Crisi, Confindustria: programma di riforma poco ambizioso

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“Il Programma nazionale di riforma predisposto dal Governo nella sua versione provvisoria appare scarsamente ambizioso, specie alla luce del ritardo accumulato nell’ultimo decennio dall’Italia”. Lo ha detto il direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli, alla Commissione Bilancio della Camera. “Gli obiettivi fissati nella versione provvisoria del Programma per l’Italia sono tutti inferiori a quelli dell’Unione europea. Cio’ puo’ essere in generale considerato realistico, dato lo svantaggio iniziale. Sappiamo che il ministero dell’Economia sta rivedendo il piano e apprezziamo il lavoro che sta svolgendo. Nondimeno, se la versione definitiva del Pnr rimanesse inalterata, il divario con la media della Ue si aggraverebbe in tutti gli ambiti a eccezione del tasso di occupazione e dell’istruzione universitaria”.
Per Confindustria, l’Italia rischia di trovarsi tra dieci anni “tra le ultime posizioni della graduatoria europea per quasi tutti gli indicatori riferiti al capitale umano che rappresenta l’ambito piu’ rilevante per i suoi effetti sulla competitivita’, e in particolare per spesa in ricerca e sviluppo, istruzione universitaria, abbandoni scolastici”. Piu’ nel dettaglio, ha sostenuto ancora Galli nella sua relazione alla Commissione Bilancio, la spesa in ricerca e sviluppo “risulta quella piu’ penalizzata con un obiettivo pari alla meta’ di quello fissato nell’ambito dell’Ue. Se gli obiettivi riportati nei Pnr nazionali fossero confermati e realizzati, nel 2020, l’Italia sarebbe il paese che destina la quota minore di spesa pubblica per ricerca e sviluppo, dopo Cipro e Malta”.
Per Confindustria ricerca e sviluppo “sono i fondamentali motori della crescita” perche’ “senza innovazione non ci puo’ essere nel lungo periodo alcun aumento di produttivita'”.
Dunque, ha sostenuto infine Galli “e’ chiaro che nel momento in cui risanare i conti pubblici appare quanto mai urgente, i vincoli di bilancio che ne conseguono impongono scelte” e Viale dell’Astronomia ritiene che “nell’effettuare tali scelte, deve essere data priorita’ a quelle attivita’ che avendo un impatto diretto sull’efficienza delle nostre aziende, possono creare le premesse per una crescita piu’ elevata e sostenibile nel medio lungo periodo”: reti infrastrutturali nel settore dei trasporti e dell’energia, investimenti in ricerca e sviluppo, capitale umano e Ict.

Fonte: Agi