(Adnkronos) – A gennaio, rispetto al mese precedente, diminuiscono gli occupati e i disoccupati, mentre aumentano gli inattivi. L'occupazione cala (-0,1%, pari a -34mila unità) tra gli uomini, gli under 34, i dipendenti a termine, gli autonomi; cresce invece tra le donne e chi ha almeno 50 anni. Il tasso di occupazione scende al 61,8% (-0,1 punti). E' quanto emerge dalle rilevazioni diffuse dall'Istat. Confrontando il trimestre novembre 2023-gennaio 2024 con quello precedente (agosto-ottobre 2023), si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,4%, per un totale di 90mila occupati. La crescita dell’occupazione, osservata nel confronto trimestrale, si associa alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-3,5%, pari a -67mila unità) e alla stabilità degli inattivi. Il numero di occupati, a gennaio 2024, supera quello di gennaio 2023 dell’1,6% (+362mila unità). L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, a eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa: il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 0,8 punti percentuali, sale anche in questa classe di età (+0,4 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva. Rispetto a gennaio 2023, calano sia il numero di persone in cerca di lavoro (-8,1%, pari a -162mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,3%, pari a -157mila). A gennaio la diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-0,2%, pari a -4mila unità) coinvolge gli uomini, i 15-24enni e i 35-49enni; al contrario, la disoccupazione aumenta lievemente tra le donne e gli ultracinquantenni. Il tasso di disoccupazione totale è stabile al 7,2%, quello giovanile sale al 21,8% (+0,2 punti). La crescita del numero di inattivi (+0,5%, pari a +61mila unità, tra i 15 e i 64 anni) si osserva tra gli uomini e tra chi ha un’età compresa tra 15 e 49 anni; l’inattività diminuisce invece tra le donne e gli ultracinquantenni. Il tasso di inattività sale al 33,3% (+0,2 punti). L'Istat ha inoltre comunicato che nel 2023 il Pil ai prezzi di mercato è stato pari a 2.085.376 milioni di euro correnti, con un aumento del 6,2% rispetto all’anno precedente. In volume il Pil è cresciuto dello 0,9%. L’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche, misurato in rapporto al Pil, è stato pari a -7,2%, a fronte del -8,6% nel 2022. La crescita, spiega l'Istituto di statistica, ''è stata principalmente stimolata dalla domanda nazionale al netto delle scorte, con un contributo di pari entità di consumi e investimenti. La domanda estera netta ha fornito un apporto lievemente positivo, mentre è stato negativo quello della variazione delle scorte. Dal lato dell’offerta di beni e servizi, il valore aggiunto ha segnato crescite nelle costruzioni e in molti comparti del terziario, mentre ha subìto contrazioni in agricoltura e nel complesso delle attività estrattive, manifatturiere e nelle altre attività industriali''. La crescita dell’attività produttiva, spiega l'Istat, ''si è accompagnata a una espansione dell’input di lavoro e dei redditi. Il rapporto tra l’indebitamento delle Amministrazioni pubbliche e il Pil ha registrato un miglioramento rispetto al 2022, con una pressione fiscale rimasta invariata. La riduzione della spesa per interessi si riflette in un miglioramento del saldo primario''. Dal lato della domanda interna nel 2023 si registra, in termini di volume, un incremento del 4,7% degli investimenti fissi lordi e dell’1,2% dei consumi finali nazionali. Per quel che riguarda i flussi con l’estero, le importazioni di beni e servizi sono scese dello 0,5% e le esportazioni sono cresciute dello 0,2%. La domanda nazionale al netto delle scorte e la domanda estera netta hanno contribuito positivamente alla dinamica del Pil, rispettivamente per 2,0 e 0,3 punti percentuali, mentre l’apporto della variazione delle scorte è stato negativo per 1,3 punti. Il valore aggiunto ha registrato aumenti in volume del 3,9% nelle costruzioni e dell’1,6% nelle attività dei servizi. Si rilevano contrazioni del 2,5% nell’agricoltura, silvicoltura e pesca e dell’1,1% nell’industria in senso stretto. Il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) misurato in rapporto al Pil è stato pari a -3,4% (-4,3% nel 2022). “I numeri ci dicono che l’emorragia dell’irresponsabile stagione del Superbonus ha avuto un effetto pesante sul 2023, andando purtroppo oltre le già pessimistiche prospettive”, ha commentato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. “Con la non semplice chiusura di quella stagione, la finanza pubblica dal 2024 intraprende un sentiero di ragionevole sostenibilità”, ha concluso. L'Istat ha diffuso anche le stime preliminari sull'inflazione da cui emerge che a febbraio l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,1% su base mensile e dello 0,8% su base annua (come nel mese precedente). La stabilizzazione dell’inflazione sottende andamenti contrapposti di diversi aggregati di spesa: in rallentamento risultano i prezzi degli Alimentari non lavorati (da +7,5% a +4,5%) e lavorati (da +4,5% a +3,8%), degli Altri beni (da +1,7% a +1,3%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +4,2% a +3,8%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,3% a +3,2%) e dei Servizi relativi all’abitazione (da +2,8% a +2,6%); per contro, si attenua la flessione dei prezzi degli Energetici non regolamentati (da -20,4% a -17,2%) e regolamentati (da -20,6% a -18,6%) e accelerano quelli dei Tabacchi (da +2,2% a +2,6%) e dei Servizi relativi alle comunicazioni (da +0,2% a +0,7%). Nel mese di febbraio l'"inflazione di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera da +2,7% a +2,4% e quella al netto dei soli beni energetici da +3,0% a +2,7%. La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni resta stabile (a -0,7%), come anche quella dei servizi (a +2,9%), mantenendo il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni pari a +3,6 punti percentuali. La variazione congiunturale dell’indice generale risente delle dinamiche opposte di diverse componenti, tra cui: da un lato, l’aumento dei prezzi di Tabacchi (+2,3%), dei Servizi relativi alle comunicazioni, dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei Servizi relativi ai trasporti (tutti e tre a +0,4%); dall’altro, la diminuzione dei prezzi degli Energetici regolamentati (-2,4%) e non regolamentati (-0,4%) e degli Alimentati non lavorati (anch’essi a -0,4%). L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,5% per l’indice generale e a +1,1% per la componente di fondo. In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta di 0,1% su base mensile e dello 0,9% su base annua (stabile rispetto al mese precedente). L'Istat a commento dei dati preliminari diffusi rileva che a febbraio, secondo le stime preliminari, l’inflazione resta ferma allo 0,8%. La stabilizzazione del ritmo di crescita dei prezzi al consumo si deve principalmente all’affievolirsi delle tensioni sui prezzi dei Beni alimentari, non lavorati e lavorati, i cui effetti compensano l’indebolimento delle spinte deflazionistiche provenienti dal settore dei beni energetici. In particolare, si attenua la flessione su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici, che a febbraio risale al -17,3% (dal -20,5% di gennaio). Si riduce il tasso di crescita in ragione d’anno dei prezzi del “carrello della spesa” (+3,7%), mentre l’inflazione di fondo si attesta al +2,4% (da +2,7% del mese precedente). —[email protected] (Web Info)
Sanità, Schillaci a De Luca: “Governo non chiude nulla, massima disponibilità verso Regioni”
(Adnkronos) – "Non ho sentito De Luca, ma magari ci sentiremo. A me dispiace quando si dice che il governo chiude i pronto soccorso. Non chiudiamo nulla, ma il governo cerca di aiutare le Regioni che sono in difficoltà e diamo sempre la massima disponibilità e l'ascolto per tutti". Così all'Adnkronos Salute il ministro della Salute Orazio Schillaci, a margine dell'evento al ministero 'Legal Love', risponde alla domanda se ha sentito il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, dopo la polemica per i manifesti della Regione che da alcuni giorni campeggiano in varie città campane e che accusano il governo di avere "tradito il Sud". Sulla questione è intervenuto anche il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato. "Rispediamo al mittente le accuse da parte del governatore della Campania, De Luca nei confronti del governo, del ministro Schillaci e della sanità pubblica. La situazione in cui riversa la Campania è rovinosa – afferma – Non per niente la Regione tuttora governata da De Luca detiene il triste record negativo per mobilità sanitaria interregionale. Mi spiace per De Luca ma questo governo crede nel Sud, crede nella sanità pubblica e sta ridando quell’offerta di salute equa e omogenea che il Mezzogiorno merita, sancita dalla nostra Costituzione e dovuta a tutti i cittadini italiani". "I fatti parlano chiaro e molte delle cose che lo stesso De Luca elenca, noi le abbiamo già portate a casa in soli 15 mesi di governo. Cosa ha fatto lui in ben 9 anni di amministrazione? – continua Gemmato – Accusa il governo di non stanziare fondi a sufficienza per il Sud, e quindi anche per la Regione da lui governata, quando invece l'applicazione dei nuovi criteri di riparto del Fondo Sanitario Nazionale per il 2023 hanno spostato alle Regioni del Sud 220 milioni di euro. Tra queste vi è la Campania, naturalmente, con quasi 84 milioni". "Per non parlare di edilizia sanitaria. A inizio mese il governo ha attribuito alla Regione Campania 1 miliardo di euro per la realizzazione di 13 diversi interventi diffusi sul territorio regionale, destinati a potenziare la sanità pubblica della Regione. Per quanto riguarda le azioni dedicate alla medicina di emergenza-urgenza, nel cosiddetto Decreto Bollette è stata prevista l'indennità di pronto soccorso per il personale impiegato nei ps, è stata aumentata la tariffa oraria della prestazione aggiuntiva nell’area dell’emergenza-urgenza e l'accesso ai concorsi per la Disciplina di Emergenza-Urgenza per chi abbia maturato almeno tre anni di servizio", conclude Gemmato. "Non si può attaccare il ministro della Salute perché la sanità in Campania non funziona visto che è governata a livello regionale. Mi pare pretestuoso quello che fa De Luca che scarica le colpe su Schillaci quando le cose non funzionano nella tua regione", ha detto all'Adnkronos Salute l'infettivologo Matteo Bassetti intervenendo in difesa del ministro della Salute nello scontro tra Schillaci e il presidente della Campania. "L'organizzazione degli ospedali, dei pronto soccorso e la rete dei medici dipende dalla Regione, De Luca dovrebbe saperlo bene perché è al secondo mandato", rimarca Bassetti. "Anziché prendersela con il ministro Schillaci, che sta facendo molto bene il suo lavoro, De Luca farebbe bene a fare una valutazione su cosa non sta funzionando in Campania. Dove la situazione sanitaria non era rosea anche prima dell'arrivo di questo governo", conclude l'infettivologo. —[email protected] (Web Info)
Germania, 4 morti in sparatoria: un bimbo tra le vittime, arrestato un soldato
(Adnkronos) – Una sparatoria avrebbe fatto quattro vittime nel Land tedesco della Bassa Sassonia. La polizia è intervenuta alle prime ore di oggi dopo una chiamata proveniente da un'abitazione a Scheeßel, dove si era verificata una sparatoria. Gli agenti hanno messo in sicurezza l'edificio e lo hanno preso d'assalto. All'interno dell'abitazione, secondo la polizia, c'erano "diverse vittime". Secondo le informazioni dei media tedeschi, i morti sarebbero 4 tra cui un bambino. La situazione sul terreno è rimasta molto tesa anche al mattino: alla vicina stazione ferroviaria di Rotenburg, tra gli altri luoghi, erano di stanza forze di sicurezza con fucili mitragliatori e diverse case erano state circondate. All'alba l'annuncio secondo cui il sospetto si è costituito ed è stato arrestato: si tratterebbe di un soldato della Bundeswehr. Attualmente, un'operazione di polizia è in corso anche nella caserma von Düring di Rotenburg. Le 'scene del crimine', secondo la polizia, sarebbero due: una nella casa di Westervesede a Scheeßel e una a Bothel, distretto di Rotenburg. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Strage di civili a Gaza, Usa bloccano dichiarazione condanna Israele all’Onu
(Adnkronos) – Gli Stati Uniti hanno bloccato al Consiglio di Sicurezza dell'Onu una dichiarazione di condanna di Israele per la strage avvenuta ieri a Gaza City, dove almeno 112 palestinesi che aspettavano aiuti alimentari sono rimasti uccisi e oltre 760 feriti. Il testo, presentato dall'Algeria, esprimeva "profonda preoccupazione" ed indicava che la tragedia era stata innescata "dal fatto che le forze israeliane hanno aperto il fuoco". Hamas e l'Autorità palestinese hanno denunciato il fatto come 'un massacro' commesso ai danni di una folla in attesa dell'arrivo di un convoglio di aiuti umanitari. L'esercito israeliano, invece, ha attribuito la maggior parte delle vittime a una fuga precipitosa e alla calca, sostenendo che circa dieci persone sarebbero rimaste uccise dai colpi di arma da fuoco. Secondo l'ambasciatore palestinese all'Onu, Riyad Mansour, nella riunione d'emergenza a porte chiuse del Consiglio 14 su 15 membri del Consiglio sostenevano il testo presentato dall'Algeria. Ma non gli Stati Uniti: "Le parti stanno lavorando ad una formula per vedere se possiamo avere una dichiarazione, il problema è che in questa non abbiamo tutti i fatti" ha detto ai giornalisti il vice ambasciatore Robert Wood, sottolineando di volere un testo che rifletta "il necessario giusto controllo riguardo alle responsabilità". Il diplomatico americano si riferisce al fatto che, mentre le autorità di Gaza incolpano le forze israeliane per la strage, gli israeliani affermano di non aver sparato sulla folla, ammettendo che i propri militari avrebbero sparato dei colpi di avvertimento quando le persone hanno iniziato ad avanzare verso il convoglio di aiuti. Secondo la ricostruzione fornita da Israele, la maggior parte dei civili sono rimasti uccisi nella calca e dai camion che hanno perso il controllo, mentre meno di 10 persone sarebbero rimaste uccise da militari israeliani. Mansour ha raccontato di aver incontrato prima della riunione l'ambasciatrice Usa all'Onu, Linda Thomas-Greenfield: "l'ho implorata di fare in modo che il Consiglio di Sicurezza potesse produrre un testo che condannasse queste uccisioni ed i responsabili di questo massacro" ha detto aggiungendo che se il Consiglio avesse "la determinazione di impedire che altri massacri come questo quello di cui abbiamo bisogno è un cessate il fuoco".
La Francia chiede un'indagine indipendente per appurare le circostanze di quanto successo ieri a Gaza. Parlando a France Inter, il ministro degli Esteri Stephane Sejourné ha detto: "Chiederemo spiegazioni e che ci sia un'indagine indipendente per determinare cosa è successo. La Francia chiama le cose con il loro nome. Questo quando definiamo Hamas gruppo terroristico, ma dobbiamo chiamare le cose con il loro nome anche quando ci sono atrocità a Gaza". Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel è "scioccato e disgustato". Il diritto internazionale – dichiara via social – non ammette doppi standard. Dovrebbe essere avviata immediatamente un’indagine indipendente e i responsabili devono rispondere di quello che hanno fatto. È urgentemente necessario un cessate il fuoco, per consentire agli aiuti umanitari forniti da agenzie specializzate adeguatamente finanziate, come l'Unrwa, di raggiungere i civili", conclude. "Profondamente turbata per le immagini" provenienti da Gaza, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. "Va fatto ogni sforzo – dichiara via social – per indagare su quello che è successo e assicurare trasparenza. Gli aiuti umanitari sono vitali per chi è in stato di necessità e devono essere assicurati. Siamo con i civili, chiediamo la loro tutela in linea con il diritto internazionale", conclude. Anche Pechino condanna "con fermezza" quanto avvenuto ieri a Gaza. "La Cina è scioccata da questo incidente e lo condanna fermamente", ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, che ha espresso le sue condoglianze alle famiglie delle vittime. Allo stesso modo, invita "tutte le parti interessate, in particolare Israele, a cessare il fuoco e fermare la guerra, proteggere efficacemente i civili, garantire l'accesso agli aiuti umanitari ed evitare un disastro umanitario ancora più grave". Mao ha ricordato che la Striscia di Gaza "sta vivendo un disastro umanitario senza precedenti" e ha chiesto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di "agire al più presto possibile per favorire un cessate il fuoco e la fine della guerra”. "I principali Paesi devono mantenere un atteggiamento giusto e responsabile e svolgere un ruolo costruttivo nel promuovere un cessate il fuoco immediato", ha affermato, assicurando che Pechino continuerà a lavorare in questo senso e a "promuovere la soluzione dei due Stati" e "raggiungere la pace e la stabilità a lungo termine in Medio Oriente". Ad un mese dall'inizio dell'inchiesta sulle denunce di coinvolgimento di dipendenti dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati palestinesi (Unwra) nel massacro del 7 ottobre, l'Onu è ancora in attesa dei documenti di intelligence israeliani che confermerebbero le denunce. Il portavoce delle Nazioni Unite Stéphane Dujarric ha detto in un briefing che l'Ufficio di supervisione interna (Oios) sta attualmente cercando di "verificare ulteriori informazioni e di confrontare i dati ottenuti con i materiali in mano alle autorità israeliane, che l'OIOS si aspetta di ricevere a breve". Israele ha accusato diversi dipendenti dell'Unwra di essere coinvolti negli attacchi terroristici del 7 ottobre e molti dei principali donatori occidentali dell’agenzia, tra cui Stati Uniti e Germania, hanno temporaneamente sospeso i contributi all’agenzia. Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha definito credibili le accuse e ha promesso un’indagine approfondita, oltre a licenziare un certo numero di membri dello staff. A più di quattro settimane dall'inizio delle indagini, gli investigatori dell'Onu stanno ora programmando un viaggio in Israele per ottenere informazioni dalle autorità locali. Finora sono stati analizzati numerosi altri documenti, anche provenienti da altri paesi. Stando alla Dpa, Israele avrebbe fornito all'Onu 12 nomi e dati di geolocalizzazione sul 7 ottobre, dati che sono stati verificati dall'Onu. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Ucraina, Pentagono: “Se Kiev cade, Nato combatterà la Russia”. La replica di Mosca
(Adnkronos) – "Se cade l'Ucraina, veramente credo che la Nato dovrà combattere con la Russia". E' quanto ha detto il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, sottolineando, durante un'audizione al Congresso, che "sappiamo che se Putin ha successo qui, non si fermerà, continuerà ad adottare altre azioni aggressive nella regione". "Se l'Ucraina cade, Putin non si fermerà – ha ripetuto il capo del Pentagono – continuerà ad avanzare ed attaccare territori sovrani suoi vicini. Se io fossi un Paese baltico, io sarei veramente preoccupato di quello che potrà succedere, conoscono Putin, sanno quello di cui è capace". Per questo, ha continuato Austin rivolgendosi in particolare ai repubblicani che stanno bloccando il pacchetto di aiuti militari a Kiev da 60 miliardi di dollari, "non aiutare l'Ucraina è un cammino molto pericoloso", ricordando come "tutti i giorni" vediamo "i rischi sul campo di battaglia dove gli ucraini combattono con coraggio per difendere il loro territorio" e dove i russi stanno conquistando terreno, anche a causa del ritardo degli aiuti, che sta provocando l'esaurimento delle munizioni. "Se proseguiamo su questo cammino, sarà un regalo a Putin", ha detto ancora riferendosi al blocco dei fondi a Kiev, che rischia anche di mettere in crisi il ruolo di Washington "come socio e alleato di cui fidarsi". "Gli alleati sono preoccupati del messaggio che stiamo mandando e del mancato sostegno all'Ucraina che certamente sta avendo un impatto sul morale delle truppe ucraine", ha poi aggiunto.
Il Cremlino bolla come "estremamente irresponsabili" le dichiarazioni di Austin. "Stiamo ascoltando affermazioni estremamente irresponsabili da diverse capitali europee, ed ora dall'altro lato dell'Oceano", ha detto il portavoce Dimitri Peskov, aggiungendo che le parole del capo del Pentagono "portano ad un aumento della tensione, anche se sembra che non potrebbe aumentare ancora di più". Il portavoce di Vladimir Putin ha sottolineato poi come le dichiarazioni di Austin "mostrino la visione 'de facto' della Nato" della guerra in Ucraina. "La Nato considera l'Ucraina come parte del suo territorio", ha affermato, secondo quanto riporta l'agenzia Interfax. E quindi le dichiarazioni del ministro americano, ha concluso Peskov, "dimostrano di nuovo che quello che la Russia sta facendo è totalmente corretto, come un'assoluta giustificazione dell'operazione militare speciale", come la Russia definisce l'invasione dell'Ucraina. In mattinata era stata la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova a chiedersi se le parole fossero "una minaccia diretta alla Russia o vogliono essere una scusa per Zelensky?". "In entrambi i casi è una follia, però ora tutto il mondo vede chi è l'aggressore: Washington", ha affermato su Telegram. Intanto Mosca si è detta pronta a consegnare all'Ucraina i corpi delle vittime dell'incidente che ha coinvolto un aereo militare russo a gennaio e ha provocato la morte di 74 persone. Lo ha reso noto l'agenzia di stampa Ria, citando la funzionaria russa per i diritti umani Tatyana Moskalkova. Mosca accusa Kiev di aver abbattuto l'aereo Ilyushin Il-76 nella regione russa di Belgorod, a bordo del quale ci sarebbero stati 65 soldati ucraini che avrebbero dovuto essere scambiati con prigionieri di guerra russi. L'Ucraina non ha mai né confermato né smentito di aver abbattuto l'aereo e ha contestato la versione di Mosca su chi fosse a bordo e cosa è successo. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Dengue in Italia, cosa fare contro il virus? Le indicazioni in uno studio
(Adnkronos) – La preparazione dei sistemi sanitari nell'affrontare la Dengue dovrebbe prevedere anche per l'Italia "una forte sorveglianza genomica" e "il tracciamento e l'identificazione delle catene locali di trasmissione del virus". Sono alcune delle indicazioni contenute nello studio, in corso di accettazione su 'Nature Microbiology', firmato da Francesco Branda, Unità di statistica e Epidemiologia molecolare dell'Università Campus Bio-Medico di Roma; Taishi Nakase, epidemiologo della Stanford University; Antonello Maruotti, statistico della Lumsa di Roma e Massimo Ciccozzi, responsabile dell'unità di Statistica medica ed Epidemiologia del Campus Bio-Medico di Roma; Marta Giovannetti della Fundação Oswaldo Cruz di Minas Gerais (Brasile). Lo studio riassume le infezioni di Dengue segnalate in Italia negli ultimi otto anni e propone come obiettivo "di migliorare l'accessibilità alle informazioni da parte della comunità scientifica in modo tale che si possa generare maggior consapevolezza legate all'emergenza della Dengue nel Paese". Il lavoro ha anche esplorato il potenziale contributo dal cambiamento climatico a livello locale sulla trasmissione della Dengue in Italia. "La Dengue ha come vettore una zanzara tropicale ma anche la nostra zanzara 'locale' può essere un vettore – spiega all'Adnkronos Salute Ciccozzi -, il rischio che corriamo è che si verifichi con la Dengue quello che è successo con la Chikungunya che si è adattata alla nostra zanzara e oggi è diffusa stabilmente in diverse zone. Dobbiamo sorvegliare per prevenire i focolai, anche intervenendo dove sono segnalati casi con azioni rapide di disinfestazione e l'uso di larvicidi". —[email protected] (Web Info)
Bandi&concorsi/ Selezione per 626 marescialli nei Carabinieri
Nuove possibilità nell’Arma.
Concorso nei Carabinieri: bando di concorso 626 Allievi Marescialli, titolo di studio: serve il diploma.
L’Arma ha pubblicato un bando di concorso finalizzato all’ammissione di 626 Allievi Marescialli al prossimo corso triennale per ispettori dell’Arma dei Carabinieri.
Il concorso Carabinieri è riservato ai diplomati e per partecipare alla selezione c’è tempo fino al giorno2 marzo 2024.
Covid Italia, bollettino e dati ultima settimana: crollano casi e decessi
(Adnkronos) –
Crollano i casi di Covid-19 in Italia. Nella settimana tra il 22 e il 28 febbraio si registrano 1.103 nuovi casi positivi, con una variazione di -31,4% rispetto alla settimana precedente (1.607), e 39 morti, anch'essi in calo, -25% rispetto alla rilevazione precedente (52). Questo il bollettino aggiornato del ministero della Salute. "Il dato della decrescita si è ormai standardizzato come ampiamente previsto", commenta Francesco Vaia, direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero. Nell'ultima settimana sono stati effettuati 132.482 tamponi, -9,8% rispetto alla settimana precedente (146.842). Il tasso di positività è pari a 0,8%, in diminuzione di 0,3 punti (1,1%). Dati in calo anche sul fronte dei ricoveri. Il tasso di occupazione in area medica al 28 febbraio è pari all' 1,9% (1.154 ricoverati), rispetto al 2,1% (1.311 ricoverati) del 21 febbraio. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è pari allo 0,5% (45 ricoverati), rispetto allo 0,6% (51 ricoverati) della settimana precedente. Dopo una settimana di parametri Covid sempre in calo, in Italia torna a salire con un "lieve aumento" l'Rt, che però "è sempre sotto la soglia epidemica". E il dato sull'occupazione dei posti letto in area medica e in rianimazione continua intanto ad essere in diminuzione. E' il quadro che emerge dal monitoraggio settimanale Covid della Cabina di regia ministero della Salute e Istituto superiore di sanità (Iss). "L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero al 20 febbraio è sotto la soglia epidemica, pari a 0,73 (0,64–0,83), in lieve aumento rispetto alla settimana precedente (Rt 0,65 (0,57–0,73) al 13 febbraio)", si legge nel report. Al 28 febbraio "l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 1,9% , in diminuzione rispetto alla settimana precedente (2,1% al 21 febbraio). In riduzione anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,5%, rispetto alla settimana precedente (0,6% al 21 febbraio", continua il report. Infine, "l’incidenza di casi Covid diagnosticati e segnalati nel periodo 22-28 febbraio è pari a 2 casi per 100.000 abitanti, in diminuzione rispetto alla settimana precedente (3 casi per 100.000 abitanti nella settimana 15-21 febbraio)", conclude il monitoraggio. —[email protected] (Web Info)
Disabili, Fnopi: “Riconoscere il ruolo dell’infermiere di famiglia e comunità”
(Adnkronos) – "Esprimiamo piena sintonia con il disegno normativo che tende a incentivare la dignità e l'autonomia delle persone con disabilità, contribuendo a definire quel disegno di prevenzione della fragilità della popolazione. Però è necessario investire in un approccio che guardi a sistemi sociosanitari nuovi e che ripensi il ruolo della professione infermieristica". Lo ha detto Barbara Mangiacavalli, presidente della Fnopi, la Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche, durante l'audizione nella Commissione Affari sociali del Senato, nell'ambito della discussione dello schema di decreto legislativo 'Definizione della condizione di disabilità'. Nello specifico, Fnopi ritiene che "la sanità digitale sia un'occasione per la tutela della salute del Paese, cui le professioni infermieristiche possono dare un importante contributo. Tuttavia, la digitalizzazione per le persone disabili potrebbe rappresentare un elemento di diseguaglianza ulteriore, legato alle difficoltà di utilizzo – ha spiegato Mangiacavalli – In questo proprio il ruolo dell'infermiere di famiglia e comunità può essere quello di facilitatore dei processi digitali. Sosteniamo da tempo il riconoscimento di questa figura strategica rispetto ai nuovi bisogni assistenziali di una popolazione sempre più anziana e composta da persone con patologie croniche e degenerative". "Pertanto – ha concluso la presidente Fnopi – bisogna favorire una piena integrazione sociosanitaria attraverso l'azione dei diversi professionisti sanitari e sociali impegnati nella presa in carico e nella redazione del progetto di vita della persona con fragilità e disabilità. La risposta può e deve essere la sinergia interprofessionale". —[email protected] (Web Info)
Sanità, Lum presenta modello di analisi costi prestazioni
(Adnkronos) – Il modello di analisi dei costi delle prestazioni sanitarie ospedaliere e ambulatoriali, messo a punto da un team di ricercatori della Libera università mediterranea ‘Giuseppe Degennaro’ diretto dal professor Francesco Albergo, verrà presentato a Roma, giovedì 7 marzo, alle ore 15, presso l’Auditorium del Ministero della Salute, nel corso di una conferenza stampa. All’evento prenderanno parte Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute; il senatore Francesco Zaffini, presidente della decima Commissione Affari sociali, Sanità, Lavoro pubblico e privato e previdenza sociale; Vito Montanaro, direttore del Dipartimento promozione della salute e del benessere animale della Regione Puglia; Antonello Garzoni, rettore della Libera università mediterranea, e Francesco Albergo, docente di Risk Management e controllo nelle aziende sanitarie alla Libera Università Mediterranea. —[email protected] (Web Info)











