Indagine della Manpower: la Svizzera cerca talenti

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Nonostante la recente campagna denigratoria nei confronti dei «ratti» italiani e stranieri, accusati di rubare il lavoro ai cittadini elvetici, la Svizzera sembra soffrire di penuria di professionisti: secondo una recente indagine curata da Manpower (su 35 mila imprese in 36 Paesi) e pubblicata sul sito delle Autorità federali della Confederazione Svizzera, il 35% dei datori di lavoro (1% in meno rispetto al 2009) farebbe fatica a reclutare personale qualificato. L’alta percentuale colloca così il Paese elvetico sul podio delle nazioni dell’area Emea (Europa, Medio Oriente, Africa) più toccate dalla penuria di talenti insieme a Polonia (51%), Romania (36%) e Austria (35%). Secondo la ricerca (dove non figura l’Italia), sono gli operai qualificati i più ricercati in assoluto, seguiti dagli specialisti contabilità e finanza, medici e personale di cura non infermieristico. La classifica evidenzia anche alcune novità: per la prima volta appaiono infatti giuristi, notai, avvocati, segretarie giuridiche (quarto posto) e responsabili it-capi progetto (ottavo). Si confermano invece molto ricercati gli ingegneri, insieme al personale nel settore alberghiero e ristorazione e ai rappresentanti del servizio alla clientela-supporto ai consumatori. Su scala internazionale sono sempre gli operai qualificati i più ricercati, seguiti dai collaboratori ai servizi esterni, tecnici e ingegneri. La penuria di talenti è un problema che colpisce fortemente il Giappone (76%), il Brasile (64%), l’Argentina (53%), Singapore (53%) e la Polonia (51%), primo Paese europeo. Il gap tra domanda e offerta non viene invece percepito in Irlanda (4%), Regno Unito (9%), Norvegia (11%) e Stati Uniti (14%). Secondo Manpower questi numeri rendono necessari cambiamenti nelle modalità di ricerca dei candidati. In particolare si suggerisce di «allargare il perimetro di ricerca» e di «modificare i metodi di valutazione dei candidati al fine di trovare persone dal »profilo modulabile«, fondato su competenze connesse. Ultimo suggerimento, la diffusione di processi di formazione all’interno delle aziende