Bolzano: centri commerciali naturali nei Quartieri

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In stretta collaborazione con l’amministrazione provinciale e le categorie interessate, il Comune di Bolzano sta lavorando per creare dei centri commerciali naturali nei quartieri del capoluogo.

Con i centri commerciali naturali il Comune di Bolzano infatti intende promuovere con i commercianti e la Provincia azioni coordinate e condivise per valorizzare e sostenere il commercio di vicinato. Questo, come da programma di governo, a condizione che i quartieri vengano opportunamente migliorati.

“Ciò significa che nei vari quartieri, le zone commerciali già esistenti, dovranno essere “migliorate” per farne dei veri e propri centri commerciali naturali, con indubbi benefici sia per i commercianti che per i residenti . Andrà rafforzato e migliorato il tessuto urbano nel suo complesso secondo il concetto di una città policentrica” . Questo quanto afferma l’assessore alle Politiche Temporali e all’Urbanistica del Comune di Bolzano Maria Chiara Pasquali.

Due progetti sono attualmente in fase elaborazione. Già a buon punto quello relativo al quartiere Europa-Novacella nella zona compresa tra via Milano e via Torino. Un secondo progetto nel quartiere Gries-S.Quirino relativo in particolare a corso Libertà è ancora in fase preparatoria.

Questa sera in programma un incontro tecnico tra le parti interessate (amministrazione comunale, quartieri, associazioni dei commercianti, amministrazione provinciale), nel corso del quale sarà illustrato il concetto, già elaborato. per il centro commerciale naturale nel quartiere Europa-Novacella. Prevista la partecipazione del vice sindaco e assessore all’Economia Klaus Ladinser e dell’assessore all’Urbanistica e alle Politiche Temporali Maria Chiara Pasquali.

Domani in programma invece un’altra riunione “preliminare” per definire alcune linee guida per la realizzazione del centro commerciale naturale in corso Libertà. Per consentire l’ elaborazione dettagliata di tale progetto anche da un punto di vista finanziario, è stato richiesto un apposito finanziamento all’assessorato provinciale all’Economia.