Studi di settore: chiarimenti sui modelli 2010

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Studi di settore a territorialità sempre più marcata. Debuttano due nuovi indici che misurano le locazioni e le retribuzioni a livello locale mentre vengono elaborati i correttivi anti crisi specifici per il 2010. Sono solo alcune delle novità contenute nella circolare 30/E, con cui l’Agenzia disegna il profilo degli studi per il 2010. Il documento di prassi si sofferma, tra l’altro, sulla inutilizzabilità “diretta”, in fase di accertamento, dei risultati degli studi per le cooperative a mutualità prevalente, i contribuenti Ias, i confidi e i bancoposta.

Per gli studi conta sempre più dove lavori – Due nuovi indici per tener conto del luogo in cui il contribuente svolge l’attività economica. Il primo riguarda la territorialità del livello dei canoni di locazione residenziale, il secondo è legato alla soglia delle retribuzioni degli intermediari del commercio su base regionale. In particolare, il primo indice differenzia il territorio nazionale sulla base dei canoni d’affitto delle case per comune, provincia, regione e area territoriale.

Gli studi “seguono” la moda low cost – Nel settore del commercio al dettaglio di abbigliamento, calzature e accessori, i nuovi studi registrano anche l’influenza della vicinanza di un Factory Outlet center, tenendo conto della distanza in minuti di percorrenza di ogni Comune dal Foc. In questo modo si delinea l’area di mercato attorno a cui gravita la rete low cost. Non solo. E’ proprio l’ambito del commercio di abbigliamento e accessori che segna il secondo step sulla strada degli studi a vocazione federale. Si tratta, infatti, del secondo settore elaborato su base regionale, dopo quello delle costruzioni battezzato lo scorso anno.

Studi da “selezione” per coop, soggetti Ias, consorzi e bancoposta – Il documento di prassi spiega che i risultati degli studi di settore per il 2010 non possono essere utilizzati direttamente per l’azione di accertamento nei confronti delle cooperative a mutualità prevalente, dei contribuenti Ias e di coloro che esercitano in prevalenza attività di confidi e di bancoposta. Mentre gli stessi risultati valgono a tutti gli effetti per la selezione delle posizioni da sottoporre a controllo.

Quattro tipi di correttivi salvagente – La circolare illustra le quattro tipologie di correttivi anticrisi. In particolare, il correttivo per la normalità economica interessa chi presenta una riduzione dei ricavi 2010 rispetto al 2009, purché sia coerente nella gestione delle rimanenze iniziali. I correttivi specifici per la crisi, invece, si applicano per gli studi degli odontoiatri e del trasporto merci su strada.

Un altro accorgimento, che opera questa volta a livello di settore, coinvolge gli studi nei quali si è riscontrata una riduzione dei margini economici e della redditività. Infine, il correttivo individuale, che riguarda tutti i 206 studi di settore, tiene conto della contrazione dei costi variabili per le imprese e della ritardata percezione dei compensi per le attività professionali.

Il testo completo della circolare è disponibile sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate – www.agenziaentrate.gov.it – all’interno della sezione “Provvedimenti, Circolari e Risoluzioni”.