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Processo Dani Alves, condannato a 4 anni e 6 mesi per violenza sessuale

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(Adnkronos) – Il calciatore brasiliano Dani Alves è stato condannato a 4 anni e 6 mesi per violenza sessuale dalla sezione 12 del tribunale di Barcellona, ​​composta da tre magistrati. Il giocatore, ex Barcellona e Juventus tra le altre, insieme al suo avvocato, Inés Guardiola, al pubblico ministero, Elisabet Jiménez, e all'accusa, Ester García, hanno appreso questa mattina in prima persona la sentenza, secondo quanto riportano i media spagnoli. Il processo si è concluso il 7 febbraio, dopo tre lunghe udienze, e 15 giorni dopo è arrivata la decisione dei giudici. I fatti, a cui si riferisce la sentenza, sono avvenuti in uno stand della discoteca Sutton di Barcellona, ​​la notte tra il 30 e il 31 dicembre 2022. Dani Alves è in prigione dal 20 gennaio 2023, e si trova nel centro penitenziario Can Brians 2 da poco più di un anno. Il calciatore ha cambiato il suo racconto iniziale e ha sempre sostenuto che i rapporti fossero consensuali, mentre la ragazza che lo ha denunciato ha sempre mantenuto la sua dichiarazione.  Il brasiliano rischiava una pena massima di dodici anni secondo l'articolo 179 del Codice Penale. La Procura ne aveva chiesti nove e la pubblica accusa il massimo. L'alcool, come recitano gli articoli 20 e 21, avrebbe potuto essere considerato una sostanza attenuante. La sentenza, comunque, non mette fine al caso Dani Alves. Dopo la decisione del Tribunale di Barcellona, ​​la difesa del calciatore brasiliano potrà ancora ricorrere alla Corte Superiore di Giustizia della Catalogna e, successivamente e se il verdetto dovesse restare sfavorevole, alla Corte Suprema. La liberazione provvisoria, fino ad ora, è stata sistematicamente negata dal tribunale a causa, a suo avviso, dell'alto rischio di fuga del giocatore. —[email protected] (Web Info)

Alcaraz ottimista dopo infortunio: “Ci vediamo a Las Vegas e Indian Wells”

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(Adnkronos) – Carlos Alcaraz si aspetta di essere in grado di difendere il suo titolo a Indian Wells il mese prossimo nonostante l'infortunio alla caviglia martedì al Rio Open. Il campione di Wimbledon ha dovuto ritirarsi dalla partita contro Thiago Monteiro dopo appena due game, ma il numero due del mondo è fiducioso che sarà in grado di giocare a Indian Wells e a un'esibizione a Las Vegas con Rafael Nadal il 3 marzo.  Lo spagnolo, 20 anni, scrive su Instagram: "Ho appena fatto una risonanza magnetica alla caviglia dopo l'infortunio. Dopo l'incontro con il mio medico e i miei fisioterapisti la diagnosi è una distorsione laterale di II grado. Ho una distorsione che mi terrà fuori per qualche giorno! Ci vediamo a Las Vegas e Indian Wells!". —[email protected] (Web Info)

Terzo mandato, su sindaci parere negativo del governo: Lega ritira emendamento

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(Adnkronos) – Slitta il voto sull'emendamento della Lega per il terzo mandato ai governatori in Commissione Affari costituzionali del Senato. Il pronunciamento era atteso per questa mattina, ma l'organismo presieduto dal meloniano Alberto Balboni nei lavori prima dell'Aula ha registrato i pareri di relatore e del governo sulla ventina di emendamenti presentati. Lato maggioranza, la Lega, preso atto del parere negativo sull'emendamento 4.4, per consentire il terzo mandato ai sindaci dei comuni con oltre 15 mila abitanti, ha ritirato il testo. Preso atto invece della scelta del governo di rimettersi alla Commissione per l'emendamento sul terzo mandato ai governatori, il partito di Matteo Salvini ha mantenuto il testo. La Commissione si riunirà nuovamente alle 12.30, per procedere con il resto dei voti. Il terzo mandato? "Vota il Parlamento", ha detto Matteo Salvini, intervistato da Agorà su Rai 3, rispondendo così proprio mentre in Commissione Affari costituzionali del Senato si valuta l'emendamento della Lega sul terzo mandato ai governatori, che divide il centrodestra, con Fdi e Fi contrari alla proposta leghista che però non è stata ritirata. Quelli della Lega che faranno? "Andranno avanti, lasciamo che i cittadini decidano. Mi sembra sia questione di buon senso". "I parlamentari non hanno limiti ai mandati…", ha detto ancora sottolineando come la limitazione non riguardi gli eletti in Parlamento. Il terzo mandato per i governatori "come abbiamo sempre detto sarà respinto dalla Commissione senza nessuna lacerazione, ci sono opinioni diverse, ma il testo resterà conforme al decreto che è stato emanato e questo va secondo un ordinario e normale dibattito senza tutti i drammi", ha dichiarato Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia. "Ha avuto più spazio sui giornali, che ripercussioni nel dibattito politico, per cui le cose procedono come previsto. E' un tema politico, ci sono opinioni diverse, ma verrà respinto e non succederà nulla", ha concluso Gasparri.  —[email protected] (Web Info)

Maltempo in arrivo sull’Italia con pioggia, vento e neve: le previsioni

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(Adnkronos) – Stop a giornate di sole e all'anticipo di primavera, sull'Italia arriva il maltempo. Una profonda saccatura atlantica raggiungerà entro il weekend il nord Africa. Cambia tutto, dall'Islanda arriva un carico di pioggia, neve e vento, spiegano i meteorologi del sito www.iLMeteo.it. Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, conferma che dalle prossime ore la pressione inizierà a scendere ed il tempo cambierà. Inizierà a piovere in modo più intenso sulle regioni di Nord-Ovest, ma il cielo si coprirà anche al Centro. La neve inizialmente cadrà oltre i 1500 metri, specie tra Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia occidentale. Dal tardo pomeriggio entreremo nel clou della saccatura, cioè della perturbazione atlantica, che porterà un’intensificazione dei fenomeni: sono attese nevicate moderate sulle Alpi nord-occidentali, piogge sparse sulla Pianura Padana con il tanto sospirato rimescolamento dell’aria nei bassi strati. In altre parole, le piogge abbatteranno definitivamente lo smog, almeno per quanto riguarda l’ultimo episodio acuto delle polveri sottili al Nord. Venerdì 23 febbraio si formerà un ciclone di 996 hPa sul Golfo Ligure ed il tempo peggiorerà ulteriormente con tre fattori: tantissima neve sulle Alpi centro-orientali, venti forti e piogge su quasi tutto il Centro-Nord. Solo al Sud avremo ancora delle schiarite ma, gradualmente, il tempo si ingrigerà anche al meridione. Il weekend sarà di stampo invernale, forse più autunnale che invernale in quanto le temperature non scenderanno fino a valori particolarmente rigidi: rientreremo nelle medie del periodo con un crollo di 10 gradi, ma sia le massime sia le minime saranno comunque quasi normali per febbraio. Durante la nuova settimana la perturbazione, partita da Reykjavik in Islanda, si fionderà in modo repentino verso la Tunisia e poi la Libia: in questo modo avremo ancora maltempo al Nord fino a lunedì, poi da martedì le piogge intense potrebbero insistere al meridione fino all’inizio di marzo.  Una buona notizia contro la siccità estrema che sta colpendo la Sicilia; anche in Sardegna finalmente arriveranno delle precipitazioni su una terra assetata. 
NEL DETTAGLIO
 Giovedì 22. Al nord: precipitazioni via via più diffuse, neve sulle Alpi; più asciutte l’Emilia Romagna e il basso Veneto. Al centro: nuvoloso, piogge sull’Alta Toscana. Al sud: bel tempo prevalente. Venerdì 23. Al nord: precipitazioni diffuse, specie in Liguria e Nord-Est; tanta neve sulle Alpi centro-orientali. Al centro: piogge diffuse specie sul versante tirrenico. Al sud: peggiora in Campania. Sabato 24. Al nord: peggiora nel pomeriggio con piogge sparse. Al centro: rovesci pomeridiani su Toscana e Sardegna. Al sud: maltempo diffuso con piogge e rovesci. Tendenza: perturbazione atlantica estesa sull’Italia; lunedì e martedì piogge quasi ovunque. —[email protected] (Web Info)

Israele: “Senza accordo su ostaggi entreremo a Rafah durante Ramadan”

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(Adnkronos) – L'Idf è pronto a condurre un'operazione militare a Rafah durante il Ramadan, che inizierà a marzo, a meno che non venga raggiunto un accordo sugli ostaggi. Lo ha detto il ministro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz, aggiungendo tuttavia che ci sono primi segnali che un accordo possa essere vicino. L'inviato per il Medio Oriente della Casa Bianca, Brett McGurk, è in Israele e questo pomeriggio incontrerà il primo ministro, Benjamin Netanyahu, e il consigliere per la Sicurezza nazionale, Tzachi Hanegbi, per discutere di potenziali colloqui sugli ostaggi e dell'annunciata operazione delle Idf a Rafah, nel sud di Gaza. Lo ha riferito il Times of Israel, precisando che in serata è prevista una riunione del gabinetto di guerra israeliano. Una persona è morta e almeno altri nove civili sono rimasti feriti in un attacco terroristico sulla Highway 1 vicino all'insediamento di Maale Adumim, in Cisgiordania. Lo ha riferito Eli Bin, direttore generale del servizio di ambulanze di Magen David Adom. La polizia israeliana ha reso noto che due terroristi sono stati uccisi sul luogo dell'attacco dopo che avevano aperto il fuoco sui veicoli in attesa di passare attraverso un posto di blocco. Tra i feriti vi è una 23enne incinta sottoposta a intervento chirurgico. Da domani i palestinesi di Gerusalemme Est che non sono in possesso della carta blu non potranno più passare attraverso i posti di blocco fino alle 9. Lo riportano i media israeliani. La polizia aumenterà inoltre la propria presenza sulle strade. 
Hamas plaude all'attacco, definendolo "una risposta naturale ai massacri e ai crimini dell'occupazione nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania". I miliziani parlano di una ''operazione eroica'' e avvertono, in vista del mese sacro all'Islam, che ''l'invasione di Gerusalemme da parte dell'occupazione e i suoi piani per impedire ai fedeli di raggiungere la moschea di Al-Aqsa durante il Ramadan non garantiranno sicurezza''. Resta intanto il mistero sul leader di Hamas nella Striscia di Gaza Yahya Sinwar. Il quotidiano Yedioth Ahronoth scrive che lo Shin Bet ha chiesto al governo israeliano l'autorizzazione a colpire Sinwar per ben cinque volte da quando è stato scarcerato nell'ambito di uno scambio tra detenuti palestinesi e il caporale Gilad Shalit. Il quotidiano spiega che Netanyahu ha posto il veto per cinque volte all'uccisione di Sinwar cercando così di evitare di scatenare una guerra con Hamas. Il giornale ricorda l'attacco a Elad nel maggio 2022 dopo il quale lo Shin Bet aveva promosso un piano per assassinare il leader di Hamas, ma le Forze di difesa israeliane si sono opposte. Anche l'allora ministro della Difesa Benny Gantz era contrario a un attacco per eliminare Sinwar. Stamattina un missile anticarro lanciato dal Libano ha colpito una casa privata a Yuval, un villaggio nell'Alta Galilea. Un incendio è scoppiato nell'abitazione, sul posto sono arrivate le squadre dei vigili del fuoco. Non ci sono state segnalazioni di feriti. Un altro missile anticarro è stato lanciato verso la città di Kiryat Shmona ed è atterrato in un'area aperta. Lo riporta Ynet News. Mentre il sistema di difesa aerea Arrow ha abbattuto un missile balistico sul Mar Rosso apparentemente lanciato dai ribelli Houthi in Yemen. Lo ha riferito l'esercito, secondo quanto riporta il Times of Israel. Il missile era diretto probabilmente verso Eilat. Video dalla città situata nel sud di Israele mostrano scie di fumo in cielo causate presumibilmente dall'abbattimento del missile. Le Idf hanno precisato che il vettore non è entrato nello spazio aereo israeliano. Il lancio del missile non è stato ancora rivendicato. E c'è un altro sospetto raid degli Houthi al largo delle coste dello Yemen. Una nave è stata attaccata con due missili, a bordo è scoppiato "un incendio" e "le forze della coalizione stanno rispondendo", ha scritto sul social X l'agenzia del Regno Unito per le operazioni commerciali marittime (Ukmto), che poco prima aveva riferito di aver ricevuto una segnalazione di un "incidente a 70 miglia nautiche a sud-est di Aden".  —internazionale/[email protected] (Web Info)

Biden attacca Putin: “Un pazzo figlio di put….”

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(Adnkronos) –
Vladimir Putin è un "pazzo figlio di put…". Firmato, Joe Biden. Il presidente degli Stati Uniti, in un evento a San Francisco in cui ha incontrato sostenitori e finanziatori in vista delle elezioni presidenziali del 2024, non ha usato mezze misure per esprimersi sul presidente russo. "Abbiamo un pazzo figlio di put… come quel tipo, Putin, e altri… E dobbiamo sempre preoccuparci per un conflitto nucleare. Invece, la minaccia esistenziale per l'umanità è il clima", le parole di Biden, che ha usato l'acronimo 'SOB' (son of bitch) per riferirsi al leader del Cremlino. Non è la prima volta che Biden usa questa espressione. Nel gennaio 2022 aveva usato lo stesso termine offensivo, mentre aveva il microfono accesso, nei confronti di un giornalista di Fox News accreditato alla Casa Bianca. 
Il presidente americano si è scagliato anche contro Donald Trump, che nelle ultime dichiarazioni si è paragonato a Alexey Navalny, il dissidente russo morto in carcere venerdì scorso. "Si paragona a Navalny dicendo che, poiché il nostro paese è diventato una nazione comunista, lui viene perseguitato proprio come Navalny…", ha detto Biden citando le parole di Trump nell'ultima intervista. "Da dove diavolo viene fuori una cosa del genere? Mi sconvolge", ha aggiunto il presidente. "I repubblicani una volta avevano un centro morale che era americano. Ma ormai sembra sia andato perso", ha detto Biden. "Se fossi venuto qui 10-15 anni e avessi detto una cosa del genere, tutti voi avreste pensato che avrebbero dovuto internarmi".  "Quando esco dai meeting, i capi di stato trovano una scusa per avvicinarsi e dirmi 'devi vincere'. Ma non perché io sia speciale… 'Devi vincere perché la mia democrazia è a rischio se vince quell'altro'. Nove capi di stato hanno già fatto qualcosa del genere con me", ha aggiunto Biden. La reazione di Mosca non si è fatta attendere. Il presidente americano Joe Biden ''vuole sembrare un cowboy di Hollywood'' rivolgendo ''insulti vergognosi'' al leader del Cremlino Vladimir Putin, ha dichiarato il portavoce del presidente russo Dmitry Peskov. ''Biden si comporta come un cowboy di Hollywood nei confronti di Putin. Gli piacerebbe esserlo, ma non ci riesce'', ha detto Peskov citato dalla Ria Novosti. "In qualità di addetto stampa del presidente russo, posso dire che tali dichiarazioni maleducate dalla bocca del capo di stato americano difficilmente offenderanno in qualche modo il capo di un altro stato, in particolare il presidente Putin", ha affermato Peskov in un'intervista a Pavel Zarubin. Un frammento dell'intervista è stato pubblicato sul canale Telegram del giornalista russo. —internazionale/[email protected] (Web Info)

Guerra Ucraina-Russia, nuovi attacchi con missili e droni

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(Adnkronos) – Continua la guerra di missili e droni tra Russia e Ucraina. Unità di difesa aerea ucraine hanno distrutto otto dei dieci droni Shahed lanciati dalla Russia durante la notte. Lo ha riferito l'aeronautica militare di Kiev, precisando che i droni sono stati lanciati da Primorsko-Akhtarsk in Russia e un missile supersonico Kh-31P è stato lanciato dal Mar Nero. I droni sono stati intercettati nelle oblast di Poltava, Dnipropetrovsk, Kharkiv e Zaporizhzhia. Al momento non sono stati segnalati vittime o danni alle infrastrutture civili. Nel respingere gli attacchi aerei sono stati coinvolti gruppi di fuoco mobili dell'aeronautica militare ucraina. In precedenza, le forze russe avevano bombardato tre comunità lungo il confine dell’oblast di Sumy. Gli attacchi hanno causato almeno 33 esplosioni segnalate nell'area. Mosca da parte sua ha fatto sapere che i sistemi di difesa aerea russi hanno distrutto un Uav ucraino sulla regione di Bryansk e un missile sulla regione di Rostov. Lo ha riferito il ministero della Difesa russo, precisando che "è stato fermato il tentativo del regime di Kiev di effettuare un attacco terroristico utilizzando un veicolo aereo senza pilota e un missile antiaereo S-200 per colpire obiettivi terrestri sul territorio della Federazione Russa, l'Uav sul territorio della regione di Bryansk e il missile sul territorio della regione di Rostov". Il governatore della regione di Rostov, Vasily Golubev, ha riferito sul canale Telegram che le forze di difesa aerea hanno lavorato con successo su obiettivi aerei sul territorio della regione, senza conseguenze a terra. Lo riporta la Tass. All'agenzia Tass un rappresentante delle forze di sicurezza, rimasto anonimo, ha detto che marine ucraini, "molti dei quali erano stati addestrati nel Regno Unito e in Italia", sono stati uccisi nella battaglia di Krynky, villaggio strategico situato sulla sponda orientale del fiume Dnipro e il cui controllo è stato rivendicato dalle forze russe.  "A Krynky c'erano la 35ma, 36ma, 37ma e la 38ma brigata marina delle forze armate ucraine. Erano combattenti molto addestrati, erano le uniche brigate marine, molti di loro erano stati addestrati in Italia e Gran Bretagna", ha dichiarato la fonte. Le forze armate russe stanno usando missili nordcoreani nella loro aggressione all'Ucraina e con questi hanno ucciso almeno 24 civili e ne hanno feriti altri cento. E' la conclusione alla quale è arrivato l'Sbu, i servizi ucraini, affermando che le truppe russe hanno finora lanciato oltre 20 missili di fabbricazione nordcoreana per attaccare l'Ucraina. Lo riporta il Kiev Independent. In un'intervista ai media russi, il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, ha parlato di Odessa. "Stiamo aspettando Odessa nella Federazione Russa anche per la storia di questa città, per le persone che vi vivono e la lingua che parlano. Questa è una nostra città", ha affermato Medvedev. "Senza la sconfitta della cricca nazionalista e filofascista di Kiev è impossibile garantire il futuro della Russia, questo regime deve cadere, deve essere distrutto", ha concluso.  —internazionale/[email protected] (Web Info)

Roma, apertura in ritardo metro C nella tratta fra San Giovanni e Giardinetti

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(Adnkronos) – "Per un precedente problema agli impianti di telecomunicazione, attualmente risolto, il tratto urbano della linea metro C da San Giovanni a Giardinetti apre con oltre un’ora di ritardo". Lo comunica Atac.  "Le procedure di sicurezza in caso di marcia autonoma impongono una verifica dettagliata delle condizioni di tracciato che sono in corso e per questo Atac sta gestendo temporaneamente il servizio tra San Giovanni e Giardinetti con bus sostitutivi", spiega Atac. —[email protected] (Web Info)

Smog, scienziati: “Aumentano ricoveri, non c’è soglia sicura per cuore e polmoni”

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(Adnkronos) – Lo smog aumenta il pericolo di finire in ospedale per problemi al cuore e ai polmoni. Secondo due ampi studi americani pubblicati su 'Bmj', l'esposizione a breve e lungo termine all'inquinamento atmosferico da polveri fini Pm2,5 è associata a un maggior rischio di ricovero per gravi malattie cardiache e respiratorie. Non solo: letti nel loro insieme, i risultati dei due lavori indicano che "non esiste una soglia" di inquinanti che si possa considerare "sicura per la salute di cuore e polmoni". Nel 2021 l'Organizzazione mondiale della sanità ha aggiornato le linee guida sulla qualità dell'aria, raccomandando che i livelli medi annuali di particolato Pm2,5 non dovrebbero superare i 5 microgrammi per metro cubo (μg/m3) e che le concentrazioni medie di Pm2,5 nelle 24 ore non dovrebbero superare i 15 μg/m3 per più di 3-4 giorni all'anno.  Nel primo studio, i ricercatori hanno collegato i livelli medi giornalieri di Pm2,5 ai codici postali di residenza di quasi 60 milioni di adulti statunitensi over 65 dal 2000 al 2016, quindi, attraverso dati Medicare hanno monitorato i ricoveri in ospedale di questa popolazione su una media di 8 anni. Correggendo l'analisi, tenendo conto di fattori economici, sanitari e sociali, gli autori hanno osservato che l'esposizione media al Pm2,5 nell'arco di 3 anni era associata a un aumento delle probabilità di un primo ricovero per 7 tipi di patologie cardiovascolari: cardiopatia ischemica, malattia cerebrovascolare, insufficienza cardiaca, cardiomiopatia, aritmia, cardiopatia valvolare, aneurismi dell'aorta toracica e dell'aorta addominale. Rispetto a esposizioni al Pm2,5 pari o inferiori a 5 μg/m3, esposizioni comprese tra 9 e 10 μg/m3 erano collegate a un +29% del rischio di ricovero per patologie cardiovascolari. Su scala assoluta, le probabilità di ospedalizzazione sono aumentate dal 2,59% con esposizioni pari o inferiori a 5 μg/m3 al 3,35% con esposizioni di 9-10 μg/m3. "Ciò significa che, se riuscissimo a ridurre i livelli di Pm2,5 annuale sotto a 5 µg/m3, potremmo evitare il 23% dei ricoveri per malattie cardiovascolari", calcolano gli scienziati. Con l'adesione alle linee guida Oms si potrebbero dunque ottenere "benefici sostanziali", ma "i risultati – avvertono i ricercatori – suggeriscono che non esiste una soglia" di smog "sicura per l'effetto cronico del Pm2,5 sulla salute cardiovascolare generale". I danni cardiovascolari sono persistiti per almeno 3 anni dopo l'esposizione al Pm2,5 e la suscettibilità variava in base a età, istruzione, accesso ai servizi sanitari e deprivazione dell'area di residenza. Nel secondo studio, gli scienziati hanno considerato le concentrazioni giornaliere di Pm2,5 a livello di contea e i dati relativi alle richieste mediche, per monitorare i ricoveri ospedalieri e gli accessi al pronto soccorso per cause naturali, malattie cardiovascolari e respiratorie di 50 milioni di adulti americani over 18 dal 2000 al 2016. Durante il periodo di osservazione, sono stati registrati oltre 10 milioni di ricoveri e 24 milioni di visite in pronto soccorso.  Gli autori hanno rilevato che l'esposizione a breve termine al Pm2,5, anche a concentrazioni inferiori a quelle fissate dall'Oms, era associata in modo statisticamente significativo a tassi di ricovero più elevati per cause naturali, patologie cardiovascolari e respiratorie, nonché ad accessi al pronto soccorso per cause naturali e malattia respiratoria.  Entrambi i gruppi di ricerca riconoscono diversi limiti nei loro studi, tra cui una possibile classificazione errata dell'esposizione alle polveri fini, e precisano che fattori non misurati potrebbero aver influenzato i risultati. I dati osservati potrebbero, inoltre, non essere applicabili a cittadini senza assicurazione medica, bambini e adolescenti, e a chi vive fuori dagli Stati Uniti. Ciò detto, per gli scienziati "i risultati offrono un importante contributo al dibattito sulla revisione dei limiti" ai livelli di smog, "delle linee guida e degli standard sulla qualità dell'aria". Complessivamente, concludono, "questi nuovi dati rappresentano un prezioso riferimento per futuri standard nazionali sull'inquinamento atmosferico". —[email protected] (Web Info)

Ucraina, 2 anni di guerra: 10mila civili morti da inizio invasione Russia

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(Adnkronos) –
A quasi due anni dall'inizio dell'invasione della Russia, il 24 febbraio del 2022, l'Ucraina piange più di 10.300 civili uccisi, secondo i dati elaborati dalle Nazioni Unite. I danni dall'inizio della guerra alla fine dello scorso anno sono stati valutati, nel Rapid Damage and Needs Assessment condotto dalla Banca mondiale insieme al governo ucraino, Commissione europea e Onu, in 486 miliardi di dollari, con uno sforzo di ricostruzione della durata di dieci anni nel terzo Hanno lasciato il Paese circa 6,5 milioni di persone (sei milioni in Paesi europei, 500mila in Canada e negli Stati Uniti) e 3,5 milioni sono gli sfollati interni. I giornalisti uccisi sono stati 16, ma sono 80, se si considerano anche i giornalisti morti al fronte, come ha denunciato l'Unione dei giornalisti ucraini. E 5.400 istituti scolastici e culturali e strutture mediche sono state distrutte.  
Solo nel primo mese di ostilità, gli attacchi russi hanno provocato la morte di oltre 4.200 civili. Anche se, dopo sei mesi dall'inizio di quella che Vladimir Putin continua a chiamare operazione militare speciale, la letalità è diminuita, ogni mese continuano a morire più di cento civili ogni mese.  La maggior parte delle vittime è morta in raid missilistici, ma sono molti anche i morti a causa dell'esplosione di una mina abbandonata dai russi. L'Ucraina è ora il Paese con la maggior densità di mine e per questo fra gli aiuti militari erogati dai Paesi alleati e partner di Kiev vi è una porzione significativa di stanziamenti diretta allo sminamento.  All'inizio, le forze russe hanno aperto più fronti di combattimento, ma ora gli scontri sono solo a est, anche se l'aeronautica russa continua a mettere a dura prova l'intero territorio ucraino.  Il dieci per cento delle abitazioni in Ucraina è stato danneggiato parzialmente o distrutto, vale a dire (i dati sono dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni) quasi 1,4 milioni di case sono danneggiate, un terzo delle quali è considerata irreparabili.  Tra le principali destinazioni europee dei rifugiati ucraini, oltre alla Russia, ci sono la Germania, che ha accolto 1,4 milioni di profughi, la Polonia, a 956.000, la Gran Bretagna, con 250.000 e la Spagna, che ha fornito rifugio a oltre 192.000 persone. L'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) ha evidenziato che quasi 8,5 milioni di persone dipenderanno dai suoi aiuti nel 2024, e che per questo saranno necessari 3,1 miliardi di dollari. Ne sono stati stanziati fino a ora solo il dieci per cento.  Quell'anno, gli Stati Uniti sono diventati il principale donatore del fondo per l'Ucraina, con oltre 1 miliardo di dollari, quasi il 37,5% dell’importo totale. L'Unione Europea ha finanziato altri 328 milioni, circa il 12,1 per cento del totale. Fra le regioni in cui sono stati maggiormente colpiti i siti civili, come scuole, centri culturali o istituzioni sanitarie, c'è Donetsk, seguita da Kharkiv e poi Odessa.  —internazionale/[email protected] (Web Info)