Puglia, rete ferroviaria: Capone, Lecce non può rimanere isolata

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I collegamenti di Lecce con Roma si riducono a un terzo, soppresso l’espresso, l’intercity solo la domenica. I treni regionali per Taranto la sera scompariranno. Detta così sembra una dichiarazione di guerra ai lavoratori, agli studenti, alle loro famiglie.
“Si tratta di una scelta che pregiudica il sud – dichiara la Vicepresidente della Regione Puglia Loredana Capone – che lo relega in una condizione di marginalizzazione assoluta, frutto di politiche leghiste che si muovono nella direzione di assumere il potere esclusivo del mercato mirando alla sola tutela del nord. Ma a differenza del sud che oggi rischia di mancare anche dei collegamenti essenziali, il nord può già contare sulla rete ad alta velocità.
La soppressione dei due treni a lunga percorrenza che collegano Lecce a Roma penalizzerà in modo inaccettabile la nostra città, penalizzerà i nostri studenti, i lavoratori, i tantissimi pendolari e quelle famiglie che al treno non hanno alternative.
Nel Salento, peraltro, questi tagli vanno a sommarsi alla razionalizzazione che stanno operando le Ferrovie Sud Est.
L’impegno regionale operato negli ultimi anni per favorire l’incremento dei trasporti pubblici e quelli ferroviari in particolare sarà completamente depotenziato se lo Stato non fa subito qualcosa. Tutti gli sforzi di investire sul territorio, sul turismo, rischieranno di essere vanificati se poi ci ritroviamo senza trasporti” – insiste Loredana Capone.
Queste le motivazioni principali contenute nella lettera che la Vicepresidente ha mandato all’amministratore delegato di Trenitalia Mauro Moretti per sottolineare la situazione sconfortante che interessa Lecce, ultimo lembo della ferrovia.
“Condivisibile, e da me personalmente condiviso, è il sit-in dei sindacati di venerdì mattina presso la stazione, nell’ambito del quale porterò il mio appoggio e sostegno. Auspico, anzi, che ci possa essere aldilà di ogni differenza di colore politico e di ruolo istituzionale, un impegno corale di tutte le istituzioni a sostenere questa battaglia.
Non c’è indagine statistica, non c’è studio economico, che non dica quanto le infrastrutture incidano sul PIL e sullo sviluppo. Anzi, – aggiunge Loredana Capone – è proprio nel potenziamento delle infrastrutture e dei servizi connessi che l’Europa immagina il perno del rilancio del sud e con esso dell’intero Paese. Il governo, purtroppo, sino ad ora ha pensato diversamente e questo rischia di danneggiare tutta l’economia e aggravare le difficoltà del clima sociale. Il taglio economico al contratto che il governo ha stipulato con Trenitalia, dal quale è scaturita la decisione di tagliare le tratte per Lecce, non pesa sul Nord atteso che lì opera direttamente il mercato, ma pesa sulle lunghe percorrenze, pesa sul sud e tiene contenta la Lega. In questo modo – conclude Capone – il sud e la nostra città in particolare accuserà di certo il colpo di danni irreparabili ma l’Italia tutta subirà il danno più grave: quello di essere spaccata in due.”