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Fumo, Fond. Einaudi: “Italia regolamentazione all’avanguardia su prodotti senza combustione”

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(Adnkronos) – Presentato al Senato lo studio “Prodotti innovativi del tabacco e della nicotina: approcci normativi a confronto” della Fondazione Luigi Einaudi in collaborazione con Euromedia Research, che ha condotto l’Indagine demoscopica realizzata su un campione di cittadini italiani sui prodotti senza combustione, con il contributo di Philip Morris Italia. La maggioranza dei rispondenti – fumatori e utilizzatori di prodotti senza combustione, quali tabacco riscaldato e sigarette elettroniche (e-cig) – condivide l’adozione, da parte delle istituzioni italiane, di misure che favoriscano l’abbandono delle sigarette tradizionali anche attraverso l’uso di prodotti innovativi. Orientamento questo confermato da oltre il 67% di coloro che utilizzano prodotti a tabacco riscaldato ed e-cig. Il sondaggio pone inoltre l’accento sulla necessità, da parte dei cittadini, di ricevere un’informazione più consapevole, salvi i divieti sulla pubblicità: quasi il 75% degli intervistati ritiene che a fronte di evidenze scientifiche che indicherebbero i prodotti senza combustione quale valida alternativa alle sigarette, in una logica di potenziale riduzione del rischio, i fumatori dovrebbero avere il diritto di ricevere informazioni accurate in merito. La maggioranza degli intervistati, inoltre, è favorevole a una regolamentazione e una fiscalità differenziata tra prodotti da fumo tradizionali e prodotti innovativi.  I risultati dell’indagine, presentati da Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia Research, sono parte dello studio della Fondazione Einaudi. Lo studio effettua una ricognizione sulla regolamentazione dei prodotti innovativi del tabacco e della nicotina, messa in atto in diversi paesi, con particolare riferimento ai prodotti senza combustione. “La cultura liberale, di cui la Fondazione Luigi Einaudi è custode, guarda con scetticismo all’efficacia dei divieti”, ha affermato il Segretario generale, Andrea Cangini, introducendo l’incontro. “Anche in materia di prodotti innovativi del tabacco e della nicotina, alla logica proibizionista preferiamo la logica, assai più efficace, dello stimolo all’innovazione. Fa piacere constatare che sia questo l’approccio scelto dall’Italia”.  Dallo studio, presentato da Sergio Boccadutri, membro del Cda della Fondazione Einaudi, emergono sostanzialmente due differenti tipologie di approccio in merito alla regolamentazione dei prodotti innovativi: quello dei paesi “proibizionisti” che hanno adottato un quadro regolatorio che non riconosce le differenze esistenti tra i prodotti tradizionali da fumo e i prodotti innovativi non da fumo; e quello di paesi maggiormente pragmatici e aperti all’innovazione, basato sul riconoscimento delle differenze esistenti tra i prodotti da fumo e quelli privi di combustione e sulla conseguente differenziazione normativa e fiscale. In tal senso, l’Italia, primo produttore di tabacco tra i paesi dell’Unione europea, nonché leader al mondo nella produzione su larga scala di prodotti del tabacco riscaldato, è pioniere nelle politiche di regolazione sui prodotti innovativi, avendo adottato da tempo un framework normativo all’avanguardia, fatto proprio – nel corso degli anni – da molti paesi in Europa e nel mondo. Nel settore del tabacco, della nicotina e dei prodotti correlati, si legge nel paper, si dovrebbe cercare di fissare una regolamentazione e una tassazione che tengano chiaramente conto delle differenze esistenti tra i prodotti da fumo e quelli privi di combustione, motivando così, anche sul piano economico, i fumatori che altrimenti continuerebbero a fumare a passare ai prodotti alternativi.  —[email protected] (Web Info)

Tabacco riscaldato, Euromedia Research: “Fumatori chiedono di favorire prodotti alternativi”

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(Adnkronos) – La survey di Euromedia Research, realizzata sull’Italia, ''indica che la maggioranza dei rispondenti – un campione di fumatori ed utilizzatori di prodotti senza combustione, quali tabacco riscaldato e sigarette elettroniche – condivide l’adozione, da parte delle istituzioni italiane, di misure che favoriscono l’abbandono delle sigarette tradizionali anche attraverso il consumo di prodotti alternativi. Orientamento confermato da oltre il 67% di coloro che hanno abbandonato le sigarette per prodotti a tabacco riscaldato ed e-cig''. Lo sottolinea Alessandra Ghisleri, di Euromedia Research, in occasione di un convegno sul tabacco riscaldato al Senato. ''Analogamente, la maggioranza degli intervistati condivide l’adozione di una tassazione differenziata tra prodotti da fumo tradizionali e prodotti innovativi non da fumo. Ma la ricerca ha anche evidenziato la necessità di una informazione più consapevole: quasi il 75% degli intervistati ritiene che a fronte di evidenze scientifiche che indicherebbero che i prodotti senza combustione possono rappresentare una valida alternativa per i fumatori in una logica di potenziale riduzione del rischio, i fumatori dovrebbero avere il diritto di ricevere informazioni accurate in merito'', prosegue Ghisleri. ''In conclusione, un elemento di sistema-Paese sulla transizione all’innovazione di questo settore indagata dallo studio. L’Italia risulta giocare un ruolo centrale nella dimensione internazionale, posizionandosi con le sue filiere come principale motore del cambiamento dei consumi in atto verso prodotti innovativi, rappresentando il cuore tecnologico, manufatturiero e di export delle produzioni più avanzate senza combustione su scala mondiale'', conclude Ghisleri. —[email protected] (Web Info)

Tabacco riscaldato, Fondazione Einaudi: “Proibizionismo non funziona”

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(Adnkronos) – ''La Fondazione Luigi Einaudi con questo nuovo studio compie una ricognizione sulla regolamentazione dei prodotti del tabacco, messa in atto in diversi paesi europei ed extra-europei, con particolare riferimento ai prodotti innovativi del tabacco e della nicotina senza combustione. I paesi oggetto dello studio sono l’Italia, la Francia, il Regno Unito, il Messico, la Nuova Zelanda, la Grecia, e la Repubblica Ceca. In realtà il proibizionismo non funziona''. Lo sottolinea Sergio Boccadutri, della Fondazione Einaudi, in occasione di un convegno al Senato. ''Inoltre, viene rappresentato lo stato della regolazione a livello europeo, con particolare riguardo alle revisioni delle principali direttive del settore. Lo studio è accompagnato da un indagine demoscopica condotta in Italia da Euromedia Research su un campione rappresentativo di fumatori e utilizzatori di prodotti innovativi privi di combustione'', spiega Boccadutri. Dallo studio emergono sostanzialmente due differenti tipologie di approccio in merito alla regolamentazione dei prodotti innovativi: un approccio “proibizionista”, mediante l’adozione di un quadro regolatorio e fiscale che tende a ridurre o annullare le differenze, pur esistenti, tra i prodotti tradizionali da fumo e i prodotti innovativi non da fumo. Invece un approccio maggiormente pragmatico basato sul riconoscimento, normativo e fiscale, delle differenze esistenti tra i prodotti da fumo e quelli privi di combustione. Utilizzano il primo approccio, essenzialmente basato sul "proibizionismo”, la Francia e il Messico, mentre l’Italia, il Regno Unito, la Grecia, la Nuova Zelanda e la Repubblica Ceca, con diverse gradazioni e alcune differenze aderiscono ad un approccio più pragmatico di riconoscimento delle differenze esistenti tra i prodotti da fumo e quelli privi di combustione, accogliendo, pur con diverse sfumature, un principio di potenziale minore impatto sulla salute dei fumatori legato all’innovazione, spiega Boccadutri. ''Dalla ricognizione dello studio, che ha preso in esame diversi case studies, emergono in particolare le politiche messe in atto dal Regno Unito. Si tratta di un paese che ha adottato una chiara strategia di riduzione del danno al fine di consentire ai fumatori di accedere più facilmente a prodotti considerati meno dannosi per la salute e all’informazione degli stessi'', sottolinea Boccadutri. ''Sul fronte opposto, dal punto di vista dell’impianto regolatorio, la Francia, ha intrapreso un significativo percoreso verso l’equiparazione dei prodotti tradizionali da fumo ai prodotti innovativi del tabacco e della nicotina, confermando il proprio approccio “proibizionista”. Ciò ha riflessi anche sulle politiche fiscali anche per quanto riguarda i prodotti tradizionali da fumo. Le politiche di prezzo sui tabacchi hanno spinto infatti molti fumatori a rivolgersi al mercato nero, a tal punto che una sigaretta su tre in Francia è di contrabbando'', prosegue. ''Sulla stessa lunghezza d’onda il Messico ha adottato misure draconiane basate su un approccio proibizionistico, vietando prodotti come le sigarette elettroniche e il commercio (e l’importazione) dei relativi liquidi. Inoltre ha stabilito un divieto di commercio e importazione dei relativi prodotti a tabacco riscaldato. Questi divieti e restrizioni, tuttavia, non si applicano ai prodotti tradizionali da fumo, colpendo paradossalmente solo i prodotti innovativi'', continua Boccadutri. ''La Grecia, d’altro canto, si è recentemente dotata di un processo strutturato che consente di informare i cittadini sui potenziali rischi ridotti dei nuovi prodotti del tabacco e della nicotina rispetto al fumo delle sigarette, a seguito di una valutazione scientifica da parte delle autorità competenti. La legislazione, che consente una informazione mirata sui prodotti innovativi, colloca la Grecia tra i paesi che hanno abbracciato una regolazione basata su un approccio innovato con l’obiettivo di offrire una alternativa al fumo anche per i consumatori più restii che non riescono a smettere di fumare'', prosegue. Lo studio compie poi un focus piu approfondito sull’Italia, il primo paese dell’Unione Europea ad avere adottato, già nel 2014, una legislazione specifica, relativa ai prodotti innovativi senza combustione. ''Di fatto quello italiano è stato per molto tempo un approccio pioneristico: numerosi altri paesi, in Europa e nel mondo hanno seguito le orme dell’Italia negli ultimi anni; inoltre anche l’Organizzazione mondiale delle Dogane ha sostanzialmente fatto propria l’ approccio adottato dall’Italia, anche in occasione della definizione del nuovo Sistema Armonizzato internazionale in vigore dal 2022. L’approccio italiano è stato di recente confermato con la riforma della tassazione dei tabacchi lavorati adottata con la legge di bilancio per il 2023, e confermata nuovamente in quella per il 2024, che avvicina la struttura del sistema fiscale italiano sulle sigarette a quello degli altri paesi Ue e conferma una differenziazione tra i prodotti da fumo e i prodotti innovativi privi di combustione'',conclude Boccadutri. —[email protected] (Web Info)

Malattie rare, Rossi (Alexion): “Selumetinib ultima di 5 molecole grazie a ricerca”

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(Adnkronos) – "Il nostro impegno in ricerca ha reso possibile la messa a disposizione dei pazienti rari in Italia di ben 5 molecole, con 7 indicazioni. Si tratta di farmaci che hanno un impatto su diverse patologie e aree terapeutiche, dalle malattie rare ematologiche a quelle nefrologiche e neurologiche, fino ai disturbi metabolici. Ultimo arrivato è selumetinib, nuova terapia per la neurofibromatosi di tipo 1". Lo ha detto Anna Chiara Rossi, Vice president & General manager Italy di Alexion – AstraZeneca Rare Disease, oggi a Milano durante un incontro con la stampa organizzato da Alexion AstraZeneca Rare Disease in occasione dell'approvazione al rimborso, da parte di Aifa, di selumetinib.  "Parallelamente – ha aggiunto – sono in corso altri 15 studi clinici che coinvolgono più di 130 centri in Italia. In oltre trent'anni di lavoro siamo riusciti a mettere a disposizione della comunità scientifica e dei pazienti delle terapie che hanno trasformato positivamente la storia naturale delle patologie per cui sono utilizzati. La nostra missione è infatti quella di trasformare la vita delle persone colpite da una malattia rara e quella delle loro famiglie. Speriamo quindi di poter portare ulteriori soluzioni ai pazienti italiani".  "Cerchiamo di aiutare e supportare i pazienti in due modi – ha sottolineato Rossi – In primis lavoriamo per mettere a disposizione dei pazienti una serie di farmaci trasformativi, che possano avere un impatto positivo sulla sopravvivenza e sulla progressione della disabilità. Al tempo stesso, poiché riteniamo che il farmaco non sia l'unica necessità per un paziente colpito da una malattia rara, lavoriamo anche in collaborazione con tutto l'ecosistema che orbita attorno al mondo delle malattie rare, come le associazioni dei pazienti, la comunità scientifica e le istituzioni, per identificare delle soluzioni che possano aiutare i pazienti e le loro famiglie nel loro percorso quotidiano". —[email protected] (Web Info)

Yuffa (Lilly International): “Ue diventi hub competitivo R&S e produzione”

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(Adnkronos) – "E' fondamentale accogliere con favore l'innovazione attraverso un'unica strategia che coniughi la politica industriale per la crescita e riconosca il valore delle terapie per l'economia europea e, soprattutto, per i suoi cittadini. Per raggiungere questo obiettivo, ci appelliamo a politiche e soluzioni pragmatiche che facilitino un accesso tempestivo ai farmaci innovativi per i pazienti in tutta Europa, migliorando i risultati clinici e garantendo la sostenibilità del sistema sanitario. Dobbiamo fare dell'Europa un hub competitivo a livello globale per la ricerca e la produzione biofarmaceutica, supportando il principio indiscutibile della proprietà intellettuale, elemento necessario per continuare ad investire nello sviluppo di nuove cure".  Lo ha detto Ilya Yuffa, presidente Lilly International, nel suo intervento in occasione di 'Europa in Salute: Sfide e opportunità per il futuro', evento promosso oggi a Roma dall'azienda multinazionale farmaceutica presso Spazio Europa, sede della rappresentanza in Italia della Commissione europea e del Parlamento europeo, nello stesso palazzo dove sono stati inaugurati i nuovi uffici istituzionali Lilly che recentemente ha annunciato nuovi investimenti in Italia di oltre 750 milioni nei prossimi 2 anni.  —[email protected] (Web Info)

Nasce Fair, la nuova fondazione per il gioco responsabile

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(Adnkronos) – Presentata oggi a Roma la Fondazione Fair, un'iniziativa volta ad affrontare con determinazione le sfide della tutela dei consumatori e del Gioco Responsabile in Italia. Costituita su iniziativa di Sisal, Fair è un’eredità tangibile dell’impegno dell’azienda sulle attività di studio e prevenzione del gioco problematico, proponendosi come punto di riferimento aperto a tutte le organizzazioni desiderose di contribuire alla ricerca, all'ascolto e all'innovazione nel campo del Gioco Responsabile, con l’obiettivo di coinvolgere e includere anche altri attori del settore per affrontare in maniera scientifica la sfida cruciale per il futuro dell’industria del gioco.  Fair rappresenta una novità nel panorama italiano, portando per la prima volta nel Paese il modello delle migliori esperienze internazionali interamente dedicate al Gioco Responsabile. Basata sull'analisi delle migliori pratiche a livello globale, la Fondazione si propone di offrire un modello unico di ricerca e studio indipendente, creando un ecosistema condiviso e accessibile a tutti.  Il Consiglio Direttivo della Fondazione Fair è composto da esperti provenienti da diverse discipline, garantendo una prospettiva indipendente, autorevole, multidisciplinare e credibile. A guidare il Consiglio Direttivo sarà Matteo Caroli, professore ordinario di gestione delle imprese internazionali alla Luiss Business School, affiancato da Silvia Castiglioni (Vice Presidente), Ricercatrice presso la facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Emanuela Girardi, esperta di Intelligenza Artificiale e fondatrice di Pop AI, Stefania Siani, creativa, CEO di Servicplan Italia e Presidente dell'Associazione Italiana Art Director, e Auro Palomba, esperto di comunicazione e Presidente di Community. Il comitato scientifico sarà diretto da Stefano Mainetti, Co-direttore scientifico dell’Osservatorio Cloud Transformation della School of Management del Politecnico di Milano e sarà composto anche da Edoardo Lozza, Professore Ordinario presso la Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Maurizio Benzi, Head of Digital Strategy Consulting di Casaleggio Associati. Il coordinamento delle attività della Fondazione Sarà assicurato da Stefano De Vita, Direttore Generale.  “Fair si impegna a fronteggiare le complessità del Gioco Responsabile con indipendenza, rigore scientifico e trasparenza” ha dichiarato Matteo Caroli, Presidente della Fondazione. “Il Consiglio Direttivo e il Comitato Scientifico sono composti da esperti provenienti da diverse discipline, terzi rispetto al mondo del gioco ma capaci di osservare le questioni da prospettive diverse e proporre approcci solidi dal punto di vista scientifico e della ricerca. Approfondiremo tematiche cruciali come i comportamenti, la comunicazione, la relazione con i giocatori e l’uso e l’impatto della tecnologia per contribuire concretamente alla promozione di un modello di Gioco Responsabile basato su evidenze e conoscenze approfondite, che consenta di sviluppare soprattutto proposte e azioni preventive rispetto ad eccessi nell’attività di gioco. Ci impegneremo anche per favorire il rafforzamento delle normative, delle azioni istituzionali e dei comportamenti delle imprese per una concreta diffusione del gioco responsabile”.  Nei prossimi mesi la Fondazione sarà impegnata a promuovere un modello di ricerca indipendente per fornire dati e stimoli alle istituzioni e a tutti gli attori del settore, sensibilizzare gli stakeholder attraverso la promozione di linee guida comuni, sostenendo l'adozione attiva di un modello condiviso di Gioco Responsabile capace di portare in Italia sia proposte innovative che standard e misure già sperimentate con successo all’estero.  —[email protected] (Web Info)

Gemmato: “Settore farmaceutico vale 50 mld, noi primi in Europa con Germania”

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(Adnkronos) – In Italia il "settore farmaceutico vale 50 miliardi di euro circa, siamo primi in Europa e ce la giochiamo con la Germania. È un’eccellenza che va difesa oltre che implementata. È stato istituito un tavolo tra Mimit e ministero della Salute per aumentare il dialogo tra istituzioni di Governo e industria pubblica per sottolineare le opportunità che ci sono in Italia". Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato intervenendo all’evento ‘Europa Salute – Sfide e opportunità per il futuro’ promosso oggi a Roma da Eli Lilly presso Spazio Europa, sede della rappresentanza in Italia della Commissione europea e del Parlamento europeo, nello stesso palazzo dove sono stati inaugurati i nuovi uffici istituzionali dell'azienda  E sull’azienda farmaceutica che ha recentemente comunicato un ulteriore investimento in Italia di oltre 750 milioni di euro nei prossimi 2 anni per potenziare la produzione innovativi, Gemmato ha sottolineato come “Lilly sia una realtà che crede nell’Italia e di conseguenza investe in Italia e noi abbiamo bisogno di investitori e companies esteri che investono nel nostro Paese”. Abbiamo “livelli di professionisti che si occupano di farmaceutica con una preparazione profonda – ha poi aggiunto – in quanto ben formati dalle nostre università pubbliche. Il tema è farli rimanere in Italia: aumentare il grado di investimenti ha l’effetto positivo di evitare che i nostri ricercatori vadano all’estero e tendono a irrobustire il nostro Pil”. —[email protected] (Web Info)

Silvia Spronelli (SoloAffitti): “Nella mia azienda solo donne ai vertici”

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(Adnkronos) – In un paese in cui il 'soffitto di cristallo' per le donne fa fatica a incrinarsi, a Cesena più di 25 anni fa è nata un’azienda fondata da una donna, guidata da una donna che ha messo a capo della società quasi tutte donne. A Cesena, nel 1992, Silvia Spronelli inizia la sua carriera e nel 97 fonda SoloAffitti: una realtà diventata ormai internazionale, con oltre trecento agenzie in tutta Italia. Oggi la società fa parte del gruppo immobiliare Gsa holding spa che nel 2023 ha raggiunto 7 milioni di fatturato consolidato a cui si sommano i 35 milioni di fatturato aggregato dell’intera rete. Per lei – che ha fatto dell’inclusività e della parità di genere un suo punto di forza – parlano i numeri: 2 donne su 4 nel consiglio di amministrazione, 2 donne a capo dell'area marketing ,1 donna a capo dell'area gestione/espansione. E' donna il 77,27% dei dipendenti. Con soli due anni di esperienza alle spalle nell’agenzia di famiglia Provimm, Silvia diventa pioniera nel settore della locazione, considerato allora per nulla strategico, perché ben lontano dai volumi d’affari che il mercato della compravendita era in grado di raggiungere. Nel tempo, la giovane imprenditrice riesce a ricavarsi la sua nicchia di mercato e a costruirsi un prezioso vantaggio competitivo, che la farà diventare una outsider nel campo degli affitti a medio e lungo termine. Come infatti emerge dalla ricerca Women in Business 2023, il settore Real Estate registra un record negativo di donne al vertice, confermandosi tra gli ambienti in assoluto più 'maschili'. “Un ambiente spesso complesso e tradizionalmente maschile – dichiara Silvia Spronelli, presidente e ad di SoloAffitti – non mi ha intimidita. Alla guida di SoloAffitti ho sempre cercato di applicare principi meritocratici, valorizzando le capacità, la dedizione e l'entusiasmo di ogni individuo, indipendentemente dal suo genere".  "La vera forza – avverte – sono convinta, non risiede nella propria gender identity, ma nella persona. Questa la lezione più importante che ho appreso e che cerco di trasmettere quotidianamente ai miei collaboratori. Quando assumo qualcuno di nuovo scelgo sempre e soltanto il meglio a prescindere dalle sue caratteristiche. Il mio obiettivo è creare un ambiente di lavoro stimolante, inclusivo, dove ognuno possa esprimere il proprio talento e dare il massimo, consapevole che il successo non è una destinazione, ma un viaggio in continua evoluzione”. —[email protected] (Web Info)

“Trans sputano sangue infetto”, bufera su consigliere Lega a Milano

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(Adnkronos) – E' scontro a Milano tra Pd e Lega per le frasi pronunciate da Samuele Piscina, consigliere comunale e segretario provinciale della Lega, lunedì scorso, durante il Consiglio comunale. "Considerare via Padova un modello di integrazione è un'aberrante mistificazione della realtà – aveva detto Piscina -. Se via Mosso è così adesso è perché un'amministrazione a guida Lega ha voluto fortemente una cancellata che la passata amministrazione comunale in realtà non voleva assolutamente. L'abbiamo imposta perché c'erano transessuali che sputavano sangue infetto addosso alle forze dell'ordine".  Le parole di Piscina si riferivano agli scontri avvenuti domenica scorsa in via Padova tra polizia e i centri sociali, dove era in programma la presentazione del libro dell'eurodeputata leghista Silvia Sardone. I centri sociali avevano provato a sfondare il cordone delle forze dell'ordine, con l'obiettivo, secondo quanto denunciato dalla stessa Sardone, di impedire la presentazione. “Piscina deve chiedere immediatamente scusa pubblicamente nella prossima seduta del Consiglio – ha commentato il consigliere del Pd, Michele Albiani -. Non è accettabile un linguaggio del genere. Provo schifo e indignazione. Non ho altre parole per descriverlo”.  —[email protected] (Web Info)

Salerno, garza dimenticata nel paziente: sospeso per un anno primario Enrico Coscioni

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(Adnkronos) – Una garza dimenticata nel corpo del paziente dopo un'operazione chirurgica causò la sua morte: interdetta intera équipe medica. I carabinieri del Nucleo antisofisticazione e sanità di Salerno hanno dato esecuzione a un'ordinanza applicativa della misura cautelare interdittiva disposta dal Gip del Tribunale di Salerno richiesta della Procura guidata dal procuratore Giuseppe Borrelli nei confronti di Enrico Coscioni, direttore del Dipartimento di Cardiochirurgia dell'Azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno, nonché di Gerardo Del Negro, Francesco Pirozzi, Pietro Toigo e Aniello Luca, tutti sanitari in servizio presso l'Ao e componenti dell'équipe chirurgica presieduta e coordinata dal primario e primo operatore Coscioni in occasione dell'intervento chirurgico di sostituzione valvolare aortica con bioprotesi e rivascolarizzazione coronarica cui il paziente Umberto Maddolo venne sottoposto il 20 dicembre 2021 presso il reparto di Cardiochirurgia.  Il giudice per le indagini preliminari – si legge nella nota a firma del procuratore Borrelli – ha ritenuto la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei 5 indagati applicando la misura interdittiva del divieto di esercizio della professione medica, inibendo loro ogni attività medica e tutte le attività ad esse inerenti, per la durata di 12 mesi a carico del primario Coscioni, di 9 mesi a carico dei dottori Del Negro e Toigo, nonché di 6 mesi a carico dei sanitari Pirozzi e Puca. Il quadro indiziario è stato ricavato dal giudice dall'attività d'indagine eseguita dai carabinieri del Nas di Salerno combinata ai verbali di sommarie informazioni rese dal personale ospedaliero oltre che dai familiari della vittima, ed inserendo tali elementi nel perimetro scientifico tracciato dai diversi elaborati tecnici redatti dal collegio dei consulenti tecnici nominato dalla Procura.  Le accuse nei confronti di tutti i componenti dell'équipe chirurgica si articolano su quattro profili di colpa: il primo riferibile alle modalità di preparazione dell'intervento chirurgico al quale venne sottoposto Maddolo; il secondo alle scelte operate ordine all'esecuzione dell'intervento; il terzo alle modalità di esecuzione dell'intervento prescelto con particolare riferimento all'abbandono di un lembo di garza nel corpo della vittima e, da ultimo, alle modalità con le quali, accertato nell'immediatezza tale evento avverso, lo stesso fu gestito dai medici. Per Coscioni la Procura aveva chiesto anche la sospensione dall'esercizio del pubblico ufficio ricoperto quale presidente dell'Agenas, per cui farà ricorso. —salute/[email protected] (Web Info)