Manovra Monti/Tassati gli “scudi” dal 2001 al 2010

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Anche i capitali rientrati in Italia grazie allo “scudo fiscale” di Tremonti dovranno dare la propria parte al Fisco. Lo si è deciso all’interno della Manovra SalvaItalia varata dal Governo in questi giorni. L’imposta stabilita è del 1,5% e toccherà tutte le regolarizazzioni a partire dal 2001 fino al 2010. Il ritorno nelle casse dell’Erario è stato calcolato intorno ai 2,73 miliardi di euro. Capitali rientrati che sono stati giù sottoposti, a loro tempo, da tassazione: per quanto riguarda il primo scaglione, quello del 2001-2002, che vide rientrare in Patria circa 65 miliardi di euro, il prelievo fruttò circa 1,6 miliardi; per il secondo scudo (2003), su 12,5 miliardi 500 milioni andarono al Fisco; infine, per la tranche del 2009-2010, lo Stato prelevò 5,6 miliardi ai 104,5 rimpatriati. Il pagamento, questa volta, potrà avvenire in due rate di importo uguale e fissate per il 16 febbraio 2012 e il 16 febbraio 2013.
La nuova norma si va ad intrecciare a quella legata dell’imposta di bollo regolata dall’articolo 19 (si veda https://www.negozioterminus.it/2011/12/06/manovraimposta-di-bollo-estesa-a-tutti-gli-strumenti-finanziari/) dove si impone a tutti gli scudi del passato il pagamento della tassa fissata all’1,5%. Ma quali sono i capitali nel mirino? Il decreto fa rifereimento ad un’accezzione piuttosto ampia che farebbe rientrare, a questo punto, tutti i tipi di capitale: a partire da quelli immobiliari fino ai gioielli. Tassati anche quelli già oggetto di emersione.
I soggetti che si dovranno occupare della riscossione delle somme saranno gli stessi intermediari che si sono occupati, a nome dei propri clienti, degli scudi precedenti (banche, Sgr, Sim e fiduciarie). Nel caso in cui il rapporto di lavoro tra scudato e intermediaro fosse cessato, sarà necessario fare una semplice comunicazione all’Agenzia dell’Entrate. Non potevano mancare certamente le sanzioni per chi non rispettasse le direttive: l’omesso versamento, infatti, costerà al contribuente una penale pari all’importo non corrisposto.

C.M.