Crisi, Bankitalia: “Crescita troppo bassa”

0
297

L’Italia sta uscendo dalla crisi ”risalendo un gradino alla volta”. Ma si tratta di ”un tasso di crescita troppo basso per recuperare occupazione e assicurare una stabilizzazione sostanziale della nostra finanza pubblica e per dare respiro al nostro sistema produttivo cosi’ da avere l’adeguata capacita’ di stare sul sistema internazionale e partecipare a un mondo economico che negli ultimi dieci anni e’ molto cambiato”. Lo ha detto Salvatore Rossi, Direttore Centrale dell’Area Ricerca Economica e Relazioni Internazionali della Banca d’Italia intervenendo alla presentazione dell’accordo ”Crescita Italia” siglato tra Unicredit e R.ETE.Imprese Italia.
”La crisi – ha detto Rossi – e’ stata come un maremoto con due ondate successive, la prima delle quali finanziaria, dove noi italiani siamo stati poco colpiti grazie anche alla solidita’ del nostro sistema bancario. La seconda ondata, pero’, ha colpito l’economia reale e ci ha investito. Questo probabilmente perche’ siamo entrati nella crisi con difficolta’ strutturali che in passato sono state alla base della nostra piccola capacita’ di crescita e che ora sono alla base del nostro tornare a crescere a scappamento ridotto. Dalla crisi – ha sottolineato Rossi – stiamo uscendo risalendo un gradino alla volta e abbiamo un tasso di crescita troppo basso per recuperare occupazione e assicurare una stabilizzazione sostanziale della nostra finanza pubblica e per dare respiro al nostro sistema produttivo cosi’ da avere capacita’ di stare sul sistema internazionale e partecipare a un mondo economico che negli ultimi dieci anni e’ molto cambiato”.
A questo proposito, il dirigente di Bankitalia ha sottolineato che le nostre imprese hanno saputo trarre vantaggio dal ”forte rilancio del commercio mondiale”. Ma, ha avvertito, ”siamo in presenza di circolo vizioso che deve diventare virtuoso”. Serve, infatti, il rilancio della domanda interna: ”una domanda interna vivace e’ essenziale perche’ non possiamo basarci solo sull’export ma anche c’e’ bisogno anche di una dinamica sofisticata e robusta sul fronte dei consumi interni”.

Fonte: Asca