Manovra Monti/ dal 1 febbraio scatta la soglia dei 1000 euro

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La morsa antievasione sta per prendere piede a tutti gli effetti e già dal 1 febbraio gli italiani dovranno munisti di tutti gli strumenti necessari per rendere tracciabili le transazioni al di sopra dei 1000 euro. Lo stabilisce la Manovra Salva Italia che il 6 dicembre scorso ha ridotto la soglia al di sotto del quale è vietato l’uso del contante da 2500 a 1000 euro. A partire dal prossimo mese, dunque, chiunque non si sarà messo in regola dovrà fare i conti con sanzioni e segnalazioni al Ministero dell’Economia e all’Agenzia delle Entrate. Per fare in modo che i contribuenti si possano adeguare alla nuova normativa, il decreto ha previsto una finestra temporale entro la quale i cittadini non sono soggetti a penalizzazioni: chi ha effettuato o effettuerà transazioni al di sopra del limite imposto, infatti, tra il 6 dicembre 2011 e il 31 gennaio 2012, non sarà imputabile agli occhi del Fisco, a patto che rispetti però il limite precedente fissato a 2500 euro. Gli strumenti messi a disposizione dei cittadini per mettersi al sicuro ed essere ‘rintracciabili’ sono diversi: si va dai bonifici anche con addebito Rid, alle carte di credito, ai bancomat fino agli assegni bancari e circolari non trasferibili. Regola aurea resta quella della nominalità ovvero, qualunque sia il percorso che si sceglie per effettuare le transazioni, cosa importante è che queste sia riconducibili ad un soggetto ben identificabile. Ragion per cui la norma comprende anche i libretti al portatore che dovranno essere o estinti o trasformati in nominativi. In ogni caso, il saldo degli stessi dovrà essere ridotto a 999,99 euro al massimo. Per quanto concerne i titoli al portatore sarà necessario ricorrere ad un intermediario finanziario qualora questi dovranno subire un trasferimento.
Il nodo da sciogliere resta la questione della rateizzazione delle transazioni. Secondo l’analisi dell’Ufficio italiano cambi (Uic) i pagamenti rateali, essendo scaturiti dall’accordo tra le parti e avendo scadenze prefissate, hanno tutt’oggi validità. Resta da monitorare la decisione della Banca d’Italia la quale ha recepito le competenze dell’Uic.

C.M.