(Adnkronos) – Joe Montemurro non è più l'allenatore della prima squadra della Juventus femminile, mentre il direttore Stefano Braghin ha prolungato il contratto fino al 30 giugno 2027. A dare l'annuncio delle due operazione è lo stesso club bianconero con una nota sul proprio sito web. "Juventus Football Club comunica che in data odierna – 6 marzo 2024 – è stato raggiunto un accordo con Joe Montemurro per cui, a decorrere dalla giornata di oggi, non ricoprirà più il ruolo di allenatore della prima squadra femminile. Tutto il club desidera ringraziare Joe per il lavoro svolto in questi anni che ha portato alla conquista di 1 scudetto, 2 Supercoppa Italiana e 2 Coppa Italia. La guida tecnica della prima squadra femminile viene affidata temporaneamente all’allenatore in seconda Giuseppe Zappella". Montemurro arriva alla Juventus nel 2021, forte di un’esperienza internazionale nel calcio femminile rilevante: due titoli in Australia, conquistati con il Melbourne City, e uno in Inghilterra, con l’Arsenal, sono il suo biglietto da visita. Alla Juventus, in questi anni, ha dato un grande contributo in termini innanzitutto di idee, su tutte quella di un calcio propositivo. E poi, ovviamente, di risultati: citato precedentemente il suo palmarès, non vanno dimenticate anche le due ottime partecipazioni alla Women’s Champions League nel 21/22 e 22/23. Juventus comunica altresì di aver rinnovato il contratto di Stefano Braghin, Women’s Football Director, fino al 30 giugno 2027". "Ringrazio Joe a nome di tutta la famiglia Juventus per la passione e l’impegno profusi sin dal suo arrivo in bianconero, ma riteniamo che, nel miglior interesse del Club, sia necessario un cambiamento immediato -sottolinea Braghin-. Auguriamo a Joe il meglio per il suo futuro professionale. Inoltre, ringrazio la società per la fiducia nell'affidarmi una nuova fase di questo progetto che vivo dal primo momento. In piena armonia con la strategia del club, lavoreremo coniugando competitività e sostenibilità attraverso la valorizzazione di giovani talenti e con il supporto di campionesse che trasferiscano esperienza e senso di appartenenza a questi colori. Pur con l’obiettivo di essere competitivi ai massimi livelli, come impone la tradizione del nostro club, per almeno un biennio, la qualificazione in UWCL e la partecipazione al relativo Group Stage saranno i nostri obiettivi principali, insieme alla valorizzazione delle nostre giovani calciatrici e alla riapertura di un ciclo vincente nei tempi più rapidi possibile". —[email protected] (Web Info)
Ucraina, 7 turisti indiani mandati in guerra dalla Russia: “Aiutateci”
(Adnkronos) – Sette cittadini indiani in Russia per turismo si ritrovano in guerra in Ucraina. Il gruppo di giovani 'soldati per caso' ha chiesto aiuto al governo indiano inviando un appello disperato all'emittente Ndtv. Nel messaggio, in cui a parlare è un 23enne, il gruppo fornisce la propria versione della vicenda. I 7 giovani – 6 dal Punjab e uno dall'Haryana – dicono di essere partiti a dicembre per turismo e per cercare lavoro. Con la prospettiva di essere condotti "in un luogo chiamato Bielorussia", sono stati abbandonati dalla guida in autostrada e fermati a stretto giro dalla polizia russa. Sono stati posti in isolamento, senza cibo per circa 3 giorni. Quindi, si sono trovati davanti al bivio: arruolarsi e andare in guerra o, visto l'ingresso illegale in Bielorussia, finire in carcere per 10 anni. I giovani hanno firmato un contratto, scritto ovviamente in cirillico, con la prospettiva di essere arruolati come cuochi o autisti. In ogni caso, non avrebbero dovuto combattere in prima linea. E invece, il gruppo è stato trasportato in Ucraina al fronte per combattere senza nessun addestramento specifico. Ora, i soldati per caso chiedono di essere rimpatriati e rivolgono un disperato appello al governo indiano attraverso l'emittente Ndtv. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Roma-Brighton, De Rossi: “Ammiro De Zerbi, sarà una gara dura”
(Adnkronos) – "Ho una buon rapporto con De Zerbi, gli ho sempre detto che ammiro il suo lavoro, il gioco che crea, già al Benevento, al Palermo. A volte fuori dallo spogliatoio parlavamo del suo presente e del mio futuro". Così l'allenatore della Roma, Daniele De Rossi, alla vigilia dell'andata degli ottavi di finale di Europa League contro il Brighton, allenato da Roberto De Zerbi. "Lo ammiro molto, è brillante. Ha dei buoni giocatori, sono giovani e di talento. Li rispettiamo molto, sarà una bella gara", ha aggiunto il tecnico giallorosso sottolineando: "Per qualsiasi calciatore venire a giocare all'Olimpico è bello, anche per gli stranieri, ma anche loro sono abituati a giocare in grandi stadi, in Premier League c’è sempre una grande atmosfera, ma qui forse ci sarà ancora più calore". "Quando una squadra non è tanto abituata a giocare in certi palcoscenici può subire un contraccolpo – ha poi affermato De Rossi – Ma quando succede ti aggrappi al calcio, alla struttura di squadra che ti dice dove muoverti e loro lo sanno fare bene e quel gap di esperienza rispetto ai nostri lo colmeranno con la conoscenza". "Noi dobbiamo scendere in campo per dimostrargli che siamo giocatori di un livello incredibile, probabilmente superiori a loro e porteremo a casa la vittoria grazie a questo. Non dobbiamo aspettarci che loro si mettano paura dello stadio e che così potremmo passa il turno facilmente. Sarà una gara dura", ha detto ancora. La questione ranking è una motivazione extra? "Noi giochiamo per vincere e passare il turno, magari diamo un occhio diverso alle connazionali perché se l'Italia resta tra le prime due del ranking potrebbe bastare il quinto posto per andare in Champions League. Poi bisogna arrivarci quarti o quinti, ma ci guardiamo il giusto. È un po' come la storiella del 'se vi comportate bene, a Natale vi faccio un bel regalo'. Guardiamo quest'aspetto come qualcosa in più, noi andiamo sempre in campo per vincere", ha affermato quindi De Rossi. Sul percorso fatto fin qui con la Roma: "Mancano i tre punti con l'Inter, poi sarebbe stato tutto perfetto. Non abbiamo fatto niente finora ma sono soddisfatto. So meglio di tutti come in questa città i giudizi possano cambiare in un secondo per questo cerco di tenere i ragazzi con la testa dentro Trigoria e fuori da social e giornali. Sono contento per quello che ho creato con loro, non è automatico. Gianluca Mancini dice che stanno capendo quello che gli chiedo, ma non è soltanto capire, è crederci. Non voglio cose speciali, ma loro credono ciecamente in quello che dico e faccio". E parlando di Edoardo Bove: "Prima di Monza leggevo che con Mourinho Bove aveva una media di 61 minuti a partita e con me 59, quindi non ci sono grosse differenze. Nella mia prima partita contro il Verona è stato il migliore in campo, magari ora sta trovando meno spazio dall'inizio perché ha di fianco giocatori che stanno dando il massimo come Paredes, Cristante e Pellegrini, ci sta di essere la prima riserva. Non lo vedo sulla fascia, ma più che altro da mediano davanti alla difesa in futuro e ci stiamo lavorando". "Tecnicamente è uno forte, anche più rispetto a come lo si valuta dall'esterno. Lui deve avere questa testa, è un professionista e un giocatore magnifico. Il classico ragazzo da far sposare alle proprie figlie. Ci conto alla grande e non più tardi di due settimane fa ha giocato benissimo e da titolare a Rotterdam", ha concluso De Rossi. —[email protected] (Web Info)
Diletta Leotta: “Io e Loris ci sposiamo a giugno”
(Adnkronos) – "Mi sposo a giugno". Diletta Leotta lo ha annunciato oggi in diretta su Rai1, ospite di Antonella Clerici a 'È quasi mezzogiorno'. Leotta, che nelle scorse settimane aveva mostrato sui social l'anello di fidanzamento con cui Loris Karius le aveva chiesto la mano, ha parlato di come l'amore con il portiere del Newcastle sia nato da un vero colpo di fulmine: "La sera che l'ho conosciuto ho detto alle mie amiche: 'Ho incontrato l'uomo della mia vita'". Quanto alla nozze con Karius, diventato nel frattempo anche il padre della sua prima figlia, Aria, Leotta ha ammesso: "Adesso sono un po' in quella fase di panico da organizzazione". E alla Clerici che le chiedeva se avesse già scelto il vestito, ha risposto: "No". —[email protected] (Web Info)
Malattie rare, Aifa approva prima terapia per bimbi con Nf1 e neurofibromi plessiformi
(Adnkronos) – L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha approvato la rimborsabilità di selumetinib, prima terapia indicata per il trattamento dei neurofibromi plessiformi sintomatici e non operabili in pazienti pediatrici affetti da neurofibromatosi di tipo 1 (Nf1) di età pari o superiore ai 3 anni. L’approvazione condizionata nell'Unione europea era avvenuta nel giugno 2021. Lo annuncia – in una nota – AstraZeneca, insieme ad Alexion, AstraZeneca Rare Disease. La Nf1 è una condizione genetica rara debilitante che in tutto il mondo colpisce una persona su 3mila e che in Italia si stima coinvolga circa 20mila pazienti. In una percentuale tra il 30% e il 50% delle persone affette da Nf1, si sviluppano tumori sulle guaine nervose (neurofibromi plessiformi) che causano potenziali problemi clinici come deturpazioni, disfunzioni motorie, dolore, disfunzioni delle vie aeree, disturbi visivi e disfunzioni vescicali o intestinali. L'approvazione da parte di Aifa – si è ricordato oggi a Milano, nel corso di un incontro con la stampa – si basa sui risultati positivi dello studio Sprint Stratum 1 di Fase 2, sponsorizzato dal Programma di valutazione della terapia del cancro (Ctep) del National Cancer Institute (Nci). Lo studio ha dimostrato che selumetinib riduce le dimensioni dei tumori inoperabili nei bambini, riducendo il dolore e migliorando la qualità della vita. I dati di sicurezza ed efficacia dello studio, con un follow-up più lungo, sono stati forniti come una delle condizioni per l'approvazione. “Da oggi – afferma Maria Cristina Diana, Uoc Neurologia pediatrica e malattie muscolari Irccs Istituto Gaslini, Genova – anche in Italia tutti i pazienti pediatrici con neurofibromatosi plessiforme di tipo 1 sintomatica non operabile possono avere accesso a selumetinib e quindi potenzialmente beneficiare di questo trattamento, che può avere un impatto positivo sulla qualità della vita, in particolare con una duratura riduzione del dolore”. Come osserva Antonella Cacchione, area clinica di Oncoematologia, terapia cellulare, terapie geniche e trapianto emopoietico, Irccs Ospedale pediatrico Bambino Gesù, Roma, "selumetinib mostra anche miglioramenti in termini di forza muscolare e di mobilità articolare e, più in generale, sui sintomi correlati al tumore. La nostra esperienza nella pratica clinica – continua Cacchione – conferma questi dati e riteniamo che anche la riduzione del tempo di ospedalizzazione derivante dall'utilizzo di questa terapia sia un parametro importante da considerare”. Positivo anche il commento congiunto delle associazioni che rappresentano i pazienti italiani affetti da neurofibromatosi: Ananas, Associazione nazionale aiuto per la neurofibromatosi amicizia e solidarietà; Anf, Associazione neuro fibromatosi e Associazione Linfa, Lottiamo insieme contro le neurofibromatosi. "Accogliamo con grande soddisfazione la notizia dell’approvazione di una nuova soluzione terapeutica – ribadiscono le associazioni dei pazienti – La neurofibromatosi ha un impatto drammatico sulla vita di chi ne è affetto e i neurofibromi plessiformi, spesso a evoluzione rapida, possono incidere significativamente anche sui più semplici gesti quotidiani e porre seri ostacoli alla socialità. Ecco perché una terapia farmacologica innovativa, come quella oggi disponibile in Italia, dà nuove speranze ai pazienti, soprattutto ai più giovani, e alle loro famiglie”. La rimborsabilità di selumetinib, secondo Anna Chiara Rossi, Vp & General Manager Italy, Alexion, AstraZeneca Rare Disease, “testimonia il costante impegno di Alexion nel fornire farmaci trasformativi per le malattie rare. Siamo orgogliosi di veder confermato il valore di questo impegno, che si esprime tanto nell’ambito dell’innovazione scientifica quanto nella collaborazione con le istituzioni sanitarie, per rendere disponibili i frutti di questa innovazione ai pazienti che ne hanno bisogno”. Approvato negli Stati Uniti, nell'Ue, in Giappone, Cina e in diversi altri paesi per il trattamento di pazienti pediatrici con Nf1 e neurofibromi plessiformi sintomatici e non operabili, selumetinib blocca specifici enzimi (Mek1 e Mek2), coinvolti nello stimolo alla crescita delle cellule. Nella Nf1, questi enzimi sono iperattivi e fanno sì che le cellule tumorali crescano in modo sregolato. Bloccando questi enzimi, il farmaco rallenta la crescita delle cellule tumorali. —[email protected] (Web Info)
Presidenziali Russia, appello Navalnaya: “Il 17 marzo tutti contro Putin”
(Adnkronos) – "Mezzogiorno contro Putin". Yulia Navalnaya, la vedova di Alexei Navalny, rilancia l'invito ai russi a protestare alle 12 del 17 marzo, giornata di elezioni in Russia. "Tutti dovrebbero unirsi a questo movimento – afferma Navalnaya in un messaggio diffuso sui social – Convincete gli altri. Se arriviamo nello stesso momento, la nostra voce sarà più forte". "Queste non sono elezioni. Putin non sarà in nessun caso un presidente legittimo, né per voi né per me né per nessuno al mondo – incalza – Il 17 marzo potremo vederci e vedere che siamo molti e che siamo forti". Prima della morte, il 16 febbraio in carcere all'età di 47 anni, Navalny aveva invitato i russi a manifestare durante le prossime elezioni. L'obiettivo è creare lunghe code ai seggi a mezzogiorno perché presentarsi tutti contemporaneamente "è molto semplice e sicuro" e non può essere vietato dalle autorità. "Dobbiamo usare il giorno delle elezioni per dimostrare che esistiamo e che siamo in tanti", afferma nel messaggio video a nove giorni dall'inizio delle operazioni di voto che andranno avanti dal 15 al 17 marzo. I russi potranno votare per qualsiasi candidato che non sia Putin, la cui vittoria (un quinto mandato al potere) è data per scontata, annullare la scheda o – dice Navalnaya – scrivere "Navalny" in stampatello. Da venerdì scorso, giorno dell'ultimo saluto a Navalny, migliaia di persone hanno continuato a presentarsi al cimitero di Borisovskoye e la tomba dell'oppositore è stata sommersa di fiori. "Non riesco a dirvi quanto questo significhi per me", ha detto Navalnaya. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Santoni, maghi e guaritori: come difendersi da truffe e raggiri
(Adnkronos) – Santoni, maghi, guaritori, medium, le definizioni si sprecano, ma il comune denominatore è sempre lo stesso: professionisti dell’inganno che approfittano dei momenti di debolezze delle persone dando false speranze in cambio di denaro. All’inganno, spiega l'Unione nazionale consumatori (Unc), spesso si aggiunge la vergogna di chi non vuole denunciare perché si sente mortificato e colpevole, ma è fondamentale prendere atto che a tutti può capitare di cadere nella rete di veri e propri truffatori che sanno bene come prendersi gioco della gente e su cosa fare leva. E per difendersi l'Unc suggerisce dieci consigli antitruffa che possono essere d’aiuto per difendersi dai ciarlatani. 1) Evitare di incontrare il 'mago' da soli, è sempre meglio farsi accompagnare da una persona fidata. 2) Parlare il meno possibile, non fornite dati personali (indirizzo, numero di telefono, professione e soprattutto dati bancari). 3) Nel caso sia richiesta l’adesione ad associazioni, circoli o club, farsi mettere tutto per iscritto: se si rifiutano, qualcosa non quadra. Ma evitare di consegnare denaro (e in particolare contanti perché il pagamento non è dimostrabile) il più delle volte chiedono soldi per amuleti o altro materiale senza alcun valore. 4) Non credere a spot e pubblicità che promuovono i risultati ottenuti da questi 'santoni': sono spesso annunci a pagamento e comunque servono solo a reclutare adepti. 5) Non farsi influenzare da immagini, libri sacri o testimonianze di vip: è fumo negli occhi. 6) Non coinvolgere bambini e adolescenti né farsi convincere a presentare altri amici e conoscenti: il rischio è quello di alimentare la setta. 7) Non vergognarsi di aver avuto un momento di debolezza: può capitare a tutti di essere in crisi e nella maggior parte dei casi si ha a che fare con professionisti dell’inganno, crederci non vuol dire essere meno intelligenti o preparati. 8) Rivolgersi ai veri esperti: purtroppo non esistono scorciatoie e per risolvere i problemi di salute è necessario andare dal medico, se si ha un problema legale da un avvocato e così via. Alle volte poi basta un familiare o un confidente con cui confidarsi, non risolve il problema, ma è gratis. 9) Denunciare. Bisogna ricordare che in Italia fare il mago è vietato quindi rivolgetevi senza remore all’Autorità giudiziaria e se si ha bisogno di chiarimenti ci si può rivolgere all'Unione nazionale consumatori attraverso gli sportelli dedicati. 10) Non farsi convincere a cominciare una cura (o a interrompere le terapie che ha prescritto il medico) non assumere pillole, bevande o pozioni. —[email protected] (Web Info)
Silvio Orlando: “Inevitabile un altro ‘Ferie d’Agosto’, ma non è un sequel”
(Adnkronos) – "Questo film era ineluttabile, Paolo Virzì ci pensava da tantissimo tempo, potremmo dire da 28 anni, cioè dall'indomani dell'uscita nelle sale di 'Ferie d'Agosto'…". E' quanto osserva Silvio Orlando, intervistato dalla AdnKronos, fra i protagonisti di 'Un altro Ferragosto' sempre diretto dal regista toscano, in uscita da domani al cinema. "Ho avuto inizialmente qualche perplessità sull'arco temporale del mio personaggio, tre decenni dopo – confessa l'attore -. Tra l'altro, lui è arrivato ai suoi ultimi giorni di vita… Ma si può anche aggiungere che la mia 'dipartita' è l'elemento forse meno tragico del film – sorride Orlando – e quelli che restano in vita hanno davanti un futuro che non riescono più a immaginare, non sanno più chi e cosa li può guidare. Alla fine, l'elemento tragico pervade un po' tutto il film". Sottolinea ancora Silvio Orlando: "Viene chiamato sequel ma, in realtà, mi è difficile immaginare due film più diversi. 'Ferie d'Agosto' era un ritorno alla grande commedia all'italiana che sa affrontare anche situazioni dure suscitando una risata; 'Un altro Ferragosto' ha un tono diverso, basato più sul vuoto esistenziale che sulla divergenza politica. Del resto, abbiamo smarrito oramai qualunque riferimento, tra fine delle ideologie e crisi delle fedi religiose. Cosa resta? Resta il denaro, connesso al successo personale e alla visibilità sui social: una sorta di 'pornografia' della propria vita… Ma, alla fine, quella che scorre nelle nostre vite rimane un'acqua che non disseta". "Chi sono i registi e gli attori 'ciarlatani'? Naturalmente, il primo sono io!", esclama quindi Silvio Orlando, in scena fino al 17 marzo al teatro Argentina di Roma con 'Ciarlatani', commedia scritta e diretta dallo spagnolo Pablo Remon, che ha debuttato in Italia al 'Festival dei Due Mondi' di Spoleto. "Sul palcoscenico porto sempre testi che, in qualche modo, mi riguardano e mi coinvolgono, che mi toccano – spiega l'attore – Non mi piace nella maniera più assoluta giudicare qualcuno che non sia me stesso, nel bene e nel male". Al centro dell'opera tragicomica sono le vite parallele di una giovane attrice di teatro la cui carriera è in stallo e di un anziano regista di cinema ora praticamente scomparso e isolato dal mondo: la prima alla ricerca di un grande personaggio che possa portarla al successo, il secondo stanco di girare film commerciali e di cassetta che cerca di ripensare alla sua carriera, rifiutando il coinvolgimento in una grande produzione internazionale con star famose. Due storie che, pur se raccontate in parallelo, si intrecciano e si alimentano a vicenda. "Lo spettacolo, che rispetto alla versione spagnola cui ho assistito è stato snellito sia nel testo che nell'impianto scenografico, parla incidentalmente di persone appartenenti al mondo del cinema e del teatro, ma vorrei che fosse visto come una metafora di tutte le professioni, dove tutti ci sentiamo piccole star, tra foto su internet, 'like' sui social e conteggio dei follower, ci sentiamo al centro del mondo, l'ombelico attorno a cui tutto ruota. Il mondo dello spettacolo è solo più emblematico di questa tendenza comune – osserva Silvio Orlando – a non voler affrontare i veri nodi della nostra vita". Ma c'è un antidoto alla 'ciarlataneria'? "Affrontare le proprie crisi, i propri fallimenti, i propri errori, le proprie incapacità, senza dare le colpe agli altri e assumendoci le nostre responsabilità – risponde l'attore – perché il vero nemico che ci impedisce di crescere lo abbiamo dentro: un metodo semplice ma difficile e talora doloroso, al tempo stesso". (di Enzo Bonaiuto) —[email protected] (Web Info)
Ascolti tv, chi ha vinto tra Margherita delle Stelle e Champions martedì 5 marzo
(Adnkronos) – 'Margherita delle Stelle', il film tv di Rai1 su Margherita Hack con Cristiana Capotondi, ha vinto gli ascolti della serata con 4.248.000 telespettatori e il 23,1% di share, battendo Canale 5 dove l’incontro di Champions League, Bayern Monaco – Lazio, ha ottenuto 3.416.000 telespettatori e il 16,1% di share. Terzo gradino del podio per Italia 1 che con Le Iene ha totalizzato 1.469.000 telespettatori e il 10,5%. Al quarto posto della classifica degli ascolti del prime time di ieri si è posizionata La7 con 'DiMartedì' che è stato visto da 1.309.000 telespettatori pari al 7,5% di share, mentre Rai2 con la terza puntata di 'Dalla strada al palco' ha raccolto 1.068.000 telespettatori e il 6,4%. Retequattro con 'È sempre Cartabianca' ha conquistato 680.000 telespettatori e il 4,6% di share e Tv8, con '4 Ristoranti', ha registrato 534.000 telespettatori con il 2,6% di share. Chiudono la classifica della prima serata di ieri Nove con 'Faking It – Bugie Criminali' (402.000 telespettatori, share 2%) e Rai3 con 'Petrolio' (377.000 telespettatori, share 1,9%). Nell'access prime Rai1 è in testa con 'Cinque Minuti' (5.012.000 telespettatori, share 23,2%) e, a seguire, 'Affari Tuoi' (6.455.000 telespettatori, share 28,4%). Su Canale 5 'Striscina la notizina' ha segnato il 15% con 3.260.000 telespettatori. Rai1 domina anche la classifica degli ascolti del preserale con 'L’Eredità', che ha intrattenuto 4.722.000 telespettatori pari al 26,6% contro i 3.494.000 e il 21,1% di 'Avanti un altro!' su Canale 5. —[email protected] (Web Info)
A Cipro strage di uccelli canori, uccisi e venduti sul mercato nero per essere cucinati
(Adnkronos) – La "strage" degli uccelli canori. Oltre 400.000 esemplari sono stati intrappolati e uccisi a Cipro lo scorso autunno dalla criminalità organizzata, che li rivende ai ristoranti per essere consumati come piatto locale. Lo denuncia un rapporto di BirdLife Cyprus, redatto assieme alla britannica Royal Society for the Protection of Birds (Rspb) e alla Committee Against Birds Slaughter (Cabs), secondo cui 435mila uccelli canori sono stati uccisi a questo scopo solo nell’autunno del 2023. Sebbene negli ultimi dieci anni il numero delle catture abbia registrato una tendenza al ribasso, l’anno scorso ha segnato un aumento di 90.000 unità rispetto al 2022. I cacciatori di frodo utilizzano esche e altoparlanti che riproducono il canto degli uccelli per attirare i piccoli esemplari, tra cui pettirossi, capinere e passeri, a nidificare nei cespugli o nei frutteti, dove li poi catturano con reti antinebbia o rami ricoperti di colla. Vengono poi venduti attraverso il mercato clandestino ai ristoranti per essere serviti in una pietanza, l'ambelopoulia, preparata con uccelli canori in salamoia o bolliti. Martin Hellicar, direttore di BirdLife Cipro, ha dichiarato: "Nonostante gli ottimi progressi compiuti negli ultimi anni, quest’autunno ci ha ricordato che la situazione può essere rapidamente invertita se non vengono mantenute le risorse per l’applicazione della legge". Cipro è una tappa per molti uccelli che ogni anno intraprendono grandi migrazioni autunnali tra l'Europa e l'Africa. La pratica di catturare gli uccelli canori per il consumo umano è stata bandita a Cipro nel 1974, tuttavia continua ad essere praticata su scala industriale. Vent’anni fa, ogni anno venivano catturati in questo modo più di 2 milioni di uccelli, di cui più di 10 milioni uccisi negli anni ’90. Da allora, le autorità di contrasto a Cipro hanno collaborato con BirdLife Cyprus, Cabs e Rspb per ridurre il numero di uccelli uccisi. All’inizio della stagione di 'caccia' nell’autunno scorso, i mezzi dell’unità antibracconaggio della Sovereign Base Area (Sba) sono stati notevolmente ridotti. Il rapporto accusa: "Questa stagione rappresenta un buon caso di studio di ciò che può accadere quando le risorse della polizia vengono rimosse o reindirizzate dalle azioni di deterrenza". Mark Thomas, capo delle indagini della Rspb, ha affermato che i cacciatori organizzati continuano a realizzare enormi profitti con pochi rischi. "Non possiamo permettere che i progressi che abbiamo fatto vengano annullati e che i livelli scioccanti di uccisioni di uccelli canori ritornino ai livelli abominevoli che vedevamo una volta", ha detto. Thomas ha aggiunto che le risorse della polizia sono necessarie per mantenere bassi i livelli di cattura degli uccelli. "Per due decenni, la nostra partnership internazionale ha dimostrato che possiamo lavorare insieme per contrastare questa attività criminale attraverso un’azione diretta sul campo, supportata da azioni coercitive. Tuttavia, quest’autunno dimostra che c’è ancora molto da fare", ha detto. —internazionale/[email protected] (Web Info)












