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Poste, cda nomina Giuseppe Lasco nuovo direttore generale

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(Adnkronos) – Il Consiglio di Amministrazione di Poste Italiane, riunitosi nella giornata di ieri sotto le presidenza di Silvia Maria Rovere, ha tra l’altro deliberato, su proposta dell’ad Matteo Del Fante, che ha contestualmente rimesso la carica di direttore generale, il riassetto delle funzioni apicali di governo societario, nominando con decorrenza immediata Giuseppe Lasco, già condirettore generale, quale nuovo direttore generale della società. Al dg Giuseppe Lasco, a riporto dell’ad Matteo Del Fante, è attribuita la responsabilità di gestire e coordinare le strutture aziendali del Gruppo. Rimangono a diretto riporto dell’amministratore delegato le attività relative al Patrimonio Destinato BancoPosta, i comparti assicurativo, di gestione del risparmio, e i pagamenti ed istituti di moneta elettronica. —[email protected] (Web Info)

Poste: nel 2023 utile netto +22,1% a 1,9 miliardi, ricavi +5,4% a 12 miliardi

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(Adnkronos) – Poste Italiane ha conseguito nel 2023 un utile netto in crescita del 22,1% su base annua, a 1,9 miliardi. I ricavi sono stati in crescita del 5,4% a 12 miliardi, con un solido contributo da pagamenti e servizi finanziari. Inoltre, il risultato operativo (ebit) segna il record pari a 2,62 miliardi di euro (+9,4% rispetto al 2022), più che raddoppiato rispetto al livello del 2017 e in linea con la guidance del 2023 pari a 2,60 miliardi di euro. Sono alcuni dei principali risultati preliminari dell'azienda del quarto trimestre e dell'esercizio 2023.  Il gruppo Poste ha raggiunto nella divisione Corrispondenza, Pacchi e Distribuzione il break even di settore per l'esercizio 2023, in anticipo rispetto alle previsioni, con ricavi pari a 3,7 miliardi di euro nel 2023, in crescita del 2,6% su base annua. Inoltre, nei Servizi Finanziari i ricavi ammontano a 5,2 miliardi di euro, con le attività finanziarie investite pari a 581 miliardi di euro, supportate da una raccolta netta retail di oltre 1,2 miliardi di euro, trainate da una solida raccolta netta assicurativa, che ha conseguito una performance oltre il livello di mercato. Nei Servizi assicurativi Poste ha registrato risultati positivi, con una raccolta netta che conferma una performance ben al di sopra del livello di mercato e un tasso di riscatto ridotto in un contesto sfidante. I ricavi di pagamenti e mobile sono in crescita del 27,5% su base annua e pari a 1,41 miliardi di euro nel 2023. Le attività finanziarie investite sono in crescita nel 2023, pari a 581 miliardi di euro, con una solida raccolta netta retail di 1,2 miliardi di euro. Poste Italiane propone un dividendo per l'esercizio 2023 di 0,80 euro per azione, per un ammontare totale di dividendi pari a 1,0 miliardi di euro, in aumento del 23% rispetto all'esercizio 2022. L'utile per azione (Eps) aumentato del 22% a 1,48 euro. Il gruppo Poste Italiane nel 2023 ha registrato "una forte performance finanziaria". Il gruppo "continua a crescere grazie al suo modello di business diversificato, resiliente e sostenibile". Così l'amministratore delegato di Poste Matteo Del Fante, ha commentato nel corso della conference call con gli analisti in occasione della presentazione dei risultati del 2023. "Grazie ai forti risultati conseguiti Poste – sottolinea Del Fante – proporrà la distribuzione di un dividendo per il 2023 di 0,80 euro per azione", in aumento del 23% rispetto al 2022. Il business dell’energia di Poste Italiane registra oltre 500 mila adesioni, in anticipo rispetto alla guidance prevista per il 2023. "L'offerta PosteEnergia è stata accolta molto bene dal mercato, raggiungendo alla data odierna circa 500mila contratti sottoscritti" commenta l'amministratore delegato e dg di Poste Matteo Del fante, nel commentare i risultati preliminari dell'esercizio 2023, approvati ieri dal cda. "Siamo ottimisti" per quanto riguarda l'istruttoria avviata dall'Antitrust per accertare se il gruppo ha ostacolato la libera concorrenza nel mercato dell'energia. "Alla base della richiesta è una legge sulla concorrenza del 1990, ben 34 anni fa quando gli uffici postali erano tutta un'altra cosa rispetto ad adesso". Ora questo tipo di attività "è molto residuale rispetto alle nostre attività". —[email protected] (Web Info)

Forte maltempo e ciclone sull’Italia, domenica “un metro e mezzo di neve sulle Alpi”

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(Adnkronos) – "Fine settimana ancora caratterizzato dal maltempo. Oggi, ultimo giorno di febbraio, temporali forti dalla Sicilia alla Calabria che si stanno spostando verso il centro e torneranno anche al nord, già alluvionato in questi giorni". Così all'Adnkronos il meteorologo Lorenzo Tedici spiegando come "le piogge saranno diffuse un po' su tutta l'Italia, domani in particolare al nord e al centro. Sabato la giornata migliora un poco, ci sarà qualche sprazzo di sole e le temperature non sono fredde, come sempre al di sopra delle medie stagionali tanto che abbiamo avuto tra i 20 e i 21 gradi a Napoli".  "Domenica sarà la giornata peggiore, arriva un ciclone forte ed è previsto un metro e mezzo di neve fresca sulle Alpi di nord ovest tra la Valle d'Aosta orientale e l'alto Piemonte, – continua Tedici – Mentre sono previste piogge torrenziali a nord ovest dell'Italia, soprattutto verso la seconda parte della giornata, che colpiranno anche la Toscana e la Sardegna. Il tutto preceduto da scirocco con venti caldi e umidi".  "Il ciclone che lunedì e probabilmente anche martedì ondeggerà ancora sull'Italia – conclude Tedici – non vede la fine di questo maltempo, tanto che, anche se è un po' presto per fare previsioni, la tendenza per la prossima settimana potrebbe essere un calo delle temperature: un colpo di coda dell'inverno con neve anche collinare al centro della Penisola".  —[email protected] (Web Info)

Veronica Lario: “Dopo divorzio da Berlusconi momenti dolorosi, difficile combattere potere e stampa piegata”

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(Adnkronos) – Quindici anni di silenzio, dopo il rumoroso divorzio da Silvio Berlusconi nel 2009. Veronica Lario, ex moglie del Cavaliere, ospite di 'A cena da Maria Latella' in onda domani alle 21 su Skytg24, si racconta. In questo lungo tempo “inizialmente mi sono dedicata a una grande passione, i cavalli, una passione sempre avuta ma che non avevo mai pensato di coltivare. Improvvisamente, dopo la separazione, ho deciso di iniziare a montare. Ho iniziato a 55 anni: quando tutti smettono, io ho cominciato. Mi è servito molto, ho utilizzato gran parte di quel che si dice dell’ippoterapia”, a cominciare dalla “pace e dalla tranquillità. Mi ha aiutato tanto in momenti difficili e dolorosi, nei quali era meglio chiudersi in se stessi piuttosto che aprirsi”.  “Ho cominciato per seguire i miei nipoti – racconta ancora Lario -, poi sono rimasta sola a montare a cavallo. Tutti hanno smesso, io ho continuato”, ha raccontato l'ex moglie del Cavaliere, per la prima volta ospite di una trasmissione tv e alla sua prima uscita pubblica dopo il divorzio. Ci sono stati momenti, dopo il divorzio, in cui è stata descritta come una supermiliardaria, “in realtà, non è stato nulla di tutto questo, c’è stata una sentenza che mi ha negato qualsiasi diritto, che ho rispettato, e oggi sono una persona normale, un’imprenditrice”, ha affermato Lario. E ripercorrendo il post 2009, ha spiegato: “Diciamo che finito questo momento per me davvero molto complesso, mi sono chiesta se era possibile ricominciare, per la mia vita e per delle scelte personale. In un certo momento ho pensato che per me non ci fosse più nulla, mi era stato negato un diritto, ho pensato ‘forse ha vinto il potere’. Ma mi sono detta non ho finito e ci ho provato”. Della start-up sull’intelligenza artificiale che la vede alla guida, i “figli sono sorpresi – racconta – ma questo non mi vieta di colloquiare con loro, anzi è motivo di confronto”. Chi tra loro è il più interessato? “Sicuramente Barbara”, risponde. “No, non è vero” che il ruolo da first lady l’abbia sempre poco affascinata: “I personaggi passati nei salotti di Silvio Berlusconi erano sempre di grande livello, sia imprenditori che uomini di Stato o di governo. Devo dire di averne sempre subito il fascino, ma poi, più di quello, non ho mai pensato di trovarmi uno spazio all’interno di quelle dinamiche che non mi appartenevo. Rispettavo un ruolo, farlo al meglio significava anche fare un passo indietro”, ha raccontato ancora. “Sono passata dall’essere una velina ingrata al Tribunale di Milano che mi ha negato tutti i diritti. E’ stato un salto, un salto di 10 anni in cui mi sono sentita un po’ vessata. Cosa facevo? Subivo, è difficile combattere contro il potere e la stampa, soprattutto quando la stampa è piegata al potere. L’unica cosa che potevo fare era qualche passo indietro, e quelli ho imparato a farli bene, forse dall’equitazione…", ha detto ancora Lario aggiungendo: “Non ho motivo di essere ricattabile, perché non porto con me nessun segreto. Non ho segreti sulle imprese di Berlusconi o sulla vita a parte di Berlusconi, quindi posso dire quel che penso indipendentemente dal mio passato. Il mio passato non ha segreti”.  Tre momenti di questi 15 anni trascorsi dopo il divorzio da Silvio Berlusconi? Indicarne “tre è difficile, è stata tutta un’altalena di momenti: da un lato la speranza di ricongiungermi in modo equilibrato con la mia famiglia, in altri momenti la speranza la perdevo. Sono stata molto vicina ai miei figli e loro vicini a me”, in tutto “un susseguirsi di vicende familiari. I momenti sono stati tutti molto belli perché ho avuto la mia famiglia e i figli tanto vicini. Se vuoi proprio un momento meno edificante, non ho potuto partecipare alle lauree dei miei figli perché in due eravamo troppi e ho preferito fare un passo indietro”.  “Le guerre mi spaventano, e apro e chiudo una parentesi: mi spaventano perché sono nata 10 anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale, ho sentito tanti racconti e storie, anche della mia famiglia che viveva vicino Marzabotto”, racconti “sempre sentiti e vissuti in maniera drammatica. La guerra è un discorso a parte”. Quanto ai giovani, loro “hanno un futuro”, fatto anche di “dimensioni nuove come il metaverso. Per cui penso molto positivo” per le nuove generazioni, ha detto ancora Lario. “Io ho una finestra ideale, quando la apro la mattina vedo il futuro. Poi ho una finestra alle mie spalle, ma la apro poco. Sono sempre pronta a guardare la finestra che mi fa vedere il futuro”, ha concluso. —[email protected] (Web Info)

Ornella Muti: “Vado in Russia per scrivere il libro della mia vita”

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(Adnkronos) –
Ornella Muti sta partendo per Mosca con la figlia Naike Rivelli ''per portare un po' di EcoFashion in Russia e per sostenere le tante stiliste donne russe che fanno moda artigianale. Andremo anche a un evento per giovani artisti promettenti". E' quanto rivela l'attrice all'Adnkronos alla vigilia della partenza per la capitale russa. "Io sono mezza russa – ricorda – mia madre era russa e a Mosca ho tanti amici e parenti che non vedo l'ora di rivedere". E sarà proprio a Mosca che la Muti inizierà a scrivere il libro della sua vita: "Lo farò assieme a una mia carissima amica poetessa, Flaminia Cruciani, sarà quindi un libro scritto da due donne. In Russia andrò in giro a visitare i luoghi dove è stata mia madre, scatterò anche delle foto che inserirò nel mio libro per raccontare le mie origini russe''. Sarà un volume quindi dove la Muti ripercorrerà non solo la sua immensa carriera professionale ma anche la sua vita più intima e personale.  ''A Mosca – continua Naike – festeggeremo anche il compleanno di mamma, il 9 marzo. E' importante ricordare le nostre origini e da dove veniamo. Stiamo andando lì in particolare per s
ostenere l'arte e la cultura delle donne e per rivedere amici e parenti. In Russia mia madre è molto amata. Lei è sempre andata lì a fare film, anche quando c'era il comunismo e si respirava un'aria di paura, quando nessuno andava in Russia. Davanti al lavoro non si è mai tirata indietro''. "L'arte e la cultura danno sempre speranza a tutti, in qualsiasi momento'', sottolinea la Muti. "Penso che dovremmo uscire da questa visione dove la politica ha la supremazia su tutto – aggiunge l'attrice – la cultura è cultura, è trasversale alla politica, altrimenti avvaloriamo criteri dove dovremmo mettere al bando la cultura russa. Allora facciamo – dice provocatoriamente – un grande rogo e bruciamo Dostoevskij e Tolstoj. Dovremmo fare uno switch al politicamente corretto e al culturalmente corretto, dobbiamo rispettare la cultura come inviolabile e mai sotto scacco della politica'', conclude la Muti. (di Alisa Toaff)  —[email protected] (Web Info)

Ravenna, accoltella una donna nel suo negozio: arrestato titolare di un minimarket

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(Adnkronos) – Una donna algerina è stata accoltellata nella notte all'interno di un minimarket a Ravenna ed è ricoverata in prognosi riservata anche se non in pericolo di vita. Ad aggredirla, al culmine di una lite, sarebbe stato il titolare del negozio, originario del Bangladesh, che è stato arrestato.  I carabinieri arrivati sul posto intorno alla mezzanotte, dopo la segnalazione da parte di alcuni passanti, hanno trovato la donna riversa a terra e gravemente ferita: i sanitari del 118 l'hanno trasportata in ospedale. La donna, resta in prognosi riservata anche per via di una ferita all'occhio.  Il presunto aggressore, un 44enne, è stato interrogato nella notte dal pm e poi trasferito in carcere. Sono in corso le indagini sulle cause del diverbio. —[email protected] (Web Info)

Sole 24 Ore, Napoletano assolto in via definitiva. I giudici: “Ex direttore capro espiatorio”

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(Adnkronos) –
Roberto Napoletano, l'ex direttore del Sole 24 Ore ora alla guida del Quotidiano del Sud, imputato per aggiotaggio e false comunicazioni sociali nell'inchiesta sui conti del gruppo editoriale nel periodo in cui era ai vertici, è stato assolto in via definitiva 'per non aver commesso il fatto'. La sentenza, infatti, è passata in giudicato dopo che alla scadenza dei termini non è stata presentato alcun ricorso. La mancata impugnazione, scelta anomala della procura generale di Milano e della parte civile Consob, chiude così una vicenda giudiziaria lunga quasi 7 anni, in cui il giornalista, difeso dagli avvocati Guido Alleva ed Edda Gandossi, non ha mai voluto patteggiare, ma ha sempre fermamente sostenuto la sua innocenza, rivendicando di aver "sempre e soltanto esercitato il proprio ruolo di direttore editoriale del Sole 24 Ore in modo appassionato e sempre rigoroso" potendo così dimostrare "di aver salvato un giornale sull'orlo del baratro".  Nelle motivazioni, scritte dai giudici della seconda sezione penale della corte d'Appello di Milano, se i testimoni provano ad allontanare da sé i sospetti, "cercando di indirizzare le attenzioni investigative su un capro espiatorio esterno alla effettiva catena di comando operante in azienda", ciò che emerge è che Napoletano "anche formalmente del tutto estraneo alla complessa e stratificata macchina amministrativa ed alla concreta catena di comando che reggevano la gestione aziendale", mai avrebbe potuto assumere "un tale sopravvento su un'intera schiera di dirigenti e tecnici" come l'accusa ha tentato di sostenere in un impianto accusatorio risultato inconsistente. L'idea che Napoletano abbia contribuito a diffondere dati falsi, tra il 2014 e il 2016, sulle vendite e sulla diffusione del Sole 24 Ore, per veicolare un messaggio positivo sull'andamento del principale quotidiano economico in modo da influenzare il prezzo di vendita degli spazi pubblicitari – che portò alla sospensione di Napoletano e poi alla risoluzione del rapporto con il giornale nel 2017 – viene respinta con vigore.  
Che il direttore "con callida predeterminazione avesse costantemente accuratamente dunque, sin dall'inizio e lungo l'intero percorso della propria attività professionale presso il Sole evitato di comunicare con strumenti tracciabili proprio e solo in materia di dati diffusionali, risulta essere francamente una mera inaccettabile presunzione, priva di qualsivoglia fondamento". Così come sui rapporti con Di Source, la società incaricata di gestire gli abbonamenti digitali, nessuno dei testimoni ben informati parla di "ingerenze" così escludendo "esplicitamente qualsivoglia coinvolgimento" di Napoletano.  I giudici mettono in evidenza anche come "il Tribunale impedì alle parti di utilizzare per le contestazioni ai testi ex art. 500 c.p.p. i verbali delle dichiarazioni rese dai testimoni dinanzi agli Ispettori della Consob, né detti verbali vennero acquisiti agli atti del giudizio". Una decisione che sembrerebbe "stridere con la possibilità, niente affatto negata dalla giurisprudenza, di utilizzare nel giudizio penale le dichiarazioni rese da soggetti informati dinanzi ad organismi amministrativi, quali ad esempio il curatore incaricato in un fallimento". "Non si comprende perché detti atti non siano stati comunque acquisiti al processo quali documenti – osservano – rifiutare in tal modo di prendere atto di tali evidenze, palesemente favorevoli all'imputato, è equivalso ad alterare gravemente ed in radice il punto di vista valutativo e ad inficiare gli strumenti a tal fine disponibili". 
Perentorie le conclusioni dei giudici d'appello che si associano a un punto centrale ricostruito dalla difesa che rimarca come, "contrariamente a quanto sostenuto nelle memorie Consob, proprio le e-mail che effettivamente coinvolgevano l'imputato Napoletano (inviate o ricevute) dimostrano – scrive la corte – come egli fosse il semplice destinatario e fruitore dei dati sulla diffusione digitale, che gli venivano comunicati, e non dunque il loro falsificatore o l'ispiratore della loro falsificazione".  —[email protected] (Web Info)

Gp Bahrain, Ricciardo leader in prime prove libere e Ferrari si nasconde

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(Adnkronos) – Daniel Ricciardo è il più veloce nella prima sessione di prove libere del Gp del Bahrain, prima prova del mondiale di Formula 1 2024. Sul circuito di Sakhir l'australiano al volante della Racing Bulls gira in 1'32"869 precedendo le due McLaren dell'inglese Lando Norris (1'32"901) e del connazionale Oscar Piastri (1'33"113). Sesto tempo per il campione del mondo in carica, l'olandese della Red Bull Max Verstappen (1'33"238) e ottavo posto per la migliore delle Ferrari, quella del monegasco Charles Leclerc (1'33"268). Undicesimo crono per la rossa dello spagnolo Carlos Sainz (1'33''385). Alle 16 la seconda sessione di prove libere.  —[email protected] (Web Info)

Bandi&concorsi/APSP di Fassa: Bando di concorso per 26 OSS

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E’ indetto un concorso pubblico per esami per assumere in ruolo con contratto di lavoro a tempo indeterminato n. 26 “Operatori Socio Sanitari” della Categoria B – Livello Evoluto .

Le risorse saranno così distribuite:

8 posti a tempo pieno (36 ore settimanali) presso l’APSP di Fassa a San Giovanni di Fassa, di cui 2 posti prioritariamente riservati ai volontari delle Forze Armate;

10 posti, di cui 8 a tempo pieno (36 ore settimanali) e 2 a tempo parziale (24 ore settimanali), presso l’APSP di San Gaetano a Predazzo, di cui 3 posti prioritariamente riservati ai volontari delle Forze Armate;

8 posti a tempo pieno (36 ore settimanali) presso l’APSP Casa di Riposo Giovanelli a Tesero, di cui 2 posti prioritariamente riservati ai volontari delle Forze Armate.

La scadenza per la consegna delle domande è fissata per il giorno 1 marzo 2024.

Requisiti:

  • età non inferiore ai 18 anni;
  • cittadinanza italiana o di uno stato membro dell’Unione Europea o di altre categorie indicate nel BANDO;
  • idoneità fisica all’impiego;
  • immunità da condanne che comportino l’interdizione dai pubblici uffici, limitatamente alla durata della pena, o che potrebbero determinare la sanzione del licenziamento secondo quanto previsto dai contratti collettivi in vigore;
  • non essere stati destituiti o licenziati dall’impiego presso una pubblica amministrazione;
  • godimento dei diritti politici e civili attivi;
  • posizione regolare nei riguardi degli obblighi di leva, ove previsto.

E’ inoltre richiesto il possesso di uno dei seguenti titoli di studio:

-diploma di scuola media inferiore e attestato di qualifica professionale di “Operatore Socio Sanitario (O.S.S.)”, conseguito a seguito di almeno 1.000 ore di formazione (vedi Conferenza Stato-Regioni del 22.02.2001);

-titolo professionale di OSS acquisito tramite riqualificazione prevista dal protocollo d’intesa 02.12.2002.

BANDO

Nati il 29 febbraio, speciali o sfortunati? Ecco gli italiani famosi ‘orfani’ di compleanno

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(Adnkronos) – Alcuni si sentono 'speciali', quasi appartenenti a una élite, altri sfortunati per essere nati in anno 'bisesto' che la superstizione vuole sia 'funesto', ma sono tanti gli 'orfani di compleanno', i nati il 29 febbraio, anche ribattezzati 'leapers' perché nel mondo anglosassone l'anno bisestile viene chiamato leap year, anno del salto: le stime parlano di 4-5 milioni di persone, nel mondo, che compiono gli anni in questo giorno. In Italia tra i nomi più famosi del passato si ricordano in particolare il compositore Gioachino Rossini, nato a Pesaro il 29 febbraio 1792, ma anche Papa Paolo III, nato nel 1468.  
Diversi gli sportivi accomunati dal giorno di nascita; dal fantino italiano Mauro Matteucci, classe 1956, all'ex calciatrice Monica Placchi e all'ex calciatore Marco Sinigaglia, entrambi nati nel 1968, al pilota motociclistico Ivan Goi e all'ex tennista Andrea Stoppini, tutti e due classe 1980. E ancora, nel mondo dello spettacolo e della cultura: il danzatore e coreografo Giorgio Mancini, l'attrice e regista Antonella Ponziani, la giornalista Rai Elisabetta Caporale (tutti e tre classe 1964, compiono oggi 60 anni) e la showgirl, modella e attrice Sylvie Lubamba (1972).  Non sappiamo come ognuno dei leapers abbia deciso nella vita di festeggiare il proprio compleanno, ma se avesse voluto farlo solo quando il calendario segna 29 febbraio, Rossini oggi avrebbe appena 56 anni, come ironizza il Rossini Opera Festival di Pesaro che su Instagram scrive: "Tanti auguri Gioachino per i tuoi 56 anni! Ma come 56, non sono 232? Forse il maestro avrebbe apprezzato questa ironia sulla sua data di nascita, sicuramente gli sarebbe piaciuto invecchiare con questo ritmo più lento: compiendo gli anni solo ogni 4!".  —[email protected] (Web Info)