(Adnkronos) –
Il Copasir, a quanto apprende l'Adnkronos, ascolterà al più presto il procuratore antimafia Giovanni Melillo e il procuratore di Perugia Raffaele Cantone. La decisione sulla base della lettera che gli stessi procuratori hanno inviato al Comitato, oltre che al Csm e alla Commissione Antimafia, chiedendo di valutare proprio una loro audizione alla luce dell'inchiesta sul caso di presunti dossieraggio. Il Copasir, a quanto si apprende, già quando uscì il caso e iniziò l’inchiesta di Perugia, chiese alla stessa procura di fornire eventuali elementi che rientrassero nelle competenze del Comitato ma chiaramente, essendo una prima fase di indagine, gli atti non potevano essere ancora trasmessi. Il Comitato si occuperà della vicenda e convocherà quanto prima un’audizione di Melillo e Cantone. "L'inchiesta sugli spioni che setacciavano illegalmente i dati di centinaia di cittadini, soprattutto di centrodestra e in particolare politici e persone vicine alla Lega, rivela un quadro sconcertante. Siamo di fronte a un vero e proprio attacco alla Repubblica e alla democrazia che coinvolge magistratura, Guardia di Finanza e giornali di sinistra, col risultato che in più di una occasione le procure hanno aperto inchieste basandosi su presunti scoop nati da notizie costruite a tavolino sulla base di dati ottenuti illegalmente". E' quanto si legge in una nota della Lega. "Mi chiedo cosa sarebbe successo se giornalisti di destra fossero stati coinvolti in un Dossieraggio contro esponenti di sinistra. Quello che sta emergendo a Perugia non può passare in cavalleria. Abbiamo fiducia in Raffaele Cantone ma chiediamo, nel rispetto dei processi, pene durissime e la stessa cosa chiediamo al Parlamento. Legiferare per inasprire le pene e rendere intangibili i dati sensibili, afferma il vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi che aggiunge: "Anche il presidente Mattarella in passato ha sottolineato l'importanza della protezione dei dati personali. Chi accede a un dato sensibile è già tracciato per cui ci vuole una filiera di garanzia e pene esemplari. Non vi possono essere vie di mezzo. Riguardo ai giornalisti coinvolti sospendo il giudizio ma ricordo all'intera categoria i limiti deontologici che non consentono di svelare fatti privati. Altrimenti siamo alla Stasi e alla Ddr". Dal mondo della politica a quello dell’economia sono decine i nomi di personaggi noti finiti nelle ricerche in banche dati compiute dall’ufficiale di polizia giudiziaria Pasquale Striano, indagato dalla Procura di Perugia per accesso abusivo a sistema informatico. Sul registro degli indagati compaiono una quindicina di persone, tra cui anche il sostituto procuratore antimafia Antonio Laudati e tre giornalisti del ‘Domani’. Alla base, secondo l’accusa, ci sarebbe stata una consultazione di informazioni ‘compulsiva’, con circa 800 accessi abusivi, compiuta tra il 2019 e il 2023 alla ricerca in particolare di eventuali segnalazioni di operazioni sospette (Sos), che ha avuto come ‘obiettivi’ anche personaggi dello sport, come Massimiliano Allegri, Andrea Agnelli e il presidente della Figc Gabriele Gravina. —[email protected] (Web Info)
Dossieraggio su politici e vip, presto audizione Cantone e Melillo al Copasir
Elon Musk: “La Nato doveva sciogliersi”. Ma X lo corregge
(Adnkronos) –
"Perché esiste ancora la Nato?". E' la domanda che Elon Musk – numero 1 di X, Tesla e Space X – si pone in una delle tante conversazioni a cui partecipa sul suo social. Il magnate risponde al post di David Sacks, altro nome top della finanza. "Nel 1991 l'Unione Sovietica è crollata e la Nato si è trovata di fronte ad una crisi esistenziale: la sua ragione di esistere non c'era più -scrive Sacks-. Non è stata smantellata. Anzi, ha trovato una nuova missione: espandersi. E in un loop costantemente autoreferenziale, l'espansione della Nato avrebbe creato le ostilità necessarie per giustificare la propria esistenza". Musk, a questo punto, interviene. "E' vero. Mi sono chiesto sempre perché la Nato abbia continuato a esistere anche se la sua nemesi e la sua ragione d'essere, il Patto di Varsavia, era stato smantellato", scrive il magnate. Nella sua riflessione, però, c'è un'imprecisione e paradossalmente è proprio X a farglielo notare. Le note aggiunte da alcuni degli utenti che hanno letto il post ristabiliscono la verità: "Il Patto di Varsavia è nato come reazione alla Nato, non il contrario", è la correzione abbinata al messaggio di Musk. La posizione di Mr Tesla in relazione alla guerra tra Ucraina e Russia da tempo è sotto i riflettori. Musk ha messo a disposizione di Kiev il sistema satellitare Starlink, che ha consentito all'Ucraina di mantenere sempre attiva un rete di comunicazioni. Kiev, però, in più di un'occasione ha lamentato l'assenza di un sostegno consiederato fondamentale per lo sviluppo di operazioni militari. In particolare, Musk non avrebbe fornito l'assistenza tecnologica indispensabile per un'azione contro la flotta russa nel Mar Nero e contro la Crimea. Successivamente, alcune esternazioni hanno evidenziato una posizione contraria al sostegno americano al paese guidato da Volodymyr Zelensky. "I soldi non aiutano l'Ucraina. Prolungare la guerra non aiuta l'Ucraina. "L'America vuole fare la parte del buono, vuole aiutare. Molti paesi non sono disposti a farlo. Il problema è che prolungare la guerra provoca la morte dei migliori giovani dell'Ucraina. Anche i russi non vogliono andare a combattere. E' tutto sbagliato", ha detto Musk a febbraio. "Non c'è nessuna possibilità", che Vladimir Putin perda la guerra o che ponga fine alle ostilità. "Se arretra, verrà ucciso. Quelli che vogliono un cambio di regime in Russia, dovrebbero pensare a chi sarebbe la persona in grado di rimuovere Putin. Una persona favorevole alla pace? Probabilmente no. Probabilmente sarebbe anche più dura di Putin", ha aggiunto. A Washington, la Camera dei Rappresentanti potrebbe dare il via libera al pacchetto di armi e aiuti da 61 miliardi. Il Senato ha già detto sì. Musk non condivide l'invio di nuove armi: "Dobbiamo almeno sapere dove andrà a finire questo denaro e qual è la exit strategy. In ogni caso – scrive oggi – le spese del governo sono fuori controllo". —internazionale/[email protected] (Web Info)
Pakistan, Shehbaz Sharif eletto premier
(Adnkronos) – Il Parlamento in Pakistan ha eletto Shehbaz Sharif come nuovo premier. Leader della Lega musulmana Nawaz, fratello minore dell'ex premier Nawaz Sharif, e candidato unitario di sei partiti politici, ha ricevuto 201 voti (sui 336 seggi dell'Assemblea nazionale). "Shehbaz Sharif è dichiarato premier del Pakistan", ha dichiarato il presidente dell'Assemblea nazionale, Sardar Ayaz Sadiq. Il candidato sostenuto dall'ex premier, Imran Khan, ha ottenuto solo 92 voti. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Cronaca nazionale/ Tragico incidente: tre morti ed un ferito grave
Dolore e sconcerto per una tragedia con numero alto di vittime.
Drammatico incidente ieri sera sulla strada Adriatica a Vasto. Tre persone sono morte, tra cui una 15enne, e una quarta è rimasta ferita gravemente dopo che due auto si sono scontrate frontalmente lungo la strada Statale 16, nei pressi dell’ingresso della spiaggia di Casarza.
La giovane ferita è stata trasportata all’ospedale San Pio da Pietralcina di Vasto dove è ricoverata in prognosi riservata.
Sul posto per i soccorsi sono intervenuti il 118, i vigili del fuoco e i carabinieri.
Foto di repertorio
Terremoto ai Campi Flegrei oggi, la scossa avvertita anche a Napoli
(Adnkronos) – Una forte scossa di terremoto è stata registrata intorno alle 9 nell'area dei Campi Flegrei ed è stata avvertita anche in altre zone di Napoli, da Fuorigrotta al Vomero. Secondo quanto riporta il sito dell'Osservatorio Vesuviano, è stata di magnitudo 3.4, a una profondità di 2.93 km. E' l'ultima di una serie di scosse che si sono susseguite dalla serata di ieri. Una delle più intense è arrivata a 1,7 gradi della scala Richter. “Non si registrano danni a cose o persone”, riferisce all'Adnkronos il sindaco di Bacoli, Josi Della Ragione. Il sindaco spiega che procede l’attuazione della legge sui Campi Flegrei: "In questi giorni è stato pubblicato il bando per assunzione di 34 nuovi dipendenti comunali per i prossimi due anni, per rafforzare la macchina comunale di Bacoli, con aumento delle forze di Polizia Municipale per rispondere alle sollecitazioni dei cittadini". "Non ci sono segnalazioni di danni. La protezione civile e la polizia municipale stanno effettuando tutte le verifiche ma non ci sono segnalazioni". Così all'Adnkronos anche il sindaco di Pozzuoli Luigi Manzoni che spiega: "Fa parte dell'attività di bradisismo che interessa Pozzuoli ed è stata avvertita solo in alcune zone della città", spiega il sindaco. —[email protected] (Web Info)
Enti locali e pulizie, dalla Lombardia alla Sardegna: ecco chi spende di più e chi meno
(Adnkronos) – Quanto costano a Regioni e città italiane i servizi di pulizia e lavanderia? A rivelarlo un report realizzato per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana, che, nell’ambito del progetto ‘Pitagora’, ha stilato una classifica dei costi sostenuti nel 2022 da Regioni e capoluoghi di Provincia per il mantenimento dei loro uffici e delle loro strutture, con tanto di assegnazione di rating (GUARDA LA TABELLA 1, 2). Il Centro Ricerche della Fondazione, infatti, analizza tutti i dati finanziari ufficiali dell'ente pubblico in questione e attraverso algoritmi di ricerca scientifica individua potenziali sprechi, ovvero spese critiche nei conti pubblici. Le spese dell'ente in relazione alle singole voci vengono confrontate con il benchmark di riferimento e, a seconda dei livelli di scostamento di spesa individuati, si parla di ‘performance positiva’ (quando la spesa è inferiore o uguale alla media), ‘scostamento lieve’ (quando la spesa è compresa tra la spesa media e il 30% in più), ‘scostamento considerevole’ (quando la spesa è compresa tra lo scostamento lieve e il 100% in più), ‘spesa fuori controllo’ (quando la spesa supera di oltre il 100% la spesa media). Il rating – che si basa esclusivamente su dati contabili oggettivi scevri da qualsiasi valutazione discrezionale – assegna alla migliore performance la tripla 'A', mentre alla peggiore viene attribuita la lettera 'C'. A Emilia Romagna, Lazio e Lombardia AAA in spesa pulizie Emilia-Romagna, Lazio e Lombardia sono le Regioni italiane più ‘virtuose’ nella spesa per i servizi di pulizia e lavanderia. Tre Regioni che si aggiudicano il rating complessivo AAA nella speciale classifica elaborata per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana. In particolare, per questa voce di costo, nel 2022, l’Emilia-Romagna ha speso 2.031.730,98 euro, il Lazio 2.658.536,35 e la Lombardia 4.601.883,10 (TABELLA). Ad essere ‘promosse’ per questa voce di spesa, con un rating complessivo da A a AA, sono anche Abruzzo e Piemonte che, con un importo rispettivamente di 685.920,97 e 2.536.695,95 euro, si aggiudicano la doppia AA, e poi, con la A singola, Marche (1.385.949,39), Toscana (3.414.030,55) e Veneto (3.760.672,05) – (TABELLE 1 E 2). Tra le Regioni con performance ‘intermedie’ figurano, invece: con BBB Umbria (945.080,07) e Liguria (1.638.272,43); con BB Puglia (5.431.823,04), Sicilia (6.883.803,26) e Campania (7.509.156,24); con B Calabria (2.870.275,95). Mentre risultano non comparabili per questa voce i dati di Molise, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Sardegna (TABELLE 1, 2 E 3). A Basilicata rating C in spesa pulizie La Basilicata è la Regione meno efficiente nelle spese sostenute per i servizi di pulizia e lavanderia. E’ l’unica a ricevere la ‘C’ (TABELLA). Nello specifico, per questa voce, nel 2022, la Basilicata ha speso 955.318,00 euro. Una cifra più elevata rispetto a quella, seppur altalenante, registrata negli anni precedenti: nel 2019 1.006.674,54 euro, nel 2020 2.025.286,07, nel 2021 1.903.302,18. A Sardegna record spesa pulizie, 9.044.481 euro nel 2022 La Sardegna è la Regione italiana che, in valore assoluto, detiene il record per la spesa per servizi di pulizia e lavanderia: 9.044.481,98 euro nel 2022. Subito dopo la Sardegna, fra le Regioni con gli importi più elevati di uscite per questa voce, superiori ai 2 milioni di euro, spiccano, nell’ordine e a distanza: Campania (7.509.156,24), Sicilia (6.883.803,26), Puglia (5.431.823,04), Lombardia (4.601.883,10). E, ancora, con importi compresi fra i 2 e i 3 milioni: Veneto (3.760.672,05), Toscana (3.414.030,55), Friuli Venezia Giulia (3.213.721,60), Calabria (2.870.275,95), Lazio (2.658.536,35), Piemonte (2.536.695,95), Emilia-Romagna (2.031.730,98). In Abruzzo spesa pulizie più bassa, 685.920 euro nel 2022 L’Abruzzo è la Regione italiana che, in valori assoluti, ha la minore spesa sostenuta per servizi di pulizia e lavanderia: 685.920,97 euro nel 2022 (escludendo i dati che risultano non comparabili del Molise). Fra le Regioni che spendono meno per questa voce, sempre in valori assoluti, con un importo inferiore ai 2 milioni di euro, troviamo poi: Umbria (945.080,07), Basilicata (955.318,00), Trentino Alto Adige (1.295.460,22), Marche (1.385.949,39), Valle d’Aosta (1.449.147,09), Liguria (1.638.272,43). A Udine Bolzano Gorizia Mantova e Aosta C in spesa pulizie Udine, Bolzano, Gorizia, Mantova e Aosta sono i cinque capoluoghi di provincia meno ‘efficienti’ nelle spese per servizi di pulizia e lavanderia. Tanto da meritare il rating C, il più basso nella speciale classifica elaborata per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana. Ma a quanto ammontano le spese sostenute per questa voce in questi enti nel 2022? Analizzando la classifica, si scopre che Bolzano ha speso ben 1.950.484,11, seguita a distanza da Udine con 1.700.983,43, Mantova con 1.525.618,43, Aosta con 1.142.567,35 e Gorizia con 552.286,85. Ottengono un rating intermedio nella classifica: Cuneo, Oristano, Ravenna, Trento, Modena, Bergamo, Carbonia, Bologna, Cagliari, Potenza, Trieste, Venezia, Torino, Pistoia, Padova, Cremona, a cui va la B; Barletta, Pesaro, Varese, Rovigo, Verbania, Lecco, Latina, Ferrara, Perugia, Treviso, Parma, Genova, Vercelli, Belluno, La Spezia, Monza, Pordenone, con la BB; Nuoro, Rimini, Lucca, Fermo, Enna, Verona, Novara, Salerno, Biella, Ragusa, Brescia, Reggio Emilia, Urbino, Forlì, Bari, Piacenza, Livorno, Sassari, che ricevono la BBB. —[email protected] (Web Info)
Domenica In, chi sono gli ospiti di Mara Venier oggi
(Adnkronos) – Tra carriera e vita privata, Barbara d’Urso si racconta a Mara Venier in apertura di 'Domenica In', in onda oggi domenica 3 marzo alle 14 su Rai 1 in diretta dagli Studi ‘Fabrizio Frizzi’ di Roma. Ospite anche l’attrice Luisa Ranieri, che interverrà per presentare la serie tv 'Lolita Lobosco 3', ispirata ai romanzi di Gabriella Genisi, in onda su Rai 1 da domani lunedì 4 marzo per quattro puntate. Alessandro Cattelan sarà protagonista di una divertente intervista nella quale ripercorrerà alcuni momenti della sua carriera oltre a presentare le prossime puntate del programma 'Stasera c’è Cattelan', in onda il martedì e il mercoledì in seconda serata su Rai 2. Per i 70 anni della Rai, spazio a Michele Guardì, autore, regista e ideatore di importanti programmi per la Rai. Con lui, in studio, anche alcuni conduttori e volti noti di suoi celebri format: Paola Perego, Tiberio Timperi, Enrica Bonaccorti e Paolo Fox. Per Guardì sarà anche l’occasione per parlare del suo nuovo romanzo dal titolo 'La Ciantona'. —[email protected] (Web Info)
Porti, autorizzate 37 nuove assunzioni a Compagnia portuale Civitavecchia
(Adnkronos) – Il Ministero delle Infrastrutture e l'Adsp (Autorità di sistema portuale) hanno autorizzato 37 nuove assunzioni alla Compagnia portuale Civitavecchia. "I dati di traffico del 2023 che confermano – dichiara il presidente dell'Adsp Mtcs Pino Musolino – come il porto di Civitavecchia stia godendo di un buono stato di salute grazie a segni positivi nel comparto delle crociere, nel ro/ro pax e nell'automotive, sono ulteriormente certificati dall'autorizzazione che è stata concessa alla Compagnia Portuale di Civitavecchia per l'assunzione di 37 nuove unità." "Il nostro scalo – sottolinea Musolino – nonostante diverse congiunture economiche e sociali internazionali negative che hanno creato un clima di grande instabilità e di incertezza, si è fatto trovare comunque pronto crescendo nei traffici e, nel contempo, ha generato nuovi posti di lavoro che daranno sicuramente un nuovo impulso di rilancio ai porti di Roma e del Lazio." "L’autorizzazione alla stabilizzazione di trentasette lavoratori interinali è per noi una grande soddisfazione e certifica la bontà e l’efficienza gestionale del Cda e della struttura organizzativa della Compagnia Portuale Civitavecchia e una risposta concreta ai detrattori che vorrebbero “eliminare” la flessibilità regolata all’interno dei porti. Ci preme ringraziare il presidente dell’Adsp Musolino, che insieme al proprio ufficio del lavoro portuale non ha fatto mai mancare la sua vicinanza supportando la nostra richiesta. Così come la Direzione generale porti del ministero delle infrastrutture e trasporti. Ringraziamo, inoltre, i nostri uffici amministrativi per il grande lavoro svolto e Ancip per il continuo supporto", dichiara Patrizio Scilipoti presidente della Compagnia portuale di Civitavecchia. —[email protected] (Web Info)
Lavoro/ Nuove opportunità con il Gruppo Richemont
Nuove opportunità di lavoro per un brand dellìorologeria di lusso.
Il Gruppo Richemont ha numerose sedi in tutto il mondo e durante l’anno apre nuove selezioni per reclutare personale a livello nazionale. Le risorse selezionate avranno la possibilità di lavorare in Richemont e presso i vari prestigiosi marchi che ne fanno parte.
La tipologia scelta è del professionista esperto da assumere con contratti a tempo determinato o indeterminato, ma anche giovani senza esperienza avranno opportunità di stage e tirocini della durata di solito sei mesi.
Il Gruppo sta selezionando diverse figure da assumere nelle Vendite e nei settori Produzione, Finanza, Logistica e Supply Chain.
Attacco Houthi a nave italiana Duilio in Mar Rosso, Crosetto: “E’ terrorismo”
(Adnkronos) – "Gli attacchi terroristici degli Houthi sono una grave violazione del diritto internazionale e un attentato alla sicurezza dei traffici marittimi da cui dipende la nostra economia. Sono parte di una guerra ibrida, che usa ogni possibilità, non solo militare, per danneggiare alcuni Paesi e agevolarne altri". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto in un'intervista al Corriere della Sera in cui sottolinea come che in questa situazione "è tempo di cambiare la nostra idea di difesa, dalle fondamenta". L’Italia è a capo della missione contro gli Houthi in Mar Rosso. "Non siamo lì per fare azioni di guerra, non possiamo per legge e Costituzione, ma difenderemo le nostre navi. Da cittadino sarei turbato se non ci fosse unanimità su una missione che difende i traffici marittimi nel Mediterraneo, che per noi sono vitali", sottolinea. Sulla tensione in Medio Oriente, il ministro evidenzia come "dal primo giorno abbiamo avuto sempre una posizione coerente: siamo stati i primi a portare aiuti umanitari e una posizione chiara sul futuro (due popoli e due Stati). Il massacro dei civili deve finire, lo ha detto Meloni a Netanyahu e io al mio omologo Gallant. Hamas va sradicata ma il popolo palestinese va protetto. Purtroppo però – spiega – non siamo solo noi a decidere. Io mi scandalizzo per i morti civili delle bombe israeliane come per quelli causati dalle bombe di Putin. Altri invece fanno finta di non vedere le armi e i bombardamenti dei russi". Meloni ha promesso a Zelensky un aiuto quasi incondizionato. Poteva, doveva? "Il presidente Meloni ha dato seguito ad una decisione presa dal G7 dopo il vertice Nato di Vilnius: mantenere il sostegno all’Ucraina. Un accordo di principio, senza dettagli – prosegue – perché, a differenza di altri Paesi che li hanno già stabiliti, noi dovremo passare attraverso meccanismi di finanziamento, innanzitutto parlamentari". E "aiutare l’Ucraina a difendersi è uno dei modi per evitare l’allargamento della guerra. Se Kiev fosse caduta, la Russia sarebbe arrivata in Europa e ci sarebbe stata una reazione. Come giustamente ieri ha detto il Pentagono. Poi è chiaro che si deve lavorare per un tavolo di pace, ma senza mettere in discussione il principio che, ovunque, i confini sono sacri e il diritto internazionale va difeso. Vanno ripristinati paletti di convivenza civile e democratica". Ma l’Italia è solo un pezzetto di Nato o ha una sua autonomia? "Dovrebbe averla, anche perché in America cresce la voglia, lo dice Trump, di disimpegnarsi dall’aiuto a chi non si è mosso per costruire una difesa nazionale adeguata. Chiariamo: l’Italia (come la maggior parte delle nazioni) non può farcela a difendersi da sola – continua Crosetto – Ci dicono da anni che per godere di una difesa collettiva dovremmo almeno contribuire con il 2% del nostro Pil, ma anche su questo siamo inadempienti. Però purtroppo il mondo è cambiato repentinamente. Abbiamo pensato che l’investimento in Difesa non fosse necessario, che le forze armate servissero solo per salvataggi, una sorta di protezione civile 4.0. Tanto c’era l’America". E quale strada andrebbe imboccata? "Intanto bisogna coordinarsi con gli alleati, partendo dall’Europa: bisogna organizzare forze comuni, addestramento comune, far dialogare sistemi di difesa diversi per integrarli. Purtroppo siamo tra gli ultimi a capire la necessità di avere una Difesa solida". —[email protected] (Web Info)












