(Adnkronos) –
Ancora giorni di maltempo sull'Italia, con tanta pioggia e tantissima neve sulle Alpi. Secondo le previsioni meteo è iniziata una lunga fase di tempo molto instabile e a tratti perturbato, a causa del ritorno in grande stile della Depressione d’Islanda, ovvero l’esteso centro di bassa pressione collocato nei pressi dell’omonima isola e che è la fucina di quasi tutte le perturbazioni atlantiche. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it comunica che almeno fino ai primi giorni di marzo il tempo risulterà spesso instabile. La giornata odierna si aprirà con un generale miglioramento del tempo al Centro-Nord dove tornerà a splendere il sole. La perturbazione di venerdì invece si porterà verso le regioni meridionali, dove pioverà per quasi tutto il giorno. La Sicilia così potrà tirare un primo sospiro di sollievo vista la grave siccità in atto. Entro sera però un nuovo impulso instabile farà tornare le precipitazioni al Nord con neve sulle Alpi sopra i 500 metri, piogge a carattere sparso anche in Toscana e Liguria. Nella giornata di domenica bisognerà far attenzione al Sud in quanto si formerà un vortice ciclonico responsabile di un’acuta fase di maltempo con piogge abbondantissime, specie in Sicilia e Calabria: il rischio di allagamenti o alluvioni lampo sarà elevato. Il sole invece prevarrà sul resto delle regioni, ma già in serata il tempo tornerà a peggiorare al Nordovest per l’arrivo di un altro ciclone, responsabile dell’esteso peggioramento atteso per la prossima settimana. Attenzione quindi alla parte conclusiva del mese di febbraio. La prossima settimana l’Italia verrà raggiunta dal ciclone tirrenico, un insidioso vortice che rimarrà semi-stazionario per molti giorni. Da lunedì 26 inizierà, o forse meglio dire, proseguirà questa fase molto instabile. Le precipitazioni interesseranno, a giorni alterni, tutte le regioni risultando localmente anche abbondanti e più persistenti al Nord. Continuerà a nevicare diffusamente sulle Alpi, ma a quote mediamente sopra i 1200 metri, sugli Appennini invece oltre i 1400-1500 metri. Per avere una parvenza di tempo migliore, i dati attuali ci dicono che dovremo aspettare almeno fino al 4 marzo. NEL DETTAGLIO
Sabato 24. Al nord: instabile con piogge sparse dal pomeriggio/sera, neve sulle Alpi. Al centro: rovesci pomeridiani specie su Toscana e Sardegna. Al sud: maltempo diffuso con piogge e rovesci.
Domenica 25. Al nord: peggiora in serata al Nordovest. Al centro: bel tempo. Al sud: maltempo con piogge e rovesci, intensi su Sicilia e Calabria.
Lunedì 26. Al nord: diffuso maltempo. Al centro: piogge e temporali sparsi. Al sud: piogge e temporali su Campania e Calabria.
Tendenza: tempo ancora instabile su gran parte del Paese, piogge e temporali ancora per tanti giorni. —[email protected] (Web Info)
Forte maltempo oggi e domani: doppia perturbazione con pioggia e tanta neve
Ucraina, Stoltenberg: “Kiev più vicina che mai a ingresso nella Nato”
(Adnkronos) – Nel giorni del secondo anniversario dell'invasione della Russia in Ucraina, che secondo l'Onu ha fatto almeno 10.582 tra i civili, non si fermano gli attacchi di Mosca nel Paese. Secondo le ultime news sulla guerra di oggi, 24 febbraio 2024, tre persone sono morte a Odessa, dove un drone russo si è schiantato contro un edificio industriale. Lo hanno reso noto le Forze di difesa ucraine, dopo che sono stati recuperati altri due corpi sotto le macerie. Il bilancio iniziale parlava di un morto. Droni sono stati abbattuti sugli oblast di Mykolaiv e Kirovohrad, hanno riferito le Forze di difesa meridionali di Kiev su Telegram, aggiungendo che le forze russe hanno preso di mira le oblast meridionali dell'Ucraina durante la notte con droni d'attacco Shahed-131/136 e hanno lanciato missili Kh-59 dal Mar d'Azov.
Due anni dopo l'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, "la situazione sul campo di battaglia rimane estremamente grave". Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ribadendo che Kiev può continuare a contare sul sostegno dei suoi partner internazionali e che "entrerà nella Nato. La questione non è se lo farà, ma quando lo farà". L'Ucraina è ora "più vicina che mai" all'Alleanza Atlantica, dal punto di vista economico, finanziario e degli aiuti militari". Il capo dell'Alleanza ha sottolineato che "il presidente Putin ha iniziato questa guerra perché voleva chiudere all'Ucraina la porta della Nato e negarle il diritto di scegliere la propria strada", ma "ha ottenuto esattamente il contrario". A due anni dall’inizio dell’offensiva, “l’obiettivo di Putin di dominare l’Ucraina non è cambiato”, né vi è alcuna indicazione che egli si stia “preparando alla pace. Ma non dobbiamo perdere la speranza", ha aggiunto. Stoltenberg ha ricordato infine che "l'Ucraina non si è arresa in poche settimane, come molti temevano", ed è riuscita addirittura a recuperare parte del terreno perduto e ad infliggere ingenti danni alle truppe russe. "Soprattutto, l'Ucraina mantiene la sua libertà e indipendenza". Vladimir Putin cercherà di "risolvere" la questione ucraina quest'anno, prima delle elezioni presidenziali americane di novembre. E' la convinzione espressa da Oleksiy Danilov, segretario del consiglio di Sicurezza e difesa nazionale ucraino, secondo cui il presidente russo non vuole rischiare di lasciare la questione a un momento successivo "perché nessuno sa come si comporterà il presidente Trump". "La situazione è difficile e complicata – ha poi ammesso Danilov, in un riferimento anche al blocco al Congresso degli aiuti americani – Purtroppo siamo in qualche modo ostaggio della velocità con cui i nostri partner ci aiutano e questo si riflette direttamente sulla linea del fronte". Il segretario del consiglio di Sicurezza ha poi riconosciuto che i soldati ucraini sono "veramente esausti" e che servirà mobilitarne molti altri, ma il problema principale sono "le armi, le armi, le armi". "Questo pacchetto non è ordinario, è di fondamentale importanza per la nostra difesa, sia per il suo contenuto che per il segnale che il sostegno o il non sostegno a questo pacchetto invia al mondo", ha detto il presidente ucraino Volodomyr Zelensky nel suo discorso video notturno, parlando del pacchetto americano bloccato alla Camera dei Rappresentanti. "Le democrazie non dovrebbero ritirarsi dal processo storico, dal processo di difesa di tutti i valori che hanno definito il nostro mondo moderno", ha aggiunto Zelensky. Il pacchetto di aiuti è passato al Senato americano controllato dai democratici, ma finora il presidente della Camera Mike Johnson, repubblicano, si è rifiutato di portare il disegno di legge in Aula per una votazione. "Oggi ho informato i senatori sulla situazione sul campo di battaglia, sul legame diretto tra le armi di cui dispongono i nostri soldati e i risultati che sta ottenendo il nostro comune nemico", ha aggiunto il presidente ucraino. Le forze armate di Kiev hanno recentemente subito gravi battute d'arresto su diverse sezioni del fronte a causa della carenza di munizioni e della mancanza di difesa aerea.
Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha visitato le truppe russe al fronte. Lo ha riferito il ministero della Difesa russo, precisando che, "il ministro della Difesa della Federazione Russa, generale dell'esercito Sergei Shoigu, ha ascoltato i rapporti del comandante del gruppo Centro e degli ufficiali del quartier generale sulla situazione attuale, sulla natura delle azioni del nemico e lo svolgimento delle missioni di combattimento delle truppe russe”. "Oggi, più che mai, abbiamo bisogno di unità. Sono convinto che l'unità è la nostra vittoria. E lo sarà sicuramente. Perché la luce sconfigge sempre l'oscurità!". Lo ha detto il comandante in capo delle forze armate ucraine Oleksandr Syrsky parlando in occasione del secondo anniversario dell'invasione russa. Syrsky ha sottolineato che questi due anni hanno trasformato la guerra nel più grande conflitto europeo dalla Seconda Guerra Mondiale. "Quando migliaia di colonne di invasori russi si spostarono da tutte le direzioni in Ucraina, quando migliaia di razzi e bombe caddero sulla nostra terra, nessuno al mondo credeva che avremmo resistito. Nessuno, tranne le Forze di Difesa dell'Ucraina, che entrarono in guerra con il nemico fin dai primi minuti". "Nessuno ci credeva, ma l'Ucraina sì! – ha aggiunto Sirsky – Ha creduto, ha accettato la battaglia e ha perseverato. Tra le armi e la resa, abbiamo scelto le armi. In questo giorno, voglio anche ringraziare i nostri partner per il loro aiuto. Ogni proiettile, ogni carro armato, ogni veicolo blindato serve principalmente a salvare la vita di un soldato ucraino. Combattiamo per ogni metro della nostra terra e per la cosa più preziosa che abbiamo: la vita dei soldati ucraini". Il Servizio di sicurezza ucraino ha rivendicato l'attacco notturno che ha provocato un incendio in un importante stabilimento metallurgico nella Russia centro-meridionale. Lo ha riferito una fonte di Kiev, precisando che l'attacco con droni allo stabilimento metallurgico di Novolipetsk è stato organizzato assieme all'intelligence della difesa ucraina. "Questo è uno dei più grandi impianti metallurgici in Russia", ha detto la fonte. "Opera per il settore militare-industriale russo e realizza un gran numero di ordini per il governo. Le sue materie prime vengono utilizzate per produrre missili, artiglieria, droni russi, ecc. Pertanto, è un obiettivo legittimo per l'Ucraina". Il video apparso sui social mostrava un incendio nello stabilimento. Secondo i servizi di sicurezza ucraini, i droni hanno colpito gli impianti destinati al raffreddamento primario del gas di cokeria non trattato. Il Regno Unito stanzierà 245 milioni di sterline (287 milioni di euro) per aumentare le riserve di munizioni di artiglieria dell’Ucraina entro il prossimo anno. Lo ha annunciato il ministero della Difesa di Londra. "Le nuove sanzioni occidentali non verranno più introdotte contro le autorità e gli uomini d'affari russi, ma contro l'intero popolo russo". Lo ha scritto su Telegram vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev citando come esempi "il divieto del sistema di pagamento Mir e le restrizioni al lavoro delle organizzazioni impegnate nella costruzione di alloggi nella Federazione Russa". "Credo sia necessario creare problemi economici agli stati ostili – ha aggiunto Medvedev – promuovere l’insoddisfazione pubblica per le stupide politiche delle autorità occidentali e anche preparare e promuovere soluzioni che non corrispondano agli interessi del mondo occidentale e condurre anche altre attività sui loro territori. Alla guerra come alla guerra". Almeno 10.582 civili sono stati uccisi e quasi 20.000 feriti dall'inizio della guerra russa in Ucraina, nel febbraio 2022. Lo ha dichiarato Missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina (Hrmmu). La cifra di 10.582, che comprende 587 bambini, è composta da perdite di civili verificate secondo la metodologia delle Nazioni Unite. L'Hrmmu ha sottolineato che il numero effettivo delle persone uccise e ferite è probabilmente significativamente più elevato. "L'impatto a lungo termine di questa guerra in Ucraina si farà sentire per generazioni", ha affermato il capo dei diritti umani delle Nazioni Unite Volker Turk. L’Onu rileva che, sebbene il numero delle vittime sia gradualmente diminuito, è tuttavia rimasto elevato, con una media di 163 civili uccisi e 547 feriti al mese nel 2023. La stragrande maggioranza delle vittime civili, pari a un totale del 91%, è stata provocata da armi esplosive ad ampio raggio. Mine e residuati bellici esplosivi hanno rappresentato il 3,7% di queste vittime, mentre la restante percentuale è attribuita ad altre armi e incidenti. Nel biennio, attacchi con armi esplosive hanno danneggiato o distrutto anche centinaia di strutture educative e mediche. L'Hrmmu ha registrato che le ostilità hanno colpito 1.072 strutture educative (236 distrutte e 836 danneggiate) e 465 strutture mediche (59 distrutte e 406 danneggiate) dal 24 febbraio 2022. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Isee 2024, quanti sono e a cosa servono
(Adnkronos) – Quando si deve presentare la Dsu (Dichiarazione Sostitutiva Unica) per l'Isee 2024, è bene sapere che esistono cinque diverse tipologie di certificazione che il contribuente può richiedere, perché non sempre l'Isee ordinario è adatto in tutte le situazioni. Per diverse prestazioni, infatti, viene richiesta una certificazione che sia più specifica, ma questo comporta anche una maggiore difficoltà nella compilazione della Dsu necessaria per ottenerla.
Isee ordinario – si tratta della certificazione maggiormente utilizzata da chi ha un reddito basso e deve richiedere bonus e agevolazioni previste dallo stato.
Isee Università
– si tratta della certificazione per avere accesso ai benefici previsti per il diritto allo studio universitario e la compilazione della Dsu varia in base alla situazione del nucleo familiare dello studente beneficiario. Determinante è la presenza di entrambi i genitori nel nucleo dello studente o il fatto che ne sia presente solo uno. Inoltre il calcolo dell’Isee Università prende in considerazione anche la condizione dello studente autonomo. Si tratta di uno dei tipi di Isee più complessi, ma serve per esenzioni dal pagamento delle tasse universitarie, per ottenere borse di studio o anche per avere diritto a posti letto negli studentati.
Isee socio sanitario: (che viene utilizzato anche per i dottorati di ricerca) permette di effettuare il calcolo Isee tenendo conto di un nucleo familiare ristretto invece di quello ordinario.
Isee socio sanitario residenze: si tratta della certificazione necessaria per accedere a prestazioni di carattere residenziale.
Isee minorenni: ovvero la certificazione che si utilizza per accedere ad agevolazioni e bonus che riguardano i figli minori (come ad esempio l’assegno unico). In casi di genitori sposati e conviventi con i figli, in caso di genitori separati legalmente o divorziati, l'Isee minorenni corrisponde a quello ordinario. Nel caso di presenza nel nucleo di un solo genitore, con l’altro che risulta non coniugato e non convivente, quest’ultimo viene considerato come componente attratta o aggregata nel nucleo del figlio. —[email protected] (Web Info)
Chiara Ferragni: “Tenere i problemi in famiglia, la priorità è proteggere i figli”
(Adnkronos) – Fedez "in tanti weekend non c’è stato. In altri, c’è stato". "Comunque, è mio marito. E secondo me, in certe situazioni di caos esterno, le altre cose è meglio tenerle dentro la coppia". "La priorità è proteggere la famiglia e i figli. Poi, naturalmente, qualunque cosa io faccia, se ne parla: se la faccio con lui o se la faccio senza di lui e chiunque nel mondo può dire la sua e avere le sue opinioni, ma per me, piuttosto che dare spiegazioni, è più importante fare quello che reputo più giusto: tenere i problemi tra le mura familiari". Parlava così Chiara Ferragni martedì 20 febbraio, in un'intervista che il 'Corriere della Sera' pubblica oggi ma che è stata realizzata prima che si diffondessero le notizie su una crisi con il marito Fedez ed un suo allontanamento dalla casa di famiglia. Intervista alla quale, Ferragni non ha poi voluto aggiungere altro, anche perché aveva già spiegato nel colloquio: "Io, a volte, faccio fatica a mostrare le mie fragilità nel momento in cui le sto vivendo". "Faccio fatica perché, se raccontassi quanto mi sento fragile, mi percepirei ancora più debole, ancora più attaccabile".
Chiara ripercorre il 'caso Balocco' dal 15 dicembre scorso, quando l’Antitrust comunica di aver sanzionato due sue società e la Balocco per "una pratica commerciale scorretta": "Sono rimasta completamente scioccata. Anche perché ho saputo la notizia dalle agenzie, contemporaneamente a tutti gli italiani. Era venerdì, ho passato anche sabato e domenica chiusa in casa, con addosso la stessa tuta, a leggere i tweet su di me e dire: cosa cavolo sta succedendo?". E con la stessa tuta, da 600 euro, ha poi fatto un video, finito anche quello nel mirino degli haters: "Ero vestita ancora così quando ho pensato che dovevo fare un video e dimostrare la buona fede mia e delle persone che lavorano con me. Da tre giorni, leggevo cose completamente false, tipo che avevo truffato i consumatori e perfino i bambini malati. Ero scossa e dopo varie prove ho postato il video e facevo del mio meglio per trattenere le lacrime perché non volevo fare la vittima. Mi sono detta: la gente si aspetta qualcosa da me. Dovevo scusarmi, perché, se c’erano stati fraintendimenti, vuol dire che qualcosa poteva essere fatto meglio. Ho detto anche che non avrei fatto mai più operazioni che mischiassero pubblicità e beneficenza. Poi ho pensato: faccio un gesto concreto. Le persone credono che mi sia arricchita cercando di imbrogliarle? Bene, il milione di euro ricevuto dalle mie società lo dono al Regina Margherita e farò ricorso al Tar contro una sanzione che ritengo ingiusta e sproporzionata, la pago e, se qualcosa avrò indietro, donerò anche quello".
Ma il video ("un errore di comunicazione", dice) non è servito: "Forse non era il momento giusto, continuavano a uscire notizie contro di me. Ma si stava mettendo in gioco tutto, si andava molto oltre i giudizi sull’operazione in sé, la strumentalizzazione era completa. E, quando sei dentro una gogna mediatica, ti sembra che tutte le persone ti stiano accusando, invece, basta uscire un attimo di casa per accorgerti che non è così. Infatti, non ho mai incontrato qualcuno che mi dicesse 'sei una criminale', ma solo persone che mi dicono: 'è un’ingiustizia, ne uscirai a testa alta'".
Quanto a future attività di beneficenza, spiega: "Ci siamo resi conto che alcuni processi di analisi interna avrebbero potuto essere gestiti meglio. E stiamo lavorando per migliorare alcuni profili organizzativi. Ho sempre pensato che, se hai trenta milioni di follower, se fai beneficenza e ne parli, crei un effetto emulativo. Durante il Covid, io e Federico abbiamo donato 50 mila euro a testa, ma comunicandolo, il crowdfunding è risultato il più sostanzioso d’Europa raccogliendo quattro milioni e mezzo. Per questo, quando possibile, la mia ratio è stata che, nell’ambito di operazioni commerciali tra le mie società e un partner, fosse semplicemente una buona idea provare ad aggiungere una parte di beneficenza anche piccola rispetto al contratto. Ho sempre pensato che, fra niente e poco, era comunque del bene che veniva fatto". Del caso Balocco, chiarisce: "È vero che è stata una iniziativa mia e del mio team far inserire la donazione all’interno del contratto" e "la donazione è stata fatta dopo la firma del contratto ed è stata fatta subito proprio perché l’importo era certo e slegato dalle vendite e perché speravamo che il macchinario arrivasse prima della messa in vendita del pandoro". Quanto a come fosse stata comunicata la cosa, Ferragni spiega: "Nel cartiglio e nei post, però, abbiamo sempre scritto e detto che 'Ferragni e Balocco sostengono l’ospedale…', mai che una percentuale delle vendite sarebbe andata in beneficenza". Quanto al fatto che nell'inchiesta si indaghi su disegno criminoso tra più operazioni: Balocco, uova pasquali di Dolci Preziosi e bambola Trudi, Chiara spiega: "Queste operazioni rappresentavano una percentuale esigua del nostro fatturato. Non comprendo come si possa ipotizzare un disegno criminoso: se così fosse, la maggior parte del fatturato dovrebbe dipendere da queste attività. Per fortuna, se c’è un effetto positivo di questa vicenda, è che ora abbiamo un Ddl beneficenza o Ddl Ferragni col quale tutto sarà più chiaro. Se ci fosse stato prima, avremmo scritto sul cartiglio 'Ferragni e Balocco sostengono il Regina Margherita con una donazione di 50 mila euro fatta da Balocco'. Nessuno avrebbe potuto dire niente e ci faceva onore comunque", dice Ferragni che poi sottolinea che per l'operazione "Chiara Ferragni by Trudi", "la donazione è stata fatta e ho la documentazione che lo attesta. A tempo debito, chiarirò tutto a chi di dovere".
Ferragni parla della struttura delle sue società, dove la maggioranza dei suoi collaboratori sono under 40, e ammette: "Quella dell’Agcm è stata la prima bastonata, la prima volta che qualcuno ci ha detto con durezza e pubblicamente che avevamo fatto male qualcosa e che ho pensato 'cavolo, eravamo in buona fede, ma evidentemente potevamo fare meglio'. Ora, sono fiera dei miei ragazzi ma so che serve un rafforzamento della struttura con persone con più esperienza di me e di quelle che sempre in buona fede mi hanno aiutato", spiega sottolineando che "gli hater non hanno attaccato Balocco perché dicevano che ci sono gli operai, ma anche per le mie società – aggiunge – lavorano 50 famiglie". Sugli attacchi arrivati dal centrodestra, dice: "Non sono dichiaratamente di una parte, non ho mai inteso fare politica. Semplicemente, mi batto per i diritti inalienabili delle persone, delle donne e della comunità Lgbtq+". A chi le dice che il suo lavoro è un po’ fondato sull’effimero, risponde: "Quello che faccio è molto concreto, altro che effimero. Ho un’azienda che produce e vende abbigliamento, calzature, make up, gioielli. Non promuovo solo prodotti altrui". "Non so se il mio è un lavoro che farò per tutta la vita o se vorrò raccontare la mia vita per sempre. So che mi piace comunicare. A 16 anni, a Cremona, mi facevo l’autoscatto, volevo capirmi attraverso una foto. E c’è sempre stata l’idea di condividere quelle foto col mondo e vedere cosa ne pensava nel bene e nel male". Alla domanda se in questi mesi ha pensato che tutto il suo successo potesse finire per sempre, Chiara replica: "Non è il primo momento in cui ho questa paura: la paura è costante. In questo lavoro temi di non piacere più. Per questo ho lavorato su me stessa. So che non posso piacere a tutti, ma a quelli che mi seguono piaccio perché sono me stessa, perché cerco di ispirare verso cose positive. Questo è il mio modo di comunicare e io senza comunicare non riuscirei a vivere: mi piacciono anche le critiche, se costruttive. Ho cambiato tanto di me, ascoltandole". Per esempio, "negli anni, mi sono sforzata di manifestare di più le fragilità. Però, a volte, fatico a farlo nel momento in cui le sto vivendo, se no, mi sentirei troppo attaccabile e mi mostrerei troppo debole. Le persone, da fuori, vedono una vita perfetta. Io stessa all’inizio guardavo le top model e dicevo: 'wow, che vita, chissà come stanno bene con se stesse'. Poi, quando succede a te, capisci che stiamo tutti anche male. Io sono grata della mia vita, ma non sono perfetta e non voglio più apparire tale". "Io ho creato una vita che va oltre i sogni che avevo da bambina". E questo si è verificato, dice, "con una concatenazione di eventi e col fatto di seguire il mio istinto e lavorare sodo. Poi, il successo c’è, è oggettivo ma che me lo meriti è soggettivo. Tanti pensano che non lo meriti", dice sorridendo. "Io penso di essere una brava persona e di dare il massimo in tutto quello che faccio", conclude. —[email protected] (Web Info)
Ucraina, Meloni a Kiev: “Faremo di tutto per difendere questa terra”
(Adnkronos) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è a Kiev per una visita ufficiale – la seconda da capo del governo dopo quella dello scorso febbraio – nel giorno del secondo anniversario dell'invasione russa. Alle 16 la leader di Fdi presiederà una riunione in videoconferenza dei Capi di Stato e di Governo G7, la prima sotto la Presidenza italiana, al quale parteciperà in collegamento anche il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Assente al summit il presidente francese, Emmanuel Macron: al posto suo ci sarà il ministro degli Esteri, Stephane Sejourne. La prima tappa della missione è stata all'aeroporto di Hostomel, dove Meloni ha incontrato Zelensky. Un luogo che richiama la notizia secondo cui le autorità ucraine starebbero lavorando a un piano di riavvio – anche se parziale – dei collegamenti con alcuni Paesi europei. "Putin deve fallire in tutto, come è successo qua a Hostomel. Solo così la pace vincerà", ha affermato il presidente ucraino in una dichiarazione alla stampa durante una cerimonia ufficiale in cui ha consegnato le onorificenze ai soldati che hanno preso parte alla 'battaglia di Hostomel'. "Qui abbiamo affrontato un attacco di guerra con il fuoco" e due anni dopo "accogliamo i nostri amici e partner", ha detto il leader ucraino, che ha esortato gli ucraini a "continuare a combattere". "Non potete distruggere il nostro sogno, il sogno con cui ognuno di noi si è addormentato e svegliato per 730 giorni – ha aggiunto nelle dichiarazioni rilanciate dalla Bbc – Nessuno di noi consentirà che la nostra Ucraina finisca". E in futuro, ha incalzato, "accanto alla parola Ucraina ci sarà sempre la parola 'indipendente'". Durante la cerimonia è stato un breve video che ha mostrato alcune immagini della difesa di Hostomel del 24-25 febbraio 2022. "Oggi ci troviamo in questo posto molto simbolico, proprio qui Putin voleva vincere la battaglia chiave per poi condurre un blitz su Kiev, ma qui ha fallito perché i nostri difensori sono riusciti a fermare i russi. Ogni male può essere distrutto, anche il male russo", ha ricordato Zelensky. "Questo posto è un simbolo del fallimento di Mosca e dell'orgoglio ucraino. Ci ricorda che c'è qualcosa più forte di missili e guerra, l'amore per la terra e la libertà", ha affermato dal canto suo Meloni ribadendo che "questa terra è un pezzo della nostra casa e faremo la nostra parte per difenderla". “Uno dei gesti storici che ha cambiato il corso della storia ha avuto luogo qui il 24 febbraio di due anni fa. Qui è iniziata l'eroica resistenza del popolo ucraino, qui è fallito il piano di Putin di rovesciare il regime democratico in pochi giorni e sostituirlo con un governo fantoccio che rispondesse alle sue istruzioni”, ha aggiunto Meloni. Meloni ricorda che "sono due anni che si combatte: prima si pensava di occupare metà del territorio ucraino, non è successo, poi l'Ucraina ha liberato una parte dei suoi territori, cioè attenzione anche a non essere noi vittime di una propaganda che conosciamo abbastanza bene”. “Quello che è avvenuto negli ultimi due anni con i focolai di crisi che si continuano a moltiplicare è figlio di quell'invasione (dell'Ucraina): quando saltano le regole del diritto internazionale si rischia di trovarci in un mondo nel quale chi è militarmente più forte invade il suo vicino. Nessuno è più al sicuro e non so se ci conviene un mondo del genere”. “Se le cose fossero andate come nel sentimento di chi invadeva, questa guerra sarebbe durata tre giorni invece noi oggi ci ritroviamo in una situazione di equilibrio del conflitto che è la precondizione di qualsiasi ipotesi diplomatica. Il gioco è sempre lo stesso – ha aggiunto Meloni- non si può scambiare una invasione con la pace. Quello che si può fare è costruire un equilibrio che consenta a un certo punto di cercare un'altra soluzione”. Meloni ha poi assicurato che "l'Italia c'è, questo penso che si veda, a maggior ragione adesso come presidente del G7, noi continuiamo a garantire il nostro sostegno". "Firmeremo anche le nostre garanzie di sicurezza perché riteniamo che in Ucraina si combatta anche per la nostra libertà ed interesse nazionale", ha aggiunto. A bordo di un treno partito dalla stazione di Przemysl, nel sud-est della Polonia, e dopo oltre 10 ore di viaggio a causa della chiusura dello spazio aereo ucraino, Meloni è giunta nella capitale ucraina insieme alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Presenti anche il premier belga Alexander De Croo (il Belgio ha la presidenza di turno dell'Ue), ed il primo ministro canadese, Justin Trudeau. I quattro leader si sono uniti a Zelensky, in una data altamente simbolica, mentre la controffensiva delle forze di Kiev non sembra aver dato i frutti sperati e, al contrario, si registra un'avanzata russa in diverse aree del Paese. "A Kiev per celebrare l'anniversario del secondo anno di guerra della Russia contro l'Ucraina. E per celebrare la straordinaria resistenza del popolo ucraino. Oggi più che mai siamo fermamente al fianco dell'Ucraina. Finanziariamente, economicamente, militarmente, moralmente. Fino a quando il Paese non sarà finalmente libero", ha scritto sul social X von der Leyen.
Kiev, dopo due anni di strenua resistenza, appare in difficoltà. "Il nostro sostegno all'Ucraina non vacillerà, le democrazie mondiali non si divideranno, non ci stancheremo", ha rilanciato il presidente americano Joe Biden, sollecitando il Congresso ad approvare il pacchetto di aiuti da 60 miliardi di dollari perché "Kiev sta finendo le munizioni". E intanto ha annunciato una serie di 500 nuove sanzioni contro la Russia anche per la morte di Alexei Navalny. Zelensky, che evidentemente insoddisfatto della situazione sul campo di battaglia ha cambiato i vertici dell'esercito, si mostra comunque fiducioso e in un'intervista a Fox News ha annunciato che "stiamo preparando alcune sorprese per la Russia. Il sud è importante. La difesa dell'est, dove i russi hanno più di 200mila soldati, è molto importante. Naturalmente prepareremo una nuova controffensiva, nuove operazioni”.
L'Europa, intanto, continua a martellare sulla sanzioni contro Mosca. Ieri il Consiglio Ue ha adottato il tredicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia che comprende misure restrittive su 106 individui e 88 società o enti.
Ma Mosca non sembra avere intenzione di fermarsi. Anzi per voce di uno dei 'falchi', il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, è tornata a minacciare un'offensiva sulla capitale ucraina. "Sarà Kiev? Sì, probabilmente, dovrebbe essere Kiev. Se non ora, fra un po' di tempo, forse in qualche altra fase dello sviluppo di questo conflitto", ha scandito Medvedev, che ha rincarato la dose spiegando che "stiamo parlando di una città russa, che ora è controllata da una brigata internazionale di oppositori della Russia, guidata dagli Stati Uniti. Da qui nasce la minaccia all'esistenza del nostro Paese". —internazionale/[email protected] (Web Info)
Pisa, cariche contro corteo studenti. Opposizioni: “Piantedosi chiarisca”
(Adnkronos) –
La tensione a Pisa e le manganellate agli studenti. Poi i fatti di Firenze. Le opposizioni insorgono contro atti che vengono definiti "inaccettabili" con la richiesta unanime al ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, perchè riferisca al più presto in aula e chiarisca davanti al Parlamento l'accaduto. Il Dipartimento di Pubblica Sicurezza, nel corso della giornata, in una nota ha fatto riferimento a "momenti di tensione determinati dal mancato rispetto delle prescrizioni adottate dall’autorità ovvero dal mancato preavviso o condivisione dell’iniziativa da parte degli organizzatori''. In serata, dopo gli episodi accaduti in mattinata, a Pisa circa 5.000 persone si sono radunate in piazza Cavalieri – la piazza negata in avvio di aiognrata al corteo pro Palestina di un centinaio di studenti e all'origine delle cariche della polizia – per manifestare "contro il genocidio di Gaza" e "contro la violenza delle istituzioni". Dopo i fatti della mattina, alcuni presidi sono stati organizzati alle ore 18 in città da studenti, forze sindacali e politiche. Dal Palazzo del Comune e dalla Prefettura sono partiti due cortei che si sono riuniti in piazza dei Cavalieri. Sulla balaustra della scalinata della Scuola Normale sono stati appesi striscioni con le scritte "Stop genocidio Palestina libera, basta violenza della polizia" e "No alla violenza delle istituzioni". "Quello che è accaduto in città mi ha profondamente amareggiato, prima ancora che come sindaco, come cittadino e genitore. Ho telefonato a questore e prefetto per chiedere conto di quanto avvenuto. A entrambi ho ribadito che chiunque deve essere libero di manifestare liberamente il proprio pensiero, sempre. E che Pisa, da sempre, è luogo di incontro e confronto", le parole del sindaco di Pisa Michele Conti. "Così come voglio ricordare a tutti che la convivenza pacifica è assicurata in primo luogo dal rispetto delle regole e chi non le rispetta va sanzionato. Come mi auguro avvenga per chi si è reso responsabile del blitz sulla nostra Torre di qualche settimana fa – sottolinea il sindaco di centrodestra – Ma mai in alcun modo si può usare la violenza per reprimere una manifestazione di ragazzi e ragazze delle scuole superiori. Così come non si può usare la violenza per imporre una propria idea". "Voglio parlare con questi ragazzi, ascoltare le loro ragioni e i loro racconti. Il Comune di Pisa è uno spazio pubblico dove è possibile esprimere liberamente, ed educatamente, ogni pensiero", conclude. "Ancora una volta -scrive Giuseppe Conte sui social- manganellate contro chi protesta per il massacro in corso a Gaza. Questa volta a Pisa, ai danni di studenti, giovanissimi. Altri episodi ci sono stati a Firenze. Sono immagini preoccupanti, non degne del nostro Paese. Non può essere questa la risposta dello Stato al dissenso". Quindi è Elly Schlein a intervenire: "Basta manganellate sugli studenti. Le immagini di Pisa sono inaccettabili: studenti e studentesse intrappolati in un vicolo e caricati a manganellate dalla polizia. Presentiamo subito un'interrogazione parlamentare al ministro Piantedosi, affinché chiarisca", dice. "C'è un clima di repressione che abbiamo già contestato mercoledì scorso al ministro in Parlamento. Difendiamo la libertà di manifestare pacificamente", sottolinea la segretaria del Pd che denuncia "un clima di repressione, in particolare contro i giovani", dice prima di postare il serata una foto che documenta la nuova manifestazione.
Nicola Fratoianni annuncia "una interrogazione urgente, l'ennesima, a Piantedosi" e propone "ai colleghi e alle colleghe degli altri gruppi parlamentari di immaginare una scorta democratica alle manifestazioni". Replica il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Tommaso Foti:" Quindi, secondo Fratoianni, chi mette a rischio l'ordine pubblico scagliandosi contro coloro che in divisa rappresentano lo Stato, dovrebbe godere di un'impunità garantita dai parlamentari". Ribatte Angelo Bonelli: "La reazione scomposta della destra alla proposta di Fratoianni di garantire scorte democratiche a chi manifesta pacificamente e' profondamente illiberale". Per Riccardo Magi di Più Europa "l'abuso della forza non può essere tollerato ed è proprio per questo che è necessario approvare al più presto una legge che imponga bodycam e numero identificativo per gli agenti. Non solo per la tutela dei privati cittadini rispetto ad eventuali abusi, ma anche nell'interesse delle stesse Forze dell'Ordine su cui non deve esserci alcuna ombra rispetto all'uso della forza''. Chiede il capogruppo di Italia viva al Senato, Enrico Borghi: "Allora, signor ministro dell'interno, delle due l'una: o il Questore ha fatto tutto di testa sua (e in questo caso abbiamo un problema serio) oppure ha avuto l'avallo del Viminale, e allora abbiamo un problema serissimo. Ci può spiegare come siano davvero le cose? Siccome l'Italia non è il Cile degli anni '70, prima di ricorrere ai manganelli (anche nel caso di una deviazione non autorizzata del corteo) ci sono diverse soluzioni. Che a quanto pare non si vogliono usare. E sarebbe il caso di fermare una deriva di questo genere". Ed ancora Raffaella Paita di Iv: "Le immagini delle cariche di Pisa e Firenze sono scioccanti. Non e' ammissibile che studenti e giovani che manifestano vengano trattati in questo modo. Il ministro Piantedosi chiarisca quanto e' accaduto: chi ha ordinato l'utilizzo dei manganelli? Il Viminale era al corrente? Ha dato il suo assenso?". "Ignobile attaccare le Forze dell’Ordine, specie se ad alimentare tanto odio sono esponenti di forze politiche che così dimostrano solo di non avere senso delle istituzioni che i nostri uomini in divisa rappresentano. È inspiegabile quello che sta accadendo a Pisa dove un corteo di collettivi di estrema sinistra non autorizzato, secondo quanto appreso dalla Questura, ha provato a sfondare il cordone di Polizia che, dopo ripetuti avvertimenti è stato costretto a prendere le dovute misure come previsto dalle regole di ordine pubblico. Legittimo manifestare pacificamente. Ma chi si rende responsabile di manifestazioni non autorizzate, insultando i poliziotti e tentando di sfondare i cordoni al solo scopo di creare disordini, non ha nessuna giustificazione. Siamo vicini e solidali alle nostre Forze dell’Ordine", dice il deputato della Lega Rossano Sasso, capogruppo in commissione Cultura, Scienza e Istruzione. "L'Università di Pisa esprime profonda preoccupazione e sconcerto per gli scontri che hanno causato a quanto pare il ferimento di studenti universitari e di studenti delle scuole superiori. In attesa di ricevere chiarimenti sull’accaduto e sull'operato delle forze dell’ordine, auspica che tutte le autorità competenti intervengano per garantire la corretta e pacifica dialettica democratica, tutelando la sicurezza della popolazione e della comunità studentesca. Conferma la sua posizione caratterizzata dalla massima apertura al dialogo pacifico fra tutte le posizioni e dal ripudio della violenza in tutte le sue forme", dichiara in una nota Riccardo Zucchi, rettore dell’Università di Pisa. "Siamo docenti del Liceo artistico Russoli di Pisa e siamo rimasti sconcertati da quanto accaduto in via San Frediano, di fronte alla nostra scuola", si legge nella lettera dei docenti del Liceo Russoli di Pisa, davanti al quale sono accaduti scontri per lo più violentissimi. "Studenti per lo più minorenni sono stati manganellati senza motivo perché il corteo che chiedeva il 'cessate il fuoco in Palestina', assolutamente pacifico, chissà mai perché, non avrebbe dovuto sfilare in Piazza Cavalieri. Gli agenti in assetto antisommossa avevano chiuso la strada e attendevano i ragazzi con scudi e manganelli, mentre dalla parte opposta le forze dell’ordine chiudevano la via all’altezza di Piazza Dante. In via Tavoleria un’altra squadra con scudi e manganelli". "Proprio di fronte all’ingresso del nostro liceo, hanno fatto partire dapprima una carica e poi altre due contro quei giovani con le mani alzate -prosegue la missiva- Non sappiamo se se siano volate parole forti, anche fuori luogo, d’indignazione e sdegno, fatto sta che, senza neanche trattare con gli studenti o provare a dialogare, abbiamo assistito a scene di inaudita violenza. Ci siamo trovati ragazze e ragazzi delle nostre classi tremanti, scioccate, chi con un dito rotto, chi con un dolore alla spalla o alla schiena per manganellate gentilmente ricevute, mentre una quantità incredibile di volanti sfrecciava in Via Tavoleria". "Come educatori siamo allibiti di fronte a quanto successo -si continua nel documento- Riteniamo che qualcuno debba rispondere dello stato di inaudita e ingiustificabile violenza cui sono stati sottoposti cento/duecento studenti scesi in piazza pacificamente: perché si è deciso di chiuderli in un imbuto per poi riempirli di botte? Chi ha deciso questo schieramento di forze, che neanche per iniziative di maggior partecipazione e tensione hanno attraversato la nostra città? E' stata una giornata vergognosa per chi ha gestito l’ordine pubblico in città e qualcuno ne deve rispondere". —[email protected] (Web Info)
Bologna-Verona 2-0, gol di Fabbian e Freuler: rossoblu soli al quarto posto
(Adnkronos) – Il Bologna batte il Verona per 2-0 nel match valido per la 26esima giornata, sale da solo al quarto posto e continua a inseguire la qualificazione alla prossima Champions League. I rossoblu hanno 48 punti e staccano almeno provvisoriamente l'Atalanta, che è a quota 45 in attesa della sfida di domenica sul campo del Milan. Il Verona, fermo a 20 punti, rimane in piena zona retrocessione. Il match al Dall'Ara si apre con un imprevisto. L'arbitro Abisso finisce k.o. dopo una manciata di minuti per infortunio: tocca al quarto ufficiale Campione dirigere la gara. La sfida non decolla e il Bologna è abile a sfruttare la chance da palla inattiva al 27'. Montipò esce male sul corner, la palla rimane viva in area e Orsolini fa sponda per Fabbian: deviazione vincente, 1-0. Il vantaggio consente al Bologna di giocare in scioltezza e prima del riposo la formazione di Thiago Motta sfiora il raddoppio con Ndoye: stavolta Montipò è attento. Il copione non cambia in avvio di ripresa, il Bologna va vicino al bis al 53' con un'altra azione da corner: Beukema fallisce da ottima posizione. Il Bologna rischia di farsi malissimo al 64' con un pasticcio di Skorupski: palla a Suslov che cerca il jolly da lontano, palla a fil di palo e portiere graziato. Dopo il pericolo scampato, i padroni di casa chiudono i conti. Fabbian stavolta indossa i panni del suggeritore, cross e Freuler si inserisce alla perfezione: 2-0. Il sipario cala all'89' con il miracolo di Skorupski che respinge la conclusione a botta sicura di Henry: game over e il Bologna vola. —[email protected] (Web Info)
Strage Erba, Rosa Bazzi esce ogni giorno dal carcere per lavorare
(Adnkronos) – Condannata all’ergastolo con il marito Olindo Romano per la strage di Erba, Rosa Bazzi esce dal carcere ogni giorno per lavorare in una cooperativa sociale. Il programma di Rete 4 'Quarto Grado' ha rivelato che Rosa Bazzi dopo 17 anni di detenzione da gennaio 2024 esce ogni giorno dal carcere di Bollate. All'alba, dal lunedì al venerdì, raggiunge il posto di lavoro che le è stato assegnato presso una cooperativa nell'hinterland milanese. Martina Maltagliati, l’inviata del programma condotto da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero, ha seguito la Bazzi per due giorni. Le telecamere di ‘Quarto Grado’ l’hanno ripresa mentre deposita sacchi dell’immondizia anche all’esterno dell’azienda. La donna si occupa quindi di pulizie proprio come nel suo ultimo impiego prima della strage. Oggi Rosa Bazzi ha 60 anni, all'epoca dei fatti ne aveva 43. Dopo aver confessato il delitto di 10 gennaio 2007 e il 12 gennaio i due coniugi hanno ritrattato e dal 2007 si proclamano innocenti. Condannati in via definitiva hanno ottenuto la revisione del processo. La prima udienza è fissata per il primo marzo a Brescia, in Corte d'appello, alle ore 9.00. —[email protected] (Web Info)
Brescia, rapina da 300mila euro e fuga tra gli spari
(Adnkronos) – In due, con volto travisato e pistola in pugno, rapinano una gioielleria portando via un bottino del valore di circa 300mila euro. E' accaduto a Brescia. Intorno alle 19, i due uomini hanno fatto irruzione all’interno di un negozio di via X Giornate e, dopo aver minacciato con una pistola scacciacani un dipendente, si sono appropriati di gioielli e orologi. Successivamente, uno dei rapinatori ha colpito l'addetto al volto con il calcio della pistola, ha esploso alcuni colpi in aria ed è fuggito insieme al suo complice. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Brescia e del nucleo investigativo e del Sis del comando provinciale. —[email protected] (Web Info)
Superenalotto, numeri combinazione vincente oggi 23 febbraio
(Adnkronos) – Nessun '6' né '5+1' nell'estrazione del Superenalotto di oggi, 23 febbraio 2024. Centrati invece due '5' che vincono 63.199,85 euro ciascuno nella penultima estrazione della settimana. Il jackpot sale a 65.800.000 euro per il prossimo concorso, in programma domani, sabato 24 febbraio. La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto ad una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi. La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata. Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima: – con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro; – con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro; – con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro; – con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro; – con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro. E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni. Estratta la combinazione vincente del concorso di oggi del Superenalotto: 38, 54, 57, 66, 74, 88. Numero Jolly: 75. Numero SuperStar: 57. —[email protected] (Web Info)












