(Adnkronos) – “È con grande soddisfazione ed entusiasmo che intraprendo questo nuovo significativo cammino insieme ad Ail, punto di riferimento nazionale nella lotta contro i tumori del sangue e ringrazio tutta l’Associazione per il caloroso benvenuto e per la grande dedizione profusa ogni giorno al fianco dei pazienti ematologici e delle loro famiglie. La carica che ricopro chiama ad un’importante responsabilità che assumo con impegno affinché Ail possa continuare nella sua missione e fornire risposte sempre più adeguate ai bisogni specifici delle persone di cui si prende cura”. Queste le prime parole di Gaetano Biallo, nuovo direttore generale dell’Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma. Gaetano Biallo – si legge in una nota Ail – nato a Bari, vanta una formazione giuridica sfociata, dopo la laurea, in un’esperienza professionale durata cinque anni per una delle più importanti società di consulenza al mondo dove si è occupato di tematiche ambientali. Successivamente ha prestato la sua attività per un Concessionario dello Stato impegnato nel settore del gioco legale nel cui ambito opera principalmente nell’area delle Relazioni Istituzionali per oltre vent’anni anni. Dal 2020 al 2022 assume l’incarico di amministratore delegato di una società di servizi controllata da Confesercenti e, di recente, prima di arrivare in Ail ha intrapreso un percorso di consulenza nell’ambito di operazioni di M&A,ha acquisito una specializzazione in management degli eventi sostenibili ed assunto l’incarico di direttore sviluppo Business e Relazioni Istituzionali per il più importante evento in Italia nel settore della Football Industry. Biallo, in qualità di direttore generale di Ail – riferisce la nota – si occuperà dell’attuazione dei piani e dell’indirizzo degli Organi dell’Associazione, della programmazione e gestione economico-finanziaria e della promozione di accordi e collaborazioni con Enti di livello istituzionale comunitario, nazionale e locale, nonché con aziende private e commerciali, del supporto per la definizione e l’attuazione degli obiettivi strategici pluriennali e operativi annuali dell’Organizzazione. Al neoeletto direttore generale spetterà, inoltre, il compito di mantenere i contatti con le sezioni Ail presenti sul territorio in modo da sostenerle nella gestione dei rapporti con la sede nazionale e di affiancare il presidente nei rapporti con le organizzazioni pubbliche e private di donatori e di ricerca scientifica, con gli organi di stampa, con le società scientifiche e farmaceutiche, con le associazioni di volontariato e con le amministrazioni dello Stato. —[email protected] (Web Info)
Tumori, Schillaci: “Tante disparità in cure a bimbi, +400mila euro a Fondo assistenza”
(Adnkronos) – "Il sistema sanitario nazionale vanta un'eccellenza dei centri di oncologia pediatrica italiani", riconosciuta anche "a livello internazionale. Tuttavia ancora sono tante le disparità nella nostra nazione nella presa in carico dei bambini e dei ragazzi affetti da queste terribili patologie. Quindi la sfida più urgente è quella di migliorare l'accesso alle cure e all'assistenza in modo uniforme", vicino a casa, "su tutto il territorio italiano. A questo proposito, proprio ieri, con un emendamento al decreto Milleproroghe, abbiamo incrementato di 400mila euro, per l'anno 2024, le risorse destinate al Fondo per l'assistenza dei bambini affetti da malattia oncologica". Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo questa mattina a Montecitorio al convegno 'Giornata mondiale contro il cancro pediatrico – Rete nazionale tumori rari: criticità e prospettive per l'oncoematologia pediatrica', organizzato da Fiagop (Federazione italiana associazione genitori e guariti oncoematologia pediatrica), a cui ha partecipato anche Aieop (Associazione italiana di ematologia e oncologia pediatrica). "Nel mondo ogni anno viene diagnosticato un tumore a oltre 400mila bambini e adolescenti sotto i 20 anni. In Italia ci sono circa 1.400 nuovi casi di neoplasia tra i bambini ogni anno e altri 800 nuovi casi si presentano tra gli adolescenti", ha ricordato il ministro. "Oggi il cancro nei bambini e negli adolescenti è una malattia sempre più curabile grazie a un approccio diagnostico moderno che ha portato a una migliore comprensione dei meccanismi alla base dello sviluppo dei tumori pediatrici, che ha creato le premesse per l'adozione di trattamenti sempre più efficaci. Queste sono nuove conquiste della medicina che hanno fatto registrare negli anni un aumento dei tassi di sopravvivenza – ha sottolineato Schillaci – passando dal 30% circa negli anni '60 a oltre l'80% nell'ultimo decennio. In particolare, poi, negli ultimi anni si sono raggiunti anche ottimi livelli di guarigione e cura, in particolare per le leucemie e linfomi". "Dobbiamo far sì che tutti possano trovare assistenza adeguata vicino casa, tra i propri affetti – ha rimarcato Schillaci – Non possiamo non considerare che la mobilità sanitaria ha costi notevoli, economici e soprattutto psicologici, che sono a volte insostenibili sia per i pazienti piccoli che per le loro famiglie. Credo che la riduzione delle disuguaglianze, così come la centralità del malato, la maggiore risoluzione tra i vari setting assistenziali, siano i grandi temi di cui occuparci oggi e sono anche molto discussi e previsti nel Piano oncologico nazionale, un documento che individua nella Rete oncologica il modello organizzativo più adeguato per dare una risposta assistenziale integrata e completa con un approccio multidisciplinare e multiprofessionale". Questa, secondo il ministro è "la strada da seguire, anche cogliendo a pieno le opportunità del Pnrr che individua nel potenziamento dell'assistenza territoriale una delle finalità principali e centrali degli investimenti nel campo della Missione Salute. Rafforzare questo ambito assistenziale – ha evidenziato Schillaci – permetterà ai pazienti oncologici di poter beneficiare di una connessione tra strutture e professionisti sanitari di tante discipline diverse, quindi di usufruire di un'assistenza sempre più domiciliare e veramente integrata tra l'ospedale ed i servizi territoriali. La finalità è anche quella di garantire percorsi di follow-up a lungo termine, per veramente prenderci cura dei pazienti oncologici". —[email protected] (Web Info)
A Roma esperti riuniti per nuove frontiere oncologia di precisione
(Adnkronos) – "Abbiamo bisogno di alleanze vere: scuola, famiglia, formazione, prevenzione. Sono questi i motori per attenuare la domanda di salute”, ha dichiarato Francesco Vaia, direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute che ha fatto anche un plauso all’innovazione farmacologica, intervenendo al convegno "Oncologia del futuro: centrata sul paziente", promosso dall'Osservatorio Sanità e Salute con il patrocinio di Aiom e Cittadinanzattiva. Coordinato da Stefano Vella, professore di Metodologia della ricerca clinica presso l’università degli studi di Roma “Tor Vergata”, l’evento ha esplorato i recenti successi della ricerca oncologica, focalizzandosi sulle nuove frontiere dell'oncologia di precisione. Dall'anticipare trattamenti innovativi in stadi precoci a considerare le esigenze di popolazioni specifiche, come i pazienti con malattia metastatica, fino ai pazienti più fragili e anziani. “La prevenzione è al primo posto dell’antologia centrata sul paziente – ha continuato Anna Lisa Mandorino della segretaria generale di Citaddinanzattiva – . Una oncologia che guarda al futuro è un’oncologia che previene la condizione di malattia. Questa è una cosa già possibile ora con gli strumenti che abbiamo a disposizione tra cui gli screening. In Scozia si è debellata una tipologia di tumore proprio con l’esercizio massiccio della prevenzione. L’oncologia del Futuro guarda anche alla possibilità sempre più estesa che con una patologia oncologica si possa convivere, perché la patologia oncologica raggiunge un livello di cronicizzazione, o l’auspicio per tutti che dalla patologia oncologica si possa guarire.” Il costante progresso nell'ambito delle tecnologie mediche ha aperto nuove vie per la comprensione e la gestione dei tumori. L'applicazione di metodologie all'avanguardia nella diagnosi precoce e nei trattamenti personalizzati ha dato vita a un approccio sempre più mirato ed efficace: dall'anticipare trattamenti innovativi in stadi precoci a considerare le esigenze di popolazioni specifiche, come i pazienti con malattia metastatica, fino ai pazienti più fragili e anziani. “C’è bisogno di un’accelerazione per l’ammissione dei farmaci che rappresentano una svolta nella cura -” ha aggiunto Mauro Biffoni dell'Istituto superiore di sanità. Stiamo lavorando su target molecolari. Abbiamo avuto dei modelli di approvazione più veloci e l’ammissione a terapie che, con l’ulteriore messa in campo, possono trovare un affinamento nell’applicazione”. Ogni neoplasia è diversa così come ogni paziente. “Esistono approcci che preparano all’intervento chirurgico come lo accompagnano per la fase successiva – così Paolo Bironzo dell’università degli studi di Torino -. La medicina di precisione vede nel tumore alla mammella il primo grande approccio. Esistono marcatori di nuova generazione in grado di ritardare o scongiurare la recidiva". Ma anche le terapie basate su anticorpi monoclonali hanno fatto segnare grandi passi avanti “Conosciuti come la pallottola che riesce ad eliminare il tumore in undici anni – ha spiegato Lucia Del Mastro, università degli studi di Genova – hanno fatto segnare grandi passi avanti nella lotta al cancro. La mortalità ridotta, specialmente per il tumore alla mammella, è un fatto indiscutibile”. E nuove terapie si registrano anche per leucemie, linfomi e mielomi. "Si tratta di patologie che spesso colpiscono gli anziani. Il primo progresso in oncologia è stato quello di fare una polichemioterapia – ha chiarito Fabrizio Pane dell’università degli studi “Federico II” di Napoli. Una terapia a base di farmaci che ha dimostrato la possibilità di combinare varie formulazioni con risultati convincenti, permettendo di guarire dal cancro senza chirurgia. Ora siamo nell’era genomica della terapia. La curva che indica la mortalità per tumore è aumentata dal 1969 a causa dell’invecchiamento medio. Ha toccato l’apice nel 1985 fino a scendere gradualmente”, ha concluso. —[email protected] (Web Info)
Vaia: “Prevenzione è attrice del cambiamento”
(Adnkronos) – “La prevenzione è la vera attrice del cambiamento, per vari motivi. Prevenire, oggi, nella transizione epidemiologica e demografica che ha attraversato questo nostro tempo, significa prevalentemente comprendere che le malattie cronico-degenerative sono quelle che rendono più pesante il nostro sistema. Quindi, anche sul fronte della sostenibilità, prevenire le malattie oncologiche, e si possono prevenire per il 40%, significa intervenire sulla domanda. Noi siamo abituati a intervenire sull'offerta ma questa è una vecchia legge di mercato. Il segreto è intervenire sulla domanda, la prevenzione in questo può essere veramente attrice del cambiamento e dare un grande contributo alla sostenibilità del nostro sistema”. Così, Francesco Vaia, direttore generale della Prevenzione sanitaria del Ministero della Salute, a margine del convegno "Oncologia del Futuro: Centrata sul Paziente", promosso dall'Osservatorio Sanità e Salute con il patrocinio di Aiom e Cittadinanzattiva, che si è svolto a Roma. “Bisogna fare di più, bisogna essere proattivi, portando il sistema nel suo complesso a essere intersettoriale, non lasciando il compito di risolvere tutto solo alla sanità, perché abbiamo bisogno di alleanze: alleanze scuola-famiglia, istruzione-sanità. Le problematiche che il sistema deve risolvere sono molte – ha spiegato Vaia – ma accanto a esso c'è la proattività individuale e in questo si inscrive il calendario della salute. È importante che ciascuno di noi si faccia carico di ciò che deve fare, perché è fondamentale volersi bene, vivere più a lungo e aggiungere all'età anche maggiore qualità di vita. Questo possiamo farlo appuntando nel calendario le tappe importanti e fondamentali della nostra vita”, ha aggiunto. Vaia ha quindi ribadito l'importanza della prevenzione in tutte le età della vita “a partire dall'infanzia, quando per noi ci pensano le nostre mamme con l'allattamento al seno, che è il primo aiuto fondamentale che le nostre mamme ci offrono per la protezione verso le malattie grazie agli anticorpi che passano con il latte materno". "Il passo successivo – ha continuato – sono le vaccinazioni dell'infanzia. A 11,12,13 anni è opportuno che sia maschi che femmine facciano il vaccino per l’Hpv al fine di eradicare completamente questo tumore che non è solo il tumore del collo dell'utero ma anche quello anale e oro-faringeo nei maschi, in quanto oggi si è abbassata molto l'età dell'attività sessuale e, di conseguenza, delle malattie trasmissibili”. “Dobbiamo infine proteggere i pazienti più fragili, attraverso le politiche di immunizzazione, effettuando i vaccini contro l’influenza e l’Herpes Zoster a esempio. Pratiche di immunizzazioni e vaccinazioni che è bene seguano anche i caregiver, soprattutto quando stanno a contatto con i pazienti anziani o fragili”, ha concluso. —[email protected] (Web Info)
Cinieri (Fondazione Aiom): “Paziente oncologico è delicato, a rischio di molte infezioni”
(Adnkronos) – “Il paziente oncologico è un paziente delicato, definito fragile perché facilmente suscettibile sia per la malattia sia per le terapie che noi oncologi eseguiamo nei nostri pazienti. E' a rischio di molte infezioni. Infatti, deve essere vaccinato contro l'influenza, contro l'Herpes Zoster – e per fortuna adesso abbiamo un vaccino che si può usare anche nei nostri pazienti, per l'epatite, per le polmoniti pneumococciche e anche per il Covid. Bisogna fare tutto ciò che è possibile affinché il paziente non s'infetti in modo che non ci siano ritardi nella strategia terapeutica. In termini di prevenzione, questo è molto importante”. Così Saverio Cinieri, presidente della Fondazione Aiom, a margine del convegno "Oncologia del Futuro: Centrata sul Paziente", promosso dall'Osservatorio Sanità e Salute con il patrocinio di Aiom e Cittadinanzattiva, che si è svolto a Roma. “Un altro aspetto importante, in termini di prevenzione, è consigliare sempre ai nostri pazienti l'adozione di uno stile di vita che sia quanto più vicino possibile a uno stile di vita sano, che significa non fumare, abolire l’alcol, consumare una dieta mediterranea e fare attività fisica per sconfiggere l'altro grosso problema del nostro secolo e del mondo occidentale che è l'obesità. In Italia abbiamo un tasso di obesità infantile drammatico, soprattutto nelle regioni del Sud e dobbiamo lavorare anche su questo perché l'obesità dei nostri bambini è un fattore di rischio per un cancro prima dei 40 anni", ha spiegato Cinieri che ha poi aggiunto: "Se non si è ancora paziente è importante aderire ai programmi nazionali di screening: mammografia, sangue occulto, feci per il tumore del colon e pap test per la cervice uterina”. “Per il futuro – ha proseguito – avremo dei test di screening sempre più importanti perché, ad esempio, il Pap Test comincia a essere obsoleto, quindi si fa un test di dna che va a evidenziare l’Hpv, che è oncogenico e che ha infettato la donna. È importante, da questo punto di vista, vaccinare gli adolescenti: c'è una proposta di legge in discussione, a tal proposito, che spero venga approvata, per rendere obbligatoria la vaccinazione anti-Hpv nei maschi, che sono gli untori e nelle ragazze, in modo che arriviamo a un mondo senza Hpv. Inoltre, è importante che il sistema di screening in corso di studio, che è quello del polmone per i fumatori superiori ai 50 anni, funzioni, attraverso una Tac spirale, che potrebbe individuare la malattia quando è in fase precoce. Ciò che conta è continuare a parlare di modifica dello stile di vita, perché è ciò che ci salverà”, ha concluso. —[email protected] (Web Info)
L’accordo Italia-Albania sui migranti è legge: come funziona
(Adnkronos) – L'accordo Italia-Albania sui migranti diventa legge. L'Aula del Senato ha infatti dato il via libera definitivo, con 93 sì e 61 voti contrari, al disegno di legge di ratifica ed esecuzione del protocollo per il rafforzamento della collaborazione in materia migratoria. Il provvedimento era già stato approvato dalla Camera. Il protocollo sottoscritto il 6 novembre 2023 a Roma da Giorgia Meloni e dal premier albanese Edi Rama è composto da 14 articoli e due allegati (IL TESTO). Ma vediamo i punti principali:
Accordo di 5 anni rinnovabile tacitamente per altri 5 – All'articolo 3 si legge che la parte albanese riconosce alla parte italiana il diritto all’utilizzo delle aree (beni immobili di proprietà demaniale), secondo i criteri stabiliti dal presente protocollo. Le aree sono concesse a titolo gratuito per la durata del protocollo che, come previsto dall'articolo 13, è di cinque anni, rinnovato tacitamente per altri cinque, salvo che una delle due parti comunichi, con preavviso di almeno sei mesi rispetto alla scadenza, la propria intenzione di non rinnovarlo.
Non più di 3.000 migranti alla volta – All'articolo 4 è scritto che "il numero totale di migranti presenti contemporaneamente nel territorio albanese in applicazione del presente Protocollo non potrà essere superiore a 3.000. Le strutture nelle aree previste sono gestite dalle competenti autorità della parte italiana secondo la pertinente normativa italiana ed europea. Le controversie che possano nascere tra le suddette autorità e i migranti accolti nelle suddette strutture sono sottoposte esclusivamente alla giurisdizione italiana. Le competenti autorità albanesi consentono l’ingresso e la permanenza nel territorio albanese dei migranti accolti nelle strutture al solo fine di effettuare le procedure di frontiera o di rimpatrio previste dalla normativa italiana ed europea e per il tempo strettamente necessario alle stesse. Nel caso in cui venga meno, per qualsiasi causa, il titolo della permanenza nelle strutture, la parte italiana trasferisce immediatamente i migranti fuori dal territorio albanese. I trasferimenti da e per le strutture medesime sono a cura delle competenti autorità italiane".
Migranti sbarcati solo da mezzi italiani – Ancora l'articolo 4, al paragrafo 4, stabilisce che "l’ingresso dei migranti in acque territoriali e nel territorio della Repubblica di Albania avviene esclusivamente con i mezzi delle competenti autorità italiane. All’arrivo nel territorio albanese, le autorità competenti di ciascuna delle parti procedono separatamente agli adempimenti previsti dalla rispettiva normativa nazionale e nel rispetto del presente Protocollo".
All'Albania l'onere della sicurezza all'esterno delle strutture – L'articolo 6 prevede che "le competenti autorità della parte albanese assicurano il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica nel perimetro esterno alle aree e durante i trasferimenti via terra, da e per le aree, che si svolgono nel territorio albanese. Le competenti autorità della parte italiana assicurano il mantenimento dell’ordine e della sicurezza all’interno delle aree. Le competenti autorità della Parte albanese possono accedere nelle aree, previo espresso consenso del responsabile della struttura stessa. In via eccezionale le autorità della parte albanese possono accedere nelle strutture, informando il responsabile italiano della stessa, in caso di incendio o di altro grave e imminente pericolo che richiede un immediato intervento".
I costi di soggiorno a carico dell'Italia – I paragrafi 5, 6 e 7 stabiliscono che "le competenti autorità italiane adottano le misure necessarie al fine di assicurare la permanenza dei migranti all’interno delle aree, impedendo la loro uscita non autorizzata nel territorio d’Albania, sia durante il perfezionamento delle procedure amministrative che al termine delle stesse, indipendentemente dall’esito finale. In caso di uscita non autorizzata dei migranti dalle aree, le autorità albanesi li ricondurranno nelle stesse. I costi che derivano dall’attuazione del presente paragrafo, sono sostenuti dalla parte italiana". "Le competenti autorità italiane sostengono ogni costo necessario all’alloggio e al trattamento delle persone accolte nelle strutture, compreso il vitto, le cure mediche (anche nei casi che necessitano l’assistenza delle autorità albanesi) e qualsiasi altro servizio ritenuto necessario dalla parte italiana, impegnandosi affinché tale trattamento rispetti i diritti e le libertà fondamentali dell’uomo, conformemente al diritto internazionale".
Personale italiano non risponde alle autorità albanesi – L'articolo 7 specifica che "le condizioni di lavoro del personale italiano sono regolate esclusivamente dalla normativa italiana. Le retribuzioni percepite dal personale italiano sono esenti da imposte sui redditi e da contributi per l’erogazione dell’assistenza sociale previsti dalla pertinente legislazione albanese, salvo i casi in cui il personale sia cittadino albanese residente nella Repubblica d’Albania. Per le parole dette o scritte e per gli atti compiuti nell’esercizio delle proprie funzioni, il personale italiano non è soggetto alla giurisdizione albanese anche dopo la fine dell’esercizio delle suddette funzioni in territorio albanese. Le comunicazioni di detto personale con le competenti autorità italiane non sono soggette a restrizioni o limitazioni da parte delle autorità albanesi". Il paragrafo 8 precisa che "il personale italiano ha l'obbligo di rispettare le leggi dell'Albania e di non interferire nei suoi affari interni".
Accesso alle strutture consentito ad avvocati e agenzie internazionali – L'articolo 9 prevede che "il periodo di permanenza dei migranti nel territorio dell’Albania in attuazione del presente protocollo, non può essere superiore al periodo massimo di trattenimento consentito dalla vigente normativa italiana. Le autorità italiane, al termine delle procedure eseguite in conformità alla normativa italiana, provvedono all’allontanamento dei migranti dal territorio albanese. Le spese relative a tali procedure sono totalmente sostenute dalla parte italiana conformemente alle disposizioni del presente protocollo. Per assicurare il diritto di difesa, le parti consentono l’accesso alle strutture previste dal presente protocollo agli avvocati, ai loro ausiliari, nonché alle organizzazioni internazionali e alle agenzie dell’Ue che prestano consulenza e assistenza ai richiedenti protezione internazionale, nei limiti previsti dalla legislazione italiana, europea e albanese applicabile".
Protocollo annullabile con preavviso di 6 mesi – L'articolo 11 stabilisce che "la parte italiana allontana tutti i migranti dal territorio albanese entro il termine del presente protocollo", mentre all''articolo 13 si legge che "ciascuna delle parti può, in qualsiasi momento, denunciare il presente protocollo, con un preavviso scritto di sei mesi. La denuncia dà notizia delle motivazioni alla controparte. Il protocollo può essere denunciato non prima di un anno dalla sua entrata in vigore". Infine i due allegati: il primo riguarda l'area destinata alla realizzazione delle strutture per le procedure di ingresso e l'area destinata alla realizzazione delle strutture per l’accertamento dei presupposti per il riconoscimento della protezione internazionale e per il rimpatrio dei migranti non aventi diritto all’ingresso e alla permanenza nel territorio italiano. Il secondo la disciplina dei rimborsi della parte italiana alla parte albanese. Soddisfatta la maggioranza con il sottosegretario al ministero dell'Interno Emanuele Prisco per il quale "il protocollo di cooperazione con l'Albania per la gestione dei migranti rappresenta un contributo significativo al contrasto alla immigrazione irregolare e al contrasto del traffico di esseri umani. L'intesa appena ratificata dal Parlamento è largamente apprezzata in Europa – afferma Prisco – e ci auguriamo che sia pienamente efficace quanto prima, contribuendo alle politiche di rimpatrio e di riduzione dei flussi migratori in Italia, dati che già hanno fatto registrare una importante flessione negli ultimi mesi grazie alle intese con i Paesi di partenza". Di un "gigantesco spot che costa 600 milioni ai contribuenti italiani", parla invece il capogruppo Pd in commissione Esteri, Alessandro Alfieri. “Il protocollo Italia-Albania è solo una operazione di propaganda – insiste Alfieri – che non affronta la questione dell’accoglienza dei migranti. Chi deciderà poi chi sono i migranti che dovranno andare in Albania? Le leggi del mare dicono che i migranti vanno portati nel porto più vicino e cosi invece – riflette – serviranno altri due giorni di navigazione per far raggiungere l’Albania a persone che scappano da miserie, violenze e guerre. E chi distinguerà, su una nave, in poco tempo, quali sono i soggetti vulnerabili, oltre donne e bambini, che devono subito scendere a terra e quali possono raggiungere l’Albania? E’ una follia". "L’accordo Italia-Albania di ‘storico’ ha solo la gravissima violazione dei diritti umani, e sacrifica la sofferenza di persone in carne o ossa sull’altare della propaganda politica del governo Meloni", denuncia il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni. "L’ennesimo provvedimento truffa, che non risolve il delicato fenomeno migratorio, utile alla destra solo per la campagna elettorale permanente contro i migranti". —[email protected] (Web Info)
Gaza, Israele assedia Khan Younis: blitz forze speciali in ospedale Nasser
(Adnkronos) – Continua l'assedio di Israele a Khan Younis, nel sud di Gaza. Secondo le news di oggi, 15 febbraio 2024, le forze speciali dell'esercito israeliano sono entrate nell'ospedale Nasser, sostenendo di avere informazioni credibili che corpi degli ostaggi catturati il 7 ottobre da Hamas si trovino nella struttura. "Portiamo a termine operazioni di recupero mirate, come abbiamo fatto nel passato, dove la nostra intelligence ci indica che vi possano essere corpi degli ostaggi", recita un comunicato dell'Idf. Al Jazeera aveva riportato la notizia del raid delle forze israeliane nell'ospedale, spiegando che queste avevano dato fino alle sette del mattino per evacuare l'edificio. Il corrispondente dell'emittente ha parlato di "presenza di militari" e con "tank pesanti ed artiglieria che hanno aperto il fuoco" in diversi reparti. "Decine di persone sono rimaste ferite negli attacchi – riferisce ancora al Jazeera – questa è la più grande struttura sanitaria del sud di Gaza che ora è completamente fuori servizio, l'intero staff medico è stato circondato, con le mani legate dietro la schiena". L'esercito sostiene anche che un corrispondente di al Jazeera, ferito ieri durante un attacco dell'esercito israeliano nel sud della Striscia di Gaza, ricoprirebbe la posizione di vice comandante di compagnia all'interno del battaglione orientale di Khan Yunis di Hamas. Il reporter, identificato come Ismail Abu Omar, insieme ad un altro fotografo di nome Ahmad Matar, stava facendo un reportage per al-Jazeera a nord di Rafah quando i due reporter sono stati colpiti da un drone israeliano. Qualsiasi accordo tra Israele e Hamas deve garantire un cessate il fuoco ed il ritiro dell'esercito israeliano dalla Striscia di Gaza in aggiunta a uno scambio di prigionieri "serio". Lo ha indicato il capo dell'Ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, citato da al-Arabiya. “Eravamo e siamo tuttora responsabili della Striscia di Gaza e resteremo tali non appena cesserà l’aggressione contro il nostro popolo”. Lo afferma il presidente dell’Anp Mahmoud Abbas in un’intervista ad Asharq Al-Awsat in cui ammette che l’attacco del 7 ottobre perpetrato da Hamas contro lo Stato ebraico “è stato una sorpresa per tutti, nessuno se lo aspettava”. Abbas ritiene che l’amministrazione del presidente Joe Biden non abbia esercitato “una pressione reale e seria” sul governo israeliano affinché consolidi il percorso di una soluzione politica che porti alla creazione di uno Stato palestinese indipendente, definendo il premier Benjamin Netanyahu come un “ostacolo” al processo di pace. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Bandi&concorsi/ Bando per n.3 posti alla Camera di Commercio di Verona come Assistenti amministrativi
Nuove oportunità di lavoro.
È uscito il Bando per Lavorare alla Camera di Commercio come Assistenti amministrativi, ecco la domanda. Camera Di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Verona.
CONCORSO (scad. Il giorno 1 marzo 2024) Concorso pubblico, per esami, per la copertura di tre posti di assistente servizi amministrativi, di supporto e di rete, area degli istruttori, a tempo pieno ed indeterminato, di cui un posto riservato ai soggetti appartenenti alle categorie protette ai sensi dell’art. 18, comma 2, della legge n. 68/1999. (GU n.2 del 05-01-2024).
l bando di concorso e’ disponibile sul sito della Camera di commercio di Verona sezione amministrazione.
Terremoto a Parma, nuova scossa di magnitudo 3.5
(Adnkronos) – Continua lo sciame sismico in provincia di Parma. Una scossa di terremoto, di magnitudo 3.5, è stata registrata dall'Ingv oggi, 15 febbraio 2024, alle ore 11.38. I comuni più vicini all'epicentro della scossa sono stati quelli di Langhirano, Lesignano de' Bagni e Felino. Una serie di scosse di minore intensità erano state registrate anche queta mattina presto: la terra ha iniziato a tremare a Fornovo di Taro alle 7.07 quando si è verificato un sisma di magnitudo 2.2. Alle 7.50 una scossa più forte a Langhirano (2.4), seguita da un secondo evento alle 10.22 (2.2). Tre minuti dopo, ancora attimi di paura a Fornovo (magnitudo 2.0). —[email protected] (Web Info)
Caso Brennero, governo scrive a Commissione Ue su divieti Austria. Salvini: “Si passa ai fatti”
(Adnkronos) – Partita la lettera del governo italiano alla Commissione europea sui divieti di circolazione dei mezzi pesanti in transito al Brennero imposti unilateralmente dall'Austria. "L’Italia fa ricorso per la prima volta nella storia all’articolo 259 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea per ottenere finalmente certezza del quadro giuridico a beneficio di tutti gli operatori e i cittadini europei", spiega il Mit nel sottolineare come questo sia "un passo significativo e importante, fortemente voluto e promosso dal vicepremier e ministro Matteo Salvini". "Come promesso, dalle parole ai fatti, per la prima volta nella storia italiana", afferma Salvini. La missiva firmata dal ministro Raffaele Fitto e controfirmata dal Mit è indirizzata al Segretario Generale della Commissione. —[email protected] (Web Info)












