L’analisi/Mercato immobiliare in ripresa: un dato confortante ma bisogna fare attenzione

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Il dato dovrebbe far ben sperare: In Italia si è registrato un aumento delle compravendite immobiliari, un + 2,3% sul primo trimestre 2009, anche se con prezzi ancora in calo. Il dato comunque non dovrebbe sorprendere più di tanto. Il mercato immobiliare è legato a doppio filo a quello dei mutui, con una legge solitamente rispettata: più i tassi sono bassi, più si registrano investimenti nel comparto dle mattone. La logica è chiara: l’immobile si compra per lo più con i soldi prestati dalla banca, nella forma garantita di mutuo: Più è conveniente il prezzo dei mutui, maggiore sarà la richiesta di mutui, maggiori saranno gli acquisti di immobili. Questo non è avvenuto però in America, ma lì si era creata una cosiddetta bolla: i prezzi degli immobili, spinti dalla concessione di mutui troppo facili, concessi praticamente a chiunque ne facesse richiesta erano impazziti. E quindi, nonostante anche in America i tassi di interesse oggi siano insolitamente bassi gli acquisti di immobili languono, e i prezzi sono crollati (in alcuni casi anche con percentuali superiori al 50%). Il dato dell’Istat ci conferma che in generale in Italia una bolla immobiliare non si è creata. Magari localmente ci possono essere tensioni non giustificate sui prezzi di acquisto (specie in alcune aree metropolitane del paese o in alcune località di vacanza) ma la tradizionale renitenza delle banche italiane a prestare soldi in questo caso è stato un freno alla speculazione. Attenzione però: l’acquisto immobiliare è soggetto a tutti i rischi di un qualsiasi investimento e il fatto che non ci siano quotazioni quotidiane non significa che il valore di una casa non possa scendere nel tempo. La saggezza tradizionale per la quale il mattone è sempre il mattone è reale, specie se confrontata con i tanti bidoni finanziari rifilati ai risparmiatori in questi anni, ma fino ad un certo punto. Vedi, appunto, quanto è accaduto in America.

Pietro Colagiovanni