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Transnistria chiede aiuto alla Russia, 5 possibili risposte da Mosca: l’analisi

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(Adnkronos) – Dalla Transnistria è arrivata una richiesta di aiuto alla Russia sufficientemente ambigua per offrire al Cremlino ampio margine di manovra, ora o nel futuro, "strade diverse che non si escludono a vicenda", commenta l'Institute of War. Sono cinque possibili percorsi, il più pericoloso dei quali è quello di usare il Congresso della Transnistria come trampolino per intensificare le operazioni ibride con l'obiettivo di destabilizzare e polarizzare ulteriormente la Moldova in vista dei negoziati di adesione con l'Ue e delle elezioni presidenziali, rispettivamente a giugno e novembre, o l'annessione formale della Transnistria per giustificare un intervento militare contro la Moldova a lungo termine.  Anche il termine "zashchita" usato nella risoluzione in sette punti approvata ieri dal Congresso dei deputati della regione indipendentista della Moldova lascia spazio all'ambiguità: significa protezione, ma anche difesa, quindi con un intervento militare, in aiuto dei 220mila residenti con passaporto russo, per esempio.  La risoluzione di Tiraspol risuona nelle parole pronunciate il 14 di questo mese, dal ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, che ha espresso "preoccupazione" per i cittadini russi in Transnistria, sottolineando che la Russia "non consentirà che diventino vittime di un'altra avventura dell'Occidente".  Il Congresso della Transnistria si è poi rivolto anche alle istituzioni e Paesi internazionali, Onu, Parlamento europeo, Osce, Comunità degli Stati indipendenti, Croce rossa internazionale, Unione europea e Stati Uniti, "per dare legittimità alla regione come entità sovrana separata dalla Moldova, senza insistere sull'indipendenza, ma fornendo al Cremlino la giustificazione per una escalation e un intervento allo scopo di attuare gli impegni della Russia e di altri sullo scenario internazionale", sottolinea il 'think tank'.  L'appello rivolto alla Comunità degli Stati indipendenti può, sulla stessa linea sfumata, essere interpretato come l'autorizzazione alla Csi a "prevenire l'escalation" sia in Moldova che in Transnistria.  L'appello è incentrato sulla necessità di proteggere i diritti e le libertà dei residenti della Transnistria fornisce al Cremlino le condizioni per applicare una narrativa simile al prevenire le "discriminazioni" e il "genocidio" contro i "russi" in Moldova, proprio come la Russia ha fatto prima e durante l'invasione dell'Ucraina.  Nell'appello, non c'è un orizzonte temporale. Tiraspol offre al Cremlino la possibilità di scegliere quando, oltre che come, intervenire. Ma la "giustificazione senza data di scadenza" è formalizzata. E non dipende dall'esito della guerra in Ucraina.  Il Presidente della Commissione Csi della Duma di Stato russa, Konstantin Zatulin, ha dichiarato che la Camera bassa del Parlamento considererà la richiesta del Congresso della Transnistria. Mentre il vice Presidente della Commissione esteri, Alexei Chepa, ha precisato che la richiesta implica, da parte di Mosca, assistenza economica e che al momento non ci sono colloqui in corso su questo fronte. La richiesta contribuirà ad "accelerare il processo decisionale" da parte russa, ha aggiunto. Mosca è disposta a considerare assistenza economica, ha precisato il vice Presidente della Commissione esteri del Consiglio della Federazione, Vladimir Dzhabarov, ma un cambiamento dello status politico della Transnistria "è fuori discussione in questo momento".  Ma ecco nel dettagli le cinque possibili risposte di Mosca, secondo l'analisi dell'Isw. 
Prima strada: la Russia potrebbe decidere di non agire immediatamente e lasciare andare avanti la situazione così come è. E nel caso in cui la risoluzione è stata un tentativo di forzare la mano al Cremlino, Putin ha ampio spazio di manovra per rispondere negativamente subito o lasciar passare del tempo.  La seconda strada: il Cremlino potrebbe aumentare le pressioni diplomatiche sulla Moldova perché revochi il recente Codice sulle dogane, necessario per allineare la Moldova alle richieste dell'Ue, entrato in vigore il primo gennaio scorso che la Transnistria denuncia come lesivo nei confronti dei suoi interessi economici, come "guerra economica" di Chisinau nei suoi confronti. Mosca potrebbe anche fornire alla regione ulteriori aiuti umanitari ed economici, o nuovi accordi sul commercio.  La terza strada è che il Cremlino cerchi di inviare in futuro ulteriore assistenza militare alle forze stazionate in Transnistria, anche se non è chiaro come potrà la Russia trasportare equipaggiamenti o militari nella regione, dato che i suoi aerei militari dovrebbero attraversare lo spazio aereo dell'Ucraina o della Romania. L'unica alternativa è quella di forzare un improbabile percorso attraverso la regione di Odessa.  
Quarta ipotesi: il Cremlino potrebbe intensificare le operazioni ibride per destabilizzare e polarizzare ulteriormente la politica e la società della Moldova prima dei negoziati di adesione della Moldova all'Ue e delle elezioni Presidenziali per ostacolare o ritardare l'adesione della Moldova all'Ue.  Infine, il quinto scenario: il Cremlino potrebbe decidere di annettere formalmente la Transnistria in futuro, per giustificare un intervento militare contro la Moldova a lungo termine. Non ci sono indicazioni tuttavia di una preparazione di un tale intervento. Operazione forse superiore alle possibilità della Russia dal momento che la Moldova, quindi la Transnistria, è isolata e accessibile solo attraverso la Romania o l'Ucraina. E le forze russe stazionate ora in Transnistria non stanno dando segni di preparazione a operazioni di destabilizzazione.  —internazionale/[email protected] (Web Info)

Verso il libero mercato dell’energia, l’impegno di A2A per Napoli

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(Adnkronos) – Con un’esperienza consolidata a livello nazionale come secondo operatore energetico per capacità installata e volumi elettrici venduti ai clienti finali, il Gruppo A2A rafforza la presenza nel Sud Italia e, attraverso la controllata A2A Energia, porta anche a Napoli le sue competenze e know-how nel settore. A seguito dell'aggiudicazione del Servizio Tutele Graduali (Stg), aumentano infatti del 75% i clienti A2A Energia in Campania, che diventa la terza regione per numero di contratti attivi gestiti dal Gruppo. A partire dall'1 luglio, il passaggio avverrà in automatico garantendo una continuità del servizio senza interruzioni di fornitura, a condizioni economiche estremamente competitive e uniformi in tutto il Paese che saranno rese note dall’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) nel mese di giugno, in prossimità dell’avvio del nuovo regime.  "Per Napoli continueremo a essere un partner di fiducia, offrendo non solo energia pulita, ma anche soluzioni su misura e servizi di qualità che contribuiscano a favorire lo sviluppo sostenibile di questa regione – ha dichiarato Andrea Cavallini, presidente e amministratore delegato di A2A Energia – Siamo consapevoli che il passaggio al libero mercato può essere un momento di cambiamento e incertezza per i cittadini. Ci impegniamo ad accompagnarli offrendo loro supporto e assistenza sul territorio durante il periodo di transizione. Il nostro obiettivo è assicurarci che ognuno possa fare una scelta informata e consapevole rispetto alle proprie esigenze energetiche". Per favorire la corretta informazione sulle opportunità del mercato libero dell’energia elettrica, A2A ha collaborato con l’Istituto Bruno Leoni (Ibl) per la realizzazione del report 'Chi ti tutela? Come funzionerà il mercato elettrico dopo la liberalizzazione'. Un vademecum per spiegare le nuove dinamiche di mercato, i vantaggi di un sistema basato sulla concorrenza e le forme di protezione a favore dei consumatori. La Società è pronta ad accompagnare gli utenti campani verso la liberalizzazione del mercato e, per garantire un adeguato supporto, ha messo a disposizione diversi strumenti: oltre ai canali di contatto tradizionali – call center, sito e app MyA2A – sono già presenti più di 180 punti fisici per servizi di vendita. Attraverso l’apertura di uno Spazio A2A a Napoli e di nuovi touch-point, la presenza del Gruppo nei prossimi mesi diventerà sempre più capillare.  —[email protected] (Web Info)

Altroconsumo a ministero Salute: “Preoccupano livelli cadmio nel riso”

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(Adnkronos) – Da un'indagine condotta da Altroconsumo, che ha coinvolto 20 marche di riso carnaroli, è emerso che la maggior parte dei campioni analizzati presenta un livello di cadmio che si avvicina al limite consentito dalla legge e che tre prodotti (Conad, Pam e Mondella-MD) superano il limite precauzionale ammesso a tutela dei consumatori. Altroconsumo li ha segnalati al ministero della Salute.  Il riso – spiega l'associazione – è uno dei cibi più problematici per quanto riguarda l'accumulo di metalli pesanti, come cadmio e arsenico, che i consumatori rischiano di ritrovare nel proprio piatto. Il loro accumulo nel lungo tempo può determinare effetti dannosi per la salute umana. Infatti, un'esposizione al cadmio prolungata e in quantità anche residuali tramite cibi e acqua è associata ad effetti di tossicità soprattutto a livello renale. Associazione – precisa Altrocunsumo – non significa comunque che vi sia un rapporto di causa-effetto. Variare il più possibile la propria alimentazione e includere il maggior numero di cibi nella propria dieta permette di cogliere i benefici di ogni alimento e accumulare il meno possibile di ciò che contengono di non salutare, tra cui i metalli pesanti.  L'indagine, inoltre, si è focalizzata sull'individuazione di altri inquinanti potenzialmente pericolosi come i residui di pesticidi, che hanno prodotto una valutazione insufficiente per alcune marche. Ma sono necessari ulteriori studi e risposte certe dagli esperti – sottolinea l'associazione consumatori – in quanto in alcuni casi sono state rilevate sostanze con un profilo di rischio incerto, così da migliorare e rendere più sicuri i processi di produzione alimentare. I prodotti esaminati sono stati testati con diverse prove di laboratorio. I parametri analizzati – dettaglia la nota – sono stati: peso netto e sostenibilità ambientale dell'imballaggio; umidità (parametro legato alla durata di conservazione); si è verificato che la varietà del riso fosse effettivamente quella dichiarata; è stato ricercato l'arsenico; la presenza dei difetti più comuni previsti dalla legge che possono pregiudicare la qualità del prodotto (chicchi spezzati, rovinati); altri inquinanti pericolosi come le micotossine; sono stati esaminati tipo e quantità di residui di pesticidi presenti nei chicchi. I prezzi dei prodotti sono stati rilevati a novembre 2023. Inoltre, su tutti sono state effettuate prove di cottura e assaggio da parte di due chef. In termini di qualità globale – riporta Altrocunsumo – le marche che hanno riportato una qualità ottima sono: Le Stagioni d'Italia Carnaroli (80/100) che ottiene il titolo di 'Migliore del Test' e 'Miglior Acquisto'; Riso del Vo Carnaroli Classico (80/100), sempre come Migliore del Test e Miglior Acquisto; Riso Almo Carnaroli, che si aggiudica il titolo di Miglior Acquisto (78/100); Riserva Gallo (76/100). Coop Riso Carnaroli riporta un giudizio di qualità buona, e guadagna il titolo di Miglior Acquisto.  I prodotti sono stati acquistati a luglio 2023 e analizzati tra agosto e novembre. Altroconsumo – conclude l'associazione – ha tenuto conto dei marchi maggiormente venduti, cercando di coprire il più possibile in maniera trasversale le diverse fasce di prezzo e i marchi propri della grande distribuzione. —[email protected] (Web Info)

Flora intestinale migliore per i ‘figli del lockdown’, studio sui bimbi nati durante il Covid

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(Adnkronos) – I 'figli del lockdown', bimbi nati durante l'isolamento imposto in emergenza Covid, hanno una flora intestinale migliore. Un microbioma più sano: da un lato ricco di batteri buoni 'ereditati' dalla madre grazie a un allattamento al seno più prolungato, dall'altro favorito da una riduzione delle infezioni contratte e quindi degli antibiotici assunti. Un mix che sembra proteggere anche contro le allergie. Lo suggerisce uno studio pubblicato su 'Allergy', condotto dalla University of Medicine and Health Sciences del Royal College of Surgeons in Irland (Rcsi), con Children's Health Ireland e Apc Microbiome Ireland, centro di ricerca basato allo University College di Cork.  I detrattori delle restrizioni disposte in pandemia avranno dunque un argomento in meno, stando alle conclusioni dei ricercatori irlandesi che hanno esaminato campioni fecali di 351 bambini nati nei primi 3 mesi di pandemia, confrontandoli con coorti pre-pandemia. I campioni sono stati raccolti a 6, 12 e 24 mesi di vita dei bebè e i test allergologici eseguiti a 12 e 24 mesi. Attraverso questionari online, inoltre, sono state chieste informazioni su dieta, ambiente domestico e salute. L'analisi – la prima a indagare in modo specifico sulla salute intestinale dei neonati negli anni del Covid – ha rilevato "differenze significative nello sviluppo del microbioma nei bambini nati in lockdown rispetto ai bambini pre-pandemia". Rispetto a questi ultimi, i primi presentavano anche "tassi inferiori al previsto di allergie, ad esempio alimentari".  "Un risultato affascinante – segnala l'immunologo Liam O'Mahony, co-autore senior dello studio – è che per la ridotta esposizione ai contatti umani con consequente protezione dalle infezioni, solo il 17% dei bimbi necessitava di un antibiotico entro il primo anno di vita. Ciò si associa a livelli più alti di germi intestinali buoni come i bifidobatteri". Per l'altro co-autore senior, il pediatra Jonathan Hourihane, "i tassi di allergia più bassi tra i neonati in lockdown potrebbero evidenziare l'impatto dello stile di vita e dei fattori ambientali, come il consumo frequente di antibiotici, sull'aumento delle malattie allergiche" in condizioni di vita normali, extra-lockdwon. "Contiamo di riesaminare questi bambini quando avranno 5 anni – aggiunge – per capire se i cambiamenti osservati del microbioma intestinale avranno un effetto a lungo termine". —[email protected] (Web Info)

Juve, per Pogba 4 anni di squalifica per doping

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(Adnkronos) –
Paul Pogba è stato squalificato 4 anni per doping, a quanto apprende l'Adnkronos. E' stata quindi accolta la richiesta della Procura antidoping che aveva chiesto la durissima sanzione per il centrocampista francese della Juventus. Il giocatore era risultato positivo al testosterone dopo Udinese-Juventus del 20 agosto 2023, gara valida per la prima giornata di campionato.  Pogba, che compirà 31 anni il 15 marzo, rischia di chiudere così la propria carriera. La Juventus ora dovrà prendere le sue decisioni sulla base della sentenza che il giocatore, attraverso i propri legali, può impugnare davanti al Tas di Losanna per ottenere una sanzione più lieve. La Juventus ha ricevuto questa mattina la notifica da parte del tribunale nazionale antidoping della squalifica di Pogba. Pogba, secondo le ricostruzioni, avrebbe assunto un integratore consigliato da un medico amico, senza consultare la Juventus e lo staff medico del club. Si sarebbe trattato quindi di una leggerezza da parte del centrocampista francese, che avrebbe assunto la sostanza dopante per errore. A quanto pare, il francese avrebbe assunto un integratore disponibile negli Stati Uniti. La vicenda è destinata a chiudere il secondo matrimonio tra Pogba e la Juventus. Il transalpino è tornato a Torino nell'estate 2022 dopo la scadenza del contratto con il Manchester United. All'inizio della seconda avventura bianconera, nella preseason 2022 si è procurato una lesione al menisco e si è sottoposto all'operazione solo dopo un'infruttuosa terapia conservativa nella speranza di tornare in campo per i Mondiali in Qatar. Tentativo fallito, operazione indispensabile e stagione di fatto cancellata. Pogba è rimasto ai margini della Juve, complici anche problemi muscolari, per tutta l'annata. La stagione 2023-2024 avrebbe dovuto essere quella del riscatto e invece si è rivelata quella del disastro. "Sono triste, scioccato e ho il cuore rotto perché tutto ciò che ho costruito nella mia carriera da giocatore professionista mi è stato portato via", si legge in una storia postata su Instagram da Pogba il quale aggiunge di essere "stato informato oggi della decisione del Tribunale Nazionale Antidoping e ritengo che il verdetto sia errato".  "Quando sarò libero dalle restrizioni legali l'intera storia diventerà chiara, ma non ho mai assunto consapevolmente o deliberatamente alcun integratore che violi le norme antidoping – si legge ancora – Come atleta professionista non farei mai nulla per migliorare le mie prestazioni utilizzando sostanze vietate e non ho mai mancato di rispetto o imbrogliato gli altri atleti e sostenitori di nessuna delle squadre per le quali ho giocato, o contro". "Come conseguenza della decisione annunciata oggi presenterò ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport", conclude.  —[email protected] (Web Info)

Chiara Ferragni torna sui social: “Giornate toste, ma restiamo positivi”

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(Adnkronos) – Chiara Ferragni torna sui social, condividendo con i suoi follower il periodo difficile che sta attraversando. Nelle storie postate su Instagram parla di "giornate un po' toste" per 'giustificare' la sua assenza. Ma "vi leggo, tanto" ci tiene a sottolineare. E dopo aver ringraziato i suoi fan ("Sapete starmi vicino in qualsiais momento della mia vita"), scherza sull'oroscopo, sul fatto che questo in teoria dovrebbe essere l'anno del Toro: "Mi sembra che tutto sia tranne un bell'anno per ora, ma restiamo positivi".  —[email protected] (Web Info)

Malattie rare, Ucb sostiene campagna creativa ‘ColorUp4RARE’

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(Adnkronos) – In occasione della Giornata mondiale delle malattie rare che si celebra il 29 febbraio, Ucb Pharma ha deciso di supportare l'iniziativa 'ColorUp4RARE' ideata da Eurordis – Malattie rare Europa, associazione europea che ha istituito questa ricorrenza nel 2008, con l'obiettivo di sensibilizzare e dare maggiore visibilità a tutte le persone affette da malattie rare e alle loro famiglie. Giunta alla seconda edizione – spiega una nota – ColorUp4RARE, attiva fino al 3 marzo, è una campagna creativa che, attraverso il sito www.colopUp4RARE.com/it/, invita il pubblico a colorare un branco digitale di zebre, simbolo delle malattie rare, e a condividere i propri colori, tra i 5 proposti, a sostegno dei pazienti. Sono circa 400 milioni le persone che in tutto il mondo soffrono di una delle circa 7mila malattie rare conosciute (ogni anno ne vengono scoperte di nuove). Secondo la rete Orphanet Italia, nel nostro Paese i malati rari sono circa 2 milioni, di cui il 70% sono pazienti in età pediatrica. In media, sono necessari 4,8 anni di attesa per ricevere una diagnosi corretta, per poi scoprire che nel 90% dei casi non esiste un trattamento approvato. Dietro questi numeri ci sono storie individuali molto diverse e quasi sempre altrettanto gravi. Per questo la campagna ColorUp4RARE vuole rafforzare la consapevolezza nella comunità medico-scientifica, nel mondo delle istituzioni e nell'opinione pubblica, della necessità di migliorare le condizioni per la ricerca e sviluppo di nuove opzioni diagnostiche e terapeutiche, per ottimizzare l'assistenza di questi pazienti. Oltre a Ucb Pharma, sostengono la campagna anche Alexion, Chiesi, Janssen-Cilag, Novartis, Takeda e Ravensburger. Ucb Pharma è in grado di offrire soluzioni terapeutiche alle persone che vivono con alcune malattie rare, in ambito neurologico e immunologico, per le quali le attuali opzioni terapeutiche non sono in grado di rispondere alle necessità dei pazienti e delle loro famiglie. Si tratta della sindrome di Dravet e di Lennox-Gastaut (forme rare di epilessia), della miastenia gravis (malattia autoimmune), della narcolessia (patologia neurologica). Sono inoltre in corso studi clinici registrativi per una molecola nell'ambito di un’altra malattia rara, l'encefalopatia epilettica da deficit di Cdkl5. L'azienda, poi, sta investendo i propri sforzi nello sviluppo di un trattamento contro una malattia mitocondriale ultra-rara, il deficit da TK2 (timidina chinasi 2). "Come sostenitori della campagna ColorUp4RARE – afferma Federico Chinni, amministratore delegato Ucb Pharma Italia – invitiamo tutti a colorare le zebre digitali, per puntare i riflettori sulle persone affette da malattie rare e farle uscire dal cono d'ombra nel quale talvolta sono confinate. La consapevolezza che molte di queste patologie sono spesso 'orfane', di interesse limitato per ricercatori e medici, quindi prive di una terapia adeguata, ci ha spinto ad intraprendere questo percorso che implica programmi di ricerca orientati alla personalizzazione delle terapie, attraverso l'identificazione delle caratteristiche genetiche dei pazienti, per rispondere alle loro specifiche esigenze".  "Siamo consapevoli – conclude Chinni – che l'assistenza alle persone affette da malattie rare debba essere migliorata, così come la loro qualità di vita. Per questo Ucb lavora a stretto contatto con tutti gli attori del sistema salute, al fine di creare collaborazioni e partnership con comunità di esperti, associazioni di medici e pazienti, e trovare soluzioni adeguate alle loro esigenze". —[email protected] (Web Info)

Ucraina, ancora un caccia russo abbattuto da Kiev

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(Adnkronos) – Le forze di Kiev hanno abbattuto oggi un secondo caccia russo Su-34, portando a 12 il numero di aerei avversari colpiti nel mese di febbraio. "Dopo il successo di operazioni di combattimento contro aerei nemici, il 29 febbraio sono stati distrutti altri due cacciabombardieri Su-34 nelle direzioni di Avdiivka e Mariupol", ha scritto su Facebook il generale Olexsandr Syrskyi, comandante in capo delle forze ucraine.  Nel mese di febbraio, gli ucraini hanno abbattuto una dozzina di aerei militari russi fra cui un aereo spia A-50. Un altro di questi aerei di allarme e controllo era stato abbattuto a metà gennaio. Secondo l'intelligence militare britannica alla Russia rimangono ora solo sette A50. L'ultima rivendicazione di un abbattimento di un A-50 in volo sul mare di Azov era arrivata il 23 febbraio scorso attraverso l'annuncio del comandante delle forze aeree, Mykola Oleshchuk. A quanto ricordava il Kyiv Independent, la Russia possedeva nove A-50 e un altro di questi aerei era stato abbattuto dagli ucraini sul mare d'Azov il 14 gennaio. Come aerei di allarme e controllo, gli A-50 possono individuare sistemi di difesa anti aerea, guidare missili e coordinare gli obiettivi dei caccia russi. A febbraio, gli ucraini hanno rivendicato l'abbattimento di diversi aerei russi: due caccia Su-34 il 21, un Su-34 e un Su-35s il 19, un Su-34 il 18, due Su-34 e Su-35 il 18.  —internazionale/[email protected] (Web Info)

Harry “il più possibile” in Uk, più vicino a re Carlo dopo la malattia

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(Adnkronos) – Il principe Harry tornerà "il più possibile" nel Regno Unito a trovare il padre, dopo la diagnosi di cancro fatta a re Carlo. Il duca di Sussex ha visto il sovrano subito dopo l'annuncio della sua malattia, in un viaggio lampo dalla California a inizio mese. Secondo fonti vicine al secondogenito di Carlo, Harry desidererebbe avere un ruolo reale, aiutando il padre, nel momento in cui questi è costretto a rinviare i propri impegni pubblici.  Il principe Harry ha dichiarato al programma Good Morning America della Abc che ha intenzione di vedere la sua famiglia "il più possibile" dopo la diagnosi del re e di sperare che la malattia possa "riunire la famiglia, che ama", ma, ha aggiunto di avere "anche una propria famiglia" in California. Parlando di Harry con Gb News, la commentatrice reale Katie Nicholl ha affermato che l'anno ha avuto un "inizio traballante" per la famiglia reale, ma che è "sempre stata intenzione di re Carlo" avere il principe Harry "al suo fianco" una volta diventato re.  Ed "era anche intenzione di William avere il fratello come suo gregario", ha aggiunto la Nicholl: "Se il duca di Sussex fosse qui per motivi di lavoro, penso che la famiglia reale sembrerebbe meno vulnerabile. Ma chiaramente dovrà passare molta acqua sotto i ponti perché ciò accada adesso".  —internazionale/[email protected] (Web Info)

Consulcesi: “Da Asl 15mila euro a medico in pensione per ferie non godute”

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(Adnkronos) – Tira aria favorevole sul tema delle ferie non godute. Lo dimostra "l'ennesima vittoria del network legale Consulcesi, che restituisce a un medico in pensione 15mila euro per ferie non godute, attestando a un totale di 250mila euro gli indennizzi recuperati nell'ultimo anno". A evidenziarlo è Francesco Del Rio, avvocato del network Consulcesi, nel corso del webinar 'Ferie non godute: conosci i tuoi diritti?', organizzato da Consulcesi Club. Durante l'incontro, Del Rio ha descritto la novità e le ricadute positive della recente sentenza della Corte di Giustizia europea sul tema delle ferie non godute (causa C 218/22 del 18/1/24).  Il caso oggetto della nuova vittoria di Consulcesi riguardava un dirigente medico a rapporto esclusivo presso un ospedale, con ruolo apicale. "Una volta in pensione – spiega Del Rio – al medico residuavano diversi giorni di ferie non goduti e la struttura, messa in mora dal legale incaricato da Consulcesi, ha negato ogni accesso all'indennizzo richiesto in quanto non dovuto in forza della normativa che vieta la monetizzazione delle ferie non godute, salvo poi aderire, dopo l'intervento legale, ad una soluzione transattiva".  Per gli iscritti al Club di Consulcesi è disponibile la nuova guida dedicata a medici e professionisti sanitari 'Ferie non godute: guida alla giustizia favorevole'. Nel testo, i legali forniscono una prospettiva chiara e aggiornata in materia di diritto all'indennità delle ferie non godute, con particolare attenzione al settore medico. Attraverso una serie di pronunce rilevanti, i professionisti della salute, ma non solo, vengono guidati attraverso il processo di gestione e difesa legale nelle dispute concernenti il mancato riconoscimento del controvalore economico delle ferie non fruite. Il team di esperti, messo a disposizione da Consulcesi per tutti i professionisti sanitari, esplora il quadro normativo e giurisprudenziale di riferimento, fornendo utili indicazioni e validi strumenti da utilizzare sia in sede di richiesta bonaria di pagamento delle ferie, sia nell'eventuale contenzioso che ne dovesse seguire, così da comprendere al meglio la propria situazione e tutelare al meglio i propri interessi economici. Da anni – ricorda la nota – il Gruppo Consulcesi porta avanti una serie di battaglie legali per far valere i diritti di coloro che, per anni, hanno sacrificato le loro ferie per senso di responsabilità verso il proprio lavoro. Consulcesi è in particolar modo al fianco di medici e professionisti sanitari che, davanti all'atteggiamento di chiusura delle loro ex aziende, sono riusciti ad ottenere in tempi brevi transazioni soddisfacenti e, nei casi dove non è stato possibile l'accordo, sentenze ampiamente favorevoli, con conseguente riconoscimento di ottimi riscontri economici. Grazie ai successi ottenuti nelle procedure conciliative e nelle cause patrocinate dai legali del network di Consulcesi (tra le tante, si segnala Tribunale di Roma, Chieti, Macerata), i clienti hanno già ricevuto indennizzi che vanno dai 20mila agli oltre 55mila euro per ciascuna posizione, con l'ulteriore rimborso delle spese di lite sostenute per la difesa, e fino ad ora sono stati recuperati oltre 250mila euro. "La categoria sanitaria è una delle più colpite in tema di mancato pagamento delle ferie maturate e non godute dopo la fine del rapporto di lavoro – commenta Simona Gori, responsabile Consulcesi Club – Proprio per questo l'offerta Consulcesi Club 2024, una rinnovata soluzione digitale personalizzata, contiene un servizio appositamente pensato per questa necessità". Per tutti i clienti di Consulcesi Club che hanno stipulato un contratto di lavoro con il Servizio sanitario nazionale, attualmente cessato per dimissioni, pensionamento o altro, con un residuo di ferie non godute nel corso del rapporto, viene offerta gratuitamente una dettagliata consulenza legale, con valutazione dei presupposti per la presentazione della domanda di monetizzazione e relativa quantificazione economica del credito potenzialmente reclamabile. Inoltre, per i clienti Club è disponibile un tool di facile utilizzo che calcola l'indennizzo dovuto per i giorni di ferie non goduti. In Consulcesi Club, oltre ai servizi legali su un ampio raggio di problematiche professionali, sono disponibili oltre 300 Corsi Ecm studiati per ogni medico e professionista sanitario. Inoltre, accesso libero alla prestigiosa banca di articoli scientifici Pubmed. —[email protected] (Web Info)