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Ponte sullo Stretto di Messina, pm Roma apre indagine

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(Adnkronos) – La procura di Roma ha aperto un'indagine in relazione al progetto del ponte sullo Stretto di Messina. Il fascicolo modello 45, senza indagati né ipotesi di reato, nasce dopo l'esposto presentato dall'onorevole Angelo Bonelli, dalla segretaria del Pd Elly Schlein e dal segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. L'esposto di nove pagine è arrivato all’attenzione dei pm di piazzale Clodio lo scorso 1 febbraio e riguarda l'attività di progettazione e realizzazione dell’infrastruttura. Nell’esposto i parlamentari sottolineano come “la società Sdm Spa ha opposto più volte diniego alle richieste di fornire al sottoscritto sia la relazione di aggiornamento al progetto, che l’atto negoziale, nonostante un componente del comitato scientifico avesse pubblicamente affermato di aver reso pubblica la suddetta relazione”. Per i parlamentari “il rifiuto” di consegnare “documenti espressamente previsti dal decreto, e quindi non atti endo procedimentali e tantomeno riservati, impedisce di esercitare un diritto e un'azione di controllo e verifica. La Sdm Spa si è rifiutata di consegnare l'atto negoziale che consentirebbe di verificare in quanto tempo la società Webuild ha riaggiornato un progetto complesso, vecchio di 12 anni”. "Il Pd e la sinistra sono contro le opere pubbliche, il lavoro e lo sviluppo del Paese. Si dimostrano nemici dell’Italia. Le loro minacce non ci fermeranno. Continuiamo a lavorare per sbloccare e completare tutte le opere ferme da troppo tempo", riferiscono fonti della Lega. —[email protected] (Web Info)

Alluvioni 2023, Figliuolo fa il punto: “Ci sono state 77mila frane”. Ricostruzione e soldi

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(Adnkronos) – Alluvioni 2023, il Commissario straordinario alla ricostruzione Paolo Figliuolo fa il punto sulle attività svolte nei territori delle regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche. "A partire dal 1° maggio 2023, un’area che ricomprende 7 province dell’Emilia Romagna e 11 comuni tra le Marche e la Toscana, è stata oggetto di precipitazioni pari a 4 miliardi di metri cubi d’acqua, con l’esondazione contemporanea di 23 corsi d’acqua" e sono a oggi "sono state censite circa 77.000 frane". "In qualità di Commissario straordinario ho emanato sino ad oggi un totale di 21 ordinanze, di cui 5 funzionali all’organizzazione a supporto del Commissario straordinario, 5 orientate a disciplinare la ricostruzione a favore di famiglie e imprese, 4 per gli interventi in somma urgenza, piani di difesa idraulica e viaria", ha affermato. "Gli interventi sono fondamentali per garantire la continuità dell’economia locale e la ripresa dei servizi essenziali per tutti i cittadini – ha aggiunto – Si tratta di 2.041 interventi che riguardano la viabilità delle strade provinciali e comunali di Emilia-Romagna, Toscana e Marche, con stanziamento complessivo di circa 761,7 milioni di euro (più precisamente 699 milioni di euro per l’Emilia Romagna, 22,5 milioni di euro per la Toscana e 39,9 milioni di euro per le Marche". Ha poi precisato: "A meno di due mesi dal mio insediamento quale Commissario straordinario, ho emanato l’ordinanza contenente le indicazioni per procedere al finanziamento degli interventi in somma urgenza, per un importo complessivo stanziato di circa 413 milioni euro". Nel corso dell'incarico di commissario straordinario alla ricostruzione "ho avviato, di concerto con le regioni, la ricognizione degli interventi di ripristino, riparazione e ricostruzione per le più urgenti necessità del territorio. Si tratta di interventi finalizzati alla mitigazione del rischio idrogeologico. Stanziati 233,7 milioni euro per il piano di difesa idraulica per il ripristino, il recupero e la riparazione dei corsi d’acqua dell’Emilia Romagna: 303 interventi, con soggetti attuatori l’Agenzia interregionale del Fiume Po, sul reticolo idrografico principale del tratto del Fiume Po che attraversa le province di Reggio Emilia e di Ferrara, l’Agenzia regionale di Sicurezza Territoriale e Protezione civile sul reticolo idrografico secondario (per esempio i corsi d’acqua romagnoli), ed i Consorzi di Bonifica per il reticolo idrografico terziario ovvero consortile (a favore dei canali di bonifica)", ha fatto sapere ancora Figliuolo nel corso dell'audizione della Commissione Ambiente sulle attività svolte. "Ulteriori 3 milioni di euro sono stati stanziati per 29 interventi di difesa idraulica nelle 2 regioni – aggiunge Figliuolo – e 33, 5 milioni euro per altri 29 interventi integrativi di difesa idraulica a favore dell’Emilia-Romagna. Sempre nell’ambito degli interventi di ripristino, riparazione e ricostruzione per le più urgenti necessità del territorio, ho disciplinato l’attuazione degli interventi di ripristino del tessuto viario danneggiato, con priorità sulla sicurezza dei centri urbani. I fenomeni di dissesto hanno infatti compromesso gran parte della viabilità nella fascia di territorio pede-collinare, collinare e montano". "Una delle attività di ricostruzione pubblica per me molto importante è stata quella orientata ad assicurare un piano di rientro presso la dimora originaria delle fasce sociali meno abbienti. Per questo, ho finanziato un significativo piano di ripristino dell’edilizia residenziale pubblica e delle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche, danneggiate dai noti eventi alluvionali, stanziando risorse per interventi pari a circa 34,2 milioni di euro", ha proseguito.  "So che c’è ancora molto da fare – ha aggiunto – Non solo perché molto è stato distrutto, ma la parte più importante da fare non è semplicemente ricostruire rapidamente, ma piuttosto immaginare come farlo in maniera sicura per la popolazione e rispettosa dell’ambiente. Lo dobbiamo sia ai cittadini interessati dall’alluvione sia in generale alla collettività che merita istituzioni capaci non solo di affrontare le emergenze dopo che accadono, ma anche di prevenirne i danni con infrastrutture sicure, manutenzioni continue e monitoraggio costante dei rischi idrogeologici in un territorio fragile come l’Italia. Sono fiducioso che il nostro sforzo corale, il nostro lavoro di squadra, la nostra massima condivisione degli obiettivi, consentirà un giorno di parlare di un modello di riferimento a cui anche questa ricostruzione ha contribuito, capace di guidare ed orientare nuovi modelli gestionali adeguati al rischio idrogeologico del bellissimo territorio su cui abbiamo la fortuna di vivere". Inoltre, "saranno destinati a breve, mediante apposite ordinanze, ulteriori interventi a favore del ripristino delle infrastrutture scolastiche, sportive e ecclesiastiche per circa 34 milioni di euro (scuola + sport 28 milioni di euro, beni ecclesiastici 6 milioni di euro)", ha quindi annunciato. "Lo scorso 9 gennaio ho firmato l’ordinanza sulla gestione dei materiali derivanti dagli eventi alluvionali. Si tratta di un importantissimo obiettivo della mia Struttura, per il quale sono stati stanziati 38,6 milioni di euro. I detriti di un’alluvione sono limi e fanghi di grande entità che non si consumano da sé né possono essere rimossi e smaltiti come semplici residui. Si tratta di un’attività tecnica che riunisce diverse competenze e richiede molte risorse, per consentire lo sgombero e il corretto smaltimento dei materiali che sono stati accumulati nei primi siti di raccolta, nel rispetto del testo unico dell’ambiente", ha quindi affermato. E ha aggiunto: "Sulla base di attività ricognitive svolte dalla regione Emilia–Romagna, sono state quantificate circa 400.000 tonnellate di materiali per i quali l’obiettivo prefissato è massimizzarne il recupero, ai fini del loro reimpiego negli stessi cantieri della ricostruzione. A tal proposito, a partire da marzo prossimo, saranno avviate le attività di caratterizzazione dei siti, a cura di una società specializzata incaricata dall’Agenzia territoriale dell'Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti. Le operazioni di caratterizzazione avverranno sotto la supervisione dell’Agenzia regionale prevenzione, ambiente ed energia dell'Emilia-Romagna, Arpae, e del Comando carabinieri forestale dell’Emilia-Romagna". "La struttura, al momento, ha ricevuto per la ricostruzione pubblica 2,5 miliardi di euro; di questi noi abbiamo reso disponibili 1,6 miliardi. Ad oggi, di cassa, ho erogato 173,6 milioni. Stiamo mettendo a sistema tutto, partendo dalle esigenze del territorio, compresi gli interventi in somma urgenza", ha affermato. "Il problema è mettere a terra gli interventi da parte dei soggetti attuatori – chiarisce – Noi stiamo dando una mano, convenzionando anche studi tecnici. Il problema delle risorse mi preoccupa poco o niente. Non c'è un atteggiamento di burocrazia cieca o becera, ma il Commissario non può accettare abusi edilizi, ci sono norme e leggi". "Il mandato di commissario per il momento scade a giugno. Non è mia la scelta sul cosa succede dopo, lavorerò fino all'ultimo giorno del mio mandato", ha concluso.  —[email protected] (Web Info)

Navalny, Russia non restituisce corpo: la madre fa causa

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(Adnkronos) –
La madre di Alexei Nalvalny ha denunciato alla giustizia russa "la mancata azione del comitato investigativo sul rilascio del corpo del figlio". A darne notizia è stato Ivan Zhdanov, direttore della Fondazione anticorruzione del dissidente morto in carcere, citato dalla Cnn. I media russi hanno riferito oggi che il tribunale della città di Salekhard, nel Circolo Polare Artico, ha ricevuto "una denuncia" da Lyudmila Navalnaya su "azioni e decisioni illegali", senza specificare quali entità siano state tirate in ballo. L'udienza sarà chiusa ed è prevista per il 4 marzo, ha dichiarato il tribunale all'agenzia di stampa statale russa Tass. Gli investigatori avevano detto alla madre di Navalny di aver spostato il corpo di suo figlio in un obitorio a Salekhard. Ma quando lei e l'avvocato sono arrivati all'obitorio lo scorso fine settimana, è stato detto loro che il corpo non c'era. L'accesso all'obitorio è stato negato almeno due volte, secondo la portavoce di Navalny, Kira Yarmysh.  —internazionale/[email protected] (Web Info)

Le aziende non trovano lavoratori, le persone non trovano lavoro

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Alfredo Magnifico

Secondo l’ISTAT in Italia a fine 2023 c’erano 1,8 milioni di persone disoccupate, la disoccupazione è al 7,2%, mentre gli inattivi tra i 15 e i 64 anni sono il 33,2%.

Secondo i dati di Anpal e Unioncamere, nel 2023 su 5,5 milioni di offerte di lavoro “attivate” dalle imprese, nel 45% dei casi è stato difficile riempire le posizioni e non prima di 4 mesi.

Un buon dialogo tra domanda e offerta di lavoro avrebbe risolto l’anomalo paradosso,caro vecchio ufficio di collocamento, lo scorso anno con un terzo delle posizioni aperte si sarebbe potuto risolvere il problema della disoccupazione in Italia.

Domanda e offerta di lavoro si bilancerebbero con la dinamica degli stipendi, se le imprese non trovano lavoratori basta che aumentino gli stipendi per attirarli, al contrario se i lavoratori non trovano lavoro basta che siano disposti ad accettarne uno più basso.

Nel mondo reale questo non avviene, perché esiste un disallineamento tra domanda e offerta di lavoro, le persone non scelgono il lavoro solo per lo stipendio ma per interessi, attitudini, percorso di studi, luogo in cui si trova e per la conciliazione lavoro e vita privata. allo stesso modo, le imprese non vogliono assumere persone con una formazione o competenze non in linea con il lavoro offerto.

Il disequilibrio tra domanda e offerta di lavoro causa grossi problemi all’economia e alla società: da un lato non consente alle aziende di trovare persone e competenze di cui hanno bisogno, dall’altro lascia inevasa la richiesta di molte persone che vorrebbero lavorare, ma che rimangono disoccupate e senza uno stipendio, è uno scenario grave, soprattutto, per i disoccupati sotto i 24 anni, che costituiscono il 20% della forza lavoro.

Il disallineamento è grave per: differenze geografiche nel settore produttivo,infatti, i distretti più floridi si trovano concentrati in certe regioni, mentre in altre non ci sono poi così tante aziende a offrire lavoro, e spesso perché i giovani scelgono percorsi di studio che non rispondono alle esigenze formative delle imprese.

Le differenze produttive tra Nord, Centro e Sud sono elevatissime: nel Nord-Est, c’è tantissima richiesta di lavoratori da parte delle imprese ma non ci sono persone libere da assumere; al sud ci sono molte persone disposte a lavorare ma poche aziende che assumono.

Secondo dati Inps-Istat- Anpal e Unioncamere il grado di difficoltà nel reperire il personale da parte delle imprese è piuttosto eterogeneo tra le regioni, più marcato nelle zone industriali del Nord e meno in quelle del Sud: nel Nord-Est c’è difficoltà a colmare nel 50,4% delle posizioni, nel Nord-Ovest nel 45,9%, al Centro, col 43,2%, e al Sud e nelle isole, col 40,9 %.

Nonostante le migrazioni dal Sud verso il nord dove ci sono più occasioni di lavoro non sono abbastanza da sopperire alla carenza di lavoratori.

Chi cerca lavoro non sempre è disposto a spostarsi, anche per una questione relativa al costo della vita, al Centro e al Nord, ma in generale nelle grandi città dove è più possibile trovare un lavoro, c’è un costo della vita che non è sempre alla portata degli stipendi offerti, il che rende meno allettante l’idea di spostarsi.

Nel dibattito politico a volte ritorna il concetto delle cosiddette “gabbie salariali, le aziende cercano lavoratori che sappiano svolgere determinate mansioni, specifiche, ma trovano candidati che non sono adatti, perché poco o troppo qualificati, in alcuni casi, mancano candidati, secondo Anpal e Unioncamere, è difficile trovare operai specializzati, le imprese hanno avuto difficoltà a reperire il 60% dei circa 836 mila profili cercati.

Ci sono figure tecniche difficili da trovare, l’81% degli ingegneri, infermieri e ostetrici, tecnici delle costruzioni civili il disallineamento domanda-offerta è dovuto alle competenze; spesso si scelgono percorsi formativi non in linea con le richieste del mercato, troppo spesso riguarda la sostanziale debolezza delle politiche attive del lavoro, un punto molto debole è il passaggio tra scuola e lavoro.

Si cercano laureati in economia, nel 26,4% ma a concludere un percorso di studi economici è solo il 17%; lo stesso vale per le professioni ingegneristiche, richieste nel 22,6% dei casi contro il 12% dei laureati.

Non è detto che alcuni lavori che vengono visti come non desiderabili, lo siano veramente: fare l’operaio paga bene e offre migliori condizioni di lavoro, con orari di lavoro fissi e contratti a tempo indeterminato, di lavori impiegatizi, o ci sono poi posizioni meno desiderabili, particolarmente faticose o usuranti, in questi casi ci sono due strade, investire sull’automazione, in modo che in futuro serviranno sempre meno persone a farli, o aumentare i salari per renderli più attrattivi.

I salari e le scarse condizioni di lavoro sono la causa principale per cui le persone non si candidano per certi lavori, il mercato del lavoro italiano offre un livello di retribuzioni molto basso rispetto alla media degli altri paesi europei: in Italia chi lavora guadagna generalmente poco e parecchio meno di quanto accada, a parità di lavoro e formazione, nei principali paesi europei.

Altro problema è legato alle politiche attive del lavoro, che consistono in una complessa rete di enti che dovrebbero facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro promuovendo corsi per formare i disoccupati a fare mestieri particolarmente richiesti, le politiche attive sono promosse soprattutto dai centri per l’impiego e dalle regioni: vengono stanziati ogni anno moltissimi soldi pubblici, che talvolta finanziano meccanismi con logiche vecchie e inefficienti.

Il problema oltre che gli enti, riguarda anche i disoccupati che spesso sono persone ai margini, senza un’istruzione, non più giovanissimi: in questi casi i percorsi sono  particolarmente ambiziosi in partenza ma difficilmente portano a un risultato positivo per via   dell’inefficacia dei percorsi formativi.

Il disallineamento è strutturale, meno offerta di lavoratori e più richieste dalle aziende.

Le politiche di incentivo alla natalità, sembrano una presa per i fondelli, impiegheranno molto tempo a dare effetti, se anche si iniziasse a fare più figli da domani gli effetti si vedrebbero tra almeno vent’anni.

Una possibile soluzione di medio termine potrebbe fare leva sulle politiche di immigrazione, accogliere e integrare lavoratori stranieri che facciano i lavori che l’attuale popolazione residente non  riesce a coprire o non vuole più fare, ma questo è un tema molto sensibile dal punto di vista politico e dell’opinione pubblica, e quasi mai lo si riesce a trattare in maniera equilibrata.

Alfredo Magnifico

Truffa dei buoni pasto, indagati vertici Edenred Italia

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(Adnkronos) – Sono quattro le persone indagate dalla procura di Roma in un’inchiesta in cui si procede per truffa aggravata e turbativa d’asta che vede coinvolti i vertici della società specializzata in buoni pasto e ticket Edenred Italia. I fatti sono relativi agli anni 2021, 2022 e 2023.  L’inchiesta è partita dalla denuncia presentata da un’altra società che opera nell’emissione di buoni pasto in cui chiedeva agli inquirenti di svolgere accertamenti sia sulla gara bandita per l’aggiudicazione del Lotto/ 7- Lazio sia sulla verifica di tutte le gare per le "convenzioni buono pasto", cui aveva partecipato Edenred Italia srl. “E’ dimostrato che Edenred per mezzo dei soggetti agenti, attraverso gli artifici e raggiri, ha indotto Consip ad attribuire alla società stessa il punteggio massimo affinché risultasse legittimata a stipulare la convenzione per i buoni pasto della pubblica amministrazione – si legge nel decreto di sequestro emesso dal gip di Roma – Indubbiamente sono da ritenersi artifici e raggiri le false dichiarazioni rese da Edenred nella fase precedente alla aggiudicazione della gara circa le condizioni applicate agli esercenti”. “Erano falsi gli accordi di convenzionamento tra Edenred e gli esercenti perché Edenred Italia aveva omesso di allegare l'esistenza dei cosiddetti accordi paralleli. Sul punto, richiamando quanto avvenuto per l'aggiudicazione del Lotto 7, tale artificio ha fatto si che Edenred Italia risultasse illegittimamente vincitrice della gara. Sussiste il danno alla Pa per il solo fatto che a seguito dell'artificio ha stipulato un contratto/convenzione illegittima che non avrebbe altrimenti stipulato”, si legge ancora nel provvedimento. In riferimento all’indagine della Procura di Roma che ha coinvolto Edenred Italia S.r.l e alcuni suoi manager e amministratori per gara Consip BPE 9 del 2019, "l’azienda esprime la più ampia fiducia nella magistratura ed è confidente di poter chiarire nel più breve tempo possibile la vicenda, dimostrando l’assenza di qualunque profilo di responsabilità di rilevanza penale", si legge in una dichiarazione di Edenred.  —[email protected] (Web Info)

Napoli-Barcellona oggi in Champions League: orario, formazioni dove vederla in tv

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(Adnkronos) – Napoli all'assalto del Barcellona oggi, 21 febbraio 2024, nell'andata degli ottavi di finale di Champions League. Le due squadre si affronteranno allo stadio Maradona: un esordio da brividi per il neo tecnico del Napoli, Francesco Calzona. Gli ottavi di Champions con il Barcellona non sono certo una "prima volta" semplice, ma possono fornire lo slancio per dare quella sterzata alla stagione non riuscita a Mazzarri. Ritorno in Spagna martedì 12 marzo.  "Un allenatore può cambiare poco ma non abbiamo tempo. Dobbiamo accelerare questo processo di apprendimento. Ai giocatori ho detto che non abbiamo più scusanti, dobbiamo migliorare la nostra prestazione in questo momento. Il Barcellona è tra le squadri più forti in Europa. Noi non abbiamo paura perché siamo il Napoli, ma nessuno può nascondere che giocano grandissimi giocatori e hanno un allenatore top", ha detto Calzona. "Il Barca è una squadra forte ma il Napoli non ha paura, andiamo in campo per vincere", ha sottolineato il nuovo tecnico che in passato ha "lavorato con tre grandi allenatori, perché includo anche Di Francesco che mi ha insegnato tantissimo (oltre a Sarri e Spalletti ndr). Ho appreso tantissimi concetti che chiaramente mi aiuteranno nel mio prosieguo. Poi ci metterò del mio ma per me sono stati tre allenatori importanti".  "Come giocherò con il Barcellona? A me piace giocare 4-3-3, però non mi lego ai moduli. Cerco di sfruttare le caratteristiche dei giocatori. La squadra è stata costruita in un certo modo, io di questo ne terrò conto perché è giusto così. Del Barça ho visto da spettatore una, due partite. Ho seguito quella di campionato, specialmente l'ultima. E' una squadra forte, ha grandi giocatori, poi stimo tantissimo l'allenatore", ha concluso.  Napoli-Barcellona sarà trasmessa a partire dalle 21 in esclusiva su Amazon Prime Video,accessibile sia per mezzo del televisore, sia in streaming su cellulare, tablet o pc.  —[email protected] (Web Info)

Dengue, cosa si rischia con l’arrivo del caldo

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(Adnkronos) – "La globalizzazione da un lato e la tropicalizzazione del nostro clima dall'altro non possono più farci sentire al riparo da infezioni che rischiano di diventare endemiche anche da noi, visto che le zanzare con le quali si trasmettono si aggirano nelle nostre case anche d'inverno". Così Gianni Rezza, professore straordinario di Igiene all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, già direttore generale Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, spiega in un'intervista a 'La Stampa' perché l'Italia rischia di diventare un buon habitat per le cosiddette malattie neglette. Una ventina di patologie, fra cui la Dengue, considerate finora un nemico lontano.  "Si chiamano così", malattie neglette, "non perché siano rare – precisa Rezza – dato che colpiscono un miliardo e 700 milioni di persone nel mondo e pesano in termini di morti e contagi come i tre 'big killer' messi insieme", ossia "tubercolosi, Hiv e malaria. Ma poiché sono diffuse in Paesi poveri, che non hanno risorse per acquistare farmaci e vaccini, finiscono per essere trascurare anche dalla ricerca. Come hanno però già dimostrato proprio la Dengue e Chikungunya", oggi non possiamo più sentirci al sicuro nemmeno alle nostre latitudini. Sul fronte ricerca, dunque, "occorre fare di più – sottolinea l'epidemiologo – perché se per la Dengue un vaccino almeno lo abbiamo e per Chikungunya è in fase di approvazione, per molte della ventina di malattie neglette c'è poco o nulla". All'Istituto Spallanzani di Roma e nei centri vaccinali specializzati in malattie tropicali è iniziata la campagna anti-Dengue, ma chi deve proteggersi? "Il vaccino non è per tutti – rimarca Rezza – ma per chi deve intraprendere un viaggio nelle zone dove la malattia è endemica, come Brasile, Argentina, India e Sud Est Asiatico. E' raccomandato anche a chi ha già avuto una infezione da Dengue, perché reinfettarsi fa aumentare notevolmente il rischio di malattia grave e di morte". Oltre a proporre la vaccinazione, "il ministero della Salute ha giustamente inviato una circolare dove agli Uffici di sanità marittima e aerea si chiede di alzare il livello di sorveglianza e di disinfettare gli aerei e le merci provenienti dai Paesi dove circola il virus. Ma con l'arrivo del caldo e la maggiore circolazione della zanzara tigre che trasmette il virus – avverte l'esperto – sarà necessario anche aumentare la vigilanza per individuare tempestivamente i casi e disinfestare le aree verdi circostanti i focolai. Sperando non sbarchi anche da noi, come già avvenuto a Cipro, la Aedes aegypti, che è molto più efficiente nel trasmettere il virus della Dengue, che tra il 1927 e il 1928 sconvolse Atene con un'epidemia di grandi dimensioni". Riguardo al vaccino Qdenga, fa il punto Rezza, "l'efficacia complessiva nei confronti dei due sierotipi di Dengue più diffusi a livello globale è dell'80% a 12 mesi dalla seconda dose", mentre "contro le ospedalizzazioni è del 90% a 18 mesi. I risultati a lungo termine, a 4 anni e mezzo, hanno dimostrato un'efficacia complessiva del vaccino del 61,2% nel prevenire la malattia e dell'84,1% nel prevenire l'ospedalizzazione".  "Si tratta di un vaccino a virus vivo attenuato, in maniera tale da stimolare una risposta immunitaria senza essere in grado di provocare la malattia", e "deve essere somministrato da un medico o da un infermiere con iniezione sottocutanea nella parte superiore del braccio. Il ciclo vaccinale si compone di due dosi, la seconda va somministrata a distanza di 3 mesi dalla prima".  —[email protected] (Web Info)

Ucraina, Ue approva nuove sanzioni a Russia. Lukashenko: “Rischio terza guerra mondiale”

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(Adnkronos) –
Mentre si intensificano gli attacchi della Russia in Ucraina, oggi, 21 febbraio 2024, i rappresentanti permanenti degli Stati membri dell'Ue hanno trovato un accordo di principio sul 13esimo pacchetto di sanzioni contro Mosca. Lo ha annunciato la presidenza belga. Si tratta di uno dei "più ampi" pacchetti proposti e verrà approvato per procedura scritta entro il 24 febbraio.  Intanto il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, il più stretto alleato del leader russo Vladimir Putin, lancia l'allarme: il mondo "è di nuovo sull'orlo dell'abisso" e ci sono ''timori fondati'' che possa ''scoppiare una terza guerra mondiale''. Allo stesso tempo, ha aggiunto, è di una "stupidità totale" pensare che la Russia "si stia preparando ad attaccare i paesi baltici". Secondo Lukashenko, ''la fase attuale è caratterizzata dal confronto di civiltà tra Oriente e Occidente'', con ''le maschere sono state tolte''. Inoltre, ha sostenuto, ''i servizi segreti polacchi e americani stanno preparando una provocazione su larga scala contro la popolazione civile della Polonia, di cui saranno accusate Russia e Bielorussia". Il presidente bielorusso ha quindi annunciato che il suo esercito ha ricevuto un nuovo arsenale di armi, tra cui due divisioni missilistiche antiaeree e sistemi missilistici Iskander-M.  
Almeno 60 persone sarebbero rimaste uccise in un attacco missilistico condotto ieri per mezzo del sistema Himars dall'esercito ucraino contro un campo di addestramento russo vicino al villaggio di Trudovskoye, nel distretto di Volnovakha, nella regione di Donetsk. Lo scrive il servizio russo della Bbc, secondo cui, al momento dell'attacco, il personale militare della 36a Brigata di fucilieri motorizzati della Guardia era in formazione sul campo di addestramento, con i militari della 4a, 5a e 6a compagnia di allineati sul campo di addestramento in attesa dell'arrivo del comandante della 29a armata del distretto militare orientale, il maggiore generale Oleg Moiseev. Kiev, '1.130 vittime subite dalle forze russe nell'ultimo giorno' Secondo lo Stato maggiore delle forze armate ucraine, la Russia ha perso 406.080 soldati in Ucraina dall’inizio della guerra, il 24 febbraio 2022. Questo numero include 1.130 vittime subite dalle forze russe nell'ultimo giorno. Secondo il rapporto, la Russia ha perso anche 6.516 carri armati, 12.338 veicoli corazzati da combattimento, 12.861 veicoli e serbatoi di carburante, 9.826 sistemi di artiglieria, 992 sistemi di razzi a lancio multiplo, 678 sistemi di difesa aerea, 338 aerei, 325 elicotteri, 7.560 droni e 25 imbarcazioni. Kiev: abbattuto un altro aereo militare russo L'esercito ucraino ha abbattuto un altro aereo da caccia russo Su-34. Lo ha riferito il comandante dell'aeronautica militare di Kiev Mykola Oleshchuk. E' il settimo aereo militare russo distrutto dall'Ucraina in una settimana. A gennaio era stato abbattuto un aereo di osservazione militare Beriev A-50, la cui produzione, secondo quanto riferito, è costata 330 milioni di dollari. L'aeronautica ucraina ha inoltre dichiarato di aver abbattuto 13 dei 19 droni, oltre a un missile guidato, lanciati dalla Russia durante la notte. "Le unità missilistiche antiaeree, i gruppi mobili e le risorse elettroniche delle forze di difesa ucraine sono state impegnate per respingere l'attacco aereo", è stato annunciato oggi su Telegram. I droni Shahed di fabbricazione iraniana sono stati intercettati nelle regioni di Kharkiv, Dnipro, Zaporizhzhia e Donetsk. "Alcuni dei sei" droni russi che non sono stati intercettati "non hanno raggiunto i loro obiettivi", è stato poi reso noto.   "La scorsa settimana forze russe hanno intensificato gli attacchi in diversi punti della linea del fronte, per mettere in difficoltà le forze ucraine". Lo constatata il bollettino giornaliero dell'intelligence militare britannica, sottolineando come i russi abbiano intensificato gli attacchi sull'asse di Robotyne nell'Ucraina meridionale. Ricatturato dall'Ucraina nell'estate 2023, il villaggio è da allora rimasto sula linea del fronte. In quest'area, si legge, "la 58esima armata combinata russa e le forze aerotrasportate (Vdv) russe hanno subito pesanti perdite durante la controffensiva ucraina. Tuttavia il successivo ritmo operativo più lento e i continui sforzi russi di reclutamento hanno probabilmente permesso la ricostruzione delle forze russe su quest'asse".    —internazionale/[email protected] (Web Info)

Napoli, voragine in strada al Vomero: inghiottite 2 auto – Video

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(Adnkronos) –
Tragedia sfiorata oggi a Napoli dove si è aperta una voragine in strada al Vomero. Due persone, rimaste bloccate nella propria autovettura per il cedimento del manto stradale, sono state salvate dai Vigili del fuoco. Evacuate alcune famiglie residenti in un palazzo vicino.  In seguito al cedimento stradale, è stato interrotto il servizio idrico nell'area compresa tra Piazza Vanvitelli e S.Martino. Si tratta del terzo cedimento stradale in circa 30 giorni a Napoli.  E' stata una pattuglia dell'Esercito, impegnata nell'operazione Strade sicure, la prima a intervenire e ad aiutare le persone a uscire dalle euto mettendosi in salvo (VIDEO). La voragine, che si è aperta alle 5 di stamattina lungo via Morghen, angolo via Bonito, ha inghiottito anche un albero oltre alle due vetture in transito. Le due persone portate in salvo non hanno riportato danni fisici, mentre uno stabile con all’interno 20 persone è stato sgomberato. Risulta ancora in corso il recupero delle auto.  Secondo le prime ricostruzioni, la causa della voragine sarebbe stata il collassamento della fogna.  “Abbiamo la situazione di un sistema fognario su cui non c'è stata manutenzione per moltissimi anni, quindi questi eventi che si succedono sono anche la conseguenze di mancata manutenzione". Così il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. "Con il conferimento del servizio ad Abc, ora c’è gestione regolare del servizio fognario, stiamo mettendo in campo dei progetti di monitoraggio continuo di tutta la rete fognaria e idrica, così ci sarà la manutenzione preventiva necessaria, è un lavoro progressivo che si farà nei prossimi anni, ci consentirà di migliorare condizioni fognature. Stiamo facendo grandi interventi di pulizia del sistema fognario e per alcune strade è previsto rifacimento del fondo", ha aggiunto. Il Comune di Napoli ha inoltre informato che a breve ci sarà un punto stampa per gli aggiornamenti sui lavori in corso alla voragine al Vomero. Secondo quanto si apprende, i primi a intervenire sono stati gli uomini dell'Esercito impiegati nell'operazione 'Strade Sicure'.  —[email protected] (Web Info)

Maurizio Costanzo, Maria De Filippi e il perché non ha più parlato di lui

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(Adnkronos) – "In quest'ultimo anno i tanti mi hanno chiesto di parlare di lui, è successo che tanti giornalisti hanno chiesto interviste, sia della carta stampata che della televisione. Non ho mai voluto farlo, non per mancanza di stima nei confronti dei giornalisti, ma perché ho sempre avuto paura, e ce l'ho anche adesso, che con le parole si banalizzi sia l'amore che il dolore, e questo è stato il motivo per cui non ho rilasciato nessuna intervista". Con queste parole Maria De Filippi ricorda Maurizio Costanzo nello speciale 'Dedicato a … Maurizio Costanzo', andato in onda in seconda serata su Canale5.  "Parlo di lui al presente perché penso che lui sia ancora presente", ha aggiunto la conduttrice visibilmente emozionata durante la serata tributo in onore del giornalista scomparso lo scorso anno. Per l'occasione si sono accese le luci del teatro Parioli di Roma, che cambia nome per rendere omaggio al conduttore televisivo diventando "Teatro Parioli Costanzo".  Lo speciale televisivo, condotto dalla De Filippi insieme a Fabio Fazio, ha visto la partecipazione di tanti volti noti del mondo dello spettacolo, amici del giornalista: Enzo Arbore, Mara Venier, Carlo Verdone, Paolo Bonolis, Fiorello, Enrico Mentana, Luciana Littizzetto (con la sua immancabile letterina) e molti altri.  —[email protected] (Web Info)