(Adnkronos) – Quattro alunni sono stati feriti con un coltello da un compagno di classe a Wuppertal, nella Germania occidentale. Il presunto aggressore, rimasto ferito a sua volta, è in custodia. Sul posto, oltre alla polizia e ai servizi di emergenza, era presente anche un'unità speciale delle forze di sicurezza. La scuola teatro dell'accaduto è situata nel distretto di Elberfeld. La polizia ha perlustrato a fondo la scuola dopo aver effettuato un'evacuazione, ha dichiarato il portavoce della polizia. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Telefoni cellulari in tilt, blackout smartphone in Usa
(Adnkronos) – Down dei telefoni cellulari negli Stati Uniti e smartphone in tilt. Il sito Downdetector.com, che traccia i dati del traffico e monitora le anomalie della rete, ha registrato a partire dalle 4 ora locale, le 10 in Italia, decine di migliaia di segnalazioni agli operatori di telefonia, tra cui At&T, Verizon, T-Mobile, Cricket Wireless, UScellular e Consumer Cellular. Gli utenti riferiscono che è impossibile fare chiamate o accedere ai servizi. Tra le città coinvolte dal blackout – le cui cause non sono ancora chiare – Los Angeles, Chicago, Houston e Atlanta. "Alcuni dei nostri clienti stanno registrando interruzioni del servizio questa mattina, stiamo lavorando con urgenza per ripristinare il servizio", si legge in un comunicato di AT&T in cui si invitano i clienti ad usare il Wi-fi per le chiamate "fino a quando il servizio sarà ripristinato". Alle 8 ora locale, le 14 in Italia, si sono registrati problemi ad oltre 71mila utenze della compagnia telefonica. Problemi, anche se numericamente minori, per circa 4mila utenze di Verizon che fa sapere, in una nota, che la sua "rete sta operando normalmente, alcuni clienti hanno avuto problemi questa mattina per chiamate o messaggi con clienti di altre compagnie, continuiamo a monitorare la situazione". Secondo il sito DownDetector, anche i clienti di T-Mobile hanno avuto dei problemi, ma anche questa compagnia, interpellata da The Hill, afferma di non avere problemi e che i disagi riguardano "nostri clienti che hanno tentato di connettersi con altri network". Il black out delle linee telefoniche mobili potrebbe avere un impatto anche sulle chiamate di emergenza al 911: "AT&T ha reso noto che alcune chiamate del 911 potrebbero non essere ricevute nella contea", scrive su X il dipartimento di polizia della Prince William County. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Chiara Ferragni pronta a parlare: ospite di Fabio Fazio a ‘Che tempo che fa’ domenica 3 marzo
(Adnkronos) – Chiara Ferragni domenica 3 marzo sarà ospite di Fabio Fazio a 'Che tempo che fa' sul Nove. Ad annunciarlo in una storia di Instagram è stato lo stesso conduttore confermando i rumors sull'intervista all'influencer in queste ora nuovamente sotto i riflettori per la notizia di una presunta rottura con il marito Fedez lanciata dal sito Dagospia, secondo il quale il rapper se ne sarebbe andato da casa. L'imprenditrice dopo essere stata travolta dalle accuse di falsa beneficenza per il caso pandoro Balocco 'Pink Christmas' e indagata per truffa aggravata (anche per l'analogo caso delle uova di Pasqua Dolci Preziosi e della bambola Trudy), si era tenuta a distanza dai riflettori. Ma evidentemente ora è pronta a parlare dando la sua versione dei fatti anche fuori dai social, suo palcoscenico naturale. Il fatto però che abbia deciso di farlo proprio adesso, mentre Dagospia lancia la notizia dalla sua presunta separazione da Fedez, facendo cadere un ulteriore velo dalla favola patinata dei Ferragnez sarebbe, secondo una foltissima schiera di followers che in queste ore sono a caccia di indizi sul web, un segnale di conferma della crisi familiare. Chiara ha da dire qualcosa di grosso? Parlerà soltanto dei guai giudiziari o, da maestra della comunicazione quale è, ha in mente altro? Per saperlo bisognerà aspettare. Del resto anche creare attesa, lo sa bene l'inluencer, fa parte della strategia comunicativa. Intanto, il Codacons è pronto a chiedere il sequestro della trasmissione 'Che tempo che fa', se non sarà annullata l'ospitata di Chiara Ferragni. Per il Codacons, "appare di per sé inaccettabile che una rete televisiva dia enorme spazio a un soggetto sotto indagine da parte della magistratura per reati gravissimi contro i cittadini, un vero e proprio insulto da parte di Fabio Fazio e Nove agli italiani". Ma, spiega il Codacons, "la cosa più grave è che la Ferragni potrebbe parlare da Fazio del caso del pandoro Balocco senza alcun contraddittorio, riportando solo il suo punto di vista sulla vicenda a discapito dei telespettatori che da casa vedranno il programma. Una offesa anche verso il lavoro dei magistrati milanesi che stanno svolgendo indagini complesse e delicatissime. Proprio nel rispetto del ruolo della magistratura, Fazio avrebbe dovuto astenersi dall'invitare l'influencer in trasmissione". Per questo motivo, il Codacons presenta oggi "una formale diffida alla rete televisiva Nove e a Discovery Italia" chiedendo di "annullare l'ospitata di Chiara Ferragni se non sarà previsto un equilibrato contraddittorio con l'influencer sul caso del pandoro-gate. Se la rete non accoglierà la nostra richiesta, siamo pronti ad un ricorso d'urgenza per chiedere il sequestro della trasmissione", avverte il Codacons. —[email protected] (Web Info)
Houthi, nuova minaccia: “Stop in Mar Rosso a navi Israele, Usa e Gb”
(Adnkronos) – Gli Houthi, i ribelli yemeniti, hanno annunciato la messa al bando dal Mar Rosso, dal Golfo di Aden e dal Mar Arabico di tutte le navi che sono interamente o parzialmente di proprietà di individui ed entità israeliane o battenti bandiera dello Stato ebraico. E' quanto si legge in una nota che il Centro di coordinamento delle operazioni umanitarie degli Houthi ha inviato alle compagnie marittime e alle società di assicurazione, precisando che il divieto si estende anche alle navi di proprietà di individui o entità statunitensi o britanniche. Intanto il sistema di difesa aerea Arrow ha abbattuto un missile balistico sul Mar Rosso apparentemente lanciato dagli Houthi in Yemen. Lo ha riferito l'esercito, secondo quanto riporta il Times of Israel. Il missile era diretto probabilmente verso Eilat. Video dalla città situata nel sud di Israele mostrano scie di fumo in cielo causate presumibilmente dall'abbattimento del missile. Le Idf hanno precisato che il vettore non è entrato nello spazio aereo israeliano. Il lancio del missile non è stato ancora rivendicato. E c'è un altro sospetto raid degli Houthi al largo delle coste dello Yemen. Una nave è stata attaccata con due missili, a bordo è scoppiato "un incendio" e "le forze della coalizione stanno rispondendo", ha scritto sul social X l'agenzia del Regno Unito per le operazioni commerciali marittime (Ukmto), che poco prima aveva riferito di aver ricevuto una segnalazione di un "incidente a 70 miglia nautiche a sud-est di Aden". —internazionale/[email protected] (Web Info)
Vitale (UniPa): “In 15 anni 74mila ricoveri per Herpes zoster in Italia”
(Adnkronos) – "In 15 anni in Italia sono stati registrati oltre 74mila ricoveri per Herpes zoster, di cui 30.891 come diagnosi principale e più di 43mila come diagnosi secondaria. Tuttavia, come dimostrano i dati del sondaggio, la malattia da Herpes zoster purtroppo non è ancora compresa bene ed è spesso sottovalutata". Così Francesco Vitale, professore ordinario di Igiene all'università di Palermo, intervenendo oggi a Roma alla presentazione di una ricerca globale commissionata da Gsk. Secondo i dati dell'indagine – illustrati in occasione della Shingles awareness week, settimana internazionale di sensibilizzazione sull'Herpes zoster (26 febbraio-3 marzo), infatti, almeno 2 persone su 10 non sanno cosa sia il cosiddetto Fuoco di Sant'Antonio. "Il Fuoco di Sant'Antonio – spiega Vitale – rappresenta una minaccia per i soggetti fragili e immunocompromessi, nei quali peggiora notevolmente la qualità di vita, può perdurare per molto tempo e dare complicanze temibili come la nevralgia post-erpetica. Il problema da affrontare è su due livelli: persone in buona salute, ma avanti con gli anni, che non sanno di rischiare inutilmente di sviluppare una patologia debilitante, ma evitabile, e persone di ogni età che, a causa di altre patologie o particolari condizioni, rischiano di peggiorare notevolmente la propria salute sviluppando questa malattia quando invece può essere prevenuta con la semplice vaccinazione”. Un rischio aggiuntivo "ormai dimostrato e consolidato in letteratura – sottolinea lo specialista – sono la depressione e lo stress correlati al mondo in cui viviamo, che è frenetico e ansiogeno. Quindi il consiglio è di cercare di avere stili di vita equilibrati, oltre che usufruire di strumenti di prevenzione quale la vaccinazione". —[email protected] (Web Info)
Herpes zoster tra falsi miti e lacune, 2 su 10 non conoscono la malattia
(Adnkronos) – Almeno 2 persone su 10 non sanno cosa sia il Fuoco di Sant'Antonio e una su 2 dice di saperne poco. Eppure, quasi 2 su 3 conoscono altri che ne hanno sofferto e il 12% l'ha addirittura avuto. Sono alcuni dei dati emersi da un sondaggio globale promosso da Gsk in occasione della Shingles awareness week, settimana internazionale di sensibilizzazione sull'Herpes zoster (26 febbraio-3 marzo), una campagna condotta dall'azienda farmaceutica in collaborazione con la Federazione internazionale sull'invecchiamento (Ifa). Obiettivo: aumentare la consapevolezza e affrontare la mancanza di conoscenze sui rischi e sull'impatto dell'Herpes zoster. L'indagine online ha intervistato 3.500 adulti di età pari o superiore a 50 anni provenienti da 12 Paesi (Cina, Stati Uniti, Germania, Brasile, Giappone, Regno Unito, Australia, Italia, Corea del Sud, India, Canada e Portogallo), valutando la comprensione degli intervistati sull'Herpes zoster, su cosa può scatenarlo e sul suo impatto sulla vita delle persone. Ciò che preoccupa è che nuovi dati suggeriscono che molti adulti a partire dai 50 anni fraintendono aspetti importanti della malattia, compreso il modo in cui può svilupparsi. I risultati del sondaggio condotto tra il 16 e il 18 agosto 2023 e presentati questa mattina in conferenza stampa, svelano il basso livello di conoscenza della malattia in Italia e nel mondo. Come si manifesta e chi rischia di più? Su questo punto gli italiani sono promossi con riserva: l'eruzione cutanea dolorosa è il segno chiave per il 76% degli intervistati, per il 63% è anche pruriginosa. Il 38% parla genericamente di dolore ai nervi. Sulle età a rischio c'è confusione: il 41% colloca la comparsa del quadro soprattutto tra i 50 e i 70 anni, mentre il 40% pensa che lo Zoster possa insorgere ad ogni età. Il 7% pensa siano a rischio soprattutto gli over 70. Alla domanda 'perché la malattia si manifesta?', il 58% ha risposto che il virus si trova già nel corpo. Per uno su 5 compare per "contagio" diretto da parte di un altro, dalla ripetizione della varicella (16%), dalla presenza di casi in famiglia (12%). La paura del contagio, in particolare, è vissuta dal 43% delle persone che considera il virus molto o comunque piuttosto contagioso, alimentando lo stigma. Va meglio sul fronte della prevenzione. Il vaccino – emerge dall'indagine – viene considerato una valida modalità di prevenzione per il 62% degli intervistati, ma il 30% non ne conosce la disponibilità e per 8 persone su 100 il Fuoco di Sant'Antonio non è prevenibile. In ogni caso, con un'apparente dissonanza, il 76% degli intervistati pensa che vaccinarsi sia il modo migliore per prevenire il virus. Sul rischio percepito, invece, bocciatura totale per gli italiani interpellati: solo il 10% degli intervistati considera molto probabile sviluppare la malattia nel corso della vita. Più di una persona su 3 (36%) pensa che sia piuttosto o del tutto improbabile. Perché si pensa di essere immuni? Il 24% non ha mai avuto il Fuoco di Sant'Antonio, il 26% perché ha avuto la varicella, il 27% non ha avuto casi in famiglia. Solo una persona su 10 pensa alla protezione legata alla vaccinazione. Non va meglio anche negli altri Paesi coinvolti nel sondaggio: su scala internazionale il virus è considerato "contagioso". Il 55% degli intervistati ritiene che "si possa prendere l'Herpes zoster da qualcuno che ne è affetto". In realtà non può essere trasmesso da persona a persona – come altre malattie trasmesse per via aerea tra cui il Covid-19 – ma è causato da una riattivazione del virus Varicella zoster (Vzv), lo stesso che causa la varicella. Se una persona non ha mai avuto la varicella prima, potrebbe contrarla in seguito a contatto con un soggetto con Herpes zoster. Il virus rimarrà quindi dormiente nel sistema nervoso e potrebbe svilupparsi come Herpes zoster quando l'avanzare dell'età o malattie debilitanti riducono la forza del sistema immunitario. Ancora: il 39% degli intervistati ritiene che "non sarebbe possibile sviluppare l'Herpes zoster se l'hai già avuto". Il virus, invece, è presente nella maggior parte degli adulti che abbiano almeno 50 anni. La maggior parte delle persone che sviluppano l'Herpes zoster lo hanno solo una volta; tuttavia, è possibile sviluppare il virus più di una volta nella vita. Promossi e bocciati anche in Europa: solo uno su 2 sa definire di cosa si tratta. Non solo: il 70% degli intervistati riconosce come sintomi l'eruzione cutanea dolorosa, il 60% l'eruzione cutanea pruriginosa, il 47% le vesciche sulla pelle, il 37% il dolore ai nervi. Stando all'indagine, la fascia d'età che ha maggiori probabilità di sviluppare l'Herpes zoster sono gli adulti tra i 50-70 anni. Il 26% non sa per quanto tempo possono durare i sintomi e quindi non conosce la nevralgia post-erpetica e il 72% considera l'infezione contagiosa (forse si riferisce soprattutto alla varicella) . Ma non è tutto: una persona su 2 pensa che lo zoster sia un virus che la maggior parte delle persone ha già nel proprio sistema nervoso; il 48% pensa sia genericamente possibile prevenire il virus. Il 60% ritiene che sia prevenibile con la vaccinazione, però solo l'11% ne rileva l'efficacia e pensa di essere a basso rischio di contrarre l'Herpes zoster perché vaccinato. Inoltre, il 47% degli intervistati pensa sia fondamentale una dieta sana ed equilibrata, il 36% fare esercizio ogni settimana, 48% avere una buona igiene personale, il 31% che sia importante ridurre il livello di stress mentre. Infine, uno su 4 è convinto che una volta preso lo zoster non sia possibile contrarlo di nuovo e uno su 5 pensa che lo zoster sia innocuo. Da qui l'impegno di Gsk, come ricorda Sara De Grazia, responsabile medico scientifico Gsk area vaccini: "L'Herpes zoster – spiega – è una malattia infettiva scatenata dalla riattivazione del virus che causa la varicella. Il 90% degli adulti ha già contratto il virus della varicella quindi è potenzialmente a rischio di sviluppare il Fuoco di Sant'Antonio. Occorre pertanto maggior informazione sull'Herpes zoster, sulla nevralgia post-erpetica che rappresenta la sua principale complicazione e sulle possibilità di prevenzione grazie alla vaccinazione. Oggi è a disposizione un vaccino che consente di prevenire questa patologia, che può avere un profondo impatto sulla vita delle persone e delle loro famiglie. Per questo è importante che la popolazione adulta, e in particolare i soggetti fragili e a rischio, si rivolgano al proprio medico di fiducia per avere indicazioni su come riconoscere, comprendere e ridurre il rischio di sviluppare questa malattia debilitante". Per Cittadinanzattiva, infine, "siamo di fronte ad una malattia che finalmente oggi è facile da prevenire nell'adulto anziano e fragile. Essere protetti è un diritto da rivendicare per la propria salute, ma anche un dovere verso il resto della comunità. Gli over 65 di oggi rappresentano in Italia il 23% della popolazione. Evitare malattie prevenibili in queste persone significa tutelarne la salute, contribuire al benessere della società ed evitare costi di ospedalizzazione e trattamento evitabili, liberando risorse da investire in altre aree prioritarie". —[email protected] (Web Info)
Morbillo, malattia tra le più contagiose: ecco perché preoccupa aumento casi
(Adnkronos) – "L'aumento dei casi di morbillo preoccupa. Parliamo infatti di una delle malattie infettive più contagiose in assoluto: da un caso se ne possono generare 16". Così all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, professore emerito di Malattie infettive e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), che sulla nuova variante recentemente isolata precisa: "Come tutte le mutazioni virali deve essere in qualche modo seguita, ma non è quella a dimostrare l'aggressività della patologia. Non si tratta di una variante pericolosa in termini di salute pubblica perché comunque controllata dall'immunità, sia naturale sia da vaccino". In questo senso, dunque, "la variante non ha una particolare rilevanza. Abbiamo un problema in termini diagnostici perché sfugge ai test molecolari ma per il morbillo raramente si richiedono esami molecolari. La diagnosi infatti è soprattutto clinica e confermata da test sierologici". La preoccupazione rimane dunque sul fatto "che si stanno registrando più casi: questo, sul piano clinico, è il problema, non la nuova variante". L'elevata contagiosità della malattia "fa sì che, quando cominciano a circolare anche pochi casi, si diffonde in maniera rapidissima. Fortunatamente esiste un vaccino perché il morbillo è pericoloso, con una letalità di uno su mille casi. E' una patologia piuttosto grave soprattutto tra i più piccoli", conclude invitando alla vaccinazione. "Urge una risposta rapida e concertata all'epidemia di morbillo, è fondamentale per proteggere milioni di bambini vulnerabili". L'ufficio regionale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l'Europa torna a chiedere "sforzi costanti per evitare che i casi continuino ad aumentare nel 2024", dopo che i numeri aggiornati relativi all'anno scorso hanno evidenziato un exploit del morbillo nell'area a cavallo tra Europa e Asia centrale. In dettaglio, emerge che nel 2023 più di 58mila persone in 41 dei 53 Stati membri della regione europea dell'Oms sono state infettate dal virus del morbillo. Epidemia che ha provocato "migliaia di ricoveri ospedalieri e 10 decessi correlati". Gli ultimi numeri del 2023 evidenziano, ribadisce Oms Europa, "un rapido aumento rispetto al triennio precedente, e un rischio per chi nella Regione non è protetto". L'elevata percentuale di casi tra i bambini di età inferiore a 5 anni (quasi la metà del totale), fa notare l'agenzia Onu per la salute, riflette ancora una volta l'enorme impatto della pandemia di Covid sui sistemi sanitari, compreso sui servizi di immunizzazione di routine, che ha comportato un significativo accumulo di bambini suscettibili al morbillo e ad altre malattie prevenibili con le iniezioni scudo, che non hanno potuto usufruire del servizio di vaccinazione. "I sistemi sanitari nella regione europea dell'Oms devono recuperare terreno per raggiungere rapidamente 1,2 milioni di bambini che non hanno ricevuto il vaccino contro il morbillo tra il 2020 e il 2022, pur continuando con l’immunizzazione di routine", sollecita il direttore regionale dell'Oms per l'Europa Hans Kluge. "Poiché il virus continua a diffondersi in molte parti della Regione, il rilevamento tempestivo e la risposta all'epidemia rimangono fondamentali per prevenire un'ulteriore escalation e garantire i progressi della Regione verso l'eliminazione di questa malattia altamente contagiosa". Considerando l'aumento dei casi a livello globale, il rischio di importazione nella regione europea è "quasi inevitabile". Tutti gli Stati membri colpiti finora hanno rafforzato la sorveglianza per individuare rapidamente i casi e i loro contatti, intensificato i servizi di immunizzazione di routine e condotto attività di vaccinazione di recupero per vaccinare i vulnerabili prima che il virus li raggiunga. Per esempio le azioni messe in campo in Armenia, Kazakistan, Kirghizistan, Romania e Tagikistan, che hanno portato alla vaccinazione di oltre 2,5 milioni di bambini di tutte le età nel 2023, sembrano aver contribuito a frenare la diffusione del virus in questi Paesi, fa notare Oms Europa. "Tuttavia, la trasmissione continua nella Regione, sta rappresentando una minaccia continua per la salute di milioni di bambini". Ogni morte correlata al morbillo "è una tragedia evitabile dato che esiste un vaccino sicuro ed efficace per prevenire la malattia – incalza Kluge – Mi congratulo con i Paesi per le misure di risposta globali adottate finora e metto in guardia contro qualsiasi autocompiacimento in questa fase. Dobbiamo superare questa pericolosa malattia raggiungendo attivamente le comunità sottovaccinate o non vaccinate". Ma a che punto siamo nel percorso verso l'eliminazione della malattia? Sebbene 33 dei 53 Stati membri della Regione europea dell’Oms abbiano ottenuto la verifica dell'eliminazione del morbillo a far data dal 2022, "questo risultato rimane fragile", evidenzia l'agenzia. Per mantenere questo status, infatti, "un Paese deve garantire che la trasmissione del virus a seguito di qualsiasi importazione venga interrotta entro 12 mesi dal primo caso segnalato". Adottando l'Agenda europea di immunizzazione 2030, tutti i Paesi della Regione devono "raggiungere e sostenere una copertura superiore al 95% in ogni comunità con entrambe le dosi di vaccino anti-morbillo, anche offrendo la vaccinazione di recupero a coloro che hanno saltato una delle dosi; garantire una sorveglianza di alta qualità per individuare e isolare rapidamente ogni possibile caso; garantire una risposta rapida all’epidemia in tutte le comunità", elenca Oms Europa. "Continueremo a lavorare a stretto contatto con tutti gli Stati membri nei loro sforzi per rispondere efficacemente alle epidemie di morbillo in corso", assicura Robb Butler, direttore del dipartimento Malattie trasmissibili e salute ambientale dell'Oms Europa. In particolare, spiega, "si aiuteranno i Paesi ad adottare misure per affrontare sistematicamente le disuguaglianze di immunizzazione ed evitare epidemie di malattie prevenibili con il vaccino. Stiamo anche lavorando a stretto contatto coi nostri Stati membri" a supporto dei loro "sforzi per contrastare la disinformazione sui vaccini che porta alcune persone a ritardare o rifiutare le vaccinazioni". Il morbillo è una delle malattie più contagiose al mondo, ricorda l'agenzia, e si diffonde quando una persona infetta respira, tossisce o starnutisce. Il virus rimane attivo e contagioso nell'aria o su superfici infette fino a due ore. Qualsiasi persona non immune può essere infettata. Il sintomo più visibile è un'eruzione cutanea prominente, mentre le complicanze possono includere cecità, encefalite, diarrea grave e relativa disidratazione, infezioni dell'orecchio e polmonite. I bambini piccoli e le donne incinte non vaccinati corrono il rischio più elevato di gravi complicanze del morbillo. L'infezione indebolisce anche il sistema immunitario e può fargli 'dimenticare' come proteggersi da altre infezioni comuni, lasciando in particolare i bambini estremamente vulnerabili. —[email protected] (Web Info)
F1 Test Bahrain, Leclerc e Ferrari davanti in seconda giornata
(Adnkronos) – Charles Leclerc il più veloce con la Ferrari nella mattinata della seconda giornata di test in Bahrain, sul tracciato di Sakhir che il 3 marzo ospiterà il primo Gp del Mondiale di Formula 1 2024. Il pilota monegasco ha completato 54 giri, il migliore in 1'31''750, precedendo la Mercedes del britannico Lewis Hamiton (1'32''273) e la McLaren dell'australiano Oscar Piastri (1'32''328). La Red Bull, che ieri ha dominato la prima giornata con Max Verstappen, nella mattinata di oggi si è concentrata sulle prestazioni di Sergio Perez, che ha completato 59 giri ottenendo il sesto tempo (1'32''879). —[email protected] (Web Info)
E’ morta Micheline Presle, l’attrice francese aveva 101 anni
(Adnkronos) – Addio alla decana del cinema francese. L'attrice Micheline Presle, raffinata interprete di ruoli romantici, drammatici e intimisti, che ha brillato anche nella commedia, mantenendo intatto il suo prestigio nel corso di una lunga carriera, è morta all'età di 101 anni, nella Casa nazionale degli artisti a Nogent-sur-Marne, sobborgo parigino. Nata a Parigi il 22 agosto 1922 con il vero nome di Micheline Chassagne, si affermò come una delle più intense e richieste attrici francesi degli anni Quaranta, raggiungendo la notorietà internazionale con il film "Il diavolo in corpo" (1947) di Claude Autant-Lara, prima di fare un'incursione a Hollywood con ruoli al fianco di John Garfield, Tyrone Power, Errol Flynn e Paul Newman. Nel 1949 Presle incontrò l'attore americano William Marshall, già sposato con un'altra star francese, Michèle Morgan, e lo seguì in America e si sposarono in quello stesso anno a Santa Barbara, in California. Venne scritturata dalla 20th Century Fox, che le cambiò il cognome in Presle e le affidò il ruolo di una proprietaria di caffè che si innamora di un fantino disonesto (John Garfield) in "La sua donna" (1950) di Jean Negulesco, tratto da un racconto di Ernest Hemingway. Recitò con Power nel film di guerra in Technicolor "I guerriglieri delle Filippine" (1950), diretto da Fritz Lang, poi passò alla Republic Pictures per lavorare con Errol Flynn in "L'avventuriero di New Orleans" (1951). Marshall diresse quel film, girato in Francia da una sceneggiatura scritta da Flynn. Ma poiché questi lungometraggi non suscitarono molto successo, l'attrice e Marshall divorziarono nel 1954 e lei tornò in Francia. Dopo la breve stagione hollywoodiana, Presle continuò, tra alti e bassi, a recitare diretta da registi famosi o meno conosciuti. Protagonista di "La signora delle camelie" (1953) di Raymond Bernard e "L'amore di una donna" (1954) di Jean Grémillon, interpretò in seguito con la consueta eleganza ruoli non primari, seppure di spicco, in diversi film di rilievo: "L'inchiesta dell'ispettore Morgan" (1959) di Joseph Losey, "L'assassino" (1961) di un esordiente Elio Petri, dove ricoprì il ruolo di Adalgisa De Matteis, accanto a Marcello Mastroianni, "Susanna Simonin, la religiosa" (1967), "La favolosa storia di Pelle d'asino" (1970) di Jacques Demy. Tra le interpretazioni della piena maturità: "En haut des marches" (1983) di Paul Vecchiali, "Mignon è partita" (1988) di Francesca Archibugi, "Voglio tornare a casa!" (1989) di Alain Resnais, "I miserabili" (1995) di Claude Lelouch. È stata diretta dalla figlia Tonie Marshall in vari film, tra cui "Pas très catholique" del 1994. Da adolescente Micheline Presle studiò recitazione con Raymond Rouleau e René Simon ed esordì nel cinema giovanissima. Dopo alcuni film di scarso rilievo ottenne piena visibilità nel 1939 grazie a "Ragazze in pericolo" di Georg W. Pabst. Sempre nel 1989 Abel Gance la volle in "Paradiso perduto" nel duplice ruolo di madre e figlia, che le consentì di esibire la sua naturale inclinazione per i toni romantici. Diretta da Marcel L'Herbier si mise in luce nelle commedie "Amanti senza domani" (1941), "Ecco la felicità" (1942) e "Notte fantastica" (1942). Sempre nel 1942 fu scelta da Marc Allégret per impersonare l'avvenente protagonista di "Félicie Nanteuil" (bloccato dalla censura di Vichy e uscito solo nel 1945), mentre nel drammatico "La porta murata" (1943) fu diretta (e affiancata) da Pierre Blanchar. Negli anni immediatamente successivi offrì prove notevoli della sua sensibilità espressiva impersonando l'elegante Micheline Lafaurie in "Falbalas" (1945) di Jacques Becker, storia d'amore ambientata in una casa di moda, l'eroica prostituta in "Ribellione" (1945) di Christian-Jaque e Marthe Grangier, l'amante del giovane François (Gérard Philipe) in "Il diavolo in corpo" (1947) figura in cui l'attrice seppe far coesistere a un tempo sensualità, tenerezza e disperazione. Micheline Presle si è sposata tre volte. Il primo matrimonio dal 1945 al 1948 fu con Michel Lefort, poi con l'attore e regista statunitense William Marshall, da cui nel 1951 ebbe la figlia Tonie Marshall, divenuta anch'essa attrice, regista e sceneggiatrice di successo e morta nel 2020. Dal 1959 è stata compagna dello scultore francese François Arnal. (di Paolo Martini) —[email protected] (Web Info)
Ucraina, Medvedev: “Kiev è russa, il nostro esercito ci arriverà”
(Adnkronos) – "L'esercito russo può raggiungere Kiev, poiché la minaccia viene da lì". Lo ha dichiarato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev in un'intervista ai media russi. "Dobbiamo ancora lavorare molto e seriamente. Sarà Kiev? Sì, probabilmente, dovrebbe essere Kiev. Se non ora, fra un po' di tempo, forse in qualche altra fase dello sviluppo di questo conflitto", ha aggiunto Medvedev, spiegando che "stiamo parlando di una città russa, che ora è controllata da una brigata internazionale di oppositori della Russia, guidata dagli Stati Uniti. Da qui nasce la minaccia all’esistenza del nostro Paese". Allo stesso tempo, secondo Medvedev, tutti i funzionari ucraini sono burattini che non hanno né coscienza né paura per il futuro del loro Paese, e tutte le decisioni vengono prese all'estero e nel quartier generale della Nato, ha continuato Medvedev. "Le stesse élite che ora governano a Kiev devono andarsene. Alcuni saranno costretti ad andarsene", ha aggiunto. "Tutti i nostri sforzi sono probabilmente concentrati su questo. Sto aspettando il ritorno di tutti i nostri difensori che prendono parte a questa operazione. Se funzionerà o meno è una questione che verrà risolta quest'anno". Prima di Kiev "stiamo aspettando Odessa nella Federazione Russa – afferma Medvedev – anche per la storia di questa città, per le persone che vi vivono e la lingua che parlano. Questa è una nostra città. Senza la sconfitta della cricca nazionalista e filofascista di Kiev è impossibile garantire il futuro della Russia, questo regime deve cadere, deve essere distrutto", ha affermato. Rispondendo poi a una domanda sulla morte dell'oppositore russo Navalny, Medvedeva ha affermato: ''Non posso dire nulla di buono su Navalny, per cui non dirò nulla di cattivo'' perché ''come si usa dire, di chi è morto o si dice qualcosa di positivo o non si dice niente''. Medvedev ha quindi puntato il dito contro il presidente degli Stati Uniti Joe Biden definito "un vecchio inutile" ed è "lui, non il cambiamento climatico, la vera minaccia esistenziale" per l'umanità. "Biden è diventato folle ed è pronto a scatenare una guerra contro la Russia '', ha aggiunto. Insieme a Donald Trump "sembrano personaggi dei fumetti" che quando parlano "realizzano meme", ha poi ironizzato Medvedev. "Guardando l'attuale presidente e quello precedente, ho sempre la sensazione di guardare personaggi dei fumetti, in un certo senso, eroi che lanciano meme, formano meme e che sono la base per scherzi e per tutto ciò di cui Internet e i social network sono pieni", ha concluso . —internazionale/[email protected] (Web Info)












