(Adnkronos) – “Le sfide che ci attendono per il futuro sono sicuramente quelle della transizione energetica, ma anche quelle legate ai temi della digitalizzazione e delle innovazioni tecnologiche”. Così Flavia Mazzarella, presidente di Bper Banca, in occasione dell'incontro 'Torino Capitale della cultura d'impresa', svoltosi all'Unione Industriali Torino. “Siamo in un contesto macroeconomico di grande mutamento, repentino e spesso imprevisto”, ha avvertito Mazzarella che ha aggiunto: “Ci aspettiamo che Torino riesca a vincere questa sfida e noi, come Bper Banca, possiamo essere un partner credibile per affiancare le imprese in questo momento di grande evoluzione”. "Siamo un territorio dove è nata l'impresa, l'industria, la capacità di saper fare e innovare”, ha ricordato il presidente della Camera di commercio di Torino, Dario Gallina, a margine dell’evento. “Partiamo da qui guardando al futuro, aggiungendo altri ingredienti, come cultura, turismo e qualità della vita; un mix fantastico per ispirare i giovani, offrendo loro molte opportunità lavorative. L'importante è partire dalla propria identità", ha concluso. —[email protected] (Web Info)
Attacco Bruxelles, indagini su contatti attentatore: perquisizioni in tutta Italia
(Adnkronos) – Perquisizioni in atto, in gran parte d'Italia, nei confronti di 18 persone di origine nordafricana nell’ambito degli approfondimenti investigativi scaturiti dall’attentato di Bruxelles del 16 ottobre scorso, dal tunisino Abdesalem Lassoued. Approfondimenti avviati fin da subito con la polizia belga e gli organismi di Europol, che hanno consentito di fare piena luce sui contatti mantenuti in Italia dell’autore dell’attacco terroristico, come noto rimasto nel nostro Paese dal 2012 al 2016. I diciotto sarebbero appartenenti alla cerchia relazionale virtuale del tunisino e sono dimoranti nelle province di Bologna, Brescia, Como, Fermo, Ferrara, Lecco, Macerata, Teramo, Palermo, Perugia, Roma, Torino, Trento e Udine. In particolare, i destinatari dei provvedimenti, emessi dal procuratore distrettuale Giuseppe Amato e dal pm Stefano Dambruoso della Direzione Distrettuale Antimafia ed Antiterrorismo della Procura di Bologna e che in queste ore vengono eseguiti dal personale del Ros dei Carabinieri e della Digos della Questura di Bologna, con il supporto del Raggruppamento Operativo Speciale di Roma e della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, risultano usuari di profili social con contenuti tipici degli ambienti dell’estremismo di matrice confessionale. Gli sviluppi di tali accertamenti hanno già permesso di individuare altri stranieri nei cui confronti si è definito l’iter per l’allontanamento dal territorio nazionale con provvedimenti amministrativi di espulsione. Sono in corso di valutazione le posizioni amministrative degli stranieri oggetto di perquisizione volte a verificare la regolarità della loro permanenza sul territorio nazionale. —[email protected] (Web Info)
Anziani sedati e ‘ingabbiati’, sequestrata casa di riposo a Caltanissetta
(Adnkronos) – Anziani abbandonati a se stessi per diverse ore, 'sedati' durante la notte con tranquillanti somministrati senza prescrizione medica da personale privo delle necessarie qualifiche professionali. Un paziente sarebbe stato letteralmente rinchiuso nel suo posto letto attraverso l’utilizzo di griglie di ferro, normalmente utilizzate come barriere laterali, impedendogli di spostarsi durante la notte. E' quanto hanno scoperto in una casa di riposo i carabinieri della Compagnia di Caltanissetta, che hanno posto sotto sequestro la struttura e arrestato quattro persone, tra cui tre componenti di uno stesso nucleo familiare. Tutti devono rispondere a vario titolo di sequestro di persona, esercizio abusivo della professione sanitaria e abbandono di incapaci. I militari hanno eseguito un provvedimento emesso dal gip di Caltanissetta su richiesta della locale Procura. Le indagini, scattate a giugno del 2023, avrebbero fatto emergere una "conduzione illecita dell’attività assistenziale" agli ospiti della casa di riposo. In particolare, gli anziani quotidianamente sarebbero stati abbandonati, anche per diverse ore, nonostante le loro richieste di cura, ponendoli in "una situazione di grave pericolo per la loro incolumità personale, senza adeguata assistenza – soprattutto notturna – all’interno della struttura", spiegano gli investigatori dell'Arma. Inoltre, la casa di riposo sarebbe stata priva degli adeguati requisiti organizzativi e, persino, igienico sanitari, con servizi igienici mancanti di coperture, esiguità di appositi bagni per persone con disabilità e condizionatori non funzionanti. Dagli accertamenti è emersa anche l’assenza di figure professionali idonee, in quanto prive di qualifiche, necessarie per salvaguardare in modo corretto la salute dei degenti. "In ragione di una politica gestionale volta al contenimento delle spese tramite l’assunzione di operatori in numero inferiore a quanto previsto e necessario – spiegano dal Comando provinciale dei carabinieri di Caltanissetta -, agli anziani ospiti sarebbero stati anche somministrati medicinali tranquillanti senza alcuna prescrizione medica al fine di fronteggiare l’assenza di personale soprattutto nelle fasce orarie notturne, così riducendo il rischio di dover erogare un’assistenza notturna attiva". Anziani sedati e non solo. A carico di uno degli indagati sono emersi una serie di comportamenti che integrerebbero la fattispecie di reato del sequestro di persona. Un anziano paziente, infatti, sarebbe stato letteralmente rinchiuso nel suo posto letto attraverso l’utilizzo di griglie di ferro, normalmente utilizzate come barriere laterali, impedendogli di spostarsi durante la notte. I militari dell’Arma, su disposizione del gip di Caltanissetta, hanno posto sotto sequestro la casa di riposo, ora affidata a un amministratore giudiziario, procedendo anche a un’ispezione igienico sanitaria della struttura con personale del Nucleo antisofisticazione e sanità di Ragusa, mirata ad accertare la sussistenza di ulteriori inadempienze. Alle operazioni ha partecipato anche personale medico, che ha svolto opportuni e accurati accertamenti per verificare le attuali condizioni di salute degli anziani. I quattro indagati sono stati posti ai domiciliari. —[email protected] (Web Info)
Fiorello: “Smog in Lombardia? Bisogna respirare a giorni alterni”
(Adnkronos) – Sullo smog in Lombardia "il sindaco Sala non ci sta e si ribella. Per lui non è così, stanno esagerando. Ha detto 'secondo me… coff… non esiste… coff.. lo smog'. Adesso bisogna respirare a giorni alterni. Sala ha poi concluso aggiungendo 'non è smog, è solo la Smog Week'". Così Fiorello ironizza sul tema che sta tenendo il banco negli ultimi giorni, insieme a Biggio, Casciari e al resto della band di 'VivaRai2!'. Al centro dell'attenzione torna anche Fedez: "Ha denunciato il Codacons, che poi ha denunciato Fedez, che ha quindi ridenunciato il Codacons, che al mercato mio padre comprò – scherza lo showman -. I suoi legali dicono 'Forze oscure all'opera'. Vedrete che alla fine di tutto ciò il Codacons gli dirà 'Sono tuo padre!'". Grande corsa invece per le 'poltrone di stato': "Almeno 500 che ballano, tra queste anche quella della Rai. Una possibilità è quella di Giampaolo Rossi come ad, guardate la sua faccia – dice lo showman inquadrando la sua foto da un quotidiano – Solo così già 12-13 evasori sono corsi a pagare il canone. Ma non finisce qui, lui andrà casa per casa a vedere se la gente paga", conclude lo showman. —[email protected] (Web Info)
Russia, 33enne russo-americana arrestata per ‘tradimento’. Ucraina: “Abbattuti 23 droni”
(Adnkronos) – Residente a Los Angeles, in manette in Russia con l'accusa di tradimento per la raccolta di fondi a favore dell'esercito ucraino dal febbraio del 2022, quando è iniziata l'invasione russa dell'Ucraina. L'Fsb, riportano i media russi, dà notizia dell'arresto a Ekaterinburg di una donna di 33 anni con cittadinanza statunitense e russa. "Sono state fermate" le sue "attività illegali". L'accusa è di coinvolgimento nell'assicurare "assistenza finanziaria a uno stato straniero", recita una nota. "Il Servizio di sicurezza federale a Ekaterinburg ha interdetto le attività illegali di una 33enne residente a Los Angeles, con la doppia cittadinanza russa e statunitense, coinvolta nel fornire assistenza finanziaria a un Paese straniero, conducendo quindi attività contro la sicurezza del nostro Paese", recita la nota. Secondo l'Fsb, "dal febbraio del 2022, ha raccolto in modo proattivo fondi nell'interesse di un'organizzazione ucraina, che sono stati poi diretti dalle Forze armate ucraine per l'acquisto di kit medici, equipaggiamento e munizioni". La donna è anche accusata di aver preso parte a iniziative pubbliche negli Usa a sostegno del "regime di Kiev", scrive l'agenzia Tass, precisando che per il caso della donna si fa riferimento all'articolo 275 del codice penale russo, quindi "alto tradimento". Intanto L'esercito ucraino ha rivendicato di aver abbattuto 23 droni russi di fabbricazione iraniana Shahed lanciati contro varie zone del Paese, mentre suonavano gli allarmi antiaereo nelle regioni di Kiev e Kharkiv. "Come risultato delle azioni di difesa, 23 'Shahed' sono stati abbattuti nelle regioni di Kharkov, Poltava, Kirovograd, Dnipro, Zaporizhzia, Kherson e Nicolayev", si legge in un comunicato delle Forze Armate dell'Ucraina pubblicato sul proprio canale Telegram. Alcuni dei droni lanciati sulla regione di Poltava hanno però colpito un impianto industriale nel distretto di Kremenchutsk, causando un incendio che non ha provocato vittime ed è stato spento, secondo il governatore regionale, Filip Pronin. In arrivo dal Canada all'Ucraina 800 droni. Lo ha annunciato il ministro della Difesa di Ottawa, Bill Blair: "I droni sono emersi come una capacità cruciale nello lotta dell'Ucraina contro l'aggressione russa. Con questi droni, le truppe ucraine saranno in grado di raccogliere più informazioni, in modo da poter valutare gli obiettivi più rapidamente e in modo più accurato". L'annuncio della 'donazione' arriva a pochi giorni dal secondo anniversario dell'inizio della guerra. La Svezia dal canto suo consegnerà invece all'Ucraina un pacchetto di aiuti militari dal valore di 680 milioni di dollari. Lo scrive il quotidiano svedese Dagens Nyheter sottolineando che si tratta del maggiore contributo fornito finora da Stoccolma. Nel dettaglio, Kiev riceverà 90 veicoli blindati, 90 imbarcazioni da combattimento e bombe a mano. "Sostenendo l'Ucraina, stiamo investendo nella nostra sicurezza. Se la Russia vincesse, avremmo problemi di sicurezza molto più grandi di quelli che abbiamo oggi", ha detto il ministro della Difesa svedese Pal Jonson. "Continueremo a sostenere l'Ucraina per tutto il tempo necessario", ha aggiunto nel corso di una conferenza stampa. Insieme ai 14 pacchetti precedenti, gli aiuti svedesi all'Ucraina ammontano a quasi 2,9 miliardi di dollari. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Parkinson, per prima volta in Italia impiantato neurostimolatore innovativo
(Adnkronos) – Impiantato per la prima volta in Italia un dispositivo di ultima generazione per la neurostimolazione profonda in grado di ottimizzare la terapia e migliorare la qualità di vita dei malati di Parkinson. L'intervento, eseguito da neurologi, anestesisti e neurochirurghi dell'Irccs dell'azienda Usl di Bologna a inizio gennaio, ha riguardato un paziente bolognese di 66 anni. L'Irccs a inizio anno "è diventato Centro pilota a livello nazionale per l'impianto di questa innovativa tecnologia", indica una nota dell'azienda sanitaria. L'intervento di stimolazione cerebrale profonda viene proposto a pazienti che, pur rispondendo alla terapia farmacologica, mostrano delle fluttuazioni giornaliere che compromettono la loro qualità di vita. Il trattamento, dedicato a persone con determinate caratteristiche, consiste nell'impianto di uno stimolatore che trasmette corrente elettrica andando a stimolare, grazie a degli elettrodi, i nuclei profondi del cervello, migliorando i sintomi della malattia, nonché la qualità di vita del paziente. La stimolazione di determinate aree del cervello va a bloccare i segnali che provocano i sintomi motori disabilitanti della malattia di Parkinson. Di conseguenza, molte persone possono ottenere un maggiore controllo sui movimenti dell'intero corpo. La particolarità dell'intervento risiede nel sofisticato dispositivo, in grado di stimolare il 'nucleo target' e registrare in tempo reale la sua attività, permettendo, dunque, ai clinici di osservare con precisione i risultati della terapia impostata, ottimizzandola tempestivamente in funzione della risposta di ciascun paziente. Inoltre, trattandosi di un dispositivo ricaricabile, lo stimolatore – generalmente impiantato sotto la cute all'interno della gabbia toracica – ha una maggiore longevità, il che evita, nel corso del tempo, ulteriori interventi per la sostituzione della batteria. Una più precisa e appropriata neurostimolazione, nonché una più lunga durata del dispositivo (consentito da un sistema di ricarica bluetooth che può essere utilizzato in autonomia dal paziente) migliorano sensibilmente la qualità di vita dei pazienti. Sono circa 4.000 i pazienti con malattia di Parkinson seguiti all'Irccs Istituto delle Scienze neurologiche di Bologna, centro di III livello che include una rete di neurologi territoriali e una rete multispecialistica di professionisti dedicati alla presa in carico del paziente in base alle necessità specifiche dello stadio della malattia. I pazienti con malattia di Parkinson candidabili all'intervento di neurostimolazione profonda vengono ricoverati presso l'unità operativa Neuromet dove sono sottoposti agli accertamenti clinici e strumentali volti ad escludere controindicazioni e valutare il rischio anestesiologico. Per i pazienti risultati idonei all'intervento, ciascuno discusso in team multidisciplinare, vengono programmati i ricoveri per impianto dell'innovativo dispositivo medico. Dopo l'impianto del neurostimolatore, durante i primi mesi che seguono l'intervento, il paziente viene seguito in stretto follow-up in un ambulatorio dedicato. —[email protected] (Web Info)
Regeni, al via processo a 007 egiziani. Genitori Giulio: “Aspettavamo da 8 anni”
(Adnkronos) – Al via oggi 20 febbraio davanti alla Prima Corte d’Assise di Roma il processo ai quattro 007 egiziani accusati del sequestro e dell’omicidio di Giulio Regeni, il ricercatore friulano rapito, torturato e ucciso in Egitto nel 2016. Nelle liste dei testi depositate dalle parti compaiono, tra gli altri, i nomi del presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, dell’ex ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, di Marco Minniti, ex responsabile della autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, dei tre capi dei servizi segreti che si sono succeduti nel tempo, dell’allora segretario generale della Farnesina Elisabetta Belloni e dell’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi. “Oggi è una giornata molto importante”, hanno detto Claudio e Paola Regeni, i genitori di Giulio, prima di entrare nella città giudiziaria. "Erano otto anni che aspettavamo questo momento. Finalmente speriamo che questo processo possa partire, sono state sollevate le questioni preliminari che erano già state rigettate in tutte le altre aule e quindi speriamo, dopo la decisione della Corte Costituzionale che rafforza molto la nostra posizione, di poter avere un processo contro chi ha fatto tutto il male del mondo a Giulio”, ha detto l'avvocato Alessandra Ballerini legale, insieme al collega Giacomo Satta, di Claudio e Paola Regeni al termine della prima udienza. In aula i difensori dei quattro 007 egiziani imputati hanno sollevato una serie eccezioni preliminari. I giudici scioglieranno la riserva il prossimo 18 marzo. I quattro agenti della National Security imputati sono il generale Sabir Tariq, i colonnelli Usham Helmi, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif per il reato di sequestro di persona pluriaggravato. Nei confronti di quest'ultimo i pm contestano anche il concorso in lesioni personali aggravate e il concorso in omicidio aggravato. Nel procedimento si sono costituite parti civili la famiglia Regeni e la presidenza del Consiglio dei ministri. Al processo sì è arrivati dopo la decisione del gup Roberto Ranazzi di rinviare a giudizio i quattro egiziani accogliendo la richiesta del procuratore aggiunto Sergio Colaiocco al termine dell’udienza preliminare ripresa dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha sbloccato il processo. I quattro agenti della National Security che andranno a processo sono il generale Sabir Tariq, i colonnelli Usham Helmi, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif per il reato di sequestro di persona pluriaggravato, e nei confronti di quest'ultimo i pm contestano anche il concorso in lesioni personali aggravate e il concorso in omicidio aggravato. Giulio Regeni, 28 anni, sparisce al Cairo il 25 gennaio del 2016 mentre si trova lì per svolgere una tesi di dottorato per l'Università di Cambridge sui sindacati egiziani. A dare l'allarme sono gli amici del ricercatore con un tam tam sui social e l'hashtag #whereisgiulio. Meno di una settimana dopo, il 1 febbraio 2016, il corpo di Giulio con evidenti segni di tortura, viene ritrovato abbandonato ai bordi di una strada non lontano dalla capitale egiziana. Mentre la salma del ricercatore rientra in Italia dove, nel suo paese natale, Fiumicello, si svolgono i funerali, la Procura di Roma apre un'inchiesta per far luce sulla vicenda. Ma fin da subito la collaborazione con l'Egitto appare difficile. A marzo dal Paese fanno sapere di aver individuato gli assassini di Regeni nei membri di una banda criminale rimasti uccisi in una sparatoria con la polizia e di aver trovato i documenti di Giulio a casa della sorella del capobanda. Ma la ricostruzione non convince. E' un video trasmesso dalla tv egiziana il 23 gennaio 2017 a mettere gli inquirenti sulla pista giusta. In quel filmato il capo del sindacato degli ambulanti Mohamed Abdallah afferma di aver denunciato Giulio Regeni credendolo una spia. Ma la collaborazione con gli inquirenti egiziani è opaca e in salita. Sarà lo stesso procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone, a due anni dalla scomparsa di Giulio, il 25 gennaio 2018, a denunciare gli ostacoli con la procura egiziana. Ma nel dicembre dello stesso anno la procura di Roma chiude le indagini accusando quattro 007 egiziani, ufficiali della National Security egiziana di concorso in sequestro di persona e uno di loro anche per omicidio. E' il 25 maggio del 2021 quando il gup Pierluigi Balestrieri manda a processo i quattro 007. Il 14 ottobre 2021 si apre il processo in Corte d'Assise ma durerà pochissimo perché i giudici rinviano gli atti al Gup in quanto manca la prova che gli imputati egiziani siano certamente a conoscenza del procedimento nei loro confronti. Ma gli agenti non si trovano e l'Egitto non collabora. Nel settembre 2023 la Consulta sblocca il processo accogliendo la questione di legittimità costituzionale sollevata dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma e stabilendo che si possa procedere anche in assenza degli imputati egiziani. Processo che si apre oggi. —[email protected] (Web Info)
Crollo Firenze, l’indagine: “Nel cantiere criticità e operai irregolari in Italia”
(Adnkronos) –
Nel cantiere dove era in corso la costruzione del nuovo supermercato Esselunga di via Mariti a Firenze c'erano "diverse criticità". Tra gli operai deceduti alcuni sono risultati "in una condizione di irregolarità circa la loro presenza sul territorio nazionale" ma questo non significa che non potessero avere un contratto regolare di lavoro. Ma su questo aspetto "le verifiche sono tuttora in corso". "È un'inchiesta complessa" quella sull'incidente sul lavoro nel quale sono morti cinque operai, dei quali uno risulta ancora disperso sotto le macerie, mentre altri tre sono rimasti feriti. Il procuratore capo di Firenze, Filippo Spiezia, ha fatto il punto sulle indagini in una conferenza stampa nel palazzo di giustizia. Il fascicolo d'inchiesta, ancora a carico di ignoti, è stato aperto per le ipotesi di reato di omicidio plurimo aggravato dall'inosservanza delle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e disastro per crollo colposo. Il procedimento penale viene seguito dai pubblici ministeri Francesco Sottosanti e Alessandra Falcone e personalmente dal procuratore Spiezia. Da una prima ricostruzione della dinamica dell'incidente, è risultato che "nella parte di cantiere interessata dal crollo erano presenti 8 lavoratori, operanti per 3 imprese diverse", ha precisato Spiezia. Di questi, un operaio italiano, "compiutamente identificato", ovvero il 59enne Luigi Coclite, residente a Collesalvetti (Livorno), nella frazione di Vicarello, è "risultato deceduto al momento dell'arrivo dei primi soccorsi e delle forze di polizia giudiziaria", mentre altri tre operai, di origine rumena, "anch'essi con identità accertata, sono stati trasportati in ospedale". "Altri quattro operai sono risultati dispersi sotto le macerie e non risultano ancora specificamente identificati, anche se sono stati comunque accertati i nominativi", ha ulteriormente precisato il procuratore. Si tratta di Taoufik Haidar, 43 anni, che dalla scorsa estate viveva a Chiuduno, in provincia di Bergamo, dopo aver vissuto per diversi anni a Palazzolo sull'Oglio, comune in provincia di Brescia al confine con la provincia bergamasca; Mohamed El Ferhane, marocchino di 24 anni; Bouzekri Rahimi, marocchino di 56 anni, che risulta ancora disperso e le cui ricerche da parte dei vigili del fuoco vanno avanti ad oltranza; Mohamed Toukabri, tunisino di 54 anni. Questi ultimi tre risulterebbero residenti a Palazzuolo sull'Oglio. "Attraverso l'encomiabile ed ininterrotta opera dei vigili del fuoco sono stati recuperati, al momento, i corpi di tre operai – ha ricordato il procuratore Filippo Spiezia – mentre continuano le ricerche della quinta vittima, rese difficili dal particolare stato dei luoghi conseguenti al crollo, nel quale sussistono condizioni di perdurante insicurezza". Il procuratore capo di Firenze ha chiarito anche che "sono state avviate le complesse operazioni di compiuta identificazione dei corpi rinvenuti sotto le macerie, anche attraverso gli esami di natura scientifica per conseguire la certezza delle identificazioni personali ed abbinare i nomi con i corpi degli operai, che hanno pesantemente subito l'azione del crollo dei materiali cementizi". Per accertare con certezza l'identità dei quattro operai nordafricani rimasti sotto le macerie occorrerà anche il contributo di esperti di genetica. "E' iniziata una complessa attività di identificazione di ciò che resta di questi corpi degli operai che sono stati travolti da strutture imponenti – ha sottolineato Spiezia – Questa operazione richiede competenze scientifiche anche di tipo genetico perché alcuni di questi corpi sono davvero in condizioni drammatiche". Le indagini, ha spiegato Spiezia, "si profilano complesse sotto molteplici profili. Sono state prontamente adottate iniziative per acquisire al procedimento gli elementi di prova, non solo documentali, onde ricostruire i fatti accaduti ed accertare eventuali responsabilità. Ovviamente il lavoro di acquisizione delle fonti di prova non è ultimato ma possiamo dire che abbiamo messo al riparo quelli che sono i principali dati probatori che ci serviranno anche per le ricostruzioni di tipo tecnico". Quanto alla dinamica "che ha determinato questo disastro ovviamente non possiamo dire nulla, tutto è prematuro – ha evidenziato Spiezia – Il dato molto empirico, che ci siamo fatti durante un sopralluogo, è che ci fossero diverse criticità. Si tratta di criticità che abbiano constato nel cantiere". "Risulta, da prime verifiche compiute, che per alcuni dipendenti, operai, vi fosse una condizione di irregolarità circa la loro presenza sul territorio nazionale – ha detto il procuratore capo – Diverso è il discorso di completamento delle verifiche per quanto riguarda le posizioni contrattuali e quanto altro. Quindi, l’accertamento che vi sto comunicando è limitato a un dato di mera corrispondenza tra la posizione di queste persone e il rispetto delle norme in materia di ingresso sul territorio nazionale". La Procura, ha spiegato Spiezia, "sta assicurando il coordinamento delle attività investigative svolte delle forze di polizia giudiziaria intervenute: Ausl Toscana Centro – Dipartimento della Prevenzione; Ufficio Ispettivo del Ministero del Lavoro; Polizia Scientifica; Squadra Mobile di Firenze; Polizia Postale, Polizia Municipale di Firenze. Quest'ultima sta assicurando altresì- con grande impiego di risorse -la costante vigilanza del cantiere e di tutta l'area, che verrà sottoposta a sequestro all'esito del rinvenimento della dell'ultimo soggetto disperso". Il procuratore Filippo Spiezia ha colto l'occasione di una conferenza stampa "per esprimere la gratitudine di questo Ufficio a tutto il personale di Polizia intervenuto che sta lavorando con encomiabile dedizione ed ai Vigili del Fuoco, che stanno svolgendo la loro delicata attività di recupero dei corpi delle vittime e di messa in sicurezza del cantiere, senza soluzione di continuità". "Si richiede la collaborazione di tutti – ha aggiunto – affinché, una volta apposti i sigilli all'area in sequestro, ci si astenga da qualsiasi indebito accesso ai luoghi, sia per preservarne il loro stato in vista delle indagini tecniche, sia per evitare ulteriori incidenti, alla luce della instabilità delle strutture crollate e giacenti in sito". —[email protected] (Web Info)
Ucraina, Russia prepara spallata a sud. Zelensky: “Dateci armi”
(Adnkronos) – Gli aiuti e le armi dagli Usa non arrivano, l'Ucraina è in difficoltà e vive uno dei momenti più complessi nella guerra contro la Russia iniziata 2 anni fa. Le forze armate di Kiev si sono ritirate da Avdiivka, la città dell'est conquistata dai soldati russi in uno scenario spettrale, descritto anche da un post che un soldato – Viktor Biliak – ha pubblicato su Instagram: "La strada per Avdiivka è coperta di corpi di soldati ucraini", scrive descrivendo la ritirata "senza vedere nulla, come gatti ciechi guidati da un drone sotto il fuoco dell'artiglieria". Il racconto descrive anche il drammatico addio ai feriti, che non sono stati evacuati e che in molti casi, come le famiglie hanno appurato dai video diffusi sui social su profili russi, sono stati uccisi. "La situazione in prima linea è estremamente difficile in diverse aree, in particolare dove le forze russe hanno concentrato la maggior parte delle loro riserve. Stanno approfittando dei ritardi negli aiuti militari all'Ucraina", dice il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che nelle ultime ore ha fatto visita ai militari nella regione di Kharkiv. "Stiamo lavorando con gli alleati per riprendere e continuare l'assistenza, aumentando allo stesso tempo la forza della nostra industria della difesa", aggiunge. "Ora monitoreremo come si riorganizzeranno" le truppe russe che da due giorni rivendicano il controllo di Avdiivka, dice il portavoce del Gruppo Est delle Forze Armate ucraine, Illia Yevlash, in dichiarazioni a Radio Free Europe/Radio Liberty rilanciate dalla Cnn. Secondo Yevlash, 'cambiamenti' potrebbero riguardare molte brigate coinvolte nelle operazioni ad Adviivka, unità d'intelligence, forze speciali, artiglieria, fanteria motorizzate e paracadutisti compresi. "Solitamente – aggiunge portavoce – hanno bisogno di tempo, circa una settimana, per riorganizzarsi, spostare le loro unità e poi monitoreremo dove inizieranno a fare pressione". La Russia intanto rafforza la presenza nella regione di Zaporizhzhia, nel sud dell'Ucraina. Sul fronte meridionale, gli analisti segnalano la presenza di circa 50mila uomini, destinati con ogni probabilità a tentare una nuova spallata lungo un'altra linea di contatto. Per reggere l'urto, Kiev avrebbe bisogno in tempi brevi delle armi promesse dagli Stati Uniti e bloccato al Congresso, dove la Camera deve votare il pacchetto da 61 miliardi di dollari che ha ricevuto l'ok del Senato. Il via libera definitivo è in dubbio, vista la maggioranza repubblicana che controlla la House of Representatives. Il pressing sullo speaker Mike Johnson non sembra sufficiente ad imprimere la svolta, in un quadro politico in cui l'influenza di Donald Trump sull'ala estrema dei repubblicani non va trascurata. In questo quadro, l'amministrazione del presidente Joe Biden sta lavorando per inviare all'Ucraina una versione a più lunga gittata del sistema missilistico Atacms, capace di colpire a 300 km di distanza, come rivela l'emittente Nbc, citando due funzionari americani. Gli Stati Uniti hanno già fornito missili Atacms a Kiev, ma nella versione a medio raggio. Fonti della Difesa spiegano che gli Stati Uniti hanno uno stock limitato di Atacms a più lunga gittata e che questi saranno probabilmente mandati a Kiev solo se verranno approvati i fondi per ricostituire le scorte.
I repubblicani alla Camera "stanno facendo un grosso errore", dice Biden, intenzionato a incontrare Johnson per capire "se abbia qualcosa da dire. Il modo in cui stanno scappando davanti alla minaccia della Russia, il modo in cui stanno fuggendo dalla Nato, il modo in cui stanno fuggendo dai nostri obblighi è scioccante: non ho mai visto niente del genere". Il semaforo rosso a Washington produce una serie di effetti evidenti, come sottolinea 'Institute for the study of war. "I ritardi negli aiuti occidentali per la difesa dell'Ucraina aiutano i russi a lanciare operazioni opportunistiche su diversi settori della linea del fronte", afferma il think tank accendendo i riflettore su zone precise del conflitto: "1) lungo il confine fra gli oblast di Kharkiv e Luhansk in direzione di Kupyansk e Lyman, 2) attorno ad Avdiivka, 3) vicino Robotyne nell'oblast di Zaporizhzhia". Il bollettino nota tuttavia che i russi sono avanzati meno di dieci chilometri in quattro mesi e che gli ucraini saranno capaci di stabilire nuove linee difensive. La scarsità di munizioni di artiglieria e sistemi di difesa aerea ha impedito agli ucraini di difendersi dall'avanzata russa ad Avdiivka. Inoltre la mancanza di materiale e "il timore di una completa cessazione dell'aiuto militare americano hanno costretto le truppe ucraine a distribuire il materiale su tutta la linea del fronte, il che ha probabilmente incoraggiato i russi a sfruttare la situazione". L'Isw sottolinea comunque che le forze ucraine "saranno capaci di stabilire nuove linee difensive non lontano da Avdiivka". E che saranno probabilmente in grado di tenere le nuove posizioni, di fronte a forze russe che hanno perso molti uomini ad Avdiivka. "La cattura russa di Avdiivka dopo quattro mesi di intense operazioni offensive mostra il modo in cui i russi perseguono operazioni offensive che non creano necessariamente le condizioni per ampi vantaggi operativi ma costringono comunque gli ucraini a impegnare uomini e materiali per la difesa", scrive il bollettino sottolineando le forti perdite russe. Kiev afferma che gli avversari hanno perso su questo fronte 47mila uomini e 364 tank in quattro mesi, mentre milblogger russi parlano di 16mila soldati di Mosca uccisi. "Le forze russe non hanno ancora dimostrato la capacità di avanzate operative significative o di condurre rapide manovre meccanizzate su ampie porzione di territorio", scrive ancora l'Isw, notando che l'offensiva di Avdiivka, iniziata nell'ottobre 2023, ha portato ad una avanzata di meno di dieci chilometri. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Russia, “pilota disertore ucciso in Spagna”
(Adnkronos) –
Maksim Kuzminov, il pilota russo che ad agosto dello scorso anno ha disertato volando in Ucraina con un elicottero militare, è stato ucciso in Spagna a Villajoyosa, nell'area di Alicante. I media ucraini diffondono la notizia sulla base delle informazioni fornite dai vertici dell'intelligence del ministero della Difesa. Kuzminov sarebbe stato ucciso a colpi d'arma da fuoco in un garage una settimana fa, ma i contorni della vicenda – che trova spazio anche sulla Tass – non risultano ancora chiariti. Per l'agenzia russa, il pilota avrebbe avuto recentemente problemi di alcol e droga. Kuzminov aveva disertato attraversando il confine ai comandi di un elicottero Mi-8 ed era atterrato nella regione di Kharkiv, consegnandosi ai servizi ucraini che attendevano il suo arrivo. Con lui c'erano altri due membri dell'equipaggio, poi eliminati. Il portavoce dell'intelligence militare ucraina aveva successivamente affermato che Kuzminov avrebbe ricevuto l'equivalente i 500.000 dollari come ricompensa. Il pilota aveva spiegato di aver disertato perché in aperto contrasto con l'invasione ordinata da Vladimir Putin: "Mi addolora quello che sta succedendo: gli omicidi, le lacrime, il sangue. In Ucraina non ci sono nazisti o fascisti, non voglio essere complice dei crimini russi". Sul caso indaga la Guardia Civil. Il delitto sarebbe stato compiuto martedì scorso, ma non ci sarebbe la certezza assoluta sull'identità della vittima: "Potrebbe essere falsa e potrebbe trattarsi di qualcun altro", dicono gli inquirenti. I media spagnoli hanno parlato del ritrovamento del cadavere di un ucraino di 33 anni il 13 febbraio. Secondo Eureka News, non ci sono dubbi: si tratta di Kuzminov. Tuttavia, l'età del soggetto ucciso e di Kuzminov non corrispondono. "Il pilota russo ha attualmente 27 anni, mentre il defunto ritrovato ha 33 anni", scrive Rbc-Ucraina. Secondo la stampa spagnola, che parla di un "regolamento di conti", il cadavere è stato ritrovato martedì scorso sulla rampa di un garage nella zona di La Cala. A dare l'allarme è stato un vicino. La Guardia Civil ha anche ritrovato un'auto bruciata nella vicina località di El Campello. —internazionale/[email protected] (Web Info)












