Telecom Italia, l’Asati chiede l’intervento della Consob con una lettera aperta

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Dopo circa 10 anni, sul caso Telecom Italia ci sono ancora molte ombre su cui far luce. Solo nei giorni scorsi, infatti, al Cda della Società è stato presentato il Rapporto Deloitte: una raccolta di tutte le presunte anomalie verificatesi durante la gestione passata della società ora trasformatesi in azioni penali e che andrebbero a rilevare eventuali responsabilità penali. Rapporto che, però, non avrebbe convinto il Consiglio il quale, il 16 dicembre scorso, avrebbe deciso di non intraprendere nessuna azione nei confronti dei vertici (tra cui Marco Tronchetti Provera) che allora gestirono il settore Security e la controllata Telecom Italia Sparkle, ritenuti non responsabili. Dura è stata la reazione dell’Asati – Associazione dei piccoli azionisti Telecom Italia i quali si sono rivolti direttamente alla Consob. Secondo l’Associazione, il Rapporto non sarebbe completo in quanto si limiterebbe “solo alle Sim false, alle vendite anomale dei servizi premium e terminali, a Telecom Italia Sparkle e a non ben definite vicende security, senza prendere in esame da un lato i fatti gravi accaduti nel periodo Agosto 2001-Agosto 2003 e dall`altro le vendite di immobili uso ufficio e degli immobili inseriti nel cosiddetto ‘progetto Magnum'”. Sempre secondo l’Ansati, inoltre, il caso sarebbe stato gestito senza tener conto del conflitto d’interessi nato dal ruolo di alcuni consiglieri dello stesso Cda Telecom i quali avrebbero valutato il Rapporto pur ricomprendo la carica di azionisti Telco, Pirelli e Mediobanca.
Di seguito riportiamo le lettere che l’Asati ha inviato alla Consob e ai vertici del Cda Telecom in cui vengono esposte le richieste dell’Associazione:

Spett. Le CONSOB
Prof. On. Giuseppe Vegas, Presidente Prof. Vittorio Conti, V. Presidente Vicario

Oggetto: richiesta di intervento

Il sottoscritto, Ingegnere Franco LOMBARDI, in qualità di Presidente dell’ASATI (Associazione dei piccoli azionisti della Telecom Italia) e di azionista della Telecom Italia Spa, a seguito delle recenti notizie di stampa nelle quali si è dato atto delle iniziative giudiziarie che la Procura di Milano ha intrapreso, ritiene opportuno evidenziare quanto segue.
In primo luogo, sembrerebbe che del “caso Tavaroli”, benché già scoppiato, non se ne faccia menzione nei documenti informativi che Telecom Italia ha rivolto agli azionisti dell’epoca (Relazioni semestrali 2005 e 2006 e gli atti relativi alle fusioni TI -Tim). Se tale circostanza trovasse effettivo riscontro da parte Vostra, ciò avrebbe come diretta conseguenza l’assenza di parità informativa del mercato, poichè vi sarebbero soggetti, a differenza di altri, privati di quelle informazioni che, se avute, li avrebbero indotti a non acquistare i titoli Telecom. Del resto, è indubbio che i fatti dai quali sono scaturiti i vari procedimenti penali a carico del management della Telecom Italia, hanno determinato una incidenza negativa sul valore del titolo azionario, per come emerge dagli studi allegati alla presente (all.1)
In secondo luogo, rileviamo che all’interno del CdA della Telecom Italia, vi sono Consiglieri che fanno parte anche del CdA della Pirelli. Nel CdA della Pirelli ci sono poi diversi consiglieri, che sono espressione di Mediobanca, Generali e Banca Intesa, ossia di societa’ quotate in Borsa che hanno, a loro volta, loro rappresentanti nel CdA della Telecom Italia, e in alcuni casi gli stessi “uomini” sono presenti come espressione di Telco, societa’ controllante di TI, nel CdA della stessa di TI. Inoltre, non può sottacersi che l’attuale Presidente della Pirelli,Tronchetti Provera,in qualita’ di Vice presidente di Mediobanca fa parte anche dell’apposito Comitato nomine di Mediobanca stessa, azionista sia di Pirelli che di Telecom Italia.
Alla luce di questo scenario societario e’ fondamentale che la votazione sul rapporto Deloitte (che dovrà essere esaminato entro il 31/12/2010, in un CdA da tenersi nel mese di Dicembre 2010, al fine di darne conto nella convocanda Assemblea del 12 aprile 2011, avvenga con l’astensione dei consiglieri in potenziale conflitto di interessi , al fine da rappresentare una valutazione oggettiva. Inoltre, alla vigilia di auspicabili importanti deliberazioni societarie che precederanno la prossima convocazione assembleare per l’approvazione del Bilancio 2010 e per la presentazione delle liste dei consiglieri per il triennio 2011-2013, Asati confida nella trasparenza degli atti societari nell’interesse di tutti gli azionisti Telecom Italia e pertanto rinnova l’invito alla CONSOB a fornire precise direttive agli Organi societari di TI interessati al fine di scongiurare preventivamente ogni insorgenza di qualsiasi potenziale conflitto di interesse in materia di decisioni sull’avvio di azioni di responsabilità che consentirebbero alla società di recuperare ingentissime risorse finanziarie. Asati confida, pertanto, che la Consob voglia assicurarsi che tali direttive vengano recepite da TI entro le prime settimane di Dicembre ,data in cui il CdA ai sensi delle disposizioni emanate, dovranno approvare il profilo delle operazioni ritenute rilevanti, identificando tra l’altro i requisiti di indipendenza degli Amministratori e Consiglieri, acquisendo anche il parere di conformita’ del Collegio Sindacale. Il rapporto Deloitte infatti- ad avviso Asati- insieme alla relazione degli esperti legali, non potrà non analizzare i gravi fatti illeciti, perpretati da alti dirigenti della societa’ nel periodo 2001-2007, la loro genesi e le conseguenze economiche già gravanti sui bilanci 2008 e 2009 insieme alla valutazione degli ulteriori oneri che emergeranno sul bilancio 2010 e su quelli successivi , espressione e testimonianza palese di un modo di gestire fuori di ogni logica. Negli allegati alla presente (vedi all.2), sono richiamati i principali fatti su cui Asati chiede siano svolti approfonditi accertamenti,tra i quali:

1. la vendita avvenuta con presumibili sconti rispetto ai valori di mercato di immobili adibiti ad uffici della società, in particolare a Roma;

2. la specifica operazione denominata “progetto Magnum” attraverso la quale gli immobili che ospitano le centrali telefoniche (assett certamente core) sono stati ceduti e riaffittati con contratti alcuni dei quali scadenti nel 2011, per cui se non saranno liberati in tempo si sarà costretti a rinegoziare anche importi che potrebbero avere forti impatti nei bilanci futuri;

3. le Sim false che hanno permesso ai manager di percepire bonus consistenti per decine di milioni di euro su operazioni fittizie;

4. le fatture per attività di spionaggio ribaltate da Pirelli su TI tra cui l’Operazione New entry ( come descritto nell Memoria depositata da Telecom al GUP Panasiti il 19 aprile scorso –vedi all.3);

5. gli oneri per 317 milioni gravanti sul bilancio 2008;

6. i danni derivanti dall’indagine su Telecom Sparkle per frode di iva ed oggi stimati in accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate (come riporta la stampa) per 418 milioni di euro;

7. i danni connessi al patteggiamento richiesto ed ottenuto nel 2010 per la violazione delle disposizioni del dlgs 231/2001 pari a 1.5 milioni di euro;

8. i danni provocati dai risarcimenti ai 250 dipendenti spiati ( cfr bilancio 2009);

9. i danni per le ingenti spese legali sostenute nel periodo 2001-2007 in connessione ai fatti illeciti;

10. i danni alla reputazione e all’immagine sia della Società nonché a quella degli ex manager Telecom frettolosamente rimossi nell’agosto 2001 e che risultano comunque essere stati spiati prima del take over ed anche successivamente alle forzate dimissioni, come del resto descritto compiutamente nella Memoria Telecom (a pag 7 e 13 dell’all.3). Peraltro come riportato recentemente dalla stampa nazionale, risulterebbe aperto un autonomo procedimento concernente una estorsione perpretata nel 2001 proprio ai danni di ex manager Telecom Italia con il coinvolgimento di manager Pirelli (all.4).
In ogni caso, dalle iniziali attività di Security commissionate da Telecom a Pirelli, non rispettando procedure interne e in pieno conflitto di interessi – ci si riferisce all’ormai noto scandalo delle false bonifiche su uffici e auto – bisognerà ricostruire la verità dei fatti, perché fu disarticolata una struttura organizzativa molto efficiente e addirittura il coordinamento delle attività sulla Security Telecom fu affidata alla Security Pirelli già dagli inizi dell’agosto 2001 ( formalizzata in una apposita Direttiva aziendale solo il 23 ottobre 2001), nonostante l’Autorità Antitrust Europea ancora non esprimesse il proprio parere sull’operazione di acquisto della partecipazione Telecom da parte della Pirelli (v. all. 5);
Su tutta la scandalosa vicenda, ancora il 16 febbraio 2007 , quando ormai anche a Vertici , Consiglieri e Sindaci Telecom dell’epoca i fatti illeciti erano noti, il Rapporto del Comitato per il Controllo interno approvato dal CdA (v. all.6) non solo trascurava le attività illegali sviluppate nel periodo 2001-2003, ma addirittura il suo Presidente sosteneva che il signor Tavaroli aveva coordinato e svolto attività di Security in Telecom, proveniente dalla Pirelli, solo a partire dal marzo 2003! (cfr. intervista del prof. Ferrarini sul Corriere della Sera in all.7).
Da questo iniziale e devastante conflitto di interessi, siamo arrivati ai nostri giorni, in cui la tematica appare sempre una costante e quindi la eventuale inerzia da parte degli attuali Organi societari Telecom nel fare definitiva chiarezza sulla genesi e sui danni provocati a tutti gli azionisti Telecom nel periodo 2001-2007 , li renderebbe di fatto compartecipi di coloro che a suo tempo non vigilarono attentamente e di fatto non interruppero il proseguimento di attività illegali, per tempo. Tra l’altro si chiede di sapere se e in quale data l’ODV Telecom Italia, ai sensi della informativa ex dlgs 231/01, ha avuto contezza dai Vertici del periodo riguardo notizie di reato,loro note.
Si segnala, infine, che le procedure in merito al conflitto di interesse hanno trovato e trovano di continuo riscontro nel CdA di TI, quando si discute di attivita’ internazionali (vedi casi Argentina e Brasile ) le relative cessioni ( vedi Hansenet) in cui i consiglieri di Telefonica non hanno partecipato e non possono partecipare alle delibere assunte o da assumere nello stesso CdA. Alla luce di quanto sopra, il sottoscritto nelle prefate qualità Vi invita ad effettuare i richiesti accertamenti, connessi alla Vostra funzione istituzionale, informandoVi che la presente nota è stata inviata anche alla Procura della Repubblica di Milano, nella persona dei Dott.ri Alfredo Robledo e Nicola Piacente, titolari del procedimento penale relativo alla presunta estorsione, di cui sopra.

Cordiali Saluti

Per ASATI
per l’Azionista di TI

Il Presidente, Ing. Franco Lombardi
Roma 6 dicembre 2010

Alla cortese attenzione del Presidente
Dott. Gabriele Galateri di Genola

Alla cortese attenzione dell’Amministratore Delegato
Dott. Franco Bernabé

Alla cortese attenzione dei componenti del CDA
César Alierta Izuel     Paolo Baratta
Tarak Ben Ammar      Roland Berger
Elio Cosimo Catania  Jean Paul Fitoussi
Julio Linares Lopez    Gaetano Micciché
Aldo Minucci             Renato Pagliaro
Luigi Zingales            Mauro Santinelli

Alla cortese attenzione del Segretario del CDA
Dott. Antonino Cusimano

Alla cortese attenzione del Presidente del Collegio Sindacale
Dott Enrico Maria Bignami

Alla cortese attenzione dei componenti del Collegio Sindacale
Gianluca Ponzellini    Lorenzo Pozza
Salvatore Spiniello     Ferdinando Superti Furga

p.c.
Alla cortese attenzione del Presidente della Consob
Prof. Giuseppe Vegas

Alla cortese attenzione del Vice Presidente Vicario della Consob
Prof. Vittorio Conti

Per futura memoria l’Asati ha sempre, ormai da lungo tempo, invitato codesto consiglio di amministrazione e collegio sindacale a procedere nei confronti di tutti gli amministratori e membri del collegio sindacale della gestione 2001-2007, al fine di recuperare quanto legalmente e propriamente dovuto alla nostra societa’, analizzati i fatti ormai noti che devono essere riportati nel rapporto Deloitte. Tale rapporto , sara’ trasparente ed obbiettivo solo se ,oltre alle vicende delle Sim fase, delle fatture indeducibili ribaltate su TI per operazioni non di competenza della stessa TI, ai bonus milionari pagati ai vertici apicali e top manager basati sul raggiungimento di obbiettivi non rispondenti al vero, sara’ analizzato quel periodo 2001-2003 da tutti dimenticato che rappresenta il primo conflitto di interessi, perche’i fatti gestionali perpetrati gia’ dall’agosto 2001 come ormai noto furono compiuti a danno della Telecom con le false bonifiche negli uffici e nell’auto dell’AD dell’epoca. A questo proposito l’analisi deve riguardare anche  il rapporto Ferrarini del 2007 che stranamente non faceva nessun accenno all’audit di Nobili del 2003 e ancora andra’ esaminato il provvedimento di archiviazione sulla simulazione di reato connesso alla “messinscena della falsa microspia”che essendo dell’aprile 2004 era a conoscenza del prof. Ferrarini (responsabile del Comitato di Controllo Interno) e del dott. Focaroli (responsabile dell’audit nel 2006). Se cio’ risponde al vero viene spontanea una domanda:  se ne erano a conoscenza  hanno tenuto all’oscuro l’intero CDA o invece lo stesso CDA ne era stato informato da altri?
Infine lo stesso rapporto deve contenere l’analisi di congruita’ del prezzo di vendita degli immobili della societa’, ad esempio quelli venduti al fondo Raissa, al fondo Atlantic 2- Berenice e quelli del progetto Magnum ( che riguardava immobili sedi delle centrali telefoniche di TI, la cui vendita produrra’ effetti negativi sui futuri bilanci), con i valori effettivi di mercato, e le condizioni dei contratti di affitto degli stessi immobili retro locati alla stessa vecchia proprietaria TI con i relativi contratti di manutenzione.
Tra l’altro la cosa piu’ strabiliante di questo CDA da come si apprenderebbe dalla stampa e’ che si chiederebbe un parere legale sull’azione di responsabilita’allo stesso studio Erede,Bonelli, Pappalardo, che a dicembre 2005, al via “ di Raissa fondo ad apporto destinato ad investitori qualificati” per Pirelli RE SGR, ha agito in qualita’ di advisor legale.
Ed ancora  si chiederebbe  un parere allo stesso studio che secondo quanto riportato dal corriere della sera in data 31 luglio 2001 “ Ancora una volta , saranno gli avvocati e consulenti a beneficiare del cambio di proprieta’di Olivetti. La cifra che si spartiranno non e’ nota. Ma e’ certo che qualcuno da questa operazione guadagnera’ piu’ degli altri. Si tratta di Sergio Erede, l’avvocato di fiducia di Roberto Colannino e vice Presidente di TI, che oltre alla buona uscita e alla stok option che gli spettano per la carica, incassera’ anche la parcella che pagheranno Marco Tronchetti Provera e gilberto Benetton al suo studio”.
Tutto cio’ premesso con questa nostra lettera non Vi invitiamo a procedere ma Vi chiediamo tassativamente e immancabilmente di procedere tempestivamente e senza alcun ritardo ad assumere una azione legale nei confronti degli ex vertici e topo manager responsabili dei fatti illeciti per recuperare il dovuto.
Qualora non avessimo conferma per iscritto, entro il 31/12/2010 sulla decisione a procedere sull’azione di responsabilita’, saremo costretti ad adire alle vie legali per impugnare e bloccare tutte le azioni Telecom Italia detenute in Telco.
Vi facciamo inoltre presente che qualora nel CDA di dicembre non venga raggiunto il quorum necessario alla decisione la risposta che attendiamo deve essere fornita entro 7 giorni dal successivo CDA.
Ringraziandovi per l’attenzione  porgiamo
Cordiali saluti

Per Asati                               Socio/Azionista
Il presidente
Ing. Franco Lombardi

Roma 11 Dicembre 2010