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Tempeste Gemelle nel weekend, in arrivo neve e grandine: le previsioni meteo

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(Adnkronos) – Marzo come Gennaio, in questo bizzarro 2024. Secondo le previsioni meteo di oggi e domani, la perturbazione che ha portato maltempo sull'Italia con nevicate anche lungo la dorsale appenninica, è scivolata verso il meridione, dove nelle prossime ore provocherà qualche momento di instabilità anche sul medio adriatico e sul Nord-Est, ma tutto sommato le schiarite saranno prevalenti. Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, avverte però che la tregua durerà poco: un’intensa perturbazione atlantica entrerà dalla Francia sul settore occidentale italiano dal pomeriggio di venerdì 8 marzo. Al mattino il tempo sarà in prevalenza asciutto, ma dalle prime ore del pomeriggio gli ombrelli si apriranno in Sardegna e sulla Liguria di Ponente. In serata, tutto il Nord-Ovest, la Sardegna e l’Alta Toscana vedranno l’antipasto del maltempo del weekend. Sulle Alpi occidentali tornerà a nevicare oltre i 700-900 metri. 
La maledizione del weekend continuerà: è vero, non siamo in Estate e molti non si preoccupano del fine settimana bagnato; certo è che, però, siamo al terzo weekend di fila con piogge e nevicate intense, cieli grigi e temperature autunnali. Speriamo che questa abitudine meteo finisca prima del periodo pasquale e dei ponti primaverili. Appena tornerà il sole prevediamo il ‘meteo-tennis’: 15-30, da 15°C a 30°C in pochi giorni. Il sole con temperature primaverili ci sorprenderà all’improvviso anche se, al momento, ciò non è previsto prima di metà marzo. 
Il weekend, nel dettaglio, vedrà il passaggio di due perturbazioni simili, definite per questo ‘Tempeste Gemelle’: la prima tra la sera di venerdì e la prima parte del sabato porterà tante piogge da ovest verso est con neve sulle Alpi oltre i 700-900 metri, oltre i 1300 metri sugli Appennini e maltempo da Nord a Sud. La seconda, simile ma non uguale, sarà molto più intensa: avremo forti nevicate sulle Alpi, oltre 50-60 cm di neve fresca in 24 ore, piogge forti anche in Campania e neve sugli Appennini a quote tra i 1100 e i 1400 metri. In serata il maltempo conquisterà tutto il Sud e si attenuerà solo al Nord-Ovest. In tendenza, la nuova settimana è prevista ancora perturbata all’inizio, poi diventerà a tratti instabile con sole alternato ad acquazzoni: ‘Marzo pazzerello, guarda il sole e prendi l'ombrello’, questa sarà la citazione da ricordare da martedì 12 marzo in poi. 
NEL DETTAGLIO
 
Giovedì 7. Al nord: instabile solo sul Triveneto. Al centro: soleggiato sulle tirreniche, nubi altrove con rare piogge. Al sud: qualche pioggia sul basso Tirreno e sul Salento. 
Venerdì 8. Al nord: instabile sul Triveneto, nubi in aumento al Nord-Ovest con primi fenomeni dal pomeriggio-sera. Al centro: soleggiato con nubi in lento aumento, piogge in arrivo in Sardegna dal pomeriggio. Al sud: bel tempo salvo locali nubi al mattino sulla Puglia. 
Sabato 9. Al nord: nuova perturbazione con precipitazioni verso Est e tregua pomeridiana. Neve a 700-900 metri. Al centro: rovesci sparsi, neve a 1500 metri. Al sud: piogge in arrivo, specie in Campania. 
Tendenza: ecco le ‘Tempeste Gemelle’; dopo il fronte del sabato ne arriva uno simile domenica con maltempo diffuso e tanta neve sui monti. —[email protected] (Web Info)

Gp Arabia Saudita, orari Sky e Tv8: prove libere, qualifiche e gara

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(Adnkronos) –
Via al weekend del Gp di Arabia Saudita, secondo appuntamento del Mondiale 2024 di Formula 1. Da oggi, in diretta tv e streaming, prove libere sul tracciato di Gedda in vista delle qualifiche in programma domani e della gara che si correrà sabato, con la Red Bull – tanto per cambiare – come favorita.  Il campione del mondo Max Verstappen ha aperto la stagione dominando il Gp del Bahrain davanti al compagno di squadra, Sergio Perez. In Arabia Saudita, la Ferrari è chiamata a confermare i progressi mostrati a Sakhir, dove Carlos Sainz ha chiuso al terzo posto e Charles Leclerc è arrivato quarto.
  Lo spagnolo ha iniziato il weekend saudita con un malessere che gli ha impedito di partecipare alle attività media nel paddock. La Ferrari, però, ha fornito news rassicuranti sulle sue condizioni. Leclerc, nel punto con i cronisti, ha archiviato i problemi ai freni accusati in Bahrain: a Gedda, ha detto, il ferrarista si aspetta una SF-24 più gestibile.  Il weekend si apre oggi con le prime due sessioni di prove libere. Sky trasmetterà tutto il fine settimane su Sky Sport Uno, Sky Sport F1, Sky Sport 4K, in streaming su NOW. Il Gp d'Arabia Saudita sarà disponibile sull'app Sky Go. Qualifiche e gara saranno visibili in chiaro in differita su TV8.  
Giovedì 7 marzo
 Prove libere 1: ore 14:30; Prove libere 2: 18; 
Venerdì 8 marzo
 Prove libere 3: ore 14:30 Qualifiche: 18. (differita alle 22 su TV8) Sabato 9 marzo  Gara: ore 18 (Sky Sport Uno, Sky Sport F1, Sky Sport 4K, in streaming su NOW). In differita su TV8 alle 21.  —[email protected] (Web Info)

Gaza, Cina bacchetta Israele: “Guerra una vergogna per la civiltà, cessate il fuoco urgente”

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(Adnkronos) – ''La guerra che Israele sta conducendo nella Striscia di Gaza è una vergogna per la civiltà''. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi nel corso di una conferenza stampa a Pechino, affermando che ''la comunità internazionale deve agire con urgenza e dare la massima priorità al raggiungimento di un cessate il fuoco immediato e alla cessazione delle ostilità''. Il capo della diplomazia di Pechino ha quindi aggiunto che ''garantire gli aiuti umanitari è una responsabilità morale urgente''. "Pechino – ha poi aggiunto Wang Yi – sostiene che la Palestina debba diventare un membro ufficiale e a pieno titolo delle Nazioni Unite" e ''il ruolo delle Nazioni Unite va rafforzato e non indebolito, il suo status deve essere sostenuto, non sostituito''. Allo stesso tempo, Wang ha aggiunto che ''le Nazioni Unite vanno riformate e migliorate per rispondere alla nuova realtà e allo sviluppo internazionale politico ed economico'', promettendo poi il contributo cinese in merito. Il capo della diplomazia cinese è poi tornato sulla causa palestinese affermando che ''il disastro di Gaza ricorda ancora una volta al mondo che non è più possibile ignorare che i Territori palestinesi sono occupati da molto tempo''.  
Si stanno affievolendo le speranze di raggiungere un accordo per un cessate il fuoco tra Hamas e Israele prima del Ramadan. Lo scrive il New York Times citando fonti vicine ai colloqui mediati dall'Egitto e dal Qatar. E non si fermano i bombardamenti dell'esercito israeliano contro la Striscia di Gaza, dove ormai oltre 30.800 persone sono state uccise e 72.298 ferite dal 7 ottobre. Nelle ultime 24 ore, ha affermato il ministero della Sanità palestinese, gli attacchi israeliani a Gaza hanno ucciso 83 persone e ne hanno ferite 142.  Secondo le informazioni raccolte dall'agenzia di stampa palestinese Maan, almeno 17 persone sono state uccise negli attacchi contro due case nella città di Deir al-Balah e nell'adiacente campo profughi di Nuseirat, bombardamenti che hanno causato anche numerosi feriti. Altri sei palestinesi sono morti in un bombardamento intorno alla moschea Al Salah, situata a Jabalia, mentre un altro ancora è morto in un attacco aereo intorno all'aeroporto distrutto di Gaza City. Ci sono inoltre informazioni su numerose vittime in attacchi separati a Nuseirat, a Gaza City e a sud di Deir al Balá, anche se per ora non è disponibile un bilancio su morti e feriti. L'esercito israeliano ha indicato nel suo bilancio delle ultime 24 ore di aver effettuato operazioni contro "diverse infrastrutture terroristiche" nel quartiere di Hamad, a Khan Younis, dove ha affermato di aver arrestato ieri 250 sospetti terroristi membri di Hamas e della Jihad islamica.  Il ministero degli Esteri del Qatar ha condannato “nei termini più forti” i piani di Israele di costruire 3.500 nuove unità abitative in Cisgiordania. In un comunicato stampa, il ministero ha affermato che gli sforzi di Israele per “giudaizzare ampie parti della Cisgiordania” costituiscono una “flagrante violazione del diritto internazionale” e minano una potenziale soluzione a due Stati. Ha invitato la comunità internazionale a fare pressione su Israele affinché interrompa le sue politiche di insediamento.   
Il governo israeliano ha accusato il Sudafrica di essere il "braccio legale" di Hamas e di cercare di "proteggerlo" con la sua ultima petizione davanti alla Corte internazionale di giustizia (ICJ), dove si chiedono misure atte a contenere la "carestia generalizzata" nella Striscia di Gaza. "Il Sudafrica – scrive il portavoce del ministero degli Esteri israeliano Lior Haiat su X – continua ad agire come braccio legale di Hamas nel tentativo di minare il diritto intrinseco di Israele di difendere se stesso e i suoi cittadini e di arrivare alla liberazione di tutti gli ostaggi. Le ripetute richieste di misure provvisorie avanzate dal Sudafrica per aiutare Hamas sono l'ennesimo cinico sfruttamento della Corte internazionale di giustizia dell'Aia, che ha già respinto due volte i tentativi infondati di negare a Israele il diritto e l'obbligo all'autodifesa". "Israele – prosegue – agisce e continuerà ad agire in conformità con il diritto internazionale, anche facilitando gli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza, indipendentemente da qualsiasi procedimento legale. Chiediamo alla Corte internazionale di giustizia di respingere categoricamente la nuova richiesta dei rappresentanti di Hamas", conclude il post.  L'Idf ha colpito due siti dell'esercito siriano nel sud della Siria dopo il lancio di due razzi dal Paese verso le alture di Golan. Secondo il sito di notizie siriano Daraa 24, gli attacchi israeliani hanno preso di mira siti vicino a Jasim, a circa 10 km dal confine israelo-siriano.  Gli Stati Uniti potrebbero impedire a Israele di usare armi americane in un'offensiva pianificata nella città di Rafah, nel sud di Gaza. Lo scrive il Washington Post, precisando che il presidente americano Joe Biden e altri funzionari “non hanno preso alcuna decisione sull'imposizione di una condizione legata all'uso delle armi made in Usa. Ma il fatto stesso che i funzionari sembrino discutere di questo passo estremo dimostra la crescente preoccupazione dell’amministrazione per la crisi a Gaza”. “Se Israele lanciasse un’offensiva a Rafah senza proteggere adeguatamente la popolazione civile sfollata, ciò potrebbe far precipitare una crisi senza precedenti nelle relazioni Usa-Israele, coinvolgendo anche le forniture di armi”, ha affermato l’ex ambasciatore americano in Israele Martin Indyk. L’articolo afferma inoltre che gli Stati Uniti sembrano aver accantonato le speranze di un’iniziativa diplomatica che abbini la normalizzazione saudita con un percorso verso uno Stato palestinese. "Dietro la crescente tensione con Netanyahu c'è la sensazione di Biden che Israele non abbia ascoltato gli avvertimenti e i consigli degli Stati Uniti e che il rapporto con gli Usa sia una strada a senso unico", scrive il Washington Post. “L'amministrazione ritiene infatti di sostenere gli interessi israeliani, a un costo politico considerevole in patria e all'estero, mentre Netanyahu non risponde alle richieste americane. Israele sostiene che qualsiasi spazio tra la politica statunitense e quella israeliana avvantaggia solo Hamas. Ma Israele non scende a compromessi per ridurre questo divario”.    —internazionale/[email protected] (Web Info)

Pisa, a fuoco appartamento nella notte: morte 2 donne

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(Adnkronos) – Due donne sono morte nell'incendio di un appartamento in provincia di Pisa. I Vigili del Fuoco sono intervenuti intorno alle ore 04.40 di questa notte in Via Morandini, località San Giovanni alla Vena nel Comune di Vicopisano. All'arrivo sul posto il personale VF è intervenuto in un appartamento completamente invaso dal fumo e ha estinto le fiamme localizzate in una camera da letto. All'interno della stanza sono state rinvenute due persone, un'anziana signora e la sua badante, ormai decedute. Le cause sono ancora in corso di accertamento, sul posto anche Carabinieri e personale sanitario del 118. —[email protected] (Web Info)

Jorit e il selfie con Putin: dal murales di Mariupol a Sochi, chi è lo street artist

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(Adnkronos) – Dal murales a Mariupol al selfie con Vladimir Putin. Jorit, un artista italiano specializzato in arte urbana, torna a far parlare di sé per il feeling con la Russia. Jorit Agoch, al secolo Ciro Cerullo, nel luglio 2023 era finito sotto i riflettori per un murale su un palazzo bombardato di Mariupol, un'opera che secondo alcuni riprodurrebbe in realtà l'immagine di una bambina australiana. Jorit ora è stato protagonista dello scambio di battute con Vladimir Putin al forum internazionale della gioventù a Sochi. Dalla platea ha chiesto il permesso di scattare una foto con il presidente russo per "dimostrare all'Italia" che il leader del Cremlino "è umano". Classe 1990, originario di Quarto Flegreo, comune a nord-ovest di Napoli, inizia ad essere conosciuto dal 2011 quando le sue opere sono esposte nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli, MANN. E proprio a Napoli Jorit ha realizzato enormi dipinti su facciate cieche di palazzi di periferia e anche nel centro storico. È lui l'autore dei murales di Pasolini e Angela Davis a Scampia e quello forse ancor più celebre di Maradona. —internazionale/[email protected] (Web Info)

Microplastiche anche nelle arterie, dimostrati danni al cuore

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(Adnkronos) –
Le micro e nanoplastiche sono davvero onnipresenti. Sono già state trovate in diversi organi e tessuti umani, tra cui la placenta, il latte materno, fegato e polmoni, e i tessuti cardiaci. E per la prima volta sono state identificate perfino nelle placche aterosclerotiche, depositi di grasso nelle arterie, pericolose per il cuore. Lo rivela uno studio italiano che fornisce una prova inedita della loro pericolosità. I dati raccolti mostrano infatti che le placche aterosclerotiche 'da inquinamento' sono anche più infiammate della norma, quindi più friabili ed esposte a rischio di rottura, raddoppiando il rischio di infarti, ictus e mortalità rispetto a placche aterosclerotiche che non sono infarcite di plastica.  L'ampio studio, coordinato da ricercatori dell'Università della Campania Luigi Vanvitelli e oggi pubblicato sul 'New England Journal of Medicine', prova come le placche aterosclerotiche contengano spesso micro e nanoplastiche a base di polietilene (Pe, rilevato nel 58,4% dei casi) o polivinilcloruro (o Pvc, individuato nel 12,5% dei casi), due dei composti plastici di maggior consumo nel mondo, utilizzati per realizzare prodotti che vanno dai contenitori ai rivestimenti, dalle pellicole plastificate a materiali per l'edilizia. L'indagine è stata condotta su 257 pazienti con oltre 65 anni sottoposti a un'endoarterectomia per stenosi carotidea asintomatica, procedura chirurgica durante cui sono state rimosse placche aterosclerotiche, poi analizzate con il microscopio elettronico così da rilevare l'eventuale presenza di micro e nanoplastiche, ovvero particelle plastiche con un diametro rispettivamente inferiore a 5 millimetri o a 1 micron (0,001 millimetri).  "L'analisi ha dimostrato la presenza di particelle di Pe a livelli misurabili (circa 20 microgrammi per milligrammo di placca) nel 58,4% dei pazienti e di particelle di Pvc (in media 5 microgrammi per milligrammo di placca) nel 12,5% – sottolinea Giuseppe Paolisso, coordinatore dello studio e ordinario di Medicina interna all'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli – Tutti i partecipanti sono stati seguiti per circa 34 mesi e si è osservato in particolare che in coloro che avevano placche 'inquinate' dalle plastiche il rischio di infarti, ictus o di mortalità per tutte le cause era almeno raddoppiato, indipendentemente da altri fattori di rischio cardio-cerebrovascolari come età, sesso, fumo, indice di massa corporea, valori di colesterolo, pressione e glicemia o precedenti eventi cardiovascolari. I dati mostrano inoltre un incremento locale significativo di marcatori dell'infiammazione in presenza delle micro e nanoplastiche".  "L'effetto pro-infiammatorio potrebbe essere uno dei motivi per cui le micro e nanoplastiche comportano una maggiore instabilità delle placche e quindi un maggior rischio che si rompano, dando luogo a trombi e provocando così infarti o ictus – spiega Raffaele Marfella, ideatore dello studio e ordinario di Medicina interna all’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli – Dati raccolti in vitro e negli animali da esperimento hanno già mostrato che le micro e nanoplastiche possono promuovere lo stress ossidativo e l’infiammazione nelle cellule dell’endotelio che ricopre i vasi sanguigni, ma anche che possono alterare il ritmo cardiaco e contribuire allo sviluppo di fibrosi e anomalie della funzionalità del cuore: questi risultati mostrano per la prima volta nell’uomo una correlazione fra la presenza di micro e nanoplastiche e un maggior rischio cardiovascolare”. Del resto si tratta di sostanze diffusissime. Il Pe è una delle plastiche più utilizzate al mondo, tanto da costituire il 40% del volume totale della produzione mondiale di materie plastiche: è usato ampiamente per realizzare contenitori, oggetti, rivestimenti. Il Pvc è altrettanto diffuso ed è una delle materie plastiche più versatili, perché può essere modellato e stampato a caldo, ma anche sciolto per spalmare tessuti e superfici: si trova in innumerevoli prodotti, dai rivestimenti alle pellicole, dai tubi fino ai dischi in vinile. Entrambi possono dare origine a microscopiche particelle plastiche che si riversano nell’ambiente e possono poi essere assorbite. Secondo l’ultimo rapporto Future Brief della Commissione europea, in media un adulto inala o ingerisce dalle 39.000 alle 52.000 particelle plastiche l’anno, pari a 5 grammi di plastica alla settimana, l’equivalente di una carta di credito. "Il nostro studio non ha indagato l'origine delle micro e nanoplastiche, rilevate nelle placche aterosclerotiche – precisa Antonio Ceriello, dell'Irccs Multimedica di Milano -, considerata l'ampia diffusione di Pe e Pvc, attribuirne la fonte di provenienza nell'uomo è pressoché impossibile. Sono soprattutto le particelle plastiche più piccole a poter penetrare in profondità nei tessuti, ma numerosi studi ne hanno rinvenute anche di dimensioni maggiori e in quantità rilevabili in molti organi umani: si sono trovate particelle con un diametro fino a 10 micron nella placenta, fino a 15 micron nel latte materno e nelle urine, fino a 30 micron nel fegato, fino a 88 micron nei polmoni, con un diametro superiore a 0,7 micron nel sangue. Sebbene i nostri dati non stabiliscano un rapporto di causa-effetto, tuttavia suggeriscono che le micro e nanoplastiche potrebbero costituire un nuovo, importante fattore di rischio cardiovascolare – avverte – di cui tenere conto". "La qualità di questo studio – commenta il rettore dell'Università Luigi Vanvitelli, Gianfranco Nicoletti – dimostra ancora una volta quanto sia cresciuta la nostra università in questi anni e che grandi potenzialità di sviluppo ha nel prossimo futuro". Lo studio italiano sui danni delle micro e nanoplastiche per il cuore è, scrive l’epidemiologo Philip J. Landrigan, fondatore e direttore del Global Public Health Program del Boston College e del Global Pollution Observatory,"una scoperta rivoluzionaria che solleva una serie di domande urgenti: l’esposizione a microplastiche e nanoplastiche può essere considerato un nuovo fattore di rischio cardiovascolare? Quali organi oltre al cuore possono essere a rischio? Come possiamo ridurre l’esposizione?". "Il primo passo è riconoscere che il basso costo e la convenienza della plastica sono ingannevoli – sottolinea – e che, di fatto, nascondono grandi danni, come il contributo della plastica agli esiti associati alla placca aterosclerotica. Dobbiamo incoraggiare i nostri pazienti a ridurre l’uso della plastica, in particolare degli articoli monouso non necessari e sostenere il Trattato globale sulla plastica delle Nazioni Unite per rendere obbligatorio un tetto globale alla produzione di plastica. Come per i cambiamenti climatici anche la risoluzione dei problemi associati alla plastica richiederà una transizione su larga scala dal carbonio fossile”.  —[email protected] (Web Info)

8 marzo, la primaria: “In pronto soccorso il 70% medici è donna, tanto amore per il lavoro ma Ssn soffoca”

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(Adnkronos) – Una porta che si apre sempre giorno e notte per dare ogni tipo di aiuto, sanitario e non: il pronto soccorso di un ospedale italiano è l'unico rifugio dove si può trovare una risposta "e se funziona bene lavorerà meglio tutto l'ospedale, ma oggi la metà delle richieste che arrivano non riguarda l'emergenza-urgenza, ma è di altro tipo. Eppure non ci tiriamo indietro e aiutiamo tutti, non diciamo mai 'non ci compete perché io devo salvare le vite' ad una vittima di violenza di genere, ad un anziano fragile con problemi psichiatrici o ad un tossicodipendente – afferma all'Adnkronos Salute Marina Civita, presidente regionale Simeu Piemonte e direttore di pronto soccorso – Però siamo allo stremo, siamo pochi ed è difficile lavorare. Il servizio sanitario pubblico così soffoca. Noi ci crediamo e amiamo questo lavoro, ma davvero serve un intervento serio. In Piemonte, il 70% dei medici che lavora nei pronto soccorso è donna, ma contando anche agli infermieri arriviamo al 90%. Un dato che possiamo traslare all'intero territorio nazionale e che rileva come il sistema dell'emergenza si regga sulle donne".  
I dati della Società italiana di Medicina dell'emergenza-urgenza (Simeu) fanno parte di una survey "che vede una presenza di quota rosa forte nella medicina di emergenza", sottolinea. "Abbiamo resistito allo tsunami del Covid, ma stiamo soccombendo alle aggressioni e violenze verbali, ormai all'ordine del giorno – denuncia Civita – Vediamo aumentare la povertà e la fragilità sociale, anziani soli senza aiuto, patologie psichiatriche che crescono. Ormai vicariamo rispetto ad altri servizi sociosanitari, ma senza avere il personale e i posti letto. Per la sanità piemontese i dati sono in peggioramento – avverte – La Simeu aveva stimato nel 2022 una carenza di medici del 44%, nel 2023 siamo saliti al 52%. E chiaramente corrono le esternalizzazioni a cooperative".  Donne, medico, mogli e madri: la vita professionale di chi lavora in un pronto soccorso cade a valanga su quella familiare. "Io dirigo un gruppo di lavoro formato da 14 donne e 5 uomini – spiega Civita – Come donna e madre di 3 figli ho molto a cuore la realizzazione professionale dei miei medici, ma capisco anche i loro bisogni di madri, compagne e mogli. Se un bambino sta male, una madre deve stargli vicino; se una collega rimane incinta, non deve sentirsi in colpa sapendo che non potrà lavorare in pronto soccorso o che i suoi colleghi dovranno lavorare di più perché non ci sarà una sostituzione maternità. Oggi per le donne non ci sono protezioni e ci si sente in colpa anche a dichiarare la maternità, e conosco chi l'ha fatto. Deve finire questa colpevolizzazione – avverte – mentre servirebbero asili nido negli ospedali, oppure sconti per il personale sanitario che ha stipendi più bassi".  
Se avesse la possibilità di parlare con il ministro della Salute Schillaci? "Chiederei di rivalutare le piante organiche dei pronto soccorso – risponde Civita – chiederei di avere cura del personale, chi ci lavora lo fa davvero per passione e dedizione. Lavorare in un dipartimento di emergenza non è facile e si resta perché si crede in quello che si fa per gli altri, sono sempre convita come tanti colleghi che sia ancora il lavoro più bello del mondo. Ma soprattutto che la sanità pubblica abbia ancora un valore".  Negli anni "ho visto tanti colleghi lasciare la medicina d'urgenza, scegliere altri reparti o andare a lavorare nelle cooperative dove lavorano meno e guadagnano molto di più. Anche su questo fronte il ministro dovrebbe fare qualcosa in più: ha parlato di 'missione' per il nostro lavoro e lo è, ma ognuno di noi ha una famiglia, un mutuo, bollette da pagare – incalza la direttrice – Abbiamo dei ritmi di lavoro stressanti, tanti medici che soffrono di 'burn out'. Se invece si riuscisse ad invertite questa tendenza alla 'fuga' dal pronto soccorso assumendo medici e infermieri, potremmo lavorare meglio, fare ricerca e formazione. Oggi – conclude Civita – la carenza del personale è davvero 'il' problema da risolvere al più presto".   —[email protected] (Web Info)

Cronaca nazionale/ Sfonda il lucernaio e cade nel vuoto: operaio 57enne perde la vita

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FOTO DI REPERTORIO

Ancora un tragico incidente sul lavoro, purtroppo mortale.

Un uomo di origini egiziane di 57 anni, titolare di una ditta edile individuale, è morto dopo essere precipitato per sei metri dal tetto di un capannone su cui stava svolgendo alcune opere di pulizia delle grondaie; il lucernario su cui stata camminando si è sfondato improvvisamente e per lui, dopo l’impatto con terreno, non c’è stato niente da fare. L’ennesima tragedia sul lavoro è avvenuta nel villaggio industriale di Mancasale,

Altri due operai hanno immediatamente lanciato l’allarme al 118. Sul posto sono arrivati un’ambulanza e un’automedica, mentre dall’ospedale Maggiore di Parma è stato fatto decollare l’elisoccorso. Per l’artigiano però purtroppo non c’è stato niente da fare.

Sul luogo dell’incidente, oltre ai vigili del fuoco, sono intervenuti carabinieri e polizia.

Foto di repertorio

Cirino (Sif): “Farmaci opportunità di salute, non solo una spesa”

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(Adnkronos) – "Più che parlare del valore del farmaco, dove appare chiara una negoziazione di prezzo, c'è bisogno di parlare del valore della salute. Il 'sistema farmaco' deve tener conto di un panorama che agisca nell'interesse del paziente, della sua salute e del suo benessere. Un sistema, quello del farmaco, che deve permettere ai cittadini di vivere bene, a lungo e in salute". Lo ha detto Giuseppe Cirino, presidente della Società italiana di farmacologia (Sif), nel suo intervento in occasione dell'evento 'Europa in salute. Sfide e opportunità per il futuro', tenutosi a Roma presso Spazio Europa, sede della rappresentanza italiana del Parlamento europeo e della Commissione europea, nello stesso palazzo dove sono stati inaugurati i nuovi uffici istituzionali Lilly.  —[email protected] (Web Info)

Malattie rare, Malatesta (Ananas): “Ridurre neurofibromi migliora qualità di vita”

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(Adnkronos) – “Selumetinib avrà un impatto molto positivo sulla qualità di vita delle persone affette da neurofibromatosi, in quanto è la prima importante opzione terapeutica per la cura dei neurofibromi plessiformi, la complicanza più grave di questa malattia, che impattano sulla qualità della vita dei pazienti non solo dal punto di vista estetico, ma anche fisico. Disporre di una terapia in grado di ridurre un neurofibroma significa dare ai pazienti la possibilità di riacquistare anche delle funzioni di vita quotidiana che erano andate perse a causa della malattia”. Così Maria Malatesta, presidente dell’Associazione nazionale aiuto per la neurofibromatosi, amicizia e solidarietà (Ananas Aps), a margine della conferenza stampa organizzata oggi a Milano da Alexion AstraZeneca Rare Disease per annunciare il via libera di Aifa alla rimborsabilità della prima terapia indicata per il trattamento dei neurofibromi plessiformi sintomatici e non operabili in pazienti pediatrici affetti da neurofibromatosi di tipo 1 (Nf1) di età pari o superiore ai 3 anni.  “L’innovativa terapia è fonte di grande speranza per i pazienti e le loro famiglie che, pur sapendo che potrebbe manifestarsi la comparsa di un neurofibroma – precisa la presidente di Ananas – hanno la certezza della disponibilità di un farmaco che può aiutarli a convivere con questa condizione. Siamo inoltre molto contenti che la notizia di questa nuova terapia sia stata diffusa poco dopo la Giornata internazionale delle malattie rare del 29 febbraio”. L'incontro è stato inoltre l’occasione per sottolineare l’importante attività svolta a partire dal 2003, anno di fondazione dell’associazione.  "Abbiamo cercato di aiutare i pazienti a vivere con questa malattia – spiega Malatesta – I sintomi possono influenzare in modo importante la qualità della vita, quindi, già dal momento della diagnosi aiutiamo genitori e pazienti ad accettare la patologia. Dalla nostra esperienza abbiamo capito quanto è importante assistere queste persone a 360°. Lo facciamo – conclude – dando informazioni sui centri di riferimento per diagnosi e cura della neurofibromatosi, assistendo i pazienti dal punto di vista legale e fornendo supporto psicologico, che è fondamentale durante il percorso di accettazione della malattia, un elemento cruciale affinché il paziente possa partecipare più attivamente alla sua cura, essendo più scrupoloso e attento nella terapia e rispettando la cadenza delle visite mediche". —[email protected] (Web Info)