Impresa, lavoratori e sindacati: il diritto del lavoro che cambia

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L’estate appena trascorsa verrà ricordata come una stagione particolarmente “calda”, già a partire dal suo inizio quando – il 28 giugno scorso – è stato siglato l’accordo interconfederale tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria, che ha ridisegnato il sistema della contrattazione collettiva, nell’intento di fare “fronte comune” a tutela dei lavoratori e ridefinire le regole-chiave dei contratti collettivi. Un momento epocale, che ha fatto registrare una “tregua”, dopo la recente rottura con gli accordi separati Fiat di Pomigliano e Mirafiori, emblematici dell’incapacità del sistema di produrre regole condivise.

Dunque ricerca di un equilibrio tra garanzia dei diritti dei lavoratori e competitività dell’impresa, che ha dovuto fare i conti con la coincidente manovra economica aggiuntiva d’agosto, che ha introdotto il decreto 13 agosto 2011 n. 131 (convertito nella legge 14 settembre 2011 n. 148), contente il famoso “art. 8”, portatore di una vera “rivoluzione”. Questo il quadro riassuntivo che, come ogni svolta, trova sostenitori e contrari soprattutto tra gli addetti ai lavori, chiamati a riunirsi per confrontarsi: come è accaduto all’Aga Hotel di Catania, durante il seminario “Le nuove relazioni industriali nel diritto del lavoro che cambia” organizzato da Agi Sicilia (Avvocati giuslavoristi italiani) con il patrocinio degli ordini dei Commercialisti di Catania (Odcec) e degli Avvocati, Consulenti del lavoro, Ancl, in collaborazione con Csdn e Uae. Il presidente Odcec Catania, Margherita Poselli, ha sottolineato l’importante sinergia instaurata con Agi Sicilia, attraverso una serie di incontri formativi che chiamano i professionisti a soffermarsi sulle tematiche più attuali in fatto di normative sul diritto del lavoro e sul supporto delle categorie professionali alle imprese. A rappresentare l’Odcec anche la ragioniera commercialista Giuseppina Frisina che si è soffermata sull’accordo interconfederale, commentando «l’epocale cambiamento dell’assetto sindacale che alla frammentarietà ha sostituito un’unità di intenti e di azione, con l’impegno comune di realizzare un sistema di relazioni che crei condizioni di competitività e produttività tali da rafforzare l’economia, l’occupazione e le retribuzioni».

Coordinato dal presidente della Sezione Lavoro della Corte di Cassazione Guido Vidiri – che ha ribadito come l’introduzione dell’art.8 non sia rivoluzionario bensì innovativo, portando un bilanciamento di interessi rispetto al passato – il convegno ha visto prima i saluti di Marco Tortorici per l’Ordine etneo degli Avvocati, di Rosario Lo Presti (presidente Consulenti del Lavoro Ct), di Salvatore Pagano (presidente Centro Studi Domenico Napoletano, sez. Catania), seguiti dagli interventi tecnici di: Roberto Cosio (presidente Agi Sicilia e Commissione Lavoro Uae), Roberto Pasqua (giuslavorista Foro di Siracusa e componente direttivo Agi Sicilia); Aurora Notarianni (giuslavorista Foro di Messina e vice presidente Agi Sicilia); Agnello Salvatore (consulente del lavoro in Catania). Le conclusioni sono state affidate a Francesco Andronico, giuslavorista del Foro di Catania.