“Con l’attualità andiamo sul sicuro” Gli studenti preferiscono Andy Warhol

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Fama, amore e cibo tirano più dei classici. Giovanni Lucania non ha dubbi: i temi di attualità sono sempre i migliori perché “si può raccontare quello che si è letto sui giornali e su internet e bene o male te la cavi sempre”. Ieri, intorno alle 12,30, è stato uno fra i primi a lasciare il liceo scientifico Cannizzaro di via Generale Arimondi. “Avevo le idee chiare – dice lo studente della sezione M – ho parlato dei problemi legati all’alimentazione e alla vita sedentaria nella nostra società e devo dire che rileggendolo mi è piaciuto davvero”.

FOTO Gli studenti a scuola per la prova di Italiano

Anche negli altri istituti superiori della città, dai licei classici ai tecnici, tanti studenti, fra gli oltre 8 mila in corsa per il diploma, davanti al foglio bianco della prima prova, sembra abbiano preferito il saggio breve e il tema di attualità per sviscerare riflessioni legate alla contemporaneità come “le energie che cambiano il mondo” e il “reality”, ma anche temi sempreverdi come “amore, odio, passione”, partendo dai testi di Giovanni Verga, Gabriele D’Annunzio e Italo Svevo.

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Nei licei classici, comunque, come vuole la tradizione, la letteratura ha conservato la sua buona fetta di studenti affezionati. “Quando ho letto le tracce – racconta Boris Miciluzzo del liceo Cannizzaro, con il suo braccialetto portafortuna al polso – ho subito puntato sul tema che partiva dalla frase di Andy Warhol per parlare della fama effimera dei nostri giorni di cui la televisione, con i tanti reality show, si fa portavoce. Ho scritto parecchio e adesso posso solo incrociare le dita e sperare”. Il primo studente a uscire dal classico Garibaldi alle 12,15, è stato uno dei pochi della sua scuola a scegliere il saggio breve di ambito scientifico e tecnologico, quello su Enrico Fermi.

“I miei compagni e anche i professori – dice Tony Sardina – erano stupiti. Quasi nessuno ha scelto questa traccia come saggio breve. Io, invece, mi sentivo preparato per affrontarla. Può sembrare strano per uno studente del classico, ma la fisica mi piace e mi appassionano le scoperte scientifiche che modificano e migliorano la vita dell’uomo. Ho finito in un’ora e mezza, ma sono sicuro di quello che ho scritto”. Saggio breve anche per Aaron Giannettino e Antonio Dentici, questa volta, sul tema dell’amore.

“Per la tensione – dicono gli studenti – abbiamo avuto qualche linea di febbre e stamattina abbiamo recitato le preghiere prima di entrare a scuola. Poi leggendo le tracce, abbiamo scelto quella in cui potevamo scrivere di più e meglio”. Altre due studentesse del Garibaldi, invece, con il dizionario di italiano ancora sotto braccio, hanno optato per l’analisi del testo. “Non conoscevo questa poesia – dice Floriana Gentile che non ha perso un istante per telefonare ai genitori una volta fuori dalla scuola – ma ho approfondito la poetica di Ungaretti in vista dell’esame di maturità, così ho pensato di essere in grado di analizzare la poesia in questione che tra l’altro è molto bella”.

Quella di ieri è stata una lunga giornata per gli studenti che già alle sette e mezza di mattina si sono piazzati all’ingresso delle scuole. Erano lì, insieme, a smaltire la tensione fra chiacchiere e risate. “Siamo preparati – dicono Manfredi Ajello, Marco Di Stefano e Claudia Mininni davanti al liceo scientifico Galileo Galilei – ma quando arriva il giorno della prima prova si entra comunque nel pallone. L’importante è darsi una mano a vicenda, anche la sistemazione nei banchi conta molto. I più bravi sanno che il loro aiuto è prezioso”.

Qualche studente, ancora alle 8, sfogliava i libri nervosamente, mentre altri appollaiati sui muretti di ingresso degli istituti, hanno ascoltato musica con gli auricolari fino all’ultimo momento. “Cerco di distrarmi – dice Simona Paterna del Meli – ascoltando la canzone “Estate” dei Negramaro. Non ho chiuso occhio, la tensione per il tema si fa sentire. Al collo ho messo un ciondolo a forma di cuore che mi ha regalato il mio ragazzo. Sceglierò il saggio breve o il tema di attualità”.

Ma anche per i genitori, quello di ieri, è stato un duro banco di prova. Già nella tarda mattinata le prime mamme hanno fatto capolino davanti agli istituti per non perdersi l’uscita da scuola dei figli. “A mia figlia Elena – dice Daniela Brucato davanti al Garibaldi – ho dato tanti consigli fino all’ultimo. Per il tema del resto basta impostare la struttura, organizzarsi uno schema ed è fatta. Certo c’è l’ansia dietro l’angolo che può giocare brutti scherzi. Ma mia figlia è in gamba, andrà bene”.