Via al G20 con le “incognite” Grecia e Italia

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Una seduta del G20 (foto di repertorio)

Si apre oggi a Cannes il vertice internazionale su Eurozona e paesi a rischio. Sul tavolo dei Grandi la consultazione referendaria proposta da Papandreou, il pericolo di contagio per paesi come Italia e Spagna, le misure da adottare per far fronte alla crisi dell’Eurozona. Prime crepe nella determinazione di Atene a realizzare entro dicembre una verifica popolare dei provvedimenti di austerity. E resta il nodo dell’Italia, a cui è stato chiesto di attuare “immediatamente” il pacchetto dei provvedimenti per la stabilizzazione di bilancio. Borse in altalena sul rischio di default della penisola greca, lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi torna a salire e raggiunge i massimi storici. Durante il vertice del G20 poi si dovrebbero gettare le basi per una tassa sulle transazionifinanziarie, la Tobin Tax, ma di fronte alla contrarietà di Stati Uniti e Regno Unito il suo perimetro di azione sarà ristretto, nella migliore delle ipotesi, al nocciolo duro della zona euro. Il Presidente francese Nicolas Sarkozy, presidente di turno del G20, farà “di tutto” perché il vertice faccia “smuovere la situazione”, ha assicurato lunedì scorso Henri Guaino, consigliere speciale di Sarkozy. “E’ una questione centrale, sia per la riforma delle finanze che per trovare risorse” per”combattere la povertà”, ha aggiunto. Da Berlino, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble ha proposto di instaurare la Tobin Tax nei 17 paesi della zona euro, che potrebbero cosìfungere anche da test sull’efficacia di tale imposta, in modo da convincere i contrari. La Tobin Tax, dal nome del premio Nobel per l’economia James Tobin, è una tassa su tutte le transazioni sui mercati valutari volta a stabilizzarli e, contemporaneamente, a procurare risorse da destinare alla comunità internazionale. La formula che sarà discussa oggi e venerdì al G20 prevede che la tassa finanzi lo sviluppo, ma contribuisca anche, nel pieno della crisi dei debitisovrani, a ridurre il peso del debito nei Paesi che la imporranno. Parigi e Berlino hanno imposto la questione anche nell’agenda della Commissione europea, che ne discuterà nei prossimi mesi: Bruxelles stima che la tassa potrebbe portare a 55 miliardi di euro annui.