Banca d’Italia: Pil, debito pubblico ed entrate tributarie

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Aspettative su inflazione e crescita

La Banca d’Italia rileva che in tre anni, dal 2008 al 2010, nel nostro Paese si sono persi 6,5 punti di Pil. E in questo inizio anno sale il debito pubblico e diminuiscono le entrate tributarie.
Nello studio dei ricercatori di Bankitalia, dove si analizza ”la trasmissione della crisi all’economia italiana” per il periodo 2008-2010, si riconosce come il mercato creditizio abbia sì contenuto l’impatto della crisi internazionale ma ”l’economia italiana e’ tra quelle che maggiormente hanno risentito della recessione globale”.
Il crollo del 5,1% del Pil del 2009 ha tra le sue cause, oltre quella strettamente legata al contesto internazionale, anche l’incremento del costo del credito e “la rarefazione dei flussi di finanziamento verso le imprese”.
Sul totale di 10 punti di Pil in meno ipotizzati, ben 7,6% sono dovuti a cause esterne mentre i fattori finanziari interni hanno pesato per 0,5 (saliti a 1 nel 2009) e un 1,4% e’ derivato da crisi di sfiducia. Lo studio di bankitalia sostiene che un ruolo positivo nell’attenuare la crisi lo hanno avute le politiche economiche e gli stabilizzatori automatici che hanno stimolato la crescita per 3,5 punti di Pil.
Sale ancora il debito pubblico italiano, che a febbraio ha raggiunto 1.795,066 miliardi di euro, contro i 1,788,134 di gennaio. Lo scrive Bankitalia nel Supplemento al Bollettino statistico dedicato alla finanza pubblica.
Mentre le entrate tributarie diminuiscono nel primo bimestre dell’anno: a gennaio-febbraio del 2010 si sono attestate a quota 53,479 miliardi di euro, in calo rispetto ai 54,892 del primo bimestre del 2009. Nel solo mese di febbraio 2010 le entrate tributarie sono state pari a 24,670 miliardi di euro, in calo del 2,1% rispetto ai 25,217 miliardi di febbraio 2009.
Infine le aspettative su inflazione e crescita economica da parte delle imprese. Si tratta di un’indagine effettuata dal 3 al 20 marzo 2010, periodo nel quale si sono svolte le interviste dell’indagine trimestrale “Banca d’Italia – Il Sole 24 Ore”.
Nel complesso l’indagine conferma per il primo trimestre del 2010 il ridimensionamento delle valutazioni positive sull’attuale quadro congiunturale, già rilevato in dicembre a interruzione del parziale recupero nei mesi estivi. Rispetto all’inizio del 2009, è aumentata la quota di imprese che riportano un peggioramento delle condizioni economiche generali; tenendo conto di quelle che hanno invece espresso valutazioni di miglioramento, “il saldo delle opinioni è tornato in territorio negativo per la prima volta dalla scorsa estate (–4,1 punti percentuali da 3,1). Il quadro appare meno favorevole anche per le aspettative sull’evoluzione della situazione economica generale: la percentuale di aziende che esclude la possibilità di un miglioramento per il prossimo trimestre è salita al 33,3 per cento”. Attese cautamente più positive provengono dalle imprese medie e grandi, da quelle localizzate nel Nord Ovest e da quelle che realizzano all’estero più di un terzo del proprio fatturato.
Dopo il recupero nel corso del secondo semestre del 2009, torna negativo il saldo tra il numero di imprese che valutano migliorate nei primi mesi di quest’anno le condizioni per l’investimento e quelle che le considerano peggiorate.
Nel meridione, la quota di imprese che dichiara un peggioramento delle condizioni permane circa doppia rispetto alla media nazionale. Dato tendenziale confermato anche dall’Isae nel suo rapporto trimestrale 2010 “Congiuntura Mezzogiorno”.
Ma c’è anche un primo segno positivo. L’Istat rileva che nel primo trimestre 2010 c’è un aumento della produzione dell’1,9% rispetto al precedente e registrerebbe un’accelerazione nel secondo trimestre: +3,8%. Così l’Isae (Istituto di Studi e Analisi Economica) commenta questi dati Istat prevedendo una prosecuzione delle tendenze positive della produzione industriale anche nei prossimi mesi.
A febbraio la produzione industriale ha registrato una variazione positiva del 2,7% rispetto allo stesso mese dello scorso anno e nulla rispetto a gennaio. E’ il primo rialzo tendenziale dall’inizio del 2008.
Fonte: http://www.regioni.it/newsletter/newsletter.asp?newsletter_data=2010-04-13&newsletter_numero=1554#art1