Rapporto economico Ocse 2011, promossi i conti dell’Italia

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La vera priorità sono le riforme strutturali e il mantenimento della stabilità di bilancio perseguita durante la crisi. L’economia italiana ha superato la grave recessione innescata dalla crisi globale, anche se la crescita è ancora debole (+1,2 nel 2011). È quanto affermato da Angel Gurria, segretario generale dell’Ocse, la scorsa settimana a Milano, alla presentazione dell’ultimo rapporto economico sull’Italia.  La politica fiscale deve permettere un risanamento a breve termine e la sostenibilità a lungo termine. L’obiettivo che deve perseguire il governo, spiega l’Ocse, è ridurre il disavanzo complessivo sotto al 3% del Pil entro il 2012; la crescita media tra 2010 e 2012 sarà pari all’ 1,4% e bisognerà aspettare il 2014 per tornare ai livelli che hanno preceduto la crisi. Quest’ anno il deficit dovrebbe scendere al 3,9% del Pil (era del 4,5% nel 2010) e nel 2012 dovrebbe al 2,6%. Soddisfacenti finora i risultati raggiunti con le iniziative per il piano di contenimento della spesa, come il blocco dei salari del settore pubblico, i tagli dei trasferimenti alle regioni e la riduzione dell’evasione fiscale; tuttavia se il piano di tagli alla spesa dovesse essere insufficiente,  il Governo dovrebbe valutare la possibilità di intraprendere ulteriori iniziative. Il punto centrale del Rapporto è la necessità di rafforzare la ripresa, attraverso una politica mirata a una crescita più sostenuta, e di perseguire allo stesso tempo il consolidamento fiscale. Parigi esorta il nostro Paese a dare priorità alle riforme strutturali e alle  liberalizzazioni che, iniziate nel settore dei servizi dovrebbero essere estese, ad esempio, ai trasporti e ai servizi locali. Anche la riforma della Pubblica amministrazione ha sicuramente migliorato la trasparenza, ma è necessario perseguire una politica di efficienza. Non mancano le analisi sui settori ambiente, pensioni e università. In particolare sul funzionamento delle università, l’Ocse rileva che le tasse universitarie andrebbero “aumentate progressivamente”, tenendo nella dovuta considerazione le specifiche condizioni socio-economiche degli studenti” . Inoltre, la possibilità di effettuare contratti fra i ricercatori e le imprese potrebbe rafforzare il rapporto con il mondo del lavoro e contribuirebbe a migliorare le finanze degli Atenei.  Insomma, fra le tante raccomandazioni, l’Italia ha nel complesso un quadro di base soddisfacente su cui lavorare per pianificare spese e ricavi nel prossimo triennio e per effettuare le riforme che consentiranno al Paese una crescita effettiva. Secondo l’Ocse, infatti, l’economia italiana ha superato a profonda recessione provocata dalla crisi internazionale e sembra diretta verso una graduale ripresa. “Siamo stati promossi e manterremo gli impegni presi sui conti pubblici per il prossimo biennio” ha commentato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, a margine della presentazione del rapporto.

Fonte: Fisco Oggi