Commercialisti Messina: legge stabilità e decreto Salva Italia vista dai professionisti

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Riceviamo e pubblichiamo

Non abbiamo dovuto attendere molto per il passaggio normativo dal decreto “salva Italia” a quello “cresci-Italia”, sotto il Governo Monti: numerose sono le modifiche introdotte nel sistema tributario nazionale, alcune delle quali sono state oggetto di approfondimento durante il convegno promosso dall’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Messina – presieduto da Santi Cutugno – ospitato alla Camera di Commercio, ieri 16 febbraio 2012.
Il presidente Cutugno insieme ad Ernesto Gatto – rappresentante a Bruxelles del Consiglio nazionale alla FEE (organizzazione rappresentativa della professione contabile in Europa), hanno relazionato sulle novità introdotte dalla recente manovra con una particolare attenzione al nuovo regime dei “superminimi”, un sistema a tassazione ridottissima: il 5% di imposta sostitutiva dell’Iva, Irap, Irpef e delle addizionali, che potrà essere utilizzato dagli giovani imprenditori o dai professionisti (persone fisiche) che avviano una nuova attività.
«Il regime di “superfavore” – ha spiegato Gatto – avrà una durata massima di cinque anni, nel permanere di determinati requisiti strutturali, non si possono né superare i 30mila euro di compensi né i 15.000 euro di investimenti in beni strumentali in un triennio. Per i giovani il quinquennio si potrà estendere fino all’anno dei loro 35 anni». Ma si è parlato anche di aiuti e incentivi alla crescita, «ad esempio – ha continuato Gatto – il socio che versa un milione di euro, avrà diritto al riconoscimento di 30mila euro di costo virtuale, e in una società di capitali dove l’IRES (imposta sul reddito delle società) è al 27,5 % significa risparmiare circa 8.000 euro».

L’incontro ha fatto il punto sulle principali modifiche che vedranno in prima linea i professionisti, con l’instaurazione di nuovi adempimenti e “giri di vite”: redditometro, novità in materia di indagini finanziarie, tassazione degli immobili, Ici, Imu e rivalutazione delle rendite catastali, aumento graduale dei contributi previdenziali per artigiani e commercianti e modifiche al codice civile in merito ai collegi sindacali e alla revisione legale. Proprio su quest’ultimo argomento si è soffermato il presidente Odcec Messina Santi Cutugno: «La trasformazione del Collegio sindacale da tre a un solo componente – ha commentato – seppur stabilita con l’obiettivo di economizzare, di fatto non permette nessun risparmio, poiché è impensabile che un solo soggetto debba svolgere il lavoro precedentemente espletato da tre elementi. In tal modo viene indebolita la funzione di controllo del collegio sindacale che sta a sostegno del management, perché vigila sull’andamento gestionale e amministrativo, controlla le variazioni del patrimonio netto e la crescita delle posizioni debitorie ed allerta, all’occorrenza, gli amministratori o la proprietà: contribuisce pertanto ad evitare “sbandamenti” verso situazioni di crisi che, nei casi più complessi, possono “scivolare” portando anche al fallimento. Quindi – ha concluso Cutugno – la funzione del collegio sindacale è di estrema importanza sia per la singola impresa societaria che per tutto il tessuto economico, e proprio questo, dovrebbe essere tutelato invece che essere indebolito».