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L’anaconda da record, ecco il serpente più grande del mondo – Video

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(Adnkronos) – Il serpente più grande del mondo scoperto in Amazzonia. Freek Vonk, scienziato e conduttore tv olandese, sul proprio profilo Instagram pubblica il video che documenta la scoperta dell'anaconda verde settentrionale. Vonk nuota accanto all'enorme rettile: "Un gigante – si legge nel posto – La sua lunghezza è difficile da stimare, ma considerando che sono alto 196 cm – si vede che questo è davvero un gigante" di circa 8 metri. L'animale immortalato nel video appartiene ad una specie diversa rispetto all'anaconda verde. "Anche se a prima vista possono sembrare quasi identici, la differenza a livello genetico è del 5,5% ed enorme. Tra esseri umani e scimpanzé c'è una differenza di circa il 2%".  —internazionale/[email protected] (Web Info)

Juventus-Frosinone 3-2, gol di Rugani allo scadere e Allegri sorride

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(Adnkronos) –  La Juventus batte 3-2 il Frosinone nel match in calendario oggi per la 26esima giornata della Serie A 2023-2024. La formazione allenata da Allegri si impone allo scadere con il gol di Rugani che risolve la gara al 95'. I bianconeri salgono a 57 punti e, dopo 4 partite senza vittoria, puntellano il secondo posto con l'Inter ormai lanciatissima verso lo scudetto. Il Frosinone, che spreca la chance di fare punti a Torino, rimane a quota 24 e non si allontana dalla zona retrocessione. retrocessione.  La Juve sfonda subito. McKennie controlla il lancio di Gatti e serve Vlahovic, che ringrazia e non sbaglia: 1-0 al 3'. La rete immediata paradossalmente crea problemi alla formazione allenata da Allegri che arretra per difendere il vantaggio secondo un copione consolidato. Niente pressing e il Frosinone, colpito a freddo, può riorganizzarsi. Gli ospiti entrano in partita e al 14' pareggiano. Cheddira è libero di colpire di testa tra 4 giocatori della Juventus che lo guardano: 1-1. Allegri si sgola per richiamare Chiesa, che evidentemente non segue le indicazioni del tecnico. Il Frosinone controlla il gioco e al 27' mette la freccia. Valeri imbuca per Brescianini, botta sotto la traversa e i ciociari ribaltano il risultato: 1-2. La Juve, che perde Rabiot per infortunio e inserisce Alcaraz, risponde subito. Ancora McKennie suggeritore, ancora una stoccata di Vlahovic: 2-2 al 32'. Le due squadre mostrano una evidente fragilità difensiva ed è tutto sommato casuale se il punteggio non cambia ancora prima dell'intervallo. La Juve spinge in avvio di ripresa e sfiora ripetutamente il gol. Al 51', dopo una carambola quasi casuale, Vlahovic si ritrova il pallone sulla testa e non riesce a indirizzarlo. Due minuti dopo, su azione da corner, Rugani colpisce dal cuore dell'area e centra la testa di Alcaraz in un flipper che salva il Frosinone. Al 57' uno dei pochi lampi di Chiesa, che rientra e calcia a giro: una deviazione vanifica il tentativo. L'ingresso di Yildiz al posto di Chiesa fa bene alla Juve, che ritrova vivacità in avanti, almeno a sprazzi. Il giovane turco prova a inventare ma non ha la bacchetta magica. Allegri urla dalla panchina ma le istruzioni dell'allenatore non producono risultati. In campo regnano caos e improvvisazione, con squadre lunghissime e errori a raffica. Quando il pari sembra deciso, la Juve pesca il jolly: Rugani fa centro al 95', 3-2. —[email protected] (Web Info)

Ucraina, al Colosseo spunta striscione di Militia Christi: “Stop genocidio in Donbass”

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(Adnkronos) – "Stop genocidio in Donbass!". Questo lo striscione affisso all'alba, sul cavalcavia del Colosseo, da Militia Christi – Rete dei patrioti.  "L'iniziativa intende ribadire – spiega il movimento politico cattolico sulla propria pagina Facebook – quale sia stata la causa scatenante, il Regime di Kiev, del doloroso conflitto in atto, a 2 anni dal suo inizio. Riteniamo inoltre ricordare – si legge ancora nel post – che l'infame massacro del nobile Popolo ucraino del #Donbass, da sempre culturalmente russofono, è in corso da ben 10 anni, nel silenzio complice delle 'democrazie occidentali'. Con questo gesto vogliamo anche rendere affettuoso omaggio a tutte le sue vittime, in primo luogo ai bambini del Donbass".  —[email protected] (Web Info)

Cutro, Gerardo Sacco crea un crocifisso con il legno della barca naufragata

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(Adnkronos) – "Ho creato questa opera con il desiderio che nessuno dimentichi quello che è successo un anno fa a Cutro, una strage di migranti che mi ha straziato il cuore". A parlare con l'Adnkronos è Gerardo Sacco, maestro orafo calabrese che da sei decenni crea gioielli. In occasione del primo anniversario della strage di Steccato di Cutro in cui persero la vita almeno 94 migranti, ha realizzato un'opera, il Cristo crocifisso realizzato con il legno della 'Summer Love', l'imbarcazione naufragata. L’opera richiama le fattezze del Santissimo Crocifisso di frate Umile da Petralia, adorato a Cutro. Con il pensiero rivolto alle 94 vittime del naufragio di Steccato, ma soprattutto ai 35 minori morti il 26 febbraio nelle acque gelide dello Jonio, Gerardo Sacco ha lavorato alla sua ultima opera con profondo rispetto e dedizione. "Ho pensato a qualcosa che non facesse dimenticare quella strage – spiega visibilmente commosso – ho preso due legni di quella barca, con i bulloni arrugginiti, e ho fatto una creazione". "Ho ricostruito la croce con il simbolo della Caritas, simbolo di accoglienza – dice ancora Gerardo Sacco – perché i calabresi sono simbolo di accoglienza. Con la speranza che non succeda più nulla di simile". E ricorda il momento in cui ha preso una scatola di caramelle che aveva in tasca e ha iniziato "a fare un disegno per raccontare quello che provavo in quel momento". "E’ un’opera che non porta la firma – dice Sacco – serve solo per ricordare. Avevo pensato di darla al Santo Padre ma sono pronto a offrirla qui a Crotone, dove possa essere il simbolo che ci aiuti a non dimenticare, ecco questo è il mio sogno". L'opera è stata presentata ufficialmente durante la mostra fotografica 'I sogni attraversano il mare' del giornalista crotonese Giuseppe Pipita. L'opera è composta da 94 foto che raccontano quei giorni terribili della tragedia di Cutro. "E la mostra include anche un mio contributo – spega il maestro orafo Sacco – un'immagine di un Cristo squarciato sulla croce. È difficile descrivere le emozioni provate nel vedere gli occhi dei familiari e dei superstiti lucidi di lacrime ed emozioni. E' stato un vero tuffo al cuore". La mostra sarà visibile gratuitamente fino a domani. "Un piccolo gesto per commemorare quelle vite perdute", conclude il maestro Gerardo Sacco con le lacrime agli occhi.  —[email protected] (Web Info)

Giorgio Armani: “Meloni donna con elementi robusti”

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(Adnkronos) – Giorgia Meloni? "Ha due elementi importanti in corpo abbastanza robusti, non ce li ha ma è come se ce li avesse". Lo ha detto lo stilista Giorgio Armani, rispondendo a una domanda sul presidente del Consiglio, al termine della sfilata per il prossimo autunno-inverno presentata a Milano. "Sulla politica e le strategie che mette in atto non sono così competente – ha osservato lo stilista -. Mi secca, a volte, vederla così piccolina e minuta in Europa in mezzo a tanti statuari ed eleganti signori. Lei è lì con la sua giacchettina ma ha un bellissimo viso". —[email protected] (Web Info)

Etiopia, 4 sacerdoti ortodossi rapiti e uccisi dai ribelli Oromo

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(Adnkronos) – Quattro sacerdoti ortodossi sono stati uccisi durante un attacco al monastero di Zequala, nella regione dell'Oromia, a 50 km da Addis Abeba, in Etiopia. A quanto fa sapere la Chiesa ortodossa etiope di Tewahedo – riferisce in un tweet Aiuto alla Chiesa che soffre – "militanti armati" hanno fatto irruzione nel monastero e hanno prima rapito e poi ucciso i sacerdoti. Il sequestro e la strage sarebbero avvenuti il 22 febbraio 2024, messi a segno da uomini armati legati ai gruppi ribelli Oromo, l'Oromo Liberation Army. Negli ultimi cinque anni, la locale comunità cristiana lamenta l’uccisione di centinaia di migliaia di seguaci ortodossi e la distruzione di decine di chiese.   —internazionale/[email protected] (Web Info)

Chiara Ferragni, l’entourage dell’influencer: “Nessuna relazione con Trussardi”

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(Adnkronos) – Nessuna relazione e nemmeno una conoscenza particolare legano Chiara Ferragni a Tomaso Trussardi, che "non si conoscono nemmeno, si sono incrociati soltanto una volta in occasione di un fashion show 5/6 anni fa". È la smentita che arriva da un portavoce del team di Chiara Ferragni, interpellato dall'AdnKronos, dopo che erano circolate voci su una possibile relazione tra i due come causa della crisi coniugale della Ferragni con Fedez.      —[email protected] (Web Info)

Cronaca nazionale/ Sul cantiere per salutare i colleghi, operaio cade dal ponteggio e perde la vita

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FOTO DI REPERTORIO

Tragedia in un cantiere in Sardegna.

Un operaio di 43 anni è deceduto in un cantiere edile di Olbia. L’uomo, di origini kosovare, era passato per salutare i colleghi; infatti era in malattia da due mesi a causa di un infortunio e per parlare con gli altri operai era salito su un ponteggio, perdendo così l’equilibrio e cadendo da un’altezza di 10 metri.

Carabinieri e Polizia hanno avviato le indagini per capire cosa sia accaduto.

Foto di repertorio

Cutro, la sorella di una vittima: “Sajad sognava di raggiungermi in Finlandia”

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(Adnkronos) – Zahra Barati guarda con gli occhi tristi la fila di 94 alberi piantati in ricordo delle vittime della strage di Cutro. Nonostante la pioggia battente che la bagna, resta immobile. Uno degli alberi, un corbezzolo, è dedicato al fratello, Sajad, un ragazzo afgano di 23 anni, morto un anno fa nel naufragio di Steccato di Cutro. "Il suo sogno era quello di raggiungermi in Finlandia, per potere studiare e lavorare. E magari costruirsi una famiglia lì", dice Zahra con un filo di voce, mentre tenta di ripararsi dall'acqua che cade copiosa. Ad accompagnarla c'è il marito, anche lui afgano. La coppia vive da due anni in Finlandia. Il marito da prima. La ragazza, che studia finlandese e infermieristica, racconta l'entusiasmo del fratello quando si era avvicinato il momento della traversata dalla Turchia per l'Italia. "Mi ha chiamata quando è arrivato in Turchia per dirmi il giorno e l'ora della sua partenza", racconta all'Adnkronos in un inglese incerto. Si scusa perché non conosce bene la lingua. "Ma sto imparando il finlandese che già è una lingua difficilissima…", aggiunge.  Il giorno prima della strage una persona, una sorta di intermediario tra le famiglie dei migranti in partenza e gli scafisti l'ha avvisata che il fratello sarebbe partito da lì a poco. Ma poche ore dopo, il cognato di Zahra, che fa il giornalista in Afghanistan, ha saputo di una imbarcazione naufragata nei pressi delle coste italiane. Solo dopo due giorni Zahra ha saputo che tra le vittime c'era anche il fratello. Così è partita dalla Finlandia, è arrivata a Crotone dove ha riconosciuto, al Palamilone, la salma del fratello Sajed.  I genitori di Zahra vivono in Iran, con le due sorelle, che sono ancora piccole. "Lì è diventato molto pericoloso vivere", dice. Il suo desiderio sarebbe quello di un ricongiungimento con i familiari in Finlandia. E racconta che un anno fa i parenti delle vittime furono invitati a Palazzo Chigi. "Chiedemmo di poterci ricongiungere con i miei genitori e le mie sorelle, ma dopo un anno non abbiamo saputo più nulla. I miei genitori non possono neppure portare un fiore sulla tomba del loro figlio in Finlandia". Zahra due anni fa è riuscita ad arrivare in Finlandia grazie al ricongiungimento con il marito che vive in Europa da sei anni. Da quando è morto il fratello si affida a una psicologa. "Anche studiare diventa sempre più difficile", dice. "Penso sempre a mio fratello e a quello che ha potuto passare quella notte, prima di morire annegato".  Nelle scorse settimane il tribunale di Crotone ha condannato uno scafista accusato della morte delle vittime del naufragio. Gun Ufuk, turco, è stato condannato a 20 anni di carcere. Anche se lui si è sempre dichiarato innocente. “Se è colpevole allora la condanna è giusta – dice Zahra -Ma io chiedo giustizia per mio fratello anche per i mancati soccorsi. Chissà, magari se fossero stati più veloci oggi poteva essere qui con me". Intanto continua a diluviare a Crotone. Anche il cielo piange per le vittime di Steccato di Cutro. (dall'inviata Elvira Terranova)  —[email protected] (Web Info)

Europee 2024, Salvini punta ancora su Vannacci: “Lo vorrei tra i portabandiera della Lega”

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(Adnkronos) – Matteo Salvini riconferma la sua fiducia al generale Roberto Vannacci in vista delle Europee 2024. "A me farebbe molto piacere se fosse uno dei portabandiera della Lega in queste battaglie di libertà, di sicurezza, di civiltà, di democrazia, di coraggio", afferma parlando alla scuola di partito della Lega.  Lui è stato "indagato poi non in un posto a caso – sottolinea il vicepremier -, a Mosca ovviamente perché già che ci siamo… però io penso che se uno ha rischiato la vita per i suoi ragazzi in giro per il mondo di tutto debba aver paura fuorché di un'inchiesta, e quindi se lo stimavo fino a ieri lo stimo ancora di più oggi. E quindi io penso che gli italiani ormai abbiano capito come funziona…". Quindi rivolto alla platea scandisce: "Siamo diversi, siamo gli unici indagati a prescindere. Avviso ai naviganti: se volete un futuro siete nella scuola sbagliata, andate alla scuola di partito del partito democratico".  Vannacci "io l'ho conosciuto dopo averne letto il libro-scandalo e stavo facendo il conto alla rovescia. Vuole candidarsi forse con la Lega? Tre, due, uno, indagato…", afferma Salvini. "Sorridiamo -aggiunge- mi metto nei panni di un uomo che ha rischiato la vita per i suoi ragazzi, per questo Paese, per la bandiera, che magari si è fatto qualche antipatia ai vertici quando coraggiosamente combatté contro l'uranio impoverito per difendere i diritti dei suoi ragazzi che non c'erano più". "Sei stato ovunque nel mondo -dice del generale- sei stato in Afghanistan, sei stato in Libano, sei stato ovunque, salvato vite, hai servito il tuo Paese, la brigata Folgore, una delle cose più belle, la Brigata Sassari, il corpo degli Alpini, quello che ti fa a sentire orgoglioso di essere italiano ma poi scrivi un libro e apriti cielo. Un generale non può scrivere un libro. Perché? Poi vende centinaia di migliaia di copie senza case editrici, televisioni o sistemi informativi alle spalle…".  Salvini è duro poi sugli scenari europei del voto. In Europa "tu puoi decidere al massimo se giochi a destra o giochi a sinistra, ma la cosa bella è che, al di fuori di questo campo da calcetto, c'è il mondo" mentre "il dibattito in questi giorni è se ci sarà l'Ursula von der Leyen bis, se l'Europa sarà governata da 'un grande accordo' come si dice a Oxford, o meglio "da un'ammucchiata, come si dice altrove, fra socialisti, Popolari e poi, a seconda delle necessità, un po' di liberali, un po' di Verdi ,un po' di fritto misto".  "Quello del nove giugno è un passaggio storico – sottolinea – . C'è bisogno di teste libere, di menti pensanti che vadano oltre lo schema di gioco preconfezionato da altri". Il vicepremier torna poi a parlare anche delle cariche della polizia contro gli studenti di Pisa stigmatizzate ieri dal Presidente della Repubblica Mattarella. "Giù le mani dalla forze dell'ordine", ammonisce. "E' giusto analizzare se si è fatto tutto quello che si doveva, anche i poliziotti non sono robot, sono uomini e donne, non è accettabile – afferma – che le centinaia di migliaia di persone in divisa che garantiscono sicurezza e democrazia vengano tirate in ballo nella contesa politica. Non tirate in politica poliziotti e carabinieri". Quindi annuncia che "ho fatto i complimenti stamattina a Trump, sono contento che ha vinto le primarie in South Carolina", afferma. "Posso dirlo o vengo bannato? Perché quando vince qualcuno è la vittoria della democrazia, con altri la democrazia a rischio… . Se vincono i bravi va bene, se vincono i cattivi è a rischio la democrazia".  —[email protected] (Web Info)