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Cina, trovato con 100 serpenti vivi nel pantaloni: arrestato

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(Adnkronos) – Oltre 100 serpenti vivi infilati nelle tasche dei pantaloni. Così un uomo è stato fermato in Cina, mentre cercava di attraversare il valico di frontiera tra Hong Kong e Shenzhen. A riferirlo le autorità doganali del Paese. "Dopo l'ispezione, gli ufficiali doganali hanno scoperto che le tasche dei pantaloni indossati dal passeggero erano piene di sei sacchetti di tela con coulisse e sigillate con nastro adesivo", si legge nella dichiarazione. "Una volta aperta, ogni borsa conteneva serpenti vivi di tutte le forme, dimensioni e colori", ha aggiunto. Nella dichiarazione si afferma che gli agenti hanno sequestrato 104 rettili, tra cui serpenti del latte e serpenti del grano, molti dei quali non erano specie autoctone. Un video mostra due agenti di frontiera che sbirciano all'interno di sacchetti di plastica trasparenti pieni di serpenti rossi, rosa e bianchi che si contorcono. L'uomo è stato accusato di contrabbando. La Cina è uno dei maggiori centri del traffico di animali al mondo, ma negli ultimi anni le autorità hanno preso misure severe contro il commercio illecito. Le leggi sulla biosicurezza e sul controllo delle malattie del Paese proibiscono l'importazione di specie non autoctone senza autorizzazione. "Coloro che infrangono le regole saranno ritenuti responsabili secondo la legge", ha affermato l'autorità doganale, senza specificare la punizione dell'uomo. —internazionale/[email protected] (Web Info)

Ucraina, Ft: “Componenti occidentali nei missili russi contro ospedale Kiev”

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(Adnkronos) –
Componenti occidentali sono usati nei missili da crociera russi Kh-101, scrive il Financial Times, citando una ricerca del 2022 e altre fonti. Un Kh-101 è stato usato lunedì contro l'ospedale pediatrico Okhmatdyt di Kiev in un attacco che ha provocato la morte di 6 civili, fra cui quattro bambini.  
Il Kh-101 era stato lanciato da un aereo: a bordo aveva un carico di esplosivi di diverse centinaia di chili, una tesi confermata dai diverse riprese video in cui si vedono le ali, la prua, la fusoliera e il motore esterno tipici del missile, ma che Mosca respinge come propaganda.  La produzione dei Kh-101 è aumentata di otto volte, dai 56 del 2021 ai 420 dello scorso anno (dati del Royal United Services Institute, Rusi). Nel 2022, sempre Rusi segnalava che per assemblare il missile venivano usate 31 componenti straniere, fra cui parti fornite dalle due aziende americane Intel e la Xilinx. Come spiegano gli esperti citati dal quotidiano britannico, altre componenti non per uso militare acquistare di fortuna dalla Russia sono poi causa di problemi per cui il 20% dei missili usati precipita. Le importazioni illegali avvengono attraverso la Cina.   Due persone sono morte e un'altra è rimasta ferita oggi, 10 luglio, in un attacco missilistico della Russia contro la regione di Odessa, in Ucraina. Lo ha denunciato via Telegram il governatore Oleh Kiper, come riporta Ukrinform. "Nella notte il nemico ha attaccato con missili la regione di Odessa – ha scritto Kiper – L'aggressore ha preso di mira l'infrastruttura portuale del distretto di Odessa. Purtroppo sono state uccise due persone, un agente della sicurezza e un autista di camion". Kiev fa sapere intanto di aver abbattuto 14 dei 20 droni kamikaze lanciati dalla Russia nella notte contro il territorio ucraino, insieme a cinque missili, compreso un Iskander-M e quattro Kh-59/Kh-69. I 14 droni Shahed – dice l'Aeronautica – sono stati abbattuti sulle regioni di Odessa, Mykolaiv, Kherson, Dnipro, Khmelnytsky, Cherkasy, Vinnytsia e Rivne.  Sul fronte russo invece gli agenti dell'Fsb, il Servizio federale per la sicurezza della Federazione Russa, fanno sapere di aver sventato un attacco dei servizi speciali ucraini contro tre ufficiali russi di alto rango a Mosca. Gli ordigni, riferisce l'agenzia di stampa Ria Novosti, erano stati nascosti in regali che andavano consegnati tramite corriere. "Il Servizio di Sicurezza Federale della Federazione Russa ha represso i tentativi dei servizi speciali ucraini di commettere atti terroristici contro tre militari di alto rango del ministero della Difesa della Federazione Russa nella città di Mosca", si legge nel comunicato. Nel dettaglio, i servizi segreti di Mosca hanno spiegato di aver arrestato un cittadino russo di 30 anni reclutato dall'intelligence militare ucraina. Attraverso i servizi di corriere, l'uomo aveva organizzato la consegna di tre potenti bombe, mascherate sotto le sembianze di regali, agli indirizzi delle residenze dei capi di dipartimento del ministero della Difesa. Le bombe avrebbero dovuto esplodere dopo che i corrieri avevano segnalato che i pacchi erano stati consegnati. L'uomo arrestato ha confessato di essere stato reclutato a maggio e di aver agito in cambio di denaro. Nei suoi confronti è stato aperto un procedimento penale con l'accusa di terrorismo e traffico illegale di esplosivi e di ordigni. L'indagine è in corso, scrive la Ria Novosti.  —internazionale/[email protected] (Web Info)

‘Shrek 5’, è ufficiale: arriverà nelle sale a luglio 2026

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(Adnkronos) – Ora è ufficiale: "Shrek 5" è in fase di preparazione e arriverà nelle sale cinematografiche 16 anni dopo il quarto film di animazione della saga, "Shrek e vissero felici e contenti" (2010), che guadagnò al botteghino 752 milioni di dollari a livello mondiale. Universal e DreamWorks Animation hanno annunciato che il nuovo capitolo del franchise debutterà il 1° luglio 2026. Le star Mike Myers, Eddie Murphy e Cameron Diaz torneranno a dare le loro voci originali 25 anni dopo il primo "Shrek", diretto nel 2001 da Andrew Adamson e Vicky Jenson. Il ritorno di Antonio Banderas nei panni dell'esuberante felino Gatto con gli stivali non è ancora confermato. Il film, che è in fase di sviluppo da molto tempo, avrà come regista Walt Dohrn, che ha lavorato come sceneggiatore nel secondo e terzo film della serie e come responsabile della storia del quarto. Brad Ableson ("Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo" e "Cattivissimo me 4") sarà il co-regista, mentre la produttrice di "Shrek e vissero felici e contenti" Gina Shay, e l'amministratore delegato di Illumination, Chris Meledandri, saranno i produttori esecutivi. Nello scorso mese di giugno Eddie Murphy si era lasciato sfuggire di aver già iniziato a registrare le voci per "Shrek " e di voler realizzare un film spinoff su Ciuchino. "Abbiamo iniziato 4 o 5 mesi fa a fare 'Shrek 5'. Ho già registrato il primo atto e lo finiremo quest'anno", aveva dichiarato l'attore in un’intervista alla rivista "Collider"". "Shrek sta per uscire e anche Ciuchino avrà un film tutto. Quindi faremo uno Shrek e un film su Ciuchino", aveva rivelato Murphy. Il franchise di "Shrek" ha prodotto quattro film tra il 2001 e il 2010. Il film originale "Shrek" ha trasformato la DreamWorks Animation in uno studio al top con un incasso mondiale di 487 milioni di dollari. E sempre "Shrek" è stato il primo vincitore di un Oscar nella categoria dei film d'animazione. "Shrek 2" ha incassato 928 milioni di dollari. Entrambi i film hanno concorso per la Palma d'Oro al Festival di Cannes. "Shrek 3"e "Shrek e vissero felici e contenti" sono riusciti a incassare rispettivamente 813 milioni di dollari e 752 milioni di dollari in tutto il mondo. Anche entrambi gli spinoff del "Gatto con gli stivali" sono stati un successo nelle sale, incassando rispettivamente 555 milioni di dollari e 484 milioni di dollari.  Come riportato da "Variety" nel 2018, Universal Pictures ha incaricato il produttore Chris Meledandr di supervisionare la rinascita delle serie di "Shrek" e dello spinoff "Il Gatto con gli stivali". Il guru dell'animazione era stato categorico all'epoca sulla necessità di non alterare le performance vocali del franchise, che ha riconosciuto essere la chiave del successo dei film di "Shrek". —[email protected] (Web Info)

Si tuffa nell’Adda e scompare, riprendono le ricerche

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(Adnkronos) – Riprendono oggi le ricerche del bagnante di cui nel tardo pomeriggio di ieri si sono perse le tracce dopo essersi tuffato sul fiume Adda, in via Isola Ponti, nel comune di Cassano d'Adda. Il Comando di Milano perlustrerà le acque attraverso gli esperti dei nuclei SAF ( fluviale ), SAPR ( sistema aeromobile a pilotaggio remoto ) e TAS ( topografia applicata al soccorso ). Le forti correnti del fiume Adda, com'è noto anche per altre recenti circostanze, non rendono facili le attività di soccorso. Del bagnante non si ha ancora una identità precisa: l'unica traccia è uno zainetto rinvenuto sulla sponda del fiume dove si sarebbe tuffato. Potrebbe trattarsi di un giovane di nazionalità egiziana. Ai soccorsi partecipano anche i carabinieri di Cassano d'Adda. —[email protected] (Web Info)

Energia, alleanza industriale Edison Webuild per lo sviluppo dei pompaggi idroelettrici in Italia

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(Adnkronos) – Edison e Webuild hanno sottoscritto un accordo programmatico per lo sviluppo dei progetti di pompaggio idroelettrico, infrastrutture altamente strategiche per la transizione ecologica e la sicurezza energetica nazionale. In base all’accordo, Edison e Webuild avviano una stretta collaborazione, per la definizione e realizzazione dei progetti relativi al pompaggio di Pescopagano (PZ) in Basilicata e di Villarosa (EN) in Sicilia sviluppati da Edison. I due progetti di pompaggio sono parte della strategia di Edison per la crescita delle energie rinnovabili in Italia, che prevede di portare al 2030 la capacità green installata del Gruppo a 5 GW (dagli attuali 2 GW) e congiuntamente di realizzare almeno 500 MW di accumuli, in quanto strumenti necessari per non disperdere l’energia rinnovabile prodotta nei momenti di maggiore disponibilità e garantire la sicurezza della rete elettrica. Le due iniziative, oltre alla realizzazione di nuovi invasi e di importanti opere di ingegneria completamente sotterranee per assicurare la maggiore compatibilità con il territorio, prevedono l’utilizzo di invasi esistenti, sui quali dovranno essere attuati interventi volti a ripristinare la piena funzionalità delle infrastrutture incrementandone sia i livelli di sicurezza, sia i volumi di acqua immagazzinabili anche per ulteriori usi pubblici e per il contrasto alla siccità. I progetti di Pescopagano e di Villarosa sono in attesa della conclusione degli iter di autorizzazione presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e di concessione presso le rispettive regioni, con l’obiettivo di partecipare alle prime aste competitive, organizzate da Terna, per acquisire nuova capacità di accumulo attraverso contratti di approvvigionamento di lungo termine, nell’ambito della disciplina del Mercato a termine degli stoccaggi (MACSE), in via di definizione. ''Edison e Webuild tornano a sviluppare insieme la filiera idroelettrica italiana. Grazie a questo accordo, creiamo le basi per realizzare la transizione energetica in sicurezza, limitando l’esposizione del Paese alla dipendenza delle materie prime critiche e rilanciando lo sviluppo di una filiera altamente strategica, di cui siamo campioni in Europa, con evidenti benefici per lo sviluppo economico nazionale e l’incremento dell’energia rinnovabile in rete, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione'', dichiara Nicola Monti, Amministratore Delegato Edison. ''L’accordo con Edison punta a mettere a fattor comune le competenze di due grandi gruppi privati italiani, leader mondiali nel settore energetico e in quello delle infrastrutture, contribuendo al percorso di transizione energetica e di contrasto alla siccità in Italia e in particolare nelle regioni del Sud. Creare sistemi virtuosi di competenze e risorse con tutta la filiera produttiva è la chiave per realizzare le opere infrastrutturali di cui l’Italia ha bisogno per restare competitiva. Webuild è pronta a mettere a disposizione del Paese il know-how d’eccellenza accumulato con la realizzazione di progetti complessi ed innovativi come l’impianto idroelettrico a pompaggio di Snowy 2.0 in Australia'', dichiara Pietro Salini, Amministratore Delegato Webuild. L’accordo di cooperazione, attraverso il know-how e le competenze specifiche dei due grandi gruppi italiani, è volto a ottimizzare i progetti e le relative modalità costruttive, assicurando le migliori condizioni per rilanciare significativi investimenti privati nel Sud del Paese, per circa 1,2 miliardi di euro, garantendo ricadute nelle filiere “storiche” italiane del comparto civile e manufatturiero, oltre a benefici socio-economici nei territori coinvolti, con un effetto moltiplicatore pari a 2,96. La filiera italiana dell’idroelettrico, cui i pompaggi sono riconducibili, svolge un ruolo estremamente strategico sia in termini di autonomia energetica sia in termini di indotto e sviluppo economico. La tecnologia idroelettrica contribuisce alla sicurezza energetica, riducendo la dipendenza da fornitori esteri di materie prime critiche e rafforzando la competitività del settore nazionale. La filiera italiana dell’idroelettrico vanta una posizione unica in Europa e costituisce un asset fondamentale per il Paese: genera un fatturato pari a 28 miliardi di euro, di cui 15 miliardi derivanti dall’export e con un saldo commerciale pari a 8 miliardi di euro, che si attesta al primo posto in UE. Il PNIEC ha identificato i sistemi di accumulo come necessari per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, prevedendo l’installazione di nuovi sistemi di accumulo per oltre 10 GW entro il 2030, di cui 6 GW utility scale (batterie e pompaggi idroelettrici, localizzati principalmente al Sud e nelle isole) e i rimanenti in batterie distribuite. I sistemi di stoccaggio di energia elettrica sono essenziali per il sistema elettrico nazionale. La possibilità di accumulare energia elettrica garantisce sicurezza e stabilità alla rete, permettendone la regolazione e prevenendone i blackout. I sistemi di accumulo sono dunque una condizione essenziale per l’incremento nella rete nazionale della quota di energia rinnovabile non programmabile, come quella ad esempio proveniente da fotovoltaico ed eolico. Gli impianti idroelettrici di pompaggio sono la forma di stoccaggio dell’energia elettrica più affidabile, in grado di garantire un utilizzo efficiente del surplus energetico generato dalle fonti rinnovabili non programmabili. Prevedono due invasi posti a quote differenti: l’acqua viene pompata da valle a monte nelle ore a maggiore generazione rinnovabile, non disperdendo così la produzione in eccesso. In questo modo, viene immagazzinata energia potenziale da trasformare nuovamente in energia elettrica rinnovabile da rilasciare in rete quando necessario (di notte o nei momenti di minore domanda). I pompaggi idroelettrici garantiscono una delle forme più efficienti di produzione (ossia, quasi l’intera energia cinetica dell’acqua è trasformata in energia elettrica) e sono particolarmente flessibili dal punto di vista operativo. Sono infatti in grado di entrare in servizio in tempi rapidissimi, assolvendo a una funzione di regolazione della rete elettrica nazionale. Questi impianti, inoltre, non comportano un consumo della risorsa idrica, perché lavorano in gran parte a ciclo chiuso, e possono svolgere un importante ruolo anche per la conservazione dell’acqua e il suo utilizzo a fini irrigui. —[email protected] (Web Info)

Trump sfida Biden: “Un altro dibattito in settimana e una partita a golf”

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(Adnkronos) –
Donald Trump sfida Joe Biden. Un altro dibattito, "questa settimana". E una partita di golf. Una sfida che il tycoon, in corsa con l'obiettivo di tornare alla Casa Bianca, ha lanciato davanti a una folla durante un comizio elettorale a Doral, in Florida. "Offro ufficialmente a Joe la possibilità di riscattarsi davanti al mondo", ha detto Trump, dopo la performance di Biden al dibattito del 27 giugno e le ripercussioni sulla campagna elettorale in vista delle presidenziali di novembre. "Facciamo un altro dibattito questa settimana, in modo che 'sleepy' Joe Biden possa dimostrare a tutti che ha le carte in regola per essere presidente – ha detto Trump, mentre Biden è impegnato al vertice Nato di Washington – Ma questa volta sarà da uomo a uomo, senza moderatori, senza esclusione di colpi". Trump, riportano i media americani, ha anche fatto riferimento a un passaggio del dibattito di giugno e ha proposto una "partita di golf, 18 buche", in diretta tv. L'ex presidente ha affermato di voler concedere a Biden un vantaggio di 20 colpi e di donare un milione di dollari in beneficenza, a un ente scelto dal presidente, in caso di vittoria di quest'ultimo. 
Il presidente "non ha tempo per le strane pagliacciate di Trump", hanno risposto dalla campagna di Biden alle parole del tycoon. Biden, hanno detto, "è impegnato a guidare l'America e a difendere il mondo libero". "Trump non si è fatto vedere in pubblico per 12 giorni", ha sottolineato James Singer, portavoce della campagna democratica, accusando l'ex presidente di essere un "bugiardo, un condannato, un truffatore". Con Donald Trump in Florida c'era anche Marco Rubio. Il senatore repubblicano si è rivolto alla folla prima di Trump, che nelle sue dichiarazioni ha più volte fatto riferimento a Rubio. "Penso che probabilmente credano che annuncerò che Marco sarà il vice presidente", ha detto il tycoon riferendosi ai media presenti, in attesa di sapere chi sarà il candidato alla carica di vice presidente alle presidenziali di novembre. L'annuncio dovrebbe arrivare prima della convention repubblicana, che inizierà lunedì prossimo, o durante la kermesse.  —internazionale/[email protected] (Web Info)

Caldo africano ad oltranza, durerà almeno 15 giorni: le previsioni

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(Adnkronos) – Lunghissima ondata di calore sull'Italia con anticiclone africano ad oltranza per almeno 15 giorni, salvo qualche forte temporale al Nord. I picchi sono attesi tra Sicilia e Sardegna con 42-43°C già nelle prossime ore, poi ci sarà una novità venerdì che bloccherà in parte la risalita del caldo infernale. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma l’arrivo graduale della più intensa ondata di caldo del 2024 (fino ad ora), estesa anche sul settentrione e con valori oltre i 37°C diffusi. Nel dettaglio, già dalle prossime ore il termometro segnerà 37-38°C anche a Roma con il caldo africano diffuso su tutta Italia: solo al Nord-Ovest avremo qualche temporale in montagna che localmente sconfinerà verso le pianure adiacenti. Giovedì sarà una fotocopia del mercoledì, mentre una grande novità è attesa per venerdì con lo scoppio di violenti temporali al Nord. 
Venerdì 12 luglio una perturbazione atlantica, in transito nel cuore dell’Europa, lambirà infatti le Alpi sin dalle prime ore del mattino con temporali sul settore montano di Nord-Ovest: si prevede anche la possibilità di qualche forte rovescio tra le pianure del Piemonte e quelle della Lombardia. Dal pomeriggio altri focolai temporaleschi si sposteranno verso Est, interessando anche il Basso Veneto, specie dalla sera, e l’Emilia Romagna. Le Alpi vivranno una giornata diffusamente instabile con tanti rovesci e un temporaneo sensibile calo termico. Ma sarà solo un break: da sabato, gradualmente, l’anticiclone africano tornerà ancora più prepotente ed esteso. Al mattino avremo gli ultimi refoli di aria instabile con qualche piovasco al Nord, poi la configurazione sinottica diventerà monotona per più giorni. 
Da domenica, e fino almeno al 25 luglio, il caldo sarà estremo ovunque con l’anticiclone africano: l’alta pressione si espanderà fino all’Ucraina portando circa 10°C in più rispetto alla media su tutto lo Stivale. Vivremo un periodo complesso, anche molto afoso e con minime notturne che si avvicineranno e localmente supereranno i 25°C al Centro-Sud! Sarà un’ondata molto pericolosa, soprattutto per la persistenza; prepariamoci in tempo e tiriamo fuori tutto il necessario: pazienza, prudenza, ventilatori e tanta acqua da bere per attenuare la potenza e la persistenza di questo temibile anticiclone africano. Purtroppo il clima è cambiato e l’Italia, anche nei prossimi anni, si troverà a fronteggiare sempre più spesso queste fasi subtropicali con massime oltre i 40°C e minime ben oltre i 25°C. 
NEL DETTAGLIO
 
Mercoledì 10. Al Nord: qualche temporale sui confini alpini, sole e caldo afoso altrove. Al Centro: sole e molto caldo. Al Sud: ampio soleggiamento e caldo africano. 
Giovedì 11. Al Nord: sole e caldo sempre più intenso. Al Centro: sole e molto caldo. Al Sud: soleggiato e molto caldo. 
Venerdì 12. Al Nord: temporali su Alpi, Prealpi e localmente anche in pianura. Al Centro: sole e molto caldo. Al Sud: soleggiato e molto caldo. 
Tendenza: sole e caldo, anticiclone ad oltranza. —[email protected] (Web Info)

“Biden non ce la fa per 4 anni”: parola del giornalista che ha intervistato il presidente – Video

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(Adnkronos) – Joe Biden "non può servire" come presidente "per altri 4 anni". George Stephanopoluos, l'anchorman di Abc News che recentemente ha intervistato il presidente degli Stati Uniti, cade nel tranello di un anonimo passante e risponde ad una domanda svelando la sua opinione sulle condizioni del presidente degli Stati Uniti. Un video diffuso da Tmz mostra il giornalista per strada, in tenuta sportiva. Stephanopoulos viene avvicinato sul marciapiede da un uomo che, con la videocamera dello smartphone accesa, rivolge una domanda: "Cosa pensa, crede che Biden dovrebbe ritirarsi? Lei ci ha parlato più di chiunque altro recentemente. Può essere sincero". Stephanopoulos 'abbocca' e risponde: Biden "non può servire per altri 4 anni".  Nell'intervista della scorsa settimana, Stephanopoulos ha pressato ripetutamente Biden soffermandosi a lungo sulle condizioni fisiche del presidente. L'approccio del giornalista è stato elogiato dalla stampa a stelle e strisce. La risposta fornita ad un perfetto sconosciuto per strada, però, costringe l'anchorman a diffondere un comunicato: "Oggi ho risposto ad una domanda di un passante. Non avrei dovuto". Anche Abc News deve esporsi attraverso una portavoce: Stephanopoulos "ha espresso il suo punto di vista e non la posizione di Abc News". —internazionale/[email protected] (Web Info)

Diabete, ecco chi rischia di sviluppare la malattia

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(Adnkronos) – I fattori socio-demografici che aumentano il rischio di sviluppare il diabete "sono l'età avanzata, addirittura di quasi 8 volte tra gli over 74enni (rispetto ai 45-54enni), il sesso maschile, tanto che gli uomini hanno un rischio maggiore delle donne di circa il 40% a parità di età, vivere al Sud, con una probabilità più alta di circa il 50% rispetto a chi vive al Nord e in comuni con più di 2.000 abitanti". E' quanto emerge dal rapporto 'Dati sul diabete in Italia, una fotografia su una pandemia complessa e in continua evoluzione', presentato in Senato a Roma durante il 17esimo Italian Barometer Diabetes Summit.  In Italia "sono circa 3,9 milioni le persone che hanno dichiarato di avere il diabete nel 2022, ovvero il 6,6% della popolazione, e le proiezioni – rimarca il report – indicano che nel 2040 questa percentuale potrebbe arrivare al 10%, se continuasse il trend osservato combinato con il rilevante impatto della dinamica demografica dei prossimi vent'anni".  "Uniformità su tutto il territorio nazionale del servizio di diabetologia, accesso ai nuovi farmaci e alle nuove tecnologie, rafforzamento della sanità territoriale, rete diabetologica sociosanitaria": sono questi alcuni dei punti chiave evidenziati dal presidente Fand-Associazione italiana diabetici, Emilio Augusto Benini, intervenuto all'evento realizzato, su iniziativa della senatrice Daniela Sbrollini, in collaborazione con Intergruppo parlamentare obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili, Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation (IBdo Foundation), Istat, Università di Roma Tor Vergata – Dipartimento Medicina dei sistemi, Coresearch, Crea Sanità, Bhave, con il contributo non condizionato di Novo Nordisk. "L'importanza del report presentato oggi, che, come ogni anno, restituisce lo scenario del diabete nel nostro Paese, è quella di evidenziare i numeri di un'emergenza per identificare gli interventi prioritari – ha spiegato Benini – In primo luogo, come già sottolineato dal Manifesto di Fand 'Più territorio meno ospedale', l'importanza di garantire l'uniformità su tutto il territorio nazionale del servizio di diabetologia. Occorrono forti investimenti sulla tecnologia, sul Fascicolo sanitario elettronico, sulla telemedicina e su tutti quegli strumenti utili e necessari a una effettiva integrazione dei sistemi. Un aspetto questo nel quale vorrei sottolineare il ruolo importante che può avere il diabetico guida, progetto che Fand porta avanti da anni con un corso riconosciuto eccellenza a livello internazionale, una figura questa che può rappresentare un valido aiuto nella teleassistenza, come presso i servizi di diabetologia e le case di comunità". "E', allo stesso tempo, importante promuovere l'accesso ai nuovi farmaci e alle nuove tecnologie – prosegue il presidente di Fand – come la nuova insulina settimanale approvata da Ema, ma non ancora da Aifa, che rappresenta una rivoluzione nel modo di gestire l'insulina basale, semplificando la modalità di somministrazione della terapia. Una rivoluzione che consente di passare da 365 iniezioni a 52 l'anno, svincolando la persona con diabete dalla necessità di effettuare tutti i giorni una iniezione, con un importante ritorno positivo di tipo psicologico, dato che spesso è proprio la grande quantità di iniezioni necessarie a indurre una forma di rifiuto rispetto alla terapia". "Accanto a questo occorre uno sviluppo dell'assistenza a livello territoriale come da Dm 77 – sottolinea Benini – Non possiamo sprecare l'occasione unica del Pnrr per un rafforzamento del territorio, ovvero per un'assistenza che sia più a misura delle persone con diabete e della loro quotidianità. Occorre sviluppare un percorso in cui, senza che il territorio vada a depauperare il ruolo dell'ospedale, si attui un'integrazione, con il potenziamento dei centri diabetologici e del loro team, del ruolo dei medici di medicina generale, delle Case di comunità e della farmacia dei servizi, provvedendo al contempo a un sistema informatico che sia in grado di supportarla".  "Allo stesso tempo, è importante promuovere un approccio di tipo olistico: Fand – conclude il presidente – congiuntamente a un gruppo di lavoro la cui referente è la dottoressa Paola Pisanti, già presidente della Commissione nazionale Diabete del ministero della Salute, sta portando avanti un progetto sulla rete diabetologica sociosanitaria. Le persone con diabete, infatti, necessitano non solo della cura, ma anche del sostegno rispetto a tutto ciò che attiene l'aspetto sociale, dove i servizi sociali dei comuni hanno ovviamente un ruolo fondamentale per sostenere le persone fragili, e l'auspicio è che l'attuazione di questo progetto possa essere al meglio sostenuta". —[email protected] (Web Info)

Minori: 84% adolescenti si fida dei medici, crolla la fiducia in altre figure

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(Adnkronos) – Camici bianchi in cima alla classifica delle figure di riferimento per gli adolescenti. Se rispetto al 2014 crolla la fiducia nei principali interlocutori della società, la percentuale di teenager che si fida dei medici è passata dal 59% (dato rilevato nel 2014) all'84% di oggi. Resta ancora di poco sopra il 50% la fiducia nelle forze dell'ordine, ma si abbassa di oltre 10 punti dal 2014 (53% contro 64%), mentre sono in controtendenza i magistrati nei quali la fiducia, rispetto al 2014, è salita in modo significativo (50,6%, contro il 28,4% di 10 anni fa). Lo indica l'indagine nazionale sugli stili di vita degli adolescenti che vivono in Italia, edizione 2024, realizzata annualmente da 'Laboratorio adolescenza' e Istituto di ricerca Iard con il supporto operativo di Mediatyche Srl, su un campione nazionale rappresentativo di 3.427 studenti tra i 13 e i 19 anni.  Nella parte bassa del 'tabellone', dove prevale la sfiducia, troviamo gli insegnanti (crollati, in 10 anni, dal 70% al 48%) e i sacerdoti (scesi anche loro dal 52% al 29%). Con un tasso di fiducia ancora più basso troviamo i giornalisti (25%), che però risultano in crescita rispetto al 2014 quando a fidarsi di loro era appena il 10%. Mentre oggi al 10% ci sono gli influencer (non erano presenti nella rilevazione del 2014). Velo pietoso sulla fiducia riposta nella classe politica: era al 3,3% nel 2014 ed è riuscita a scendere ulteriormente al 2,9%. Unici 'soggetti' di cui gli adolescenti si fidano in pieno sono i genitori (si fida di loro il 90%) e gli amici (86%). E sono proprio gli amici – confrontando le risposte alla stessa domanda posta 10 anni fa – a guadagnare fiducia (87% contro 63%), mentre i genitori, seppur di poco, sono in calo (90% contro 93%). "Fidarsi, e quindi sentirsi al sicuro solo nel mondo circoscritto a familiari e amici – afferma Maurizio Tucci, presidente di Laboratorio adolescenza – è inequivocabilmente un segno di disagio ad affrontare il mondo esterno. Ma ritirarsi nel guscio come le tartarughe quando hanno paura o, per dirla con un termine che oggi va di moda, chiudersi nella propria 'comfort zone' a 16 anni, quando il desiderio dovrebbe essere quello di esplorare, e possibilmente conquistare il mondo, è una sorta di preoccupante contraddizione in termini sulla quale dovremmo riflettere. Anche perché, oltre determinate soglie, la famiglia rischia di diventare familismo e l'amicizia 'clan', se non addirittura 'gang'". —[email protected] (Web Info)