Europa. Fondi strutturali: meno burocrazia e finanziamenti più veloci

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I fondi strutturali, obiettivo dei quali è contribuire allo sviluppo delle regioni europee meno competitive, sono uno dei pilastri della politica europea e della solidarietà fra paesi. Nel passato hanno permesso di stimolare l’economia delle regioni beneficiarie, ma anche di quelle che contribuivano alla realizzazione dei progetti. Oggi, la sfida più importante per la politica di coesione è dare risposte alla crisi economica. I programmi per il periodo 2007-2013 ammontano a un totale di quasi 350 miliardi di euro: più di un terzo del budget totale dell’UE. Ma al primo april e di quest’anno, ovvero a metà strada del periodo di programmazione, solo il 27% della somma totale era già stato allocato. Le ragioni sono due: da un lato le procedure troppo burocratiche, dall’altro le difficoltà finanziarie degli Stati beneficiari, che non riescono a co-finanziare i progetti – come richiesto dalle normative comunitarie. Ma la crisi impone che i fondi vengano spesi nei prossimi mesi, in modo da creare lavoro e ripresa, senza aspettare il 2013. La Commissione ha dunque proposto un regolamento per alleggerire le norme per beneficiare dei fondi. Prima di tutto, l’esecutivo pensava di rimuovere l’obbligazione del co-finanziamento, concedendo fino al 100% del costo di un progetto. Un’idea che non è piaciuta a Parlamento e Consiglio. Fra le altre proposte della Commissione, quella di anticipare al 2010 una parte del budget previsto per i prossimi anni, in modo da permettere ai Paesi in situazione pi&ugr… Paesi ba ltici e Romania – di accelerare i progetti. Un’altra novità sarebbe l’alleggerimento della regola N+2, che obbliga gli Stati membri a restituire a Bruxelles i fondi non spesi entro due anni: con il nuovo regolamento, le risorse del 2007 non utilizzate potrebbero ancora essere spese.

Fonte: http://osecoweb.org/index.php?p=osservatorio