Sanità: in vigore il Decreto Balduzzi

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In vigore dal 14 settembre 2012 il decreto legge “Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute” proposto dal Ministro della Salute Balduzzi, di concerto con i Ministri competenti, e approvato dal Consiglio dei Ministri il 5 settembre (G.U. 214 del 13 settembre 2012). Ora passa all’esame delle Camere per la conversione in legge, entro 60 giorni.

“Un più alto livello di tutela della salute è un vero e proprio asset produttivo per il Paese”, ha affermato il Presidente Monti nella conferenza stampa di presentazione del provvedimento, ricordando la relazione che intercorre tra la tematica della salute e la crescita. ” Noi vediamo nel capitale umano non solo la componente essenziale della nazione italiana, ma anche la componente essenziale degli stessi processi produttivi e dell’economia italiana” ha continuato.

Il ministro Balduzzi si è soffermato sulla necessità di una rivalutazione del ruolo del medico di famiglia: lo slogan “24 ore su 24, sette giorni su sette”, ha detto, vuole proprio esprimere il messaggio di una “nuova alleanza tra utenti e medici di famiglia”.

In sintesi, alcuni tra i punti più importanti del provvedimento:

Attività assistenziale h24: per quanto riguarda le cure primarie, il decreto prevede che venga garantita l’attività assistenziale per l’intero arco della giornata e per tutti i giorni della settimana, nonchè un’offerta integrata delle prestazioni dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta, della guardia medica, della medicina dei servizi e degli specialisti ambulatoriali, adottando nuove forme organizzative; queste condivideranno linee guida, obiettivi e percorsi assistenziali.
Intramoenia: le aziende sanitarie devono procedere, entro il 30 novembre 2012, a una ricognizione straordinaria degli spazi disponibili per le attività libero-professionali comprensiva di una valutazione dei volumi delle prestazioni rese nell’ultimo biennio presso la strutture interne, le strutture esterne e gli studi professionali. Sulla base della ricognizione, le regioni e le province autonome possono autorizzare l’azienda sanitaria ad acquisire spazi ambulatoriali esterni, oppure, nei casi previsti, autorizzare i singoli medici a operare nei propri studi. Tutta l’attività viene messa in rete per dare trasparenza e avere tracciabilità di tutti i pagamenti effettuati dai pazienti.
Dirigenti sanitari: per le nomine dei direttori generali delle aziende e degli enti del Servizio sanitario regionale dovranno essere garantite misure di pubblicità dei bandi, delle nomine e dei curricula, nonché trasparenza nella valutazione degli aspiranti. La Regione nominerà i direttori attingendo obbligatoriamente ad un elenco regionale di idonei, costituito grazie ad una procedura selettiva che sarà svolta da una commissione costituita da esperti indipendenti, procedura a cui potranno accedere solo coloro che documenteranno, oltre ai titoli richiesti, un’adeguata esperienza dirigenziale nel settore;

Sicurezza alimentare e bevande: si introduce l’obbligo di avviso ai consumatori, con appositi cartelli affissi nei punti vendita, dei rischi connessi al consumo di latte crudo e pesce crudo. La somministrazione di latte crudo e crema cruda nell’ambito della ristorazione collettiva, comprese le mense scolastiche, è vietata. Aumenta il contenuto di frutta nelle bibite, che dovranno essere commercializzate con un contenuto di succo naturale di frutta non inferiore al 20% (attualmente è del 12%); l’obbligo entrerà in vigore sei mesi dopo che sarà terminata, con esito positivo, la procedura comunitaria di notifica.

Livelli essenziali di assistenza (LEA): dovranno essere aggiornati, nel rispetto degli equilibri programmati di finanza pubblica, entro il 31 dicembre 2012. Si dovrà dare priorità alla riformulazione degli elenchi delle malattie croniche e delle malattie rare. Prevista inoltre l’introduzione di prestazioni per la prevenzione, cura e riabilitazione delle persone affette da ludopatia, intesa come patologia che caratterizza i soggetti affetti da sindrome da gioco con vincita in denaro, come definita dall’Organizzazione mondiale della sanità.
Vendita di prodotti derivanti da tabacco e prevenzione ludopatie: dal 1° gennaio 2013 chi vende prodotti del tabacco ha l’obbligo di chiedere all’acquirente l’esibizione di un documento di identità, tranne nei casi in cui la maggiore età sia manifesta. La sanzione amministrativa, in caso di vendita ai minori di diciotto anni, va da 250 a 1.000 euro; se il fatto è commesso più di una volta la sanzione aumenta ed è prevista la sospensione, per tre mesi, della licenza all’esercizio dell’attività. I distributori automatici per la vendita di prodotti del tabacco sono dotati di un sistema automatico di rilevamento dell’età anagrafica dell’acquirente. Sono considerati idonei i sistemi di lettura automatica dei documenti anagrafici rilasciati dalla pubblica amministrazione. Introdotte, inoltre, disposizioni per limitare la pubblicità dei giochi con vincite in denaro nel corso di trasmissioni televisive o radiofoniche e di rappresentazioni teatrali o cinematografiche rivolte prevalentemente ai giovani e per esplicitare il rischio di dipendenza dal gioco. Ai minori di diciotto anni è vietato l’ingresso nelle aree destinate al gioco con vincite in denaro interne alle sale bingo o ad altre aree simili.