Antitrust: sanzioni a 15 aziende di consmetici per violazine della concorrenza. Multe per 81 mln di euro

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Sanzioni a Unilever Italia Holdings, Colgate-Palmolive, Procter&Gamble, Reckitt-Benckiser Holdings (Italia), Sara Lee Household & Body Care Italy, L’Oreal Italia, Società Italo Britannica L.Manetti-H.Roberts & Co, Beiersdorf, Johnson & Johnson, Mirato, Paglieri Profumi, Ludovico Martelli, Weruska&Joel, Glaxosmithkline Consumer Healthcare, Sunstar Suisse e all’Associazione Italiana dell’Industria di Marca – Centromarca. Esenzione della sanzione per Henkel, che ha denunciato l’intesa, e riduzione a Colgate-Palmolive e Procter&Gamble, rispettivamente del 50% e del 40%, che hanno aderito al programma di clemenza dopo l’autodenuncia di Henkel con autonomi contributi di prova.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella riunione del 15 dicembre 2010, ha deliberato che 16 aziende di produzione di cosmetici, tra le quali tutte le ‘big’ del settore, hanno posto in essere un’intesa unica, complessa e continuata nel tempo, finalizzata al coordinamento degli aumenti dei prezzi di listino comunicati annualmente agli operatori della Grande Distribuzione Organizzata. All’intesa ha partecipato anche l’Associazione Italiana dell’Industria di Marca – Centromarca che, assicurando costantemente un’organizzazione di supporto, logistica e informativa ai produttori di cosmetici, ha facilitato significativamente il coordinamento delle strategie commerciali tra questi.
Il ‘cartello’, individuato grazie all’autodenuncia della multinazionale Henkel, che ha così beneficiato dell’esenzione della sanzione, si è realizzato attraverso un costante e pervasivo scambio di informazioni sulle principali variabili concorrenziali: dagli aumenti dei prezzi di listino dei prodotti per la cura personale (quali saponi, detergenti, profumi, creme, dentifrici) alle condizioni di negoziazione con gli operatori della distribuzione. Il risultato è stato un allineamento generalizzato e costante degli aumenti dei prezzi di listino comunicati agli operatori della GDO, normalmente superiore al tasso di inflazione annuale.
L’istruttoria condotta dall’Antitrust ha trovato numerosi riscontri a quanto dichiarato per prima dalla società Henkel e successivamente da Colgate-Palmolive e Procter&Gamble, che hanno chiesto l’ammissione al programma di clemenza, ottenendo al termine del procedimento una riduzione della sanzione rispettivamente del 50 e del 40 per cento.
Secondo quanto ricostruito dall’Antitrust, le riunioni organizzate dal ‘Gruppo Chimico’ di Centromarca prendevano spunto, generalmente, dalla presentazione di uno studio di settore sul generale andamento dei mercati a cui seguiva un vero e proprio “giro di tavolo” nel corso del quale ciascun produttore era chiamato a riferire la percentuale media di aumento di listino comunicato e/o da comunicare agli operatori della Grande Distribuzione e le principali indicazioni commerciali emerse nel corso della negoziazione annuale con gli stessi (soprattutto con riferimento alla percentuale di sconto richiesta).
Il coordinamento costante tra i produttori concorrenti si è realizzato anche al di fuori del contesto associativo con contatti continui diretti riscontrati nel corso dell’istruttoria. L’obiettivo concordato, e realizzato, era un aumento di listino annuale che si collocasse al di sopra del tasso di inflazione annuale e totalmente slegato da corrispondenti aumenti dei costi di produzione. L’intesa durata almeno dal 2000 al 2007 è stata messa in atto da aziende che insieme detengono, per ciascuna categoria merceologica ricompresa nel settore della cura personale, una quota aggregata oscillante tra il 58% e il 92% delle vendite in valore.
Nel determinare la sanzione l’Autorità ha tenuto conto, tra l’altro, sia del ruolo di primo piano nella elaborazione del disegno collusivo svolto da alcune società (oltre a Henkel, Reckitt Benckiser, Beiersdorf, L’Oreal, Unilever, Procter&Gamble, Colgate e Manetti&Roberts) sia, come attenuante, dell’atteggiamento collaborativo avuto dalle società Reckitt, Mirato e dall’Associazione Italiana dell’Industria di Marca.

Di seguito, nella tabella, le sanzioni azienda per azienda: