L’Unione delle Province Piemontesi interviene sulla abolizione delle piccole Province

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“Una cosa sono i tagli ai costi della politica, un’altra la riforma delle autonomie locali. I risparmi veri non si ottengono abbattendo le piccole province, sul riassetto degli enti locali non si può agire con una manovra finanziaria”.
“Lo Stato sta perdendo il senso dell’ordinamento introducendo disposizioni che, anziché fare chiarezza, confondono. Una cosa sono i tagli ai costi della politica, un’altra la riforma delle autonomie locali. Inserire il riassetto degli enti territoriali – andando a colpire indiscriminatamente solo i più piccoli – in un dispositivo finanziario come la manovra di Ferragosto non solo non produrrà un effettivo risparmio, ma scontrandosi con un’ammissibilità costituzionale disorienta sul piano dell’applicazione pratica. Si tratta infatti di decisioni assunte unilateralmente, senza nessun confronto territoriale, che determineranno un vuoto nell’erogazione di servizi ai cittadini e alle imprese. Preoccupa infatti la mancanza di norme che tengano conto della necessità di riorganizzare le competenze, di delineare le funzioni che ogni livello amministrativo deve esercitare. Per questo chiediamo da subito che il Parlamento deleghi le Regioni a una ridefinizione di confini e dimensioni ottimali delle Province, sentiti i Comuni che ne costituiscono la struttura territoriale”. Così il Presidente dell’Unione Province Piemontesi Massimo Nobili riassume le riflessioni emerse stamani con la riunione dell’Ufficio di Presidenza
dell’UPP.
“Abbiamo esaminato il testo della manovra economica – continua Nobili – esprimendo perplessità sui suoi contenuti. Le critiche sono rivolte all’ulteriore taglio delle risorse destinate a erogare servizi ai cittadini e alle modifiche del sistema di organizzazione dei poteri locali, nel quale, tra l’altro, manca un riferimento esplicito all’istituzione delle Città Metropolitane e alla sopressione
di enti, agenzie, aziende e autorità non elettive che svolgono in modo ridondante compiti di gestione e di governo di funzioni di pubblico interesse”.
L’Ufficio di Presidenza delle Province Piemontesi conscio della gravità del momento ha sottolineato l’urgenza, ai fini del contenimento e della razionalizzazione della spesa pubblica, dell’approvazione della Carta delle Autonomie, con la definizione delle funzioni fondamentali in capo alle Province e ai Comuni.
Le Province Piemontesi, richiamando l’attenzione del Parlamento sulla necessità di rispettare le disposizioni Costituzionali, sottolineano i limiti e l’inapropriatezza di una riforma dei poteri locali fatta tramite decreto legge e auspicano che in tempi rapidi possa essere ripreso un serio e fattivo confronto per una partecipata riforma delle Autonomie Locali.
Di questi argomenti i Presidenti delle Province Piemontesi discuteranno con il Presidente della Regione, Roberto Cota nell’incontro calendarizzato il 29 agosto p.v.
“Chiediamo che la Regione ci accompagni in un percorso di riassetto territoriale coinvolgendo i Comuni. Sono loro, il primo anello della ossatura istituzionale, a dover decidere sull’appartenenza amministrativa di area vasta” dichiara il Presidente Nobili.
“Inoltre – prosegue il Presidente UPP – serve da subito chiarezza, fin qui assolutamente assente, sulle ricadute che l’abolizione delle Province avrà sul personale. Da Roma devono farci sapere se verrà ridistribuito anche secondo un criterio di mobilità interregionale”.