Manovra oggi alla Camera, mercoledì il sì definitivo

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FOTO DI REPERTORIO

Approda oggi pomeriggio nell’aula della Camera per il passaggio definitivo la manovra del governo, varata ad agosto per rassicurare mercati e Bce. Dopo le fibrillazioni delle scorse settimane l’esecutivo dovrebbe riuscire a incassare tra mercoledì e giovedì il probabile voto di fiducia e il sì definitivo al decreto, anche se ieri sono circolate voci di una trattativa su possibili modifiche che comporterebbero un terzo passaggio al Senato. Ipotesi comunque smentita dal Tesoro e da fonti di maggioranza. Ma in agenda c’è già il capitolo sviluppo e riforme, tra le quali il segretario del Pdl, Angelino Alfano, lancia quella delle pensioni. E Il ‘berlusconiano’ Osvaldo Napoli avverte la Lega che questa riforma potrebbe essere varata anche senza il suo appoggio. In un messaggio ai Promotori della Libertà, il premier Silvio Berlusconi ha difeso la manovra.

Che ”è equa” ed ”esenta dai sacrifici le fasce sociali più deboli”. Ed anche il contributo di solidarietà per i redditi oltre i 300.000 euro ”è l’unica eccezione al principio di non mettere le mani nelle tasche degli italiani”. In definitiva, il governo ha salvato ”i risparmi dei cittadini e ha salvato l’Italia”. Parere ben diverso è espresso dalle opposizioni. Il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa, spiega che il suo partito non farà ostruzionismo ma il giudizio sulla manovra rimane negativo.

Anche perché, come le precedenti del governo Berlusconi, non contiene misure per la crescita. Stesso rilievo fatto dal capogruppo di Idv in Senato, Felice Belisario, che ricorda come sotto il governo Berlusconi il debito sia schizzato al 120% del Pil. Solo la crescita di quest’ultimo può garantire l’abbassamento di questo rapporto, che è il dato che ha mandato in tilt i mercati ad agosto. L’assenza di tali misure, dice il Pd Cesare Damiano ”condannerà definitivamente il Paese”, con in più ”un autunno duro per l’occupazione”. Di questo e’ consapevole anche la maggioranza, e sabato il ministro Giulio Tremonti ha annunciato dopo la manovra un focus sullo sviluppo. Quindi alla Camera il decreto dovrebbe essere blindato dal governo con una fiducia che verrebbe annunciata, secondo quanto ha riferito il relatore Remigio Ceroni, già martedì.
Le misure per lo sviluppo andranno in altri provvedimenti. Tuttavia per la crescita servono risorse da destinare per esempio, ha detto il ministro Maurizio Sacconi, ad ”aprire i cantieri delle infrastrutture”.