Manovra: governo al lavoro per crescita e taglio del debito

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Il decreto legge che contiene le misure della seconda manovra estiva verra’ archiviato oggi con il voto di fiducia alla Camera. Ma governo e maggioranza guardano gia’ al futuro, tra la necessita’ di rilanciare lo sviluppo, probabilmente con un nuovo decreto legge, e nuove misure di contenimento del debito. L’obiettivo e’ quello di dare impulso alla crescita, ancora troppo debole, ma anche mettere in campo nuove misure per abbattere il debito da oltre 1.900 miliardi di euro, ed essere meno attaccabili dai mercati. Allora rispuntano tutte le questioni lasciate aperte con la manovra, dalle dismissioni alle pensioni di anzianita’, dai costi della politica a nuove misure fiscali. Ma sale il pressing anche per modificare l’articolo 8 della manovra, quello che da’ la possibilita’ ai contratti aziendali di derogare a leggi e contratti nazionali, anche su una materia delicatissima come il licenziamento.

Il ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani ha annunciato: ”Nei prossimi giorni apriremo i tavoli con le parti sociali per assumere al piu’ presto nuovi provvedimenti per lo sviluppo su fronti fondamentali come le grandi rete energetiche e di nuova generazione per le tlc, semplificazione e revisione egli strumenti finanziari per le imprese, nuovi strumenti come il contratto di sviluppi per favorire investimenti e occupazione soprattutto nel Mezzogiorno”. Che gia’ si pensi al dopo-manovra lo ha confermato anche il sottosegretario all’Economia Alberto Giorgetti, sottolineando che restano aperte ”due grandi questioni”, crescita e debito. ”E’ evidente – ha detto il rappresentante del Tesoro parlando in Aula alla Camera – che siamo di fronte ad una condizione di difficolta’ da parte del nostro Paese di agganciare la ripresa. E’ un tema che e’ in agenda e che dovremo affrontare alla luce delle mutazioni dei dati che stiamo vedendo in questi ultimi giorni”. L’altra grande questione, ”e’ quella del debito pubblico, con un eventuale ulteriore intervento non modulare, legato a una progressiva riduzione dello stesso su una proiezione di lungo periodo”. Dalla maggioranza Massimo Corsaro, vicepresidente Pdl alla Camera, parla della necessita’ di una manovra da 400 miliardi di euro per portare il debito al 90% del Pil. Un’operazione straordinaria per la quale servirebbe ”un patto bipartisan” per costituire un fondo con vendite di immobili pubblici, patrimoniale, ma anche condono e riforma delle pensioni.

Possibile dunque l’arrivo a breve di un decreto sviluppo, che potrebbe essere varato gia’ la prossima settimana, quando sara’ chiaro il nuovo quadro macro-economico, con il Def, il Documento di Economia e Finanza atteso, entro il 20 settembre. Per quanto riguarda la crescita, la ricetta allo studio punterebbe a grandi opere, semplificazioni e aiuti all’internazionalizzazione delle imprese. Poi sara’ la volta della Legge di Stabilita’, quella che una volta si chiamava Finanziaria. L’obiettivo sara’ quello di stabilizzare i conti rispetto agli impegni europei e teoricamente e’ un provvedimento ‘snello’.