Adusbef: sulle famiglie grava il peso dei tassi bancari

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“Siamo alle solite ! Ancora una volta il sistema bancario fa pagare alle famiglie i costi delle operazioni spregiudicate alle imprese e di allegri finanziamenti erogati senza alcuna meritorietà di credito,come dimostra l’aumento delle sofferenze bancarie arrivate al 30%”. A dirlo è l’Adusbef che commenta gli ultimi dati sul sistema bancario nazionale. “Mutui e prestiti – sottolinea in una nota l’Associazione – sono infatti più cari per le famiglie a gennaio, mentre gli interessi riconosciuti sui conti correnti si abbassano, con le banche che introducono un pizzo di 3 euro, una vera e propria tassa sugli anziani per poter prelevare i propri soldi allo sportello.
Se i prestiti oltre un milione di euro per le società non finanziare,riescono a ridursi dal 2,56% al 2,36%, mentre i i tassi sul credito al consumo sono aumentati di quasi mezzo punto dall’8,33 % all’ all’8,78% ed i mutui aumentano ancor prima dei rialzi dei tassi di riferimento BCE del 7 aprile pv, vuol dire che la manovra del sistema bancario per far quadrare i conti,è addossata totalmente sulle spalle delle famiglie.
La crisi sistemica – prosegue l’Adusbef – che non è ancora finita,riverbera i suoi effetti sul fronte della raccolta, come dimostra la variazione negativa dei depositi bancari (-1,7 per cento su base annua rispetto al -1,2 per cento di dicembre) ed al tasso di crescita della raccolta obbligazionaria, che nonostante i tentativi di dissuasione agli sportelli, messi in atto contro il rinnovo delle scadenze dei Titoli di Stato per appioppare in sostituzione bond bancari, rimane negativo di un -1,6 per cento.
Un sistema bancario – conclude la nota – che dopo aver provocato la crisi, stanga le famiglie con tassi elevati e che stanga e spreme i suoi correntisti, i quali oltre agli altissimi costi di gestione del conto corrente più cari d’Europa, inserisce ex novo una tassa sui prelievi allo sportello di 3 euro,,facendo pagare spese per servizi anche sui conti on-line che prima erano offerti gratuitamente, con una raffica di rincari allo sportello fino ad 8,5 euro per un bonifico, 4 euro per l’affitto e per le bollette e quasi 6 euro per pagare l’Ici, anche se sotto diretta protezione della Banca d’Italia,non potrà avere alcun futuro”.