Federconsumatori: ricchezza famiglie, necessario invertire andamento dati

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“Altro che ricchezza complessiva delle famiglie in aumento, dal 2008 al 2009 dell’1,1%. – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef – Il dato diffuso oggi da Bankitalia sembra a dir poco inverosimile, soprattutto alla luce del pessimo andamento economico registrato nel 2009 e proseguito per tutto il 2010.”
A smentire una simile crescita sono i drammatici dati emersi dalle ricerche e dagli studi effettuati dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, che hanno registrato, dal 2007 ad oggi, un crollo del potere di acquisto delle famiglie di ben il -9,6%; consumi in forte calo (-1,5% nel 2008, -2,5% nel 2009 e, in previsione, -2% nel 2010, per una caduta complessiva del -6% negli ultimi 3 anni); nonché una forte contrazione dell’indebitamento delle famiglie (che non sono più in grado neanche di sostenere le rate).
È evidente che, la ricchezza registrata da Bankitalia è in mano a un numero ristretto di ricchi possidenti, e non alla complessità delle famiglie, che, anzi, devono fare i conti con una situazione che di giorno in giorno, con l’avanzare di cassa integrazione e licenziamenti, si fa sempre più critica. Appare del tutto irreale e improponibile, quindi, parlare di un aumento della ricchezza delle famiglie, soprattutto dopo che il Governo, con le sue manovre economiche inique e sbagliate, non ha fatto nulla a sostegno di queste ultime. Semmai, attraverso i tagli, ne ha peggiorato ulteriormente le condizioni, determinando una drastica diminuzione della qualità dei servizi e aumenti di costi e tariffe (lampante è il caso del settore del trasporto pubblico locale in cui si prevedono aumenti dal 15 al 35%).
Alla luce di questa grave situazione e delle operazioni sbagliate avviate finora, quindi, torniamo a ribadire l’urgente necessità di manovre tese, da un lato, a rilanciare il potere di acquisto delle famiglie a reddito fisso, attraverso una detassazione di almeno 1200 Euro annui e, dall’alto, avviare una ripresa degli investimenti sull’innovazione e lo sviluppo tecnologico. Si tratta di operazioni indispensabili se si vuole veramente rilanciare l’economia del nostro Paese, portandola, una volta per tutte, fuori dalla crisi.
Le risorse per tali manovre, lo abbiamo affermato molte volte, sono da ricercare attraverso: una seria e determinata lotta all’evasione fiscale, una tassazione sui grandi patrimoni, un aumento della tassazione delle rendite finanziarie (portandole a livelli europei), nonché la disposizione di interventi solidaristici una tantum dei redditi più elevati.