Manovra Monti/Imprese: Ace, fondo di garanzia, srl, pagamenti P.A. e altro

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Il sistema imprenditoriale italiano è caratterizzato, per la gran parte, dalla presenza di microimprese. Gli ultimi dati disponibili, risalenti al 2009 e diffusi dall’Istat, censiscono poco più di 4,2 milioni di piccoli o piccolissimi imprenditori. Si tratta del 95% del totale delle imprese italiane. Consapevole dell’importanza dei piccoli e medi imprenditori per la ripresa dell’economia italiana, soprattutto in una fase complessa come quella attuale, il Governo ha varato una serie di misure volte a favorire l’attività delle piccole e medie imprese (PMI).

Di seguito, in sintesi, alcune delle principali novità:

Fondo di garanzia: una garanzia aggiuntiva per gli imprenditori
Il decreto “Salva Italia” rifinanzia il Fondo di garanzia per le PMI, istituito originariamente con la legge n. 662 del 1996. L’aumento previsto è di 400 milioni di Euro annui per il 2012, 2013 e 2014.
Oggi il numero di PMI che chiede di accedere al fondo è consistente. Le ultime rilevazioni, risalenti al 31 dicembre 2011, registrano 59,968 domande (+ 13,8% sul 2010). Di queste, 55.209 sono state ammesse alla garanzia (+ 10,3% sul 2010), per un totale di 8,4 miliardi di finanziamenti accolti ed un importo garantito di 4,4 miliardi.
L’analisi relativa ai singoli comparti produttivi, invece, evidenzia che il 38,4% delle domande è riferito al settore del commercio, il 40,9% all’industria e il 20,8% ai servizi.
“Salva Italia” prevede la possibilità che la garanzia e la contro-garanzia possano essere concesse fino all’80% dell’ammontare delle operazioni finanziarie a favore delle PMI e dei consorzi ubicati sul territorio regionale. Se sussistono specifici obiettivi di sviluppo, l’importo massimo garantito è innalzato da 1,5 a 2,5 milioni di Euro per ogni singola impresa. È inoltre previsto che potrà essere concessa la garanzia a titolo oneroso, sia su singole operazioni che su portafogli di finanziamenti erogati a PMI.
Il regolamento attuativo sarà adottato con decreto del Ministero dello Sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle finanze.

L’Aiuto alla Crescita Economica
Per favorire la capitalizzazione delle imprese ed incentivare nuovi investimenti tramite la riduzione del costo del capitale, è stata introdotta dal decreto “Salva Italia” una misura di riduzione delle imposte sugli utili commisurata al rendimento del nuovo capitale immesso nell’impresa (cosiddetta ACE). L’introduzione dell’ACE determinerà una riduzione del carico fiscale sulle imprese incentivando il riequilibrio della loro struttura finanziaria.
Lo stimolo alla crescita è potenziato da due ulteriori interventi di riduzione del carico tributario sulle imprese:

Da un lato si interviene sulle imposte sui redditi prevedendo l’integrale deducibilità dell’IRAP riferita al costo del lavoro;
dall’altro si interviene direttamente sull’IRAP incrementando, solo per i lavoratori a tempo indeterminato di età inferiore a 35 anni e per le lavoratrici, le deduzioni forfetarie previste a legislazione vigente che restano differenziate in base alla localizzazione dell’impresa. Con queste misure la riduzione della pressione fiscale sulle imprese consegue anche l’obiettivo di ridurre il costo del lavoro con effetti attesi positivi sulla domanda delle nostre imprese.

Società semplificata a responsabilità limitata: creare un’impresa con 1 euro di capitale sociale
Il provvedimento “Cresci Italia” prevede la possibilità per i giovani che non abbiano ancora compiuto 35 anni d’età di costituire una società a responsabilità limitata con 1 euro di capitale sociale. Per costituire le società semplificate non c’è bisogno di notaio. È sufficiente sottoscrivere l’atto contenente gli elementi essenziali dell’attività imprenditoriale e depositarlo entro 15 giorni presso il registro delle imprese.

Banca dati nazionale dei contratti pubblici: un taglio alla burocrazia
La normativa attualmente in vigore in materia di appalti obbliga le imprese, comprese quelle piccole e medie, a produrre un numero consistente di documenti e certificazioni. Con il decreto “Semplifica Italia” le procedure di partecipazione alle gare di appalto sono state snellite in modo sensibile. Le imprese pubbliche dovranno presentare la documentazione una sola volta, aggiornandola soltanto in caso di variazioni. Tutti i requisiti di carattere generale, tecnico-organizzativo ed economico-finanziario verranno immessi nella Banca dati Nazionale dei contratti pubblici, operativa dal primo gennaio 2013.
Dalle novità si attendono due vantaggi. Il primo è di ordine economico. Le amministrazioni potranno consultare e controllare online il fascicolo di ciascuna azienda. Il risparmio stimato è di 1,3 miliardi l’anno. Il secondo vantaggio è di natura amministrativa. Con la nuova banca dati si accresce l’efficacia e la trasparenza dell’azione amministrativa.
Sempre in tema di partecipazioni a gare di appalto e concessioni, l’articolo 1 del Decreto Fiscale al comma 5 introduce un’importante novità non solo per i cittadini ma anche per le imprese. L’imprenditore che aveva rateizzato il suo debito tributario prima di tale intervento non poteva partecipare ai bandi di gara di appalti o concessioni perchè considerato inadempiente. La nuova norma corregge tale situazione: l’imprenditore potrà infatti partecipare alle gare perché in realtà è adempiente anche se il pagamento del tributo avverrà a rate. Saranno gli uffici finanziari, dopo aver rilasciato le necessarie certificazioni, a specificare l’effettiva situazione in cui versa il contribuente.

Aiuti de minimis in favore delle Pmi

Si prevede che il Fondo per le zone franche urbane, possa essere usato anche per gli aiuti de minimis (aiuti di importo inferiore ai 200 mila euro che non richiedono procedure di notifica alla Commissione Europea), in particolare a favore delle Pmi situate in aree particolari.

Imprese, avvio del recupero del ritardo sui pagamenti da parte della PA

Il decreto prevede che i crediti maturati dai fornitori fino al 31 dicembre 2011 possano essere estinti anche mediante assegnazione di titoli di Stato.
A tal fine, sono stati stanziati 4,7 miliardi di euro (2,7 dei quali per cassa) più un ulteriore miliardo per i consumi intermedi.
Un decreto attuativo del Ministero dell’economia e delle finanze stabilirà le modalità attuative, specificando quali titoli potranno andare in assegnazione e con quali modalità.