Economia: Draghi, servono riforme governance e sistema finanziario

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Nella sfera economica, gli interventi di cui si avverte il bisogno in ambito internazionale possono essere raggruppati in tre aree: la governance globale, la regolamentazione del sistema finanziario e la struttura dell’Unione europea.
Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi all’inagurazione della Biennale della democrazia a Torino, in un intervento dal titolo “Globalizzazione e politiche economiche: lezioni da una crisi”.
Relativamente alla governance globale, Draghi ha ricordato che “non basta essere virtuosi in casa propria per massimizzare la crescita e la stabilita’ a livello globale” ma “sono desiderabili regole e procedure che rendano coerenti le decisioni di politica economica prese dai singoli Stati o aree monetarie”.
“Gli squilibri nei pagamenti internazionali fra i grandi paesi debitori, in primis gli Stati Uniti, e i grandi creditori, come la Cina e i paesi produttori di energia, sono stati fra i principali fattori che hanno favorito la crisi”, ha ricordato Draghi, aggiungendo che “la crescita dei consumi delle famiglie americane, sospinti da condizioni monetarie e finanziarie espansive a livello mondiale, ha generato un forte aumento del debito estero degli Stati Uniti”.
Il governatore di Bankitalia ha ricordato che “questo e’ stato finanziato dal risparmio della Cina grazie agli enormi e crescenti avanzi nel suo commercio con l’estero e alla debolezza della sua domanda interna”. Il crescente squilibrio pero’ non e’ stato contenuto “ne’ da un apprezzamento della valuta cinese ne’ da un’impostazione piu’ restrittiva della politica monetaria negli Stati Uniti”, facendo si’ che si accumulasse altro combustibile “per lo scoppio della crisi globale”, ha detto il governatore.
Relativamente alla riforma del sistema finanziario mondiale, Draghi ha ricordato che questa riguarda la supervisione macroprudenziale, volta a prevenire e a contenere il rischio sistemico, la regolazione e la supervisione dei mercati e degli intermediari finanziari. Per il governatore di Bankitalia “la costruzione di un sistema finanziario internazionale risanato, meno vulnerabile alle crisi, e’ necessaria e possibile”.
“La crisi, con le sue pesanti ricadute sull’economia reale, ha mostrato che la deregolamentazione finanziaria non e’ condizione necessaria e sufficiente per esaltare l’innovazione, allocare efficientemente le risorse, sospingere la crescita della produttivita'”, ha detto Draghi.
Il governatore di Bankitalia ha sottolineato che sono state prese misure importanti in questo senso ma anche che passi decisivi restano da compiere nella regolamentazione e nella vigilanza delle istituzioni finanziarie di importanza sistemica.
Una terza area d’intervento secondo il governatore e’ la struttura di governo dell’Unione europea. “La crisi ha amplificato debolezze ben note, in larga parte legate alla profonda asimmetria esistente nella costruzione dell’Unione economica e monetaria tra la parte “monetaria”, in pratica completata, e quella “economica”, ancora incompleta, ha detto Draghi. Il governatore di Bankitalia ha ricordato che il Patto di stabilita’ e crescita e’ “carente sotto il profilo del controllo dei conti pubblici e inefficace sotto quello della promozione di politiche per lo sviluppo” e che e’ si assiste a “una crescente integrazione finanziaria in assenza di regole e pratiche di vigilanza comuni”.
Draghi ha sottolineato infine che “le regole europee non hanno saputo impedire politiche di bilancio imprudenti da parte di alcuni paesi” e che “da questa inadeguatezza discende una insidia grave per la stabilita’ della crescita nell’area”.

Fonte: Borsa italiana