+) e la terapia endocrina rimane la spina dorsale della terapia per le pazienti con cancro al seno Er+. Tuttavia, i tumori possono sviluppare una resistenza alla terapia endocrina, che a sua volta può portare alla progressione della malattia. Si tratta di una sfida clinica significativa ed evidenzia l’urgente necessità di nuove terapie per aiutare a superare la resistenza al trattamento. È noto che Kat6A svolge un ruolo importante in diversi tumori. La sovraespressione di Kat6A è correlata a scarsi risultati clinici nelle pazienti con cancro al seno Er+/Her2-, il sottotipo più comune di cancro al seno. Negli studi preclinici, la molecola ha dimostrato una potente inibizione contro Kat6A in molteplici modelli con buona efficacia e sicurezza. Insilico ha presentato i dati sulla molecola – progettata con l’aiuto della sua piattaforma di Ai farmaceutica – al Simposio sul cancro al seno di San Antonio all'inizio di dicembre 2023. —[email protected] (Web Info)

Kate Middleton, lo zio della principessa: “Riceve le migliori cure al mondo”

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(Adnkronos) – "Ho parlato con sua madre, sta ricevendo le migliori cure al mondo". Ha risposto con queste parole lo zio di Kate Middleton, quando la star del Grande Fratello Celebrity Ekin-Su ha chiesto a Gary Goldsmith della salute di sua nipote. "È fantastica, tornerà, certo che lo farà", ha aggiunto il fratello della madre della principessa di Galles, che è uno dei concorrenti del reality britannico.  Martedì Goldsmith aveva criticato, proprio dalla casa del Grande Fratello, Meghan Marklel e il principe Harry, affermando, in riferimento al suo libro di memorie 'Spare', che il duca di Sussex non poteva “gettare la sua famiglia in pasto ai lupi”. Aveva inoltre sostenuto che l'ingresso di Meghan nella famiglia "ha messo i bastoni fra le ruote" della casa reale. Tornando alle indiscrezioni che riguardano la salute di Kate, anche Kensington Palace si è pronunciato dopo le affermazioni di Goldsmith. Riferendosi a William, un portavoce reale ha detto alla rivista People: "La sua attenzione è sul suo lavoro e non sui social media": come a dire che il principe non dà seguito ai pettegolezzi. L'assenza in pubblico della principessa e il minor numero di incarichi del figlio di re Carlo nelle ultime settimane hanno scatenato online molte speculazioni sulla salute di Kate. —internazionale/[email protected] (Web Info)

Eli Lilly: “Dall’obesità all’Alzheimer, malattie croniche sfida per Ue”

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(Adnkronos) – Si stima che il numero di decessi prematuri legati al diabete in Europa sia stato di 1,1 milioni nel 2021. L'obesità espone a un rischio maggiore di sviluppare oltre 200 complicanze; insieme alle malattie croniche correlate, l'obesità ha ogni anno un impatto sul Pil del 3,3% nei Paesi dell'Ocse/Ue28. L'Alzheimer è una malattia neurodegenerativa progressiva, con un impatto devastante sui pazienti, sulle loro famiglie e sulla società in generale e si stima che colpirà quasi 14 milioni di europei entro il 2050. Questi alcuni numeri che tracciano l'impatto delle malattie croniche non trasmissibili in Europa, come sottolinea il 'Manifesto per l'Europa' scritto dall'azienda farmaceutica multinazionale Eli Lilly in vista delle prossime elezioni del Parlamento europeo, e presentato oggi a Roma in occasione dell'evento 'Europa in salute. Sfide e opportunità per il futuro'.  "L'Europa – si legge nel documento – ha urgente bisogno di una strategia globale per affrontare le malattie croniche non trasmissibili, tra cui l'obesità e il diabete. Tale strategia dovrebbe prevedere un approccio comune per la diagnosi precoce al fine di affrontare per tempo la malattia e fornire il trattamento giusto al momento giusto. Affrontare gli ostacoli politici esistenti alla cura delle malattie croniche non trasmissibili può migliorare l'accesso a trattamenti più efficaci e innovativi e prevenire costose complicanze. Questo approccio può consentire la crescita economica, ridurre i costi sociali e rafforzare la resilienza del sistema sanitario".  —[email protected] (Web Info)

Ucraina, il generale russo: “Guerra in Europa, il rischio c’è”

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(Adnkronos) –
La guerra in Ucraina rischia di estendersi a tutti gli effetti in Europa e le probabilità del coinvolgimento delle forze militari della Russia in un nuovo conflitto stanno aumentando "in modo significativo". A delineare lo scenario è il generale russo Vladimir Zarudnitsky, a capo dell'Accademia militare dello stato maggiore, in un articolo pubblicato sulla rivista "Pensiero militare" (Voennaia Mysl). Una valutazione militare, quindi, e non uno dei 'consueti' messaggi inviati ad esempio da Dimitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza. L'articolo anticipa il nuovo corso delle forze armate in Russia: da un maggior appoggio sui Paesi amici, ora neutrali ma presto -secondo il generale- al fianco della Russia, al consolidamento dell'intera società intorno all'apparato militare.  "E' difficile prevedere in questo momento come potrà evolvere la situazione, nel quadro di un aumento della conflittualità che quasi sempre porta al ricorso alla forza. In Ucraina potrebbe esserci una escalation del conflitto che include l'estensione della lista delle forze per procura usate per il confronto con la Russia o anche una guerra su vasta scala in Europa", ha aggiunto, in uno degli estratti dell'articolo rilanciati dalle agenzie Ria Novosti e Tass.  
La fonte principale delle minacce al Paese guidato da Vladimir Putin sono le politiche anti russe degli Stati Uniti e dei loro alleati che stanno portando avanti un nuovo tipo di guerra ibrida per indebolire in tutti i modi la Russia, limitare la sua sovranità e distruggere la sua integrità territoriale. "La possibilità che il nostro Paese venga di proposito trascinato in nuovi conflitti militari sta aumentando in modo significativo", ha sottolineato, denunciando l'obiettivo occidentale di arrivare a una "sconfitta strategica" della Russia. "Per indebolire il nostro Paese, gli Stati Uniti e i loro alleati occidentali stanno facendo tutti gli sforzi possibili per destabilizzare la situazione politica e sociale della Russia, usando conflitti religiosi, etnici o scontri di civiltà che possano portare all'uso della forza".  "Il processo di trasformazione dell'ordine mondiale in corso è associato a contraddizioni crescenti la cui soluzione porta sempre di fatto al ricorso alla forza militare", ha scritto inoltre.  Sullo sfondo della guerra in Ucraina -ha aggiunto- non c'è stata una spaccatura netta del mondo e sono emersi invece "molti Paesi neutrali che cercano l'autonomia politica e militare dagli Stati Uniti e dai Paesi Occidentali". Bisogna quindi tenere in conto, nel pianificare la sicurezza della Russia, del potenziale anche militare di questi Paesi, in Africa, America Latina e Asia del sud est, che, prima o poi, anche tenendo conto di qualche eccezione, saranno alleati della Russia.   —internazionale/[email protected] (Web Info)

Caso Amara, giudici Appello confermano condanna per Davigo

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(Adnkronos) – I giudici della corte d’Appello di Brescia hanno confermato la condanna di Piercamillo Davigo, ex componente del Csm ed ex magistrato simbolo del pool di Mani Pulite, per l’accusa di rivelazione del segreto d’ufficio nell'inchiesta sulla presunta loggia Ungheria. Il verdetto conferma la condanna inflitta, in primo grado, a un anno e tre mesi (pena sospesa) pronunciata lo scorso 20 giugno. “Sono convinto della sua innocenza per cui faremo ricorso in Cassazione”,ha annunciato Davide Steccanella, difensore di Davigo. Il verdetto dà ragione alla pubblica accusa che, nella scorsa udienza, aveva chiesto la condanna per l’ex magistrato per aver ricevuto dalle mani del pm milanese Paolo Storari – assolto in via definitiva al termine del processo abbreviato – i verbali segreti di Piero Amara in cui l'ex avvocato esterno di Eni svelava l'esistenza della presunta associazione massonica. Dichiarazioni rese da Amara in più interrogatori, tra il 6 dicembre del 2019 e l'11 gennaio 2020, nell'inchiesta sul cosiddetto 'falso complotto Eni', di cui Storari era uno dei magistrati titolari.   La consegna degli atti secretati avviene nell'aprile del 2020, in pieno lockdown: Storari va a casa di Davigo con l’obiettivo di denunciare la presunta inerzia a indagare da parte dei vertici – in particolare dall'allora procuratore di Milano Francesco Greco e dall'aggiunto Laura Pedio – sull'ipotetica loggia Ungheria di cui avrebbero fatto parte personaggi delle istituzioni e delle forze armate, oltre che di due componenti del Csm in carica in quel momento. Un presunto immobilismo (con potenziali effetti anche sul processo Eni-Nigeria) che Davigo – ritenendo a lui non opponibile il segreto – tenta di ‘rompere’ per “riportare sui binari della legalità” il procedimento (non ancora iscritto dalla procura di Milano, ndr) parlandone a diversi consiglieri al Csm e all’allora presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra, con accenni talvolta sull’ex consigliere Sebastiano Ardita (parte civile difesa dall’avvocato Fabio Repici), nominato da Amara in quei verbali. Per la pubblica accusa, Davigo va “oltre” i suoi poteri e “aumenta il pericolo di diffusione di un’indagine segreta”, le sue plurime rivelazioni trasformano atti riservati nel “segreto di Pulcinella”. Per la difesa, rappresentata dai legali Davide Steccanella e Francesco Borasi, “Siamo nel paradosso che, se fosse valida l’impostazione accusatoria, Davigo ha violato (il segreto d’ufficio, ndr) non per nuocere a un’indagine, ma per farla partire”.  “Oggi è stata confermata la colpevolezza del dottor Davigo nell’aver illecitamente divulgato le calunniose dichiarazioni di Piero Amara al fine di screditare il magistrato Sebastiano Ardita, così condizionando il funzionamento del Csm”, sostiene all’Adnkronos Fabio Repici, legale della parte civile Sebastiano Ardita. “Ora confido che a Milano si accerteranno le ragioni che hanno portato Amara a verbalizzare quelle calunnie e gli interessi che hanno mosso Amara e i suoi danti causa” conclude l’avvocato Repici.   —[email protected] (Web Info)

Liberi di Sognare, in mostra a Vicenza il ‘riscatto’ della Pop-Beat italiana – FOTO

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(Adnkronos) – Liberi di sognare. Parole che insieme aprono uno scenario infinito di visionaria immaginazione: il respiro della libertà coniugato al sogno che è insieme desiderio, leggerezza, impossibile che diventa possibile, futuro oltre il presente. POP/BEAT – Italia 1960-1979. Liberi di Sognare è la mostra ideata e curata dall'artista Roberto Floreani per il Comune di Vicenza e Silvana Editoriale che sarà possibile visitare fino al 30 giugno 2024 negli spazi della Basilica Palladiana di Vicenza (FOTO). Un progetto di pittura, scultura, video e letteratura, inedito per l'Italia, con 100 opere di 35 artisti provenienti dai principali musei, gallerie e collezioni private nazionali, opere originali e autonome dalle suggestioni americane. Quasi un 'riscatto' delle testimonianze Pop e Beat italiane rispetto a quelle d'Oltreoceano, perché finora non altrettanto adeguatamente raccontate, a rivendicarne distanza, indipendenza e peculiarità. Un viaggio magico, divertente e suggestivo per la fantasia delle forme e l'allegria dei colori.  "Una mostra viva, comprensibile, popolare", dice Floreani, artista, scrittore e performer, considerato oggi il più maturo e convincente astrattista in Italia. Una mostra di grande impatto, grazie anche all'esperienza ormai quarantennale di Floreani, maturata nell'allestimento delle proprie mostre in spazi museali, che punta a combinare la semplicità di lettura e la spettacolarità. E la prima frase di Carmelo Bene riportata nel tabellone d'ingresso della mostra è già significativa, con tutta evidenza riferita alla sua ricerca in ambito astratto: "Per parlare di un artista e di un poeta ci vuole un artista e ci vuole un poeta". "Credo sia importante ricordare – dice Floreani all'Adnkronos – come il Novecento sia stato segnato dalle intuizioni di artisti-teorici che hanno indicato la via: Umberto Boccioni con i suoi Manifesti futuristi su pittura, scultura e architettura, Lucio Fontana sullo Spazialismo con altrettanti Manifesti e Piero Manzoni con i suoi due numeri della rivista Azimuth. Ricordando anche la componente teorica degli astrattisti italiani degli anni '30 e '50. La figura dell'artista-teorico è quindi seminale per una lettura corretta del contemporaneo". "Il periodo storico 1960-1979 considerato attraversa una stagione decisiva per l'Italia – spiega l'artista – Il 1960 è l'anno del film La dolce vita di Fellini, periodo del boom economico, dell'uscita dall'incubo della guerra, della fame, delle città ridotte a cumuli di macerie. Leggerezza che si intuisce dalla centralità riservata all'immagine nelle opere, dalla necessità di un racconto diretto, leggibile con immediatezza, vivo, colorato, suggestivo, di grande libertà nell'uso dei materiali più diversi, dominati da una prorompente libertà creativa. A tale proposito, il gallerista Plinio De Martiis, mentore di buona parte degli artisti pop presenti in mostra, dichiarerà: 'La Pop me la ricordo allegra'". "C'è sicuramente una componente autobiografica nella scelta del periodo – risponde Floreani – per aver attraversato personalmente quegli anni e per aver condiviso quel 'sentire comune' di ottimismo, voglia di fare, ricerca d'indipendenza, di libertà; ma motivazione che deriva anche dalla necessità di esaminare quanto mi ha preceduto sul versante artistico. Il celebre artista David Hockney afferma che ogni artista, prima o poi, deve chiedersi che ruolo riveste nella storia dell'arte e penso che conoscere bene il percorso storico-artistico sviluppatosi fino ad oggi possa essere decisivo per una corretta e piena consapevolezza da orientare sulla propria ricerca". "I 35 artisti sono stati tutti scelti – sottolinea – riportando virgolettato quanto loro stessi raccontavano del loro lavoro: non ho nessuna velleità critica, quanto documentaria sulla ricerca di colleghi che sono stati efficaci testimoni del loro tempo. Umberto Mariani, Fernando De Filippi e Sergio Sarri, presenti in mostra e all'inaugurazione, hanno dichiarato che si tratta probabilmente della mostra sulla Beat italiana più convincente fatta fino ad oggi nel nostro Paese. Ho selezionato le opere una ad una per la loro qualità e rappresentatività, approfittando della presenza delle mie nelle collezioni di Intesa-Gallerie d'Italia, del Mart di Rovereto, del Mambo di Bologna, che mi hanno messo nelle condizioni di avere un rapporto diretto con le loro collezioni. La produzione del progetto e la grande professionalità di Silvana, mio editore e autentico riferimento in Italia, hanno fatto il resto". In mostra troveremo "cento opere di 35 artisti: Schifano, Ceroli, Adami, Del Pezzo, Baj, Rotella, Pascali, Marotta, Gilardi e molti altri: cubi giganti, giraffe alte due metri, segnali stradali immaginari, tappeti-natura: una mostra immediata, popolare, adatta per tutte le età che stimola l'immaginario in un clima rasserenante, accompagnati dalla musica di quegli anni, Caterina Caselli, i Rokes, i Corvi, Lucio Battisti, i Camaleonti, che andrà in loop negli spazi indimenticabili della Basilica Palladiana, dichiarata dall'Unesco bene dell'umanità".  Una mostra molto spettacolare quindi. Quali le novità esclusive? "E' una mostra del tutto inedita per il racconto del 'sentire comune' della Pop in arte e la Beat in letteratura – spiega il curatore del progetto – riscoprendo autori misconosciuti come Gianni Milano e Aldo Piromalli o addirittura sconosciuti come Nat Scammacca (definito dal beat americano Lawrence Ferlinghetti come il migliore poeta beat italiano) e il suo Antigruppo siciliano, che conferisce finalmente identità nazionale alla Beat italiana. Viene inoltre ribadita l'indipendenza degli artisti e poeti italiani dal modello americano, fino ad oggi considerato dominante, precisando che gli stessi americani già nel 1963 ritenevano la ricerca italiana talmente indipendente da potersi chiamare Neo-Futurismo". Una mostra che è anche una grande festa collettiva, in cui Vicenza diventa un autentico laboratorio con eventi collaterali ad hoc proposti in alcuni dei principali luoghi monumentali della città. Ad essere coinvolte sono anche le scuole, a partire da una specifica sezione didattica allestita al piano terra della Basilica Palladiana. La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale, a cura di Roberto Floreani, con testi di Roberto Floreani, Gaspare Luigi Marcone, Alessandro Manca. "Cerco di realizzare il sogno di poter dipingere, vivendolo come un privilegio salvifico: Ballare cantare, scrivere, recitare, fare il teatro, la poesia […] ma voglio farlo da pittore perché dipingere non è un modo di fare, ma un modo di essere… che poi non è una mia affermazione, ma di Renato Mambor, artista presente in mostra". E l'uomo Floreani cosa sogna? "Non lo so se il sogno rappresenti la finalità dominante della mia vita: dipingendo vivo un sogno lungo un giorno, ogni giorno. Ma combatto anche contro la deriva materialista dell'affermazione del prezzo sul valore con tutti i mezzi a mia disposizione, ribadendo la mia convinta adesione a quella Storia eroica dell'Astrazione, così definita dal filosofo Jean Baudrillard, che pone la componente spirituale al suo centro come irrinunciabile. Mi adopero poi per rimettere qualche casella storica al suo posto iniziando dal Futurismo, come ricordava in precedenza, prima Avanguardia storica del Novecento. Non casualmente, anche la Pop italiana avrebbe potuto chiamarsi Neo-Futurismo, infatti, come suggerisce anche la frase di Lucio Fontana che ho deciso di applicare alle pareti, nell'ultima sala in uscita dalla mostra: 'Nulla verrà distrutto del passato, né mezzi né fini, siamo convinti che si continuerà a dipingere e a scolpire anche attraverso le materie del passato […] ma saranno pervase da sensibilità più affinata'. Affiniamo la sensibilità, quindi". —[email protected] (Web Info)

Bonelli: “Post della prof Di Cesare su Balzerani? Incommentabile”

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(Adnkronos) – Il post della professoressa Di Cesare su Balzerani? ''Incommentabile. Di Cesare se la vedrà con la rettrice Polimeni ma francamente una docente che insegna all'Università non può scrivere una cosa così. L'ho letto più di una volta e mi chiedo: dove è stata fraintesa? Era chiaro''. Lo ha detto Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, ospite del forum Adnkronos.  ''Se si conoscevano, io questo non lo so, avrebbe dovuto scrivere 'Cara Barbara ti ho voluto bene ma quello che hai fatto è stato sbagliato'. Siamo parlando di un terrorismo che ha prodotto sangue e dolore nel nostro paese, gli anni di piombo'', ha detto ancora. ''Io in quel periodo abitavo a Casal Bernocchi – racconta -. Stavo andando a scuola, ho sentito pum pum pum e da lontano ho visto il fumo. Ci siamo paralizzati: sotto il tunnel di ponte Ladrone era stato ammazzato il capitano Straullo dai Nar. Straullo era quello che con noi ragazzini, avevo 14 anni, organizzava le partite di calcetto. E' stato un dolore enorme. E' chiaro che per gli anni di piombo ci sono ragioni storiche, politiche ma sono valutazioni di altro tipo''. "Io sono assolutamente favorevole a una politica di difesa comune, bisogna costruire una terzietà dell'Europa, lo dice anche Macron ed è forse l'unica cosa che mi vede d'accordo con Macron", dice ancora Bonelli, per il quale è necessario "costruire una terzietà dell'Ue attraverso una politica estera di difesa, cosa che comporta anche una razionalizzazione dell'uso degli armamenti. I 27 Stai membri, sommati insieme, hanno 350 miliardi di dollari di spese per gli armamenti, 4 volte più della Russia. Quindi una razionalizzazione è essenziale". "Von der Leyen, che è in campagna elettorale, sta smontando tutte quelle politiche di cui lei è stata protagonista e che rivendicava con forza: Green Deal, piano Fit for 55, e così via. Oggi invece ha cambiato idea perché penso che stia immaginando di poter essere rieletta con un pezzo di voti della destra. Questo significa un ribaltamento delle urgenze che l'Ue deve affrontare, perché il tema del cambiamento climatico è un'urgenza i cui costi e drammi sono di fronte a tutti noi. Come Alleanza Verdi Sinistra stiamo lavorando a una proposta politica che sottragga sempre più voti alla destra in questo Paese e, conseguentemente, ne diminuisca il potere nel parlamento europeo", spiega all'Adnkronos. "Quello che sta accadendo oggi a Gaza è la madre dell'instabilità politica internazionale. Sono appena tornato e sono umanamente sconvolto: andare al valico di Rafah e vedere 1500-2000 camion fermi da settimane con i loro carichi di aiuti umanitari mentre i bambini muoiono di fame, e lo dice il direttore dell'Unicef, e vedere le autorità israeliane che bloccano e rigettano l'entrata di farmaci, materiale sanitario, incubatrici, macchine per purificare l'acqua… è qualcosa di inaccettabile. La politica attuale del governo israeliano sta compromettendo il percorso di pace e aumentando l'instabilità internazionale. Sono molto preoccupato e la mia preoccupazione è che ci sia una strategia voluta di 'favorire' un processo di uscita dei palestinesi da Gaza e risolvere così questo problema", sottolinea. ''Dobbiamo essere duri e netti con chi attacca popoli, razza, appartenenza religiosa. Vale in tutti i casi, anche nelle manifestazioni pro Gaza, che sono legittime. Non bisogna mai abbassare la guardia sull'antisemitismo, su questo non ci possono essere ambiguità. La cosa peggiore che può accadere è la perdita della memoria storica e quando si perde la memoria l'orrore è dietro la porta. La memoria storica è l'unico antidoto per evitare il ripetersi di fatti drammatici già accaduti nella storia della civiltà umana. La Shoah non può essere dimenticata'', dice ancora rispondendo a una domanda sul rischio di un pericolo antisemita nelle manifestazioni pro Gaza.  "Avviso ai naviganti: Soumahoro non è indagato e sono pronto a fare l'elenco, e la lista è lunga, di quei parlamentari che, nonostante siano stati condannati, verranno candidati alle europee. C'è un doppiopesismo etico e morale fastidioso e inaccettabile", spiega rispondendo a chi parla del candidato alle europee Mimmo Lucano come di un 'Soumahoro 2'. "Ogni volta che attacco Salvini sul ponte sullo stretto o su altro, ricevo lo shitstorm dei deputati della Lega che dicono 'e allora Soumahoro?'. Io per amore di patria non faccio i nomi ma un giorno, e questo è il mio avviso ai naviganti, produrrò l'elenco di tutti i parlamentari condannati, ce ne sono anche tra chi mi dice 'e allora Soumahoro' e tra quelli che tra poco verranno candidarti alle europee. E poi vediamo". Ma Soumahoro lo ricandiderebbe? "La questione politica è chiarita, sta in un altro gruppo, il gruppo misto. La questione della rottura tra di noi – risponde Bonelli – non è per la vicenda giudiziaria ma per come lui ha ritenuto di gestirla con noi, su questo si è determinata la rottura, perché noi siamo molto rigorosi. Ripeto, non per la questione giudiziaria, perché Soumahoro non ha avuto nemmeno un avviso di garanzia". "Chiorazzo? Non è un nome che unisce e quindi bisogna lavorare su un nome. Auspico che anche chi lo ha proposto e lui stesso capiscano che prima di tutto viene la necessità di fermare la destra. Ci sono le condizioni per vincere anche in Basilicata", dice ancora Bonelli all'Adnkronos. "In Basilicata siamo sulla buona strada per poter trovare il candidato, sono estremamente fiducioso – continua Bonelli – come lo sono per il Piemonte e per l'Abruzzo, dove ho visto un clima completamente cambiato, e questo non può che portare tutti ad avere senso di responsabilità. Un senso di responsabilità che dopo le europee possa consentire di costruire un cantiere, campo largo o campo giusto… io lascerei perdere la terminologia, ora chiamiamolo x, il nome poi lo vediamo. Il tema è come stare insieme sulla base programmatica e credo che siamo sulla strada buona". ''E' inaccettabile che qualcuno violi sistemi di sicurezza dell'apparato dello Stato'' e ''utilizzi informazioni riservate della vita delle persone, conti correnti o altro: è un fatto che deve preoccupare e su cui è necessario che ci sia la massima compattezza da parte delle forze politiche. L'inchiesta dovrà definire quali sono le responsabilità e lo Stato dovrà prendere delle contro misure. I giornalisti di 'Domani' però io li difendo perché penso che non siano loro i responsabili del dossieraggio'', ''hanno pubblicato notizie vere'', ha spiegato. "La direzione nazionale antimafia non può subire un processo di delegittimazione o di smantellamento, attenzione perché è in gioco una struttura fondamentale per la lotta alla criminalità organizzata. Si perseguano i responsabili e la destra eviti di politicizzare questa vicenda", sottolinea ancora. "Alleanza Verdi e Sinistra nelle prossime settimane farà molto parlare di sé perché c'è un problema serio in questo Paese: va ricostruito uno spazio politico per i temi di cui una volta un pezzo di sinistra parlava e che poi ha dimenticato. Parlare con i più poveri di giustizia sociale, non aver paura di affrontare una destra che oggi con arroganza dice che il cambiamento climatico non esiste… Vediamo che il consenso cresce, Mimmo Lucano è già un'importante risposta, così come la candidatura di Smeriglio, e vi assicuro che ci saranno sorprese in futuro…", dice ancora. "Stiamo registrando una grande attenzione nei confronti di Alleanza Verdi e Sinistra – continua Bonelli – e lo dico al mio collega a cui voglio molto bene, Nicola Fratoianni: dobbiamo costruire una prospettiva di governo, e quando ci candideremo, ci candideremo a governare, e forse faremo paura a chi ha messo in ginocchio questo Pese dal punto di vista sociale e ambientale. Dobbiamo costruire una postura di governo, questa è la sfida che dobbiamo lanciare: uno spazio politico che coniughi giustizia sociale e ambientale, sul tema della pace, e che insieme porti le migliori intelligenze del nostro paese a candidarsi al governo". —[email protected] (Web Info)

Inchiesta Perugia, Bisignani: “Striano invisibile ha coperture importanti”

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(Adnkronos) –
Luigi Bisignani, manager e già giornalista per 'l’Espresso' e 'Panorama', è intervenuto a 'L’aria che tira' condotto da David Parenzo su La7. Nel suo libro “I potenti al tempo di Giorgia”, scritto insieme a Paolo Madron (Chiarelettere), pubblicato a maggio 2023, rivelava l’esistenza di una maxi inchiesta su intercettazioni illegali. Bisignani fa intendere al conduttore che si trattava dell’inchiesta sul luogotenente della Guardia di Finanza Pasquale Striano e il sistema di accessi illegali sui dati di politici e vip. “Mi faccio una domanda”, esordisce Bisignani, “come mai Striano che è sotto inchiesta dalla scorsa estate, resta assolutamente invisibile? Non ne esiste una foto, nessuna troupe lo ha inseguito sotto casa, non ha ricevuto neanche mezzo tapiro., sui giornali non è stato fatto il solito articolo ‘la ragnatela di Striano’ con un’infografica che racconta tutti i suoi contatti? Come mai questo signore è intoccabile? È chiaro che è coperto da qualcuno”. Secondo Giovanna Vitale, cronista politica di “Repubblica” seduta al tavolo dell’“Aria che tira” insieme a Luigi Bisignani e Tommaso Cerno, neodirettore del “Tempo” (testata su cui Bisignani scrive una lettera domenicale), Striano era la fonte confidenziale di molti giornalisti, non solo del “Domani”. E precisa un fatto: “quando un giornalista commissiona un accesso abusivo per avere informazioni su qualcuno, commette un reato. Ma se usa le informazioni che una fonte si è procurata autonomamente, non deve neanche rivelare il nome della fonte ed è protetto dalla deontologia del suo mestiere. È un confine labile ma fondamentale”.  Bisignani dà poi una spiegazione al perché l’inchiesta su Striano sia esplosa proprio ora: “Cade in un momento drammatico nell’intelligence: è appena finito uno scontro sulla nomina del procuratore generale di Roma che è quello che autorizza le intercettazioni. Il timing non è casuale: sono in ballo le nomine al vertice dei servizi segreti. E queste informazioni arrivano proprio dai servizi, sono loro che stanno muovendo le acque. Ma tanto questa inchiesta, come altre nel passato, finirà in una bolla di sapone”. —[email protected] (Web Info)

Alimentazione, studi confermano il ruolo dell’energia vegetale in sportivi e non

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(Adnkronos) – In un anno ricco di eventi sportivi per i tifosi di tutto il mondo, nuovi studi allargano l’orizzonte sul ruolo che alimenti vegetali, come una manciata di mandorle, possono avere nel sostenere gli atleti, gli sportivi ma anche i principianti, che non svolgono regolarmente attività fisica, nel raggiungere i propri obiettivi di fitness. Anche se persiste lo stereotipo del ‘palestrato’ dal fisico scolpito che mangia solo pollo alla griglia e riso bollito, c'è un movimento crescente nella nutrizione sportiva che guarda agli alimenti naturali e integrali per migliorare le prestazioni, la fase di recupero e la qualità generale della dieta. Del resto, campioni di altissimo livello come Lionel Messi, Novak Djokovic, le sorelle Williams e Lewis Hamilton hanno persino adottato una dieta a base vegetale. Un nuovo studio pubblicato su ‘Frontiers in Nutrition’ e finanziato dall'Almond Board of California, mostra che il consumo di mandorle riduce alcune sensazioni di indolenzimento muscolare durante il recupero dall'esercizio fisico, e che ciò si è tradotto in un miglioramento delle prestazioni muscolari durante test di salto verticale. I ricercatori hanno mostrato che i partecipanti, mangiando 57g di mandorle crude intere al giorno per otto settimane prima dei test, hanno registrato una riduzione di quasi il 25% dell'indolenzimento muscolare durante l'esecuzione di un esercizio di potenza esplosiva nel periodo di recupero cumulativo di 72 ore. Questi risultati si aggiungono a ricerche precedenti – come lo studio Nieman – i cui risultati hanno registrato, in chi faceva uno spuntino a base di mandorle, la riduzione della sensazione di fatica e tensione, un aumento della forza in gambe e schiena, durante il recupero, e una diminuzione dei danni muscolari durante il primo giorno di recupero. Nello specifico – si legge in una nota – i ricercatori guidati da David C. Nieman, Professore e Principal Investigator, Human Performance Laboratory, Appalachian State University, volevano verificare se uno spuntino a base di mandorle, rispetto a uno a base di barrette di cereali ad alto contenuto di carboidrati (controllo), avrebbe ridotto l'infiammazione e migliorato il recupero in adulti impegnati in sessioni di 90 minuti di esercizio. Lo studio ha utilizzato un disegno randomizzato a gruppi paralleli, in cui i partecipanti al trattamento hanno mangiato 57g di mandorle al giorno, suddivisi tra mattina e pomeriggio, per 4 settimane. I partecipanti al ramo di controllo hanno consumato una barretta di cereali con lo stesso apporto calorico, anch'essa in dosi frazionate. Al termine delle 4 settimane, i ricercatori hanno valutato le variazioni delle ossilipine plasmatiche – lipidi ossidati bioattivi coinvolti nella risposta infiammatoria post-esercizio – e dei fenoli (antiossidanti vegetali) urinari derivati dall'intestino crasso, delle citochine plasmatiche, dei biomarcatori di danno muscolare, degli stati dell’umore e delle prestazioni di esercizio. I consumatori di mandorle hanno fatto riscontrare livelli più bassi di creatina chinasi nel siero, un marcatore del danno muscolare, livelli più elevati di ossilipine 12,13-DiHome – che aiuta il muscolo a bruciare più grasso come combustibile durante l'esercizio – e livelli più bassi di ossilipine 9,10-DiHome – che riduce la funzione muscolare. "Sebbene lo studio condotto da Nieman abbia coinvolto adulti che non praticano regolarmente esercizio fisico e che dovevano sottoporsi a esercizi di contro resistenza, che causano una maggiore infiammazione a livello muscolare – commenta Michelangelo Giampietro, specialista in Medicina dello Sport e in Scienza dell’Alimentazione e professore a contratto della Scuola di Specializzazione in Medicina dello sport e dell'esercizio fisico dell'Università Sapienza di Roma – il consumo di 57g di mandorle ha portato a un miglioramento del recupero post-allenamento, evidenziato non solo in laboratorio – l'effetto antinfiammatorio del consumo di mandorle è stato attribuito alla produzione di ossilipine – ma anche dalla compilazione di un questionario da parte dei partecipanti. Lo studio Witard – sottolinea Giampiero – prende in esame una popolazione ancora meno sportiva e in sovrappeso. Anche in questo caso, il consumo di 57g di mandorle ha determinato una migliore risposta metabolica antinfiammatoria rispetto al gruppo di controllo. Nell'ambito di una dieta bilanciata, è quindi consigliabile a chi pratica attività fisica di acquisire la sana abitudine di consumare mandorle, anche alla luce dei nutrienti, le vitamine, le fibre e i grassi buoni che esse forniscono". Come osserva Daniele Garozzo, schermidore olimpionico e medico specializzando in medicina dello sport: "Raggiungere i propri obiettivi richiede costanza, dedizione, perseveranza e molta energia per affrontare le sfide quotidiane. Il recupero dall'esercizio fisico è importante e uno spuntino sano come le mandorle può aiutare a raggiungere tutti questi obiettivi, come evidenziato da recenti studi. Grazie alle proteine vegetali, ai grassi sani, alle vitamine del gruppo B, alla vitamina E antiossidante e alle proantocianidine, le mandorle sono il carburante ideale per le nostre sfide sportive e di vita". Una porzione da 30g di mandorle – conclude la nota – fornisce 4g di fibre e 15 nutrienti essenziali, tra cui 81mg di magnesio, 220mg di potassio e 7,7mg di vitamina E, oltre a riboflavina (B2), niacina (B3) e tiamina (B1), che contribuiscono al metabolismo energetico, rendendole uno spuntino energetico ricco di benefici, ideale per promuovere la forma fisica.  —[email protected] (Web Info)

Aleotti (Menarini): “Non delocalizziamo, oltre 200 mln li abbiamo investiti in Italia negli ultimi 5 anni”

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(Adnkronos) – "Non fa parte della nostra logica un'idea di delocalizzazione. Negli ultimi 5 anni abbiamo investito oltre 200 milioni solo in Italia e aumentato il numero dei dipendenti". Così Lucia Aleotti, azionista e membro del board di Menarini, nel corso dell'evento di presentazione dei dati 2023 del Gruppo a Firenze. "Nel 2024 – aggiunge Aleotti – continueremo con la nostra crescita negli Stati Uniti e con il lancio delle strutture di oncologia in Europa. Continueremo a guardare con interesse alla Cina, anche se con prudenza, e soprattutto continueremo con la nostra filosofia di autofinanziamento. Cerchiamo di fare a meno delle banche. L'utile che si crea rimane in azienda e viene tutto reinvestito nella crescita dell'azienda". "Sono preoccupata dal fatto che quando l'Europa si muove, si muove mettendo regole che immagina senza tenere conto della competitività globale", ha spiegato Aleotti. "La produzione dei farmaci e le aziende, se non si cambia modo di ragionare, si sposteranno sempre di più fuori dall'Europa – avverte Aleotti – Le aziende farmaceutiche si muovono in un contesto mondiale in cui la competitività è importantissima. L'Europa non si rende conto che ha negli anni perso un pezzo importantissimo della propria industria, che altri paesi come gli Stati Uniti o la Cina lavorano per attrarre la base industriale, e l'Europa invece pensa solamente a regolare, mettere oneri o aggiungere burocrazia ed appesantire. Non è la maniera per attirare o far sviluppare un settore che è vitale nel nostro continente anche considerato l'invecchiamento della popolazione".  —[email protected] (Web Info)