Istat rivede rialzo Pil: +1,1% nel III trimestre. Consumatori: bisogna rilanciare la domanda

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L’Istat ha rivisto al rialzo il pil del terzo trimestre al +0,3% sul trimestre precedente e al +1,1% tendenziale. La stima preliminare diffusa il 12 novembre scorso indicava rispettivamente +0,2% e +1%. Il terzo trimestre 2010 ha avuto 3 giornate lavorative in piu’ rispetto al trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al terzo trimestre del 2009. La crescita acquisita per il 2010 e’ pari all’1%.
I consumatori ritengono “ottimistici” i dati sul pil del terzo trimestre diffusi stamane dall’Istat. “Purtroppo la realta’ rilevata dai nostri osservatori e’ ancora ben lontana da una ripresa del Pil all’1,1%, anzi, secondo le nostre stime, sara’ molto piu’ contenuta. Come potrebbe essere diversamente in un Paese in cui non si fa nulla per stimolare una ripresa dei consumi?”, si domandano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef. La situazione generale dei consumi registra, per loro, “andamenti drammatici: secondo le rilevazioni dell’ONF – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, ha subito negli ultimi 3 anni un crollo del -6% (-1,5% nel 2008, -2,5% nel 2009 e, in previsione, -2% nel 2010), con una riduzione di spesa di oltre 40 miliardi”. Sarebbe stato “indispensabile”, per i consumatori avviare operazioni quali la detassazione delle tredicesime e l’anticipazione dei saldi che, “almeno in occasione delle festivita’ natalizie, avrebbero potuto rilanciare la domanda di mercato e scongiurare il Natale ipercongelato alle porte. Secondo le stime dell’ONF, infatti, le spese legate ai soli consumi delle festivita’ di fine anno diminuiranno ulteriormente del -11%, rispetto al gia’ tragico andamento del 2009 (-23%). Di fronte a un tale andamento si rende sempre piu’ urgente un serio piano di politica economica teso, da un lato a rilanciare la domanda interna, attraverso una detassazione per le famiglie a reddito fisso di almeno 1200 euro annui, e, dall’altro, ad avviare una indispensabile ripresa degli investimenti per la ricerca e lo sviluppo tecnologico”.
Fonte: Agi