Viterbo: rifiuti, la Regione Lazio decide senza ascoltare gli enti locali

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FOTO DI REPERTORIO

Ieri il presidente Marcello Meroi, il sindaco di Viterbo Giulio Marini e l’assessore provinciale all’Ambiente Paolo Equitani si sono incontrati per discutere della vicenda legata all’aumento della tariffa di smaltimento dei rifiuti decisa dalla Regione Lazio con determina dirigenziale del 24/05/2011.

“Prendiamo atto con rammarico – dichiarano all’unisono – di come da parte della Regione sia ormai diventata una consuetudine, quella di assumere decisioni senza informare e coinvolgere gli enti locali. Non possiamo che esprimere tutto il nostro disappunto per il metodo adottato, tenendo all’oscuro di tutto sia la Provincia che il Comune di Viterbo, senza avvertire la necessità di aprire un tavolo di discussione su questo argomento. Sappiamo perfettamente che l’applicazione delle tariffe è di esclusiva competenza della Regione, ma questo non è un motivo sufficiente per far calare sugli enti locali decisioni come questa, destinate ad incidere pesantemente sui bilanci dei comuni e delle famiglie”.

Il presidente Meroi e l’assessore Equitani hanno evidenziato come, l’aumento della tariffa e il passaggio dagli attuali 84,922 euro a tonnellata ai 93,30 decisi dalla Regione non renda merito al percorso virtuoso intrapreso dalla Provincia. “Sono anni che nell’impianto di Casale Bussi i rifiuti vengono trattati dal punto di vista sia meccanico che biologico. Grazie a questo processo riusciamo a ridurre notevolmente la mole di rifiuti destinata allo smaltimento in discarica. Paghiamo già una tariffa maggiore rispetto alle altre province che solo negli ultimi tempi si sono dotati degli impianti di preselezione e trattamento. Nonostante fosse di gran lunga superiore la quantità di rifiuti conferita in discarica con tutte le conseguenze di natura ambientale, queste province hanno pagato tariffe più basse delle nostre. In più – aggiungono – nel momento in cui la Regione ha deciso di gestire i rifiuti a livello di ATO (ambito territoriale ottimale regionale) è assurdo che continuino a persistere queste vistose disparità di trattamento fra territori, per ciò che riguarda l’ammontare delle tariffe di conferimento”.

Provincia e Comune non resteranno con le mani in mano: “Non abbiamo nessuna intenzione – hanno poi aggiunto Meroi e Marini – di mandare giù questo boccone amaro. Stiamo valutando con i nostri uffici legali l’eventualità di presentare un ricorso al Tar del Lazio”.

E Marini dal canto suo risponde per le rime a quanti hanno paventato un vantaggio economico per il Comune di Viterbo derivante dall’aumento della tariffa, in virtù del benefit che il Comune riceve come ristoro ambientale per la presenza dalla discarica. “Sono altri i guadagni cui punta il Comune – ha risposto il sindaco – per quanto ci riguarda la cifra che ci viene corrisposta è talmente irrisoria che ne faremmo volentieri a meno. Vogliamo che i cittadini paghino il giusto”.

Infine Meroi, Marini ed Equitani non hanno mancato di indirizzare una stoccata al consigliere del Pd Giuseppe Parroncini: “Parroncini rivendica come un merito il fatto che la giunta Marrazzo, in cinque anni non ha mai ritoccato il costo della tariffa. Forse dimentica che la tariffa stabilita dal Decreto Verzaschi nel 2005 era una tariffa provvisoria. Se non andiamo errati dal 2005 al 2010 la giunta Marrazzo, nella quale Parroncini ha anche rivestito il ruolo di assessore, non ha fatto nulla per trovare una soluzione al problema. Dimentica forse Parroncini che la giunta provinciale di centrosinistra guidata da Mazzoli proprio sull’aumento delle tariffe ha sfiorato la crisi? Dimentica forse le critiche di immobilismo che i suoi amici della Margherita rivolsero al suo indirizzo? Eviti pertanto – concludono – di strumentalizzare queste vicende. Provincia e Comune non hanno certo bisogno del suo input per assumere posizioni a tutela degli interessi del territorio”.