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Alcaraz, infortunio all’Atp Rio de Janeiro: lo spagnolo si ritira

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(Adnkronos) –
Finisce dopo soli due game il torneo Atp 500 di Rio de Janeiro per Carlos Alcaraz. Lo spagnolo, numero 2 del mondo e prima testa di serie, si ritira, per un infortunio alla caviglia destra, al primo turno sul punteggio di 1-1 con il brasiliano Tiago Monteiro, numero 117 del ranking Atp e in tabellone grazie ad una wild-card.  Il ventenne di Murcia è caduto dopo un cambio di direzione nel corso del secondo punto del match. "Ho sentito dolore subito e ho pensato che sarebbe stato difficile continuare se le cose non fossero migliorate -ha spiegato Alcaraz-. Ho giocato qualche punto e non miglioravano, non riuscivo a muovermi bene e ho capito che sarebbe stato impossibile continuare. Se avessi continuato credo che l'infortunio sarebbe peggiorato".  In conferenza stampa il numero 2 del ranking mondiale ha spiegato che effettuerà dei test ma il suo staff medico non sembra preoccupato per l'entità dell'infortunio. "Credono non sia grave", ha sottolineato Alcaraz che, prima del Masters 1000 di Indian Wells, è atteso dall'esibizione con Rafael Nadal a Las Vegas.  Gli eventuali problemi fisici dello spagnolo potrebbero favorire Jannik Sinner nel ranking Atp. L’azzurro, trionfatore nel torneo di Rotterdam, è appena salito al terzo posto in classifica e ora segue da vicino lo spagnolo, secondo alle spalle del serbo Novak Djokovic e atteso da una primavera impegnativa  —[email protected] (Web Info)

Ciclone polare porta freddo, neve e pioggia: previsioni meteo fino a domenica

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(Adnkronos) –
Il Ciclone polare verso l'Italia, con temperature in calo e maltempo da domani fino a domenica 25 febbraio, con pioggia e neve secondo le previsioni. L'anticiclone, con temperature superiori alla media e condizioni meteo che contribuiscono alla pessima qualità dell'aria, sta per farsi da parte. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma l'arrivo di una massa d'aria decisamente 'meno calda' rispetto agli ultimi 10 giorni, di lontana estrazione polare: da giovedì 22 febbraio, quest'aria più frizzante scenderà dalla Scozia verso l'Italia. Dopo un mercoledì soleggiato e mite, salvi ultimi rovesci al sud, la giornata di giovedì inizierà con qualche rovescio al Nord-Ovest in rapido trasferimento verso il Triveneto: sono attese nevicate sulle Alpi a quote medio-alte per febbraio, oltre i 1400-1500 metri. Da venerdì però arriverà il clou del Ciclone, di lontana estrazione polare, che spingerà la quota neve verso il basso con fiocchi in arrivo anche sull'Appennino: si tratta del colpo di coda di un inverno appena percepito. La neve sarà molto abbondante sulle Alpi centro-orientali, oltre mezzo metro in 24 ore. Le precipitazioni raggiungeranno anche il Centro e parte del Sud, dando inizio ad un weekend molto instabile e ventoso. Sabato sono infatti attesi ancora venti forti a rotazione ciclonica, piogge e neve in montagna da Nord a Sud. Domenica stando alle prime proiezioni, da confermare, il maltempo si concentrerà al meridione, ma un fronte occluso porterà ancora fenomeni anche al Nord in un contesto più freddo. Il Ciclone Polare proverà a riportare alcune sembianze di febbraio, con tantissima neve sulle Alpi e un calo delle temperature di 10 gradi e soprattutto con la pioggia lava-smog, in grado di ripulire l'aria inquinata.  
Mercoledì 21. Al nord: dapprima soleggiato, poi aumento generale della nuvolosità. Al centro: cielo poco nuvoloso, tempo stabile. Al sud: ultime piogge sulla Sicilia sudorientale, sole altrove. 
Giovedì 22. Al nord: precipitazioni via via più diffuse, neve sulle Alpi; più asciutta l'Emilia Romagna e il basso Veneto. Al centro: nuvoloso, piogge sull'Alta Toscana. Al sud: bel tempo prevalente. 
Venerdì 21. Al nord: maltempo. Al centro: maltempo. Al sud: peggioramento. Tendenza: ciclone dalle zone polari carico di neve e pioggia. —[email protected] (Web Info)

Trump si paragona a Navalny: “Io perseguitato come lui”

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Donald Trump torna a paragonare i suoi problemi legali alla persecuzione del leader dell'opposizione russa Alexei Navalny, morto in una colonia penale russa la scorsa settimana. In un'intervista con Fox News in South Carolina, l'ex presidente degli Stati Uniti – da giorni criticato dagli oppositori per il suo rifiuto di condannare in maniera esplicita Vladimir Putin dopo la moerte del dissidente – ha offerto un moderato tributo a Navalny, ma non ha attribuito alcuna responsabilità per la morte inaspettata del leader dell'opposizione russa. 
Navalny era "un uomo molto coraggioso" e probabilmente non sarebbe dovuto tornare in Russia. "Probabilmente sarebbe stato molto meglio parlare dall'esterno del Paese invece di rientrare, perché la gente pensava che potesse succedere e così è successo. Ed è una cosa orribile", ha detto Trump, prima di tornare a parlare della sua persecuzione politica. "Sta succedendo anche nel nostro Paese. Ci stiamo trasformando in un paese comunista in molti modi. E se guardi, sono il candidato principale, sono stato incriminato. Sono stato incriminato quattro volte. Ho otto o nove processi… tutto a causa del fatto che sono in politica. Mi hanno incriminato per cose così ridicole", ha affermato il tycoon, favorito per la nomina presidenziale repubblicana.   —internazionale/[email protected] (Web Info)

Gaza, Israele colpisce rifugio Medici senza frontiere: almeno 2 morti

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(Adnkronos) – Israele avanti con l'assedio a Gaza. Secondo le ultime notizie di oggi, 21 febbraio 2024, questa notte le forze di Tev Aviv hanno condotto un'operazione nel villaggio di Al Mawasi, a Khan Younis, dove è stato bombardato un rifugio che ospitava il personale di Medici senza frontiere (Msf). In un post sul suo account X, la ong umanitaria spiega che "gli equipaggi delle ambulanze hanno raggiunto il sito, dove almeno due familiari dei nostri colleghi sono stati uccisi e sei persone ferite. Siamo inorriditi da ciò che è accaduto". Anche la Mezzaluna rossa palestinese ha citato l'accaduto, affermando di aver trasferito i morti e i feriti dell'attacco in un ospedale di Rafah.  Le Forze di difesa israeliane, dal canto loro, hanno annunciato la morte di un altro soldato, e il grave ferimento di altri tre. Il totale dei militari rimasti uccisi nella Striscia sale così a 237. Il militare è rimasto ucciso durante gli scontri con i miliziani di Hamas nel nord della Striscia di Gaza. Due militari sono rimasti gravemente feriti nell'esplosione di un missile anticarro, sempre nel nord di Gaza. Nella parte meridionale della Striscia, un soldato è rimasto gravemente ferito nell'esplosione di un ordigno.   
Le forze israeliane hanno sparato su un convoglio delle Nazioni Unite che trasportava scorte alimentari nel centro di Gaza il 5 febbraio, prima di bloccare i camion diretti a nord della Striscia. Lo rivelano documenti delle Nazioni Unite visionati dalla Cnn, secondo cui il camion colpito dal fuoco era uno dei 10 fermati quel giorno dall’Idf. Nessuno nel convoglio è rimasto ferito, ma gran parte del suo contenuto, principalmente farina di frumento, è stato distrutto – scrive la Cnn – Tracciare l’attacco offre una finestra sulle principali sfide che gli sforzi umanitari devono affrontare per portare aiuti agli oltre 2 milioni di persone di Gaza, quasi l’85% delle quali sono sfollati interni, durante i quasi cinque mesi di bombardamento israeliano della Striscia.  Almeno due persone sono morte in un attacco a Damasco. Lo ha reso noto la televisione di stato siriana, citando Rami Abdulrahman, direttore dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, che ha confermato che due persone sono state uccise all'interno di un appartamento. Secondo la stazione radio Kol HaBira, affiliata all'opposizione siriana, il bilancio delle vittime dell'attacco è salito a tre, oltre a otto feriti. Sky News Arabia ha riferito che il raid era mirato a una "personalità iraniana". L'attacco è stato effettuato utilizzando tre missili a guida di precisione, che hanno colpito diversi appartamenti in un edificio nel quartiere di Kafr Sousa che "serviva in parte come quartier generale delle milizie iraniane".  Sul fronte yemenita, l’agenzia del Regno Unito per le operazioni del commercio marittimo (UKMTO) ha avuto notizia di una rafforzata attività di sistemi aerei a pilotaggio remoto 40 miglia nautiche a ovest di Hodeidah. Si tratta dell'area a partire dalla quale gli Houthi filo-iraniani hanno attaccato le rotte marittime per protesta contro le operazioni militari israeliane a Gaza contro il gruppo terroristico Hamas. Proprio i ribelli Houthi , denuncia il Comando centrale delle forze armate degli Stati Uniti, Centcom, hanno attaccato un'imbarcazione carica di aiuti umanitari destinati al popolo yemenita. La 'MV Sea Champion', battente bandiera greca e di proprietà statunitense, stava viaggiando verso Adén per consegnare grano 'a beneficio' degli yemeniti quando gli Houthi hanno lanciato due missili balistici antinave. Uno di essi è esploso vicino all'imbarcazione e ha causato lievi danni, sebbene la 'MV Sea Champion sia riuscita a proseguire il suo viaggio "verso la sua destinazione finale". "L'aggressione degli Houthi nella regione ha esacerbato i già elevati livelli di carenze nello Yemen colpito dal conflitto, dove resta irrisolta una delle più grandi crisi umanitarie del mondo, con quasi l'80% dell'intera popolazione bisognosa di assistenza umanitaria", si legge in una dichiarazione che ricorda che la "MV Sea Champion" ha consegnato aiuti umanitari allo Yemen undici volte negli ultimi cinque anni.  —internazionale/[email protected] (Web Info)

Bimbo di 5 anni picchiato con cavi elettrici: fermate due donne, una è la zia

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(Adnkronos) – "Frustate nella schiena e nelle gambe a un bambino di 5 anni". Sono partite dalla segnalazione di una dirigente scolastica, arrivata alla Questura di Catania il 14 febbraio scorso, le indagini che hanno portato a fermo di indiziato di delitto due donne nigeriane, con le accuse di maltrattamenti e lesioni personali pluriaggravate. Dagli approfondimenti svolti dagli investigatori, è emerso che i segni di violenza sul corpo del bambino sarebbero stati inferti da una delle indagate con dei cavi elettrici in seguito a banali capricci e non meglio specificate 'monellerie' attribuite al bambino. Le sevizie avvenivano anche alla presenza dell’altra indagata, legata da vincoli di parentela alla piccola vittima, la quale non si adoperava per evitarle, per impedirle o per segnalarle al fine di scongiurarne ogni possibile reiterazione. Le due donne, sottoposte a fermo, sono state quindi portate nella Casa Circondariale catanese di 'Piazza Lanza'. 
Il bimbo, trasportato al Pronto Soccorso Pediatrico dell’ospedale “Garibaldi-Nesima”, ha raccontato "di essere stato percosso dalla zia (…) diverse volte tramite un cavo nero (…) di ricarica della bicicletta elettrica di proprietà della madre (…) raccontando più volte che questi segni sarebbero stati provocati dalla zia a causa di disobbedienze'. I sanitari hanno riscontrato “presenza di numerose escoriazioni profonde a forma di ‘U’, da verosimili frustate. (…) Evidenti, numerose cicatrici e lesioni pregresse in via di risoluzione, diffuse sul tronco, arti superiori e inferiori, torace e addome. Le lesioni più recenti presentano invece croste sovrastanti ormai asciutte, con visibile cute rosea, di nuova formazione, sottostante. Medesime escoriazioni recenti si repertano a livello della zona mediale, delle cosce bilateralmente a livello delle spalle e delle braccia”.  —[email protected] (Web Info)

Giornata della lingua madre, la linguista Della Valle: “L’italiano? Serve più scuola”

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(Adnkronos) – La lingua italiana gode di buona salute "si arricchisce continuamente e forma nuove parole" ma questo non vuol dire che gli italiani "la conoscano bene. Spesso hanno perso, purtroppo, il contatto con il nostro idioma e lo usano senza conoscerne le regole". Parola della linguista Valeria Della Valle che conversando con l'AdnKronos in occasione della Giornata internazionale della lingua madre, che cade oggi 21 febbraio, si sofferma sullo stato del nostro idioma.  Ciò vuol dire che, sottolinea la linguista, "anche se la lingua in sé e per sé sta bene e si è continuamente rinnovata, il suo stato di conoscenza da parte degli italiani non è così buono come desidereremmo. Questo è il risultato del fatto che lo studio della lingua italiana non è più al centro dell'insegnamento. Bisognerebbe quindi incrementare la conoscenza dell'italiano attraverso la scuola. E mi riferisco non solo ai nostri connazionali, ma anche ai nuovi cittadini che arrivano da altri Paesi e che sono tanti". Secondo la linguista i pericoli "non vengono certo dall'uso di singole parole straniere ma dall'offerta di interi corsi universitari che vengono impartiti in alcuni atenei solo e unicamente in inglese". In questo quadro l'intelligenza artificiale può rappresentare per la nostra lingua un "vantaggio". "Nel mondo della traduzione – osserva – l'intelligenza artificiale riesce a elaborare traduzioni da una lingua all'altra con una buona approssimazione. Il che non vuol dire che siano perfette: ci vorrà sempre un intervento umano per controllare e limare quello che è stato fatto dall'intelligenza artificiale". Della Valle precisa che "non parliamo di letteratura o di saggistica di alto livello, ma dei tanti casi in cui è necessaria una traduzione veloce da una lingua all'altra". Della Valle, che ha a lungo collaborato con il linguista Luca Serianni morto nel luglio del 2022, rivolge un ultimo pensiero al collega scomparso "che prima di tutto era un amico, un compagno di università. Abbiamo lavorato forse per 40 anni nella stessa stanza. Penso – dice – che nessuno come lui unisse all'altissimo livello culturale le doti umane di generosità e una dedizione totale a quella che era la sua missione, ovvero l'insegnamemnto. Il ricordo che ho di Serianni è legato al suo impegno certamente nella ricerca scientifica, nella saggistica e nell'università. Ma davanti a tutto metterei quello che ha fatto per la scuola. Non mi riferisco solo alla sua dottrina e alla sua scienza ma al suo impegno civile e umano per la scuola. Credo che questo impegno, tra le tante eredità che ci ha lasciato, sia davvero un lascito importantissimo", conclude Della Valle.  —[email protected] (Web Info)

Omicidio Primavalle, uccise e gettò nel carrello 17enne Michelle Causo: via al processo

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(Adnkronos) – Si apre oggi, 21 febbraio 2024, davanti al Tribunale dei minori di Roma il processo per il giovane cingalese, arrestato per l'omicidio della 17enne Michelle Maria Causo, il cui corpo venne trovato in un carrello abbandonato accanto ai rifiuti nel quartiere Primavalle il 29 giugno scorso. La procura presso il tribunale dei Minori contesta l'omicidio aggravato dalla premeditazione, l'occultamento e il vilipendio di cadavere. L'imputato ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato. Davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia nel luglio scorso il giovane avrebbe confermato quanto già detto agli investigatori: "Mi aveva dato dell'hashish, un paio di canne, e per questo era venuta a casa: voleva 20-30 euro. La discussione è diventata sempre più accesa e io, poi, ho preso il coltello". Michelle Maria Causo è stata colpita da almeno sei coltellate al collo, all'addome e alla schiena. L'autopsia ha evidenziato l'assenza di segni di arma da taglio sulle mani della vittima, che quindi non avrebbe avuto tempo e modo di difendersi dall'assassino. L'omicidio sarebbe avvenuto al culmine di una lite, se si considerano le testimonianze di alcuni vicini, che hanno riferito di aver sentito alcune grida. Tantissime le chat al vaglio degli agenti della Squadra Mobile che, nel corso del primo dei due sopralluoghi nell'appartamento in via Dusmet, hanno sequestrato il cellulare della vittima sporco di sangue, forse afferrato dalla ragazza in un disperato tentativo di chiedere aiuto.  "Ma quali 20 euro, qui in zona si parla di un debito di 1.500 euro" dice all’Adnkronos Lavinia, migliore amica di Michelle Causo. All’ipotesi di un debito di 20 euro che pesava sull’amicizia tra la vittima e l’amico poi trasformatosi in assassino, la ragazza non crede affatto. "Michelle con quel ragazzo era amica, lo aveva conosciuto una sera e poi hanno iniziato a scriversi sui social. Il quartiere è piccolo, qui ci conosciamo tutti – racconta -. Solo che a me lui non piaceva, a pelle, non so spiegare perché. Lei mi diceva che lui era un tipo a posto, ma non ne parlava molto. Flavio (il fidanzato, ndr.) lo conosceva e non ne era geloso". “Cosa mi aspetto dalla giustizia? Che lo mettano in carcere a vita e buttino via la chiave”. C'è tanta rabbia nelle parole affidate all’Adnkronos da Gianluca Causo, padre di Michelle. L'uomo scarta poi l'ipotesi del movente legato a un piccolo debito: “È una ca….a – dice netto -. Nel portafoglio di Michelle c’erano 140 euro, perché avrebbe dovuto preoccuparsi di 20 euro?”. “La droga non c’entra nulla. E allo stesso modo non credo che sia stata uccisa per un prestito, tra l’altro di una cifra tanto irrisoria" dice Daniela, mamma di Michelle. "Prestava i soldi a chiunque ne avesse bisogno e non li chiedeva mai indietro. Non aveva il valore dei soldi. Non voglio sentire che questo ragazzo, perché minore avrà una pena minore, che sia giudicato come adulto”. “Ho anche il numero di telefono di questo ragazzo – continua -. L’ho visto due, tre volte al massimo. Mi è sembrato un ragazzo sicuramente non fortunato, perché viveva solo con la mamma. La prima cosa che gli chiesi è se studiava, come chiedevo a tutti gli amici di mia figlia. Gli dissi che in questo mondo così difficile senza cultura non si va da nessuna parte”. E aggiunge: “La morte di Michelle sia l’ultimo grido di una donna che dice basta alla violenza, agli omicidi”. "L’ho sempre detto, è impossibile che quel ragazzo abbia fatto tutto da solo" dice Elio, nonno materno di Michelle. "Lei era bella robusta, lui mingherlino. Come ha potuto sollevarla da solo, a peso morto?", si interroga. —[email protected] (Web Info)

L’annuncio di Elon Musk: “Il paziente con chip nel cervello muove il mouse col pensiero”

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(Adnkronos) – Muove il mouse col pensiero l'uomo a cui è stato impiantato un chip di Neuralink nel cervello. Lo ha annunciato oggi 20 febbraio Elon Musk, fondatore dell'azienda che si occupa di interfacce cervello-computer tornando a parlare del paziente a cui il 30 gennaio scorso è stata impiantata la tecnologia." "Sembra essersi ripreso completamente senza effetti negativi di cui siamo a conoscenza ed è in grado di controllare il mouse, muoverlo sullo schermo semplicemente pensando", le parole di Musk, pronunciate in una sessione sul social X. La notizia è rimbalzata sui media statunitensi, mentre la compagnia Neuralink, secondo quanto riporta 'Cnbc' online, non è stata immediatamente disponibile per un commento.  Ora, ha illustrato sempre Musk, quello che si sta cercando di ottenere dal paziente è "il maggior numero possibile di pressioni di pulsanti con il pensiero", quindi spostare il mouse "a destra e a sinistra, su e giù", "cliccare e trascinare" file o cartelle. "Stiamo cercando di ottenere progressi su questo fronte".  Neuralink ha avviato il reclutamento per il suo primo trial clinico sull'uomo di un chip da impiantare nel cervello a settembre 2023. Destinatari della 'chiamata' persone con Sla o paralisi, quadriplegia causata da una lesione del midollo spinale. L'azienda, parlando del trial, aveva allora spiegato di aver ricevuto l'approvazione di un comitato di revisione indipendente, e del primo sito ospedaliero coinvolto, per poter iniziare il reclutamento per il suo primo studio clinico sull'uomo, battezzato 'Prime' (Precise Robotically Implanted Brain-Computer Interface). "Un innovativo studio sperimentale su dispositivi medici per la nostra interfaccia cervello-computer wireless completamente impiantabile", lo aveva descritto. Obiettivo: valutare "sicurezza dell'impianto e del robot chirurgico" e "funzionalità iniziale dell'interfaccia, per consentire alle persone con paralisi di controllare i dispositivi esterni col pensiero".  Lo studio Prime viene condotto nell'ambito dell'esenzione per dispositivi sperimentali concessa dall'ente regolatorio statunitense Fda nel maggio del 2023. Per impiantare il chip, Neuralink si affida a un robot chirurgico che ha la missione di posizionare in maniera precisa e sicura i fili ultrasottili e flessibili del chip in una regione del cervello che controlla l'intenzione del movimento. Nel dettaglio, come spiega l'azienda online, l'impianto creato registra l'attività neurale attraverso 1.024 elettrodi distribuiti su 64 fili altamente flessibili e ultrasottili. —[email protected] (Web Info)

Malattie rare, tributo a Paolo Annunziato per la sua sfida alla Sla

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(Adnkronos) – "Non è vero che non esiste una cura sulla Sla, bisogna solo scoprirla", affermava Paolo Annunziato. Oggi il già direttore del Cnr, presidente del Centro italiano ricerche aerospaziali (Cira) negli anni in cui ha vissuto con la malattia, avrebbe compiuto 63 anni se non avesse perso la battaglia contro la Sclerosi laterale amiotrofica. Per l'occasione, i vertici dei più importanti enti con cui Annunziato ha collaborato si sono riuniti in un evento straordinario che si è svolto ieri a Capua, al Cira. Un tributo alla sua straordinaria personalità – ricordano – e alla sua capacità, da uomo di scienza quale era, di collegare persone e conoscenze, con un unico obiettivo: non commemorare, ma gettare le basi per un futuro migliore. L'iniziativa è stata promossa dal Cira in collaborazione con Confindustria, Consiglio nazionale delle ricerche, Fondazione Mai, ministero dell'Università e della Ricerca e Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica (Aisla). Per l'associazione nazionale che rappresenta le oltre 6mila famiglie che nel nostro Paese convivono con la Sla, Annunziato è da subito diventato un riferimento, promuovendo la creazione della prima Biobanca nazionale sulla Sla, di cui è stato direttore dal 2019. "La ricerca tecnologica è cruciale per affrontare la Sla – ha detto Fulvia Massimelli, presidente nazionale Aisla – offrendo opportunità di comunicazione, interazione e capacità di preservare spazi di autonomia. L'innovazione scientifica, a maggior ragione, richiede un approccio multidisciplinare e un impegno collettivo per rispondere alle esigenze dei pazienti affetti da malattie neurologiche. E' importante sensibilizzare i decisori politici sull'importanza di fornire accesso alle tecnologie e garantire un adeguato sostegno alle persone con disabilità. L'impegno congiunto di istituzioni, aziende e associazioni è essenziale per migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da Sla e delle loro famiglie". L'evento – si legge in una nota – ha aperto ufficialmente le celebrazioni per il 40° anniversario del Centro italiano ricerche aerospaziali, annunciato dal presidente Antonio Blandini che ha richiamato l'appello di Annunziato, sottolineando l'importanza di superare gli ostacoli fisici e lavorare verso un futuro più inclusivo. La giornata è stata introdotta dal ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, che ha evidenziato l'urgenza di instaurare una cultura del cambiamento per assicurare opportunità e una vita di qualità per tutti. Valeria Fascione, assessore alla Ricerca, Innovazione e Startup della Regione Campania, ha ribadito l'importanza della scienza e della ricerca nel generare un impatto significativo, sottolineando come la società si stia avvicinando sempre di più alle esigenze della comunità. Emilio Campania, direttore del Dipartimento di Ingegneria, Ict e Tecnologie per l'energia e i trasporti del Cnr, ha evidenziato l'importanza dello sviluppo di soluzioni tecnologiche avanzate, come l'intelligenza artificiale, per rispondere alle esigenze delle persone. "Investire nella ricerca sulla Sla – ha rimarcato Mauro Annunziato, già direttore divisione Smart Energy di Enea e fratello di Paolo Annunziato – non è solo un tema legato alle risorse economiche, ma riguarda soprattutto la sensibilità e l'amore verso nuove progettualità e nuove idee. La malattia conduce ad un punto in cui la qualità di vita è messa a dura a prova. Per questo, ogni più piccola scoperta in ambito tecnologico regala concretamente anni di vita degni di essere vissuti".  Paolo Annunziato è stato un esempio delle sinergie tra scienza, innovazione e produzione tecnologica, fondamentali per il progresso sociale, come evidenziato da Luigi Nicolais, presidente Materias. Nicolais ha invitato i ricercatori a "trasferire il proprio know-how anziché concentrarsi solo sui brevetti, promuovendo così un nuovo approccio culturale alla ricerca". "Quando ci troviamo di fronte a battaglie contro malattie come la Sla, la tentazione di arrendersi è forte – ha osservato Mario Sabatelli, direttore clinico Nemo Roma, area adulti e presidente della Commissione medico-scientifica Aisla – Tuttavia, se riusciamo a superare il sentimento comune di rassegnazione e resistenza, possiamo avere il coraggio di guardare alle stelle, come esortava fare da uomo di scienza Stephen Hawking e come Paolo ha saputo cogliere, mettendosi al servizio per favorire la conoscenza della malattia e promuovere la qualità di vita". "Il messaggio di Paolo ha stravolto la nostra comunità. La sua era una visione di speranza, fondata sulla fiducia nella ricerca – sono state le parole di Alberto Fontana, presidente dei Centri clinici Nemo – Da uomo di scienza che ha vissuto la malattia, Paolo sapeva che il viaggio da intraprendere per tutti noi è quello di guardare con occhi nuovi la realtà che già conosciamo, per provare insieme a trovare soluzioni e risposte nuove. Uno sguardo capace di sostenere una ricerca di nicchia, legata ai bisogni di una minoranza e poco appetibile dal punto di vista economico, ma una sfida lungimirante se si considerano queste complessità e fragilità il paradigma attraverso il quale leggere con occhi nuovi la società stessa". A confermarlo è anche la presidente della Fondazione Mai, Diana Bracco, che ha sottolineato l'urgenza di investimenti in ricerca e la sfida legate all'accessibilità tecnologica e all'uso dell'intelligenza artificiale – riporta la nota – esortando una collaborazione più intensa tra enti pubblici e privati. Margherita Interlandi, professoressa di Diritto amministrativo all'università Federico II di Napoli, ha parlato dell'importanza del confronto e della collaborazione interdisciplinare per promuovere lo sviluppo economico a favore della giustizia sociale, menzionando specificamente la necessità di investire nella riabilitazione e in dottorati per professionisti sulla disabilità. Il dibattito mattutino, guidato da Nicoletta Amodio, responsabile Industria e Innovazione di Confindustria, si è concluso con una domanda fondamentale: "Cosa possiamo fare insieme?". "La risposta è semplice, ma di importanza cruciale: dobbiamo imparare tutti dai bisogni". Attraverso questa affermazione, Amodio ha invitato i presenti ad ascoltare attentamente le esigenze dei pazienti e ad impegnarsi in discussioni partecipative, seguendo così la visione di Paolo Annunziato. "Qui bisogna prendere decisioni belle". Questo è l'appello della mamma di Paolo Annunziato quando, commossa, ha tolto il velo che celava la targa di intitolazione dell'aula del Cira al figlio.  —[email protected] (Web Info)

Bonaccini: “Questo sarà il secolo dell’Africa, immigrazione per non far saltare welfare”

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(Adnkronos) – “Questo sarà il secolo dell'Africa. La Nigeria, l'Egitto in 50 anni raddoppieranno quasi il loro numero di abitanti. Servono leggi che favoriscano l'immigrazione regolare, che possano aiutare le nostre imprese a trovare lavoratori perchè trovarsi tra qualche decennio con più anziani pensionati che lavoratori attivi rischierà di far saltare tutto il nostro sistema di welfare". Così il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, intervenendo questa mattina a Bologna, agli Stati Generali della Natalità. “E' evidente – continua Bonaccini – che noi nei prossimi anni abbiamo bisogno di un'immigrazione legale, regolare e robusta. La Bossi Fini va cambiata, perché oggi è un ostacolo a rendere più semplice avere persone che vengano qui, così come va introdotta una legge che garantisca che i bambini e le bambine nate in Italia possano diventare italiani e italiane il prima possibile, per garantire un riconoscimento dei diritti che deve andare pari passo con i doveri. Chi viene qui – conclude il governatore – deve venire qui per lavorare, studiare, comportarsi bene altrimenti è giusto che venga messo dove merita”.  —[email protected] (Web Info)